Rubab
Rubab | |
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Esemplare di antico rubab | |
Informazioni generali | |
Origine | Medio oriente |
Invenzione | Antichità |
Classificazione | 321.321-6 Cordofoni composti, con corde parallele alla cassa armonica, a pizzico |
Famiglia | Liuti a manico corto |
Uso | |
Musica dell'antichità |
Il rubab (robab o rabab (in Pashto e in persiano رُباب; kashmir/sindhi: روباب(Nastaleeq), रुबाब (Devanagari), in azero e in turco Rübab; in tagico e in uzbeco рубоб?, rubob) è uno strumento musicale simile al liuto.[1] È uno degli strumenti musicali nazionali dell'Afghanistan e di altre aree abitate da pashtun e beluci, ed è suonato anche dal popolo Sindhi nel Sindh, dal popolo Kashmir[2] e dai Sikh del Punjab. Ritroviamo la presenza di questo strumento musicale a corde in testi antichi che risalgono al VII secolo, tra cui poemi Sufi e libri persiani. Ci sono ben tre varianti del rubab: il Kabuli rebab dell'Afghanistan, il Seni rebab dell'India settentrionale e il Pamiri rubab del Tagikistan.[3] Questi proliferarono in tutta l'Asia occidentale, centrale, meridionale e sud-orientale.[4] Il Kabuli rebab è originario dell'Afghanistan,[1] e deriva il suo nome dall'arabo rebab che vuol dire 'suonato con l'arco; in Asia centrale e nel subcontinente indiano, invece, lo strumento è pizzicato ed è nettamente diverso nella costruzione.[3]
Saper suonare il rubab, così come saper costruire i suoi elementi, sono oramai considerate abilità rare, e solo pochi artisti mantengono la tradizione del rubab classico.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il rubab è conosciuto come "il leone degli strumenti" ed è uno dei due strumenti nazionali dell'Afghanistan (insieme allo zerbaghali).[3] Questo strumento è sicuramente uno degli strumenti chiave della musica classica afgana. Altrove è conosciuto come il rebab di Kabuli per distinguerlo con il rebab di Seni dell'India.[3] All'apparenza, il rubab di Kabuli ha un aspetto leggermente diverso dal rubab indiano.[5] È l'antenato del Sarod dell'India settentrionale, anche se a differenza del Sarod, è corrugato.[6]
Il rubab è attestato dal VII secolo. È menzionato negli antichi libri persiani e molti poeti sufi lo menzionano nelle loro poesie. È lo strumento tradizionale del Grande Khorasan ed è ampiamente utilizzato in paesi come Afghanistan, Pakistan, Azerbaigian, Iran, Turchia, Iraq, Tagikistan e Uzbekistan, nonché nella provincia dello Xinjiang della Cina nordoccidentale e nelle regioni del Jammu e Kashmir e del Punjab dell'India nordoccidentale.
Il rubab è stato il primo strumento utilizzato nel Sikhismo; era usato da Bhai Mardana, compagno del primo guru, Guru Nanak. Ogni volta che una shabad veniva rivelata a Guru Nanak, lui cantava e Bhai Mardana suonava sul suo rubab; era conosciuto come un rababi. La tradizione del suonare il rubab è portata avanti da sikh come Namdharis.
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Giovane con rubab iraniano, XVI secolo, Impero Safavide. Il corpo a forma di 8 ricorda un tar, ma i tar hanno entrambi i lati dell'8 ricoperti di pelle. Il Rubab aveva una parte inferiore ricoperta di pelle e una parte superiore cava ricoperta di legno.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b David Courtney, 'Rabab', Chandra & David's Homepage Archiviato il 9 luglio 2011 in Internet Archive.
- ^ The Wide World Magazine: An Illustrated Monthly of True Narrative, Adventure, Travel, Customs and Sport ..., A. Newnes, Limited, 1905, pp. 15–.
- ^ a b c d (EN) The roar of Afghan's 'lion of instruments', su deccanherald.com. URL consultato il 16 agosto 2021.
- ^ (EN) Allyn Miner, Sitar and Sarod in the 18th and 19th Centuries, Motilal Banarsidass Publications, 2004, p. 61, ISBN 9788120814936.
- ^ (EN) Siddharth Kak, Cinema Vision India, Volume 2, Siddharth Kak, 1982, p. 25.«The rubab of Kabul is very similar to the sarod. The Indian rubab looks different. The sarod is a blend of these two rubabs.»
- ^ Simon Broughton, Sarod, su sarod.com.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rubab
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) rabāb, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.