Riccardo di Dreux

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Raffigurazione di Riccardo

Riccardo di Dreux o di Montfort (1396 circa – Clisson, 2 giugno 1438) è stato un nobile francese.

Nel corso della sua vita fu insignito di diversi incarichi: fu Capitano della Guienna e del Poitou, e fu creato conte d'Étampes l'8 maggio 1423 e conte di Mantes nell'ottobre 1425

Riccardo era il figlio maschio quartogenito del Duca di Bretagna, Conte di Montfort e Conte di Richmond, Giovanni V e di Giovanna di Navarra, futura Duchessa reggente di Bretagna e futura regina consorte d'Inghilterra, che secondo il Chronicum Britanicum era la sesta (quarta femmina) figlia del re di Navarra, Carlo II il Malvagio[1] e della moglie, principessa della casa reale francese Giovanna di Francia[2], sorella del re di Francia, Carlo V[2], la settima figlia del re di Francia, Giovanni II il Buono e di Bona di Lussemburgo.
Giovanni V di Bretagna, secondo le Mémoires pour servir de preuves à l'Histoire ecclésiastique et civile de Bretagne, Tome I, era l'unico figlio maschio del Conte di Richmond, duca pretendente di Bretagna e conte di Montfort, Giovanni IV[3] e della moglie, Giovanna, figlia del Conte di Nevers, Luigi I, e della moglie, la Contessa di Rethel, Giovanna[4], come ci conferma la Continuation anonyme de la Chronique de Jean de S. Victor, pur senza nominarla, ricorda che la contessa Giovanna, dopo essere rimasta vedova, rientrò nella contea di Bethel, e ricevette in dote metà della contea di Nevers[5].
Giovanna di Rethel (morta nel 1325), figlia di Ugo IV, Conte di Rethel, e di Isabella di Grandpré[4].

Riccardo nacque attorno al 1396.

Suo padre, Giovanni V, morì nel 1399; il Chronicon Britanicum riporta la morte di Giovanni (Johannes Britanniæ dux) il 2 novembre (II mensis novembris) 1399 (MCCCXCIX), a Nantes (in castro de turre nova Nannetensi) e fu sepolto nella Chiesa di San Pietro a Nantes (in choro ecclesiæ B. Petri Nannetensis)[6].
Dopo la morte di Giovanni V, il re di Francia Carlo VI, ottenne la tutela di tutti i figli di Giovanni, i quali erano tutti ancora minorenni, incluso il nuovo duca Giovanni VI[7].

Nel 1402, sua madre, Giovanna venne chiesta in moglie dal re d'Inghilterra, Enrico IV di Bolingbroke, il figlio quartogenito del duca di Lancaster e futuro duca d'Aquitania, Giovanni Plantageneto e di Bianca di Lancaster, figlia di Enrico Plantageneto, I duca di Lancaster e di Isabella di Beaumont, che, da alcuni anni, era vedovo della prima moglie, Maria di Bohun (c.a 1368 – 4 giugno 1394).
Il matrimonio venne celebrato nel 1403, come viene riportato dal Chronicon Adae de Usk, A.D. 1377-1421[8].
A seguito di questo matrimonio, Riccardo divenne fratellastro di Enrico V d'Inghilterra che una volta salito al trono avanzò pretese sulla corona di Francia ridando vita alla Guerra dei cent'anni. Enrico V sposò quindi Caterina di Valois, cugina di Riccardo e il loro figlio, Enrico, non solo sposò Margherita d'Angiò, anch'essa imparentata alla lontana con Riccardo, ma si pose in diretto confronto con Carlo VII di Francia per il titolo di re di Francia ed il controllo della corona francese, disputa dalla quale uscì perdente.

Riccardo divenne Conte d'Étampes attraverso la moglie che lo aveva ereditato dal padre e che le era stato garantito da Carlo VII di Francia, i loro diritti vennero messi in discussione da Filippo III di Borgogna il quale, forse, voleva esercitare una qualche vendetta per la morte del padre Giovanni di Borgogna, assassinato dagli uomini del re durante un colloquio di pace. Filippo in effetti occupò il contado e lo governò fino al 1434 anno in cui lo donò al fratello Giovanni II di Nevers. Il contado tornò a Riccardo nel settembre 1435.

Riccardo morì nel 1438; il Chronicum Britanicum riporta che Riccardo, signore d´Etampes e di Clisson (M. Richart Seig. d´Estampes et de Cliczon) morì l'11 giugno (XI jour du mois de Juin), nel castello di Clisson (au Chasteau de Cliczon) e fu trasportato a Nantes e sepolto, accanto al padre, nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Nantes (en l´église de saint Pere de Nantes, en loquele il est ensepulturé avec son pere)[9] e, come conte di Etampes gli succedette il figlio Francesco.

Matrimoni e discendenza

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Nel 1423 Riccardo aveva sposato Margherita di Valois-Orléans, figlia di Luigi I di Valois-Orléans e Valentina Visconti. Zio paterno di Margherita era Carlo VI di Francia, mentre per parte di madre era nipote di Gian Galeazzo Visconti e Isabella di Valois. Riccardo e la moglie erano secondi cugini essi infatti condividevano lo stesso bisnonno, Giovanni II di Francia. Margherita faceva parte della casa di Valois, che altro non era che una branca cadetta della dinastia dei Capetingi altro legame che condividevano i due cugini. Quando il matrimonio ebbe luogo ella ricevette in dote il contado di Vertus che Riccardo governò in sua vece. Riccardo da Margherita ebbe sette figli[10][11]:

Da un'amante di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti, Arturo ebbe una figlia naturale[10]:

  • Giovanna († dopo il 1462).
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Arturo II di Bretagna Giovanni II di Bretagna  
 
Beatrice d'Inghilterra  
Giovanni IV di Bretagna  
Iolanda di Dreux Roberto IV di Dreux  
 
Beatrice di Montfort  
Giovanni V di Bretagna  
Luigi I di Nevers Roberto III di Fiandra  
 
Iolanda di Borgogna-Nevers  
Giovanna di Fiandra  
Giovanna di Rethel Ugo IV di Rethel  
 
Isabella di Grandpré  
Riccardo di Dreux  
Filippo III di Navarra Luigi d'Évreux  
 
Margherita d'Artois  
Carlo II di Navarra  
Giovanna II di Navarra Luigi X di Francia  
 
Margherita di Borgogna  
Giovanna di Navarra  
Giovanni II di Francia Filippo VI di Francia  
 
Giovanna di Borgogna  
Giovanna di Valois  
Bona di Lussemburgo Giovanni I di Boemia  
 
Elisabetta di Boemia  
 

Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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  • A. Coville, "Francia: armagnacchi e borgognoni (1380-1422)", cap. XVII, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 642–672.
  • Joseph Calmette, Il regno di Carlo VII e la fine della guerra dei cent'anni in Francia, cap. XVII, vol. VII (L'autunno del medioevo e la nascita del mondo moderno) della Storia del mondo medievale, 1999, pp. 611–656.

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