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Pontinvrea

Coordinate: 44°26′41.15″N 8°26′04.69″E
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Pontinvrea
comune
Pontinvrea – Stemma
Pontinvrea – Bandiera
Pontinvrea – Veduta
Pontinvrea – Veduta
Il centro di Pontinvrea
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Liguria
Provincia Savona
Amministrazione
SindacoMatteo Camiciottoli (lista civica SìAmo Pontinvrea) dall'8-6-2009 (4º mandato dal 10-6-2024)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°26′41.15″N 8°26′04.69″E
Altitudine425 m s.l.m.
Superficie24,95 km²
Abitanti809[1] (31-5-2022)
Densità32,42 ab./km²
FrazioniGiovo Ligure
Comuni confinantiAlbisola Superiore, Cairo Montenotte, Giusvalla, Mioglia, Sassello, Stella
Altre informazioni
Cod. postale17042
Prefisso019
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT009051
Cod. catastaleG866
TargaSV
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 325 GG[3]
Nome abitantipontesini
Patronosan Lorenzo
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pontinvrea
Pontinvrea
Pontinvrea – Mappa
Pontinvrea – Mappa
Posizione del comune di Pontinvrea nella provincia di Savona
Sito istituzionale

Pontinvrea (ascolta O Ponte e o Ponte d’Invrea in ligure[4][5]) è un comune italiano di 809 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria.

Geografia fisica

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Il comune è situato sul versante settentrionale dell'Appennino ligure. Circondato da boschi ed attraversato dal torrente Erro, è meta di villeggiatura estiva per il suo clima fresco in estate (temperatura media di luglio +20,1 °C). Gli inverni sono piuttosto freddi e nevosi (temperatura media giornaliera di gennaio +1,5 °C). In primavera ed autunno i boschi pontesini sono percorsi da raccoglitori di funghi in quanto ne sono particolarmente ricchi. La loro raccolta è però severamente regolamentata.

Il porticato del municipio, già palazzo marchionale degli Invrea

Citata in antichi documenti con il nome di Astoraria[6], la sua storia antica è legata al feudo di Pareto[6] che fu il proprietario delle terre a partire dall'XI secolo[6].

Nelle terre di Pontinvrea venne edificato, nel corso del 1192[6], un convento di monache cistercensi alle dipendenze del monastero di Santa Maria di Latronorio di Varazze; in seguito saranno soggette all'abbazia di Santa Maria alla Croce di Tiglieto (1217[6]).

Diventato quindi possedimento del Marchesato di Pareto ne seguì le sorti fino al 1223[6] quando il marchese Enrico del Bosco cedette alla Repubblica di Genova — per la somma di 3.000 lire genovesi — la proprietà su Pareto, sul castello locale, sui terreni dell'odierno comune di Mioglia e località vicine, ma non di quell'area denominata Astoraria, quindi l'attuale Pontinvrea, che rimase alla comunità o curia di Pareto.

Le sempre più frequenti dominazioni straniere nella repubblica porteranno nel 1419 al cedimento delle terre di Pareto al Marchesato del Monferrato[6]. La località di Ponte dei Prati, termine che soppiantò l'antica denominazione di Astoraria, rimase anch'essa assoggettata al marchesato monferrino[6]. Fu con atto ufficiale del 7 giugno 1606, con l'approvazione del duca Vincenzo I Gonzaga[6] (questi ultimi marchesi del Monferrato), che i diritti feudali su Ponte dei Prati verranno ceduti per 10.500 crosoni dalla comunità di Pareto al nobile genovese Giovan Battista Invrea. L'ufficiale investitura avvenne nel 1607[6] a Casale Monferrato, nella persona del figlio Carlo Invrea, con la clausola di elevare la nuova località di Ponte di Invrea al titolo di marchesato[6].

Con la nuova dominazione degli Invrea si diede vita all'odierno centro abitato di Pontinvrea con l'edificazione del palazzo marchesale (l'attuale municipio), la parrocchiale di San Lorenzo e la chiesa della Madonna del Carmine. Nel 1713 a seguito della guerra di successione spagnola il territorio dello Stato monferrino viene annesso al Ducato di Savoia dal 1720[6]. A causa della morte senza eredi maschi dell'ultimo marchese-feudatario Antoniotto II Invrea la proprietà venne acquisita dal nipote Gio Battista Imperiale nel 1730[6] e annessa al Regno di Sardegna.

Con la prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, sull'onda della rivoluzione francese, il territorio di Pontinvrea rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, rientrò nel X Cantone, capoluogo Sassello, della Giurisdizione di Colombo e dal 1803 centro principale del I Cantone di Savona nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel VII mandamento di Dego del circondario di Savona facente parte della provincia di Genova; nel 1927 anche il territorio comunale pontesino passò sotto la neo costituita provincia di Savona.

Subisce gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale nel 1967[7] quando la borgata di Giovo Ligure viene distaccata dal comune di Stella e aggregata al territorio di Pontinvrea e ancora nel 1970[8] con la cessione di alcune zone di territorio dal comune di Sassello.

Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana del Giovo.

Nel 2012 Pontinvrea è balzata alle cronache nazionali per la decisione del suo sindaco Matteo Camiciottoli di non far pagare la tassa IMU ai suoi residenti.[9]

Stemma

«Partito: il primo d'azzurro, ad un castello d'argento, torricellato di tre, murato di nero, terrazzato di verde, le torri sormontate da tre alabarde d'oro, in palo; il secondo d'argento, ad un corso d'acqua d'azzurro, ondato d'argento, fluente in banda sotto un ponte di rosso ad un'arcata, murato di nero e addossato ad un albero al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»

Gonfalone

«Drappo partito di bianco e di azzurro...»

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 31 luglio 1981.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa parrocchiale di San Lorenzo

Architetture religiose

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Architetture civili

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  • Palazzo municipale, già palazzo marchionale. È ubicato nella via principale del paese, lungo la strada provinciale 542; venne fatto erigere dai marchesi Invrea quando nel 1606 entrarono in possedimento del feudo di Pontinvrea. Odierna sede del municipio, si presenta come un grande edificio con porticato e locali interni affrescati. Alla destra del palazzo è presente la chiesa parrocchiale di San Lorenzo.

Architetture militari

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Il forte Tagliata del Giovo
  • Forte Scarato. A pianta pentagonale e consto da una batteria in muratura, era dotato di tre massicce caponiere e casematte per fucileria. Il primo piano del forte ospitava le camerate e i locali di servizio della truppa; nel piano sottostante erano ubicati i magazzini, la riserva delle munizioni e la polveriera. La batteria era armata con un affusto corazzato per due cannoni da 120 ARC in cupola Gruson.
  • Forte Moglie. Avente le stesse caratteristiche strutturali del forte Scarato, è posizionato su un'altura dominante la strada provinciale 537, lungo la direttrice Sassello-Acqui Terme, con una copertura della batteria della strada che saliva da Varazze a Stella e la sella del valico del Giovo.
  • Forte Bruciato. Pressoché simile strutturalmente ai forti Moglie e Scarato, è il forte maggiormente visibile in quanto non invaso dalla vegetazione infestante. Era munito di due cannoni da 120 ARC su affusto corazzato Gruson.

Aree naturali

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Nel territorio comunale di Pontinvrea è presente e preservato un sito di interesse comunitario, proposto dalla rete Natura 2000 della Liguria, per il suo particolare interesse naturale e geologico. Il sito è condiviso tra i comuni di Pontinvrea e Sassello, tra la piana del torrente Erro e la foresta di pino nero della Deiva. Tra la flora sono segnalate la presenza delle orchidee, dell'ontano nero e la felce di Maranta; tra le specie animali l'uccello biancone e, tra i pesci, lo scazzone, la lasca, il vairone e il barbo[12].

La chiesa della Madonna del Carmine nell'omonima località

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Pontinvrea sono 26[14].

Geografia antropica

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Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, anche dall'unica frazione di Giovo Ligure e dalle località di Carmine, Ferriera, Pianbottello e Repiano per una superficie territoriale di 24,95 km²[15].

Confina a nord con il comune di Mioglia, a sud con Albisola Superiore, ad ovest con Giusvalla e Cairo Montenotte, ad est con Sassello e Stella.

Le principali risorse economiche del comune sono l'attività agricola e il turismo vacanziero. L'agricoltura è sviluppata in pianura e nelle colline circostanti. La maggiore produzione è legata alla frutta e agli ortaggi. Nel territorio viene inoltre praticata l'allevamento del bestiame, maggiormente i bovini, e il commercio di essi.

Fiorente e produttivo è il commercio del legname, impiegato soprattutto nei cantieri navali della costa.

Infrastrutture e trasporti

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Il centro di Pontinvrea è attraversato principalmente dalla strada provinciale 542 di Pontinvrea che gli permette il collegamento stradale con la provinciale 334 del Sassello, a sud nei pressi della frazione di Giovo Ligure, e con Giusvalla a nord.

Amministrazione

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Il palazzo marchionale degli Invrea, oggi palazzo municipale
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
8 luglio 1985 6 giugno 1990 Eugenio Casagrande Democrazia Cristiana Sindaco
6 giugno 1990 24 aprile 1995 Sergio Giordano lista civica Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Sergio Giordano lista civica Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Sergio Giordano Forza Italia Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Cesare Oddera lista civica Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Matteo Camiciottoli Ripartiamo insieme-Pontinvrea 2009-2014
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Matteo Camiciottoli Lega Nord Sindaco
27 maggio 2019 10 giugno 2024 Matteo Camiciottoli Lega Nord Sindaco
10 giugno 2024 in carica Matteo Camiciottoli SìAmo Pontinvrea
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ Pontinvrea in genovese | DEIZE: dizionario italiano-genovese, su Conseggio pe-o patrimònio linguistico ligure. URL consultato il 30 luglio 2024.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m Enzo Bernardini, Borghi nel verde. Viaggio nell'entroterra della Riviera Ligure delle Palme, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2003.
  7. ^ Decreto del presidente della Repubblica 20 maggio 1966, n. 521
  8. ^ Decreto del presidente della Repubblica 18 dicembre 1970, n. 1126
  9. ^ Chicago-Blog.it - A Pontinvrea non si paga l'IMU – di Cristiano Bosco, su chicago-blog.it. URL consultato l'8 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2012).
  10. ^ Pontinvrea, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 maggio 2023.
  11. ^ a b c d e Fonte dal libro di Mauro Minola, Beppe Ronco, Castelli e Fortezze di Liguria. Un affascinante viaggio tra storia e architettura, Recco, Edizioni Servizi Editoriali, 2006.
  12. ^ Fonte dal sito Rete Natura 2000 in Liguria, su natura2000liguria.it. URL consultato il 18 maggio 2012.
  13. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2021.
  15. ^ Fonte dallo statuto comunale di Pontinvrea (PDF), su comuniecitta.it. URL consultato il 29 aprile 2012.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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