Sultan Ibragimov
Sultan Ibragimov | ||||||||||
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Nazionalità | Russia | |||||||||
Altezza | 188 cm | |||||||||
Pugilato | ||||||||||
Categoria | Pesi massimi | |||||||||
Carriera | ||||||||||
Incontri disputati | ||||||||||
Totali | 24 | |||||||||
Vinti (KO) | 22 (18) | |||||||||
Persi (KO) | 1 | |||||||||
Pareggiati | 1 | |||||||||
Palmarès | ||||||||||
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Statistiche aggiornate al 23 febbraio 2008 | ||||||||||
Sultan-Achmed Magomedsalichovič Ibragimov, (in russo Султан-Ахмед Магомедсалихович Ибрагимов?) comunemente noto come Sultan (Daghestan, 8 marzo 1975), è un ex pugile russo.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Carriera amatoriale
[modifica | modifica wikitesto]Tra i riconoscimenti in ambito dilettantistico spiccano un argento europeo e un bronzo mondiale — conseguiti rispettivamente nel 2000 e 2001 — nonché il secondo posto alle Olimpiadi di Sydney cedendo a Félix Savón nella finale del 30 settembre 2000.[1]
Da segnalare anche il terzo posto a Belfast nel giugno 2001, dopo aver perso contro Odlanier Solís.[2]
Carriera professionistica
[modifica | modifica wikitesto]Avuto accesso al circuito professionistico nel 2002, il 16 ottobre 2004 si aggiudicò contro Najee Shaheed il titolo panasiatico dei massimi messo in palio dalla WBO[3]: difesa vittoriosamente la cintura fino al 15 dicembre 2005 contro Lance Whitaker[4], il 28 luglio 2006 pareggiò contro Ray Austin interrompendo una serie di 19 affermazioni consecutive.[5]
Designato quale avversario di Shannon Briggs per il 10 marzo 2007[6], nell'occasione sconfisse invece uno Javier Mora chiamato a sostituire l'influenzato statunitense[7]: inflitto un knock-out al messicano in appena 45"[8], il 2 giugno successivo ebbe ragione con verdetto unanime di Briggs sottraendo a questi il titolo mondiale.[9] La prima difesa in tal senso andò in scena il 13 ottobre seguente contro il quarantacinquenne Holyfield[10], il cui assalto venne respinto dopo 12 riprese.[11][12]
Spodestato il 23 febbraio 2008 da Wladimir Klitschko — già detentore da par suo delle cinture IBF e IBO —[13] tramite decisione congiunta dei giudici[14], Ibragimov (la cui ultima apparizione sul ring avvenne proprio contro l'ucraino) appese i guanti al chiodo nel luglio 2009.[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Le medaglie di ieri, in la Repubblica, 1º ottobre 2000, p. 59.
- ^ Riccardo Crivelli, Austin sale in cattedra, Di Corcia resta in bronzo, in La Gazzetta dello Sport, 9 giugno 2001.
- ^ (EN) Ibragimov's headline "guilty fight night" June 24, su boxing247.com, 26 maggio 2005.
- ^ (EN) Wray Edwards, Sultan Ibragimov - Lance Whitaker, Tyson smooches the Russian, su boxing247.com, 16 dicembre 2005.
- ^ (EN) Izyaslav Koza, Results: Ibragimov and Austin brawl to an impressive draw!, su boxing247.com, 29 luglio 2006.
- ^ (EN) Ibragimov lets rip, su eurosport.com, 21 febbraio 2007.
- ^ (EN) Miki Indri, Ibragimov annihilates Mora at the MSG Theater, su boxing247.com, 11 marzo 2007.
- ^ (EN) Wray Edwards, Ibragimov destroys Mora in 46 seconds, su boxing247.com, 12 marzo 2007.
- ^ Massimo Lopes Pegna, Ibragimov, il vento dell'est spazza l'ultimo re americano, in La Gazzetta dello Sport, 4 giugno 2007.
- ^ Riccardo Crivelli, Holyfield si sente l'ultimo Rocky, in La Gazzetta dello Sport, 13 ottobre 2007.
- ^ Riccardo Crivelli e Sasha Ljubimov, Ibragimov ai punti, Holyfield battuto, in La Gazzetta dello Sport, 14 ottobre 2007.
- ^ Brevi, in la Repubblica, 16 ottobre 2007, p. 58.
- ^ Luca De Franco, Wladimir Klitschko sfida Sultan Ibragimov per il mondiale dei pesi massimi, su affaritaliani.it, 16 febbraio 2008. URL consultato l'8 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2022).
- ^ Klitschko vuole i "massimi", in Gazzetta di Modena, 25 febbraio 2008, p. 47. URL consultato l'8 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2022).
- ^ (EN) Ex-WBO champ Ibragimov quits ring, su news.bbc.co.uk, 30 luglio 2009.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sultan Ibragimov, su BoxRec.com.
- (EN) Sultan Ibragimov, su Olympedia.
- (EN) Sultan Ibragimov, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).