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Scienziato pazzo

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"Hanno riso delle mie teorie all'istituto! Stolti! Li distruggerò tutti!" Bianco, maschio, anziano, con denti sconnessi e capelli arruffati, magro, camice, occhiali, posa drammatica: un popolare stereotipo di scienziato pazzo.

Lo scienziato pazzo è un personaggio stereotipato della narrativa popolare e delle opere di finzione. Sia esso malvagio oppure buono, ma sbandato, folle, eccentrico o semplicemente maldestro, lo scienziato pazzo lavora spesso con tecnologia del tutto immaginaria allo scopo di portare avanti i suoi piani più o meno perversi o, in alternativa, non nota l'immoralità che deriva dall'hýbris, l'arroganza di "giocare a essere un dio".

Uno scienziato pazzo non è necessariamente un genio del male, malgrado i due stereotipi spesso si sovrappongano. È semplicemente uno scienziato che è ossessivamente coinvolto dai propri studi, e ha sviluppato deviazioni comportamentali, giudicate come eccentricità secondo i canoni comuni. Un genio del male è invece chi usa le proprie doti per scopi esplicitamente, consapevolmente malvagi e, in aggiunta, tende a sviluppare ambizioni su larga, larghissima scala (megalomania).

Lo scienziato pazzo può spesso rappresentare il perfetto alleato per il genio del male, il quale gli promette fondi illimitati per condurre le proprie ricerche. Lo scienziato, malgrado la sua ovvia intelligenza, è considerato in genere un intelletto molto specializzato e non necessariamente in grado di comprendere in una prospettiva etica l'uso che verrà fatto delle sue invenzioni.

A causa della recente diffusione della cultura geek, le rappresentazioni moderne di scienziati pazzi sono spesso satiriche e umoristiche, invece che critiche. Alcuni sono addirittura dei protagonisti, come Dexter nella serie di cartoni animati Il laboratorio di Dexter.

Caratteristiche distintive

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Una bobina di Tesla: è stata per lungo tempo tra i gadget tipici del laboratorio dello scienziato pazzo

Gli scienziati pazzi sono solitamente caratterizzati da un comportamento ossessivo e dall'impiego di metodi estremamente pericolosi o assai poco ortodossi. Sono spesso motivati dalla vendetta, nel tentativo di lavare un'onta reale o immaginaria, tipicamente connessa alle loro ricerche non ortodosse.

I loro laboratori spesso pullulano di bobine di Tesla, generatori di Van de Graaff, generatori di moto perpetuo e altre strani congegni elettronici dall'aspetto impressionante, o sono disseminati di provette e complicati apparati di distillazione, contenenti strani liquidi colorati la cui utilità è sconosciuta.

Altre peculiarità includono:

Come archetipo narrativo, lo scienziato pazzo può essere visto come la rappresentazione della paura dell'ignoto, delle conseguenze che risultano quando l'umanità osa immischiarsi in "cose che è meglio lasciare dove stanno". Similarmente, la tendenza degli scienziati pazzi di arrogarsi il ruolo di Dio può essere un'estensione delle differenze tra la religione e la scienza, come esemplificato da argomenti come il dibattito sull'evoluzione, che è uno degli argomenti cari agli scienziati pazzi, che spesso creano bestie e mostri fantastici nei loro laboratori. Quando il mostro di Frankenstein fu creato, il suo artefice, Victor Frankenstein gridò: "Ora so come ci si sente ad essere Dio!". Questa frase fu considerata sufficientemente controversa da essere censurata dalla versione cinematografica del 1931 della storia.

Illustrazione da L'apprendista stregone di Goethe

Fin dall'antichità, l'immaginazione popolare è ruotata attorno a figure archetipiche di chi aveva a che fare con conoscenze esoteriche. Sciamani e guaritori erano trattati con riverenza e paura per le loro supposte abilità di evocare belve e creare demoni. Condividevano molte delle caratteristiche percepite che sono state trasferite agli scienziati pazzi, come il comportamento eccentrico, l'esistenza da eremiti e l'abilità di creare la vita.

Nella mitologia occidentale la figura più vicina a quella di uno scienziato pazzo è forse quella di Dedalo, creatore del labirinto, in cui fu imprigionato dal re Minosse. Per sfuggire inventò due paia d'ali fatte di penne e cera d'api, una per sé ed una per il figlio Icaro. Mentre Dedalo era impegnato a raggiungere la salvezza, Icaro volò troppo vicino al sole, che sciolse la cera delle ali e lo precipitò in mare.

Si può individuare un prototipo più capriccioso dello scienziato pazzo nella commedia di Aristofane Le nuvole. In esso Socrate, un contemporaneo di Aristofane, è rappresentato mentre si trastulla con strani congegni ed esegue esperimenti incoerenti per determinare la natura di nuvole e cielo; egli presenta il suo metodo filosofico come mezzo per ingannare gli altri ed evitare le colpe, più vicino alle successive descrizioni dei suoi avversari, i Sofisti, che a quanto gli viene attribuito. Benché sia in disaccordo con le descrizioni fatte da Platone e Senofonte, due degli studenti di Socrate, è plausibile che la parodia di Socrate fatta da Aristofane sia più accurata dei loro panegirici. Uno degli studenti di Platone, Aristotele, è noto per essere stato uno sperimentalista, e potrebbe avere tratto il concetto dal maestro del proprio maestro. Si può trovare una parodia analoga di sperimentazione insana senza scopo nell'Accademia di Lagado ne I viaggi di Gulliver.

In seguito all'avvento del Cristianesimo, le credenze animistiche si indebolirono o sparirono nella cultura occidentale e nacque una nuova disciplina che si proponeva di manipolare la natura: l'alchimia. Gli alchimisti erano noti per il loro comportamento bizzarro, spesso generato da avvelenamento da mercurio come nel caso di Isaac Newton. Ambizioni a loro attribuite erano quella di creare l'homunculus, un essere artificiale antesignano dell'androide, e la pietra filosofale, una misteriosa sostanza in grado di trasmutare altri metalli in oro, oltre che conferire l'immortalità e l'onniscienza. L'alchimia decadde con l'avvento della scienza moderna e del metodo scientifico durante l'illuminismo.

Può essere considerato un precursore dello scienziato pazzo l'apprendista stregone (protagonista di una ballata scritta da Goethe nel 1797), che nel lessico letterario e giornalistico è una persona irresponsabile che applica metodi o tecniche che non è in grado di padroneggiare, col rischio di provocare danni irreparabili per la collettività.

Nascita di scienza e fantascienza

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Lo scienziato pazzo dott. Alexander Thorkel (Albert Dekker) dal film Dr. Cyclops (1940)

Dal XIX secolo, le rappresentazioni immaginarie della scienza hanno vacillato tra le nozioni di scienza come salvatrice della società e quelle della sua rovina. Conseguentemente, le rappresentazioni degli scienziati nella narrativa variavano tra il virtuoso ed il degenerato, tra il sobrio e il folle. Nel XX secolo, l'ottimismo per il progresso era l'attitudine più comune verso la scienza, ma sarebbero sorte delle ansietà latenti circa lo scomodare "i segreti della natura" per via del ruolo sempre più di primo piano che la scienza si stava conquistando nelle tecnologie legate alla guerra.

Lo scienziato pazzo per antonomasia nella narrativa fu il dottor Victor Frankenstein, creatore del cosiddetto mostro di Frankenstein (la creatura), che fece la sua prima apparizione nel 1818 nel romanzo Frankenstein, o il Prometeo moderno di Mary Wollstonecraft Shelley. Sebbene Victor Frankenstein fosse un personaggio positivo, nel romanzo della Shelley è presente l'elemento critico del condurre esperimenti proibiti che valicano "limiti che non dovrebbero essere valicati". Frankenstein inoltre era stato educato sia come alchimista che come scienziato moderno, rendendolo l'anello di congiunzione tra due ere di un archetipo in evoluzione. Il suo mostro è, essenzialmente, l'homunculus di una nuova forma di letteratura, la fantascienza.

Jules Verne nel romanzo I cinquecento milioni della Bégum del 1879 rappresenta un conflitto senza esclusione di colpi tra due scienziati, entrambi impegnati a costruire la propria città ideale: un medico filantropo francese e un tecnocrate militarista tedesco; quest'ultimo inventa vere e proprie armi di distruzione di massa e anticipa molte caratteristiche che saranno tipiche del villain cinematografico.

Lo stereotipo dello scienziato che sperimenta su se stesso, provocando la propria rovina, è ben rappresentato ne L'uomo invisibile, un classico racconto di Herbert George Wells pubblicato nel 1895. In esso un promettente fisico del XIX secolo, ignorato dai suoi conterranei, si dedica anima e corpo a realizzare il suo sogno: sviluppare una nuova scoperta che gli dia la ricchezza e il rispetto che non possiede. Inventato un procedimento per donare l'invisibilità, lo applica anche su se stesso, scoprendo presto che essere invisibile a tutti comporta una serie di insospettabili problemi. Spintosi ormai troppo oltre ogni remora etica, vittima di un delirio criminale, l'uomo invisibile è destinato ad essere braccato e infine ucciso.

Analogo è Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde, 1886) che viene considerata l'opera più importante di Robert Louis Stevenson ed uno dei classici della letteratura fantastica. Narra di uno scienziato che sperimenta su se stesso una pozione in grado di separare le due nature dell'animo umano, la buona e la malvagia. La sua personalità diventa così scissa in due metà speculari che alternativamente, bevendo la pozione o l'antidoto, prendono possesso del suo corpo e ne trasfigurano l'aspetto. Una sfida contro la natura, quindi, quella di Jekyll, il quale era fermamente ed erroneamente convinto di riuscire a controllare la situazione, ma anche un peso troppo grande, che né la sua anima né il suo corpo, entrambi vittime di continue e incontrollabili trasformazioni, riusciranno a sopportare.

Un'altra figura sinistra di scienziato ideata da Herbert G. Wells è il brillante chirurgo dottor Moreau nel romanzo L'isola del dottor Moreau (The Island of Doctor Moreau, 1896), che in una remota isola del Pacifico si dedica a spericolati esperimenti di vivisezione creando sfortunati esseri ibridi tra animali e uomini, rimanendo infine anch'egli vittima delle sue creazioni. Dal romanzo furono tratti tre film, il più noto dei quali è il classico fantahorror L'isola delle anime perdute (Island of Lost Souls) del 1932 di Erle C. Kenton.

Il film del 1927 Metropolis, diretto dal regista espressionista austriaco Fritz Lang, portò nel cinema l'archetipo dello scienziato pazzo con il personaggio di Rotwang, il genio maligno le cui macchine danno vita alla città distopica che dà il titolo alla pellicola. Il laboratorio di Rotwang influenzò molti dei successivi set cinematografici con i suoi archi elettrici, apparati ribollenti e con file bizzarramente complicate di indicatori e manopole. Interpretato dall'attore Rudolf Klein-Rogge, Rotwang è il prototipo dello scienziato pazzo in conflitto con sé stesso; benché sia padrone di un potere scientifico quasi mistico, egli rimane schiavo dei suoi desideri di potere e vendetta. Anche l'aspetto di Rotwang ebbe la sua influenza: i capelli scompigliati, lo sguardo spiritato e la sua tenuta da laboratorio sono state caratteristiche tutte immediatamente adottate per descrivere l'aspetto dello scienziato pazzo. Persino la sua mano destra meccanica è diventata un marchio del potere scientifico distorto e viene riecheggiata nel Dottor Stranamore di Stanley Kubrick e nel romanzo Le tre stimmate di Palmer Eldritch (1965) dello scrittore statunitense Philip K. Dick.

Bela Lugosi nelle vesti di scienziato pazzo nel film horror Notti di terrore (The Devil Bat, 1940)

Cionondimeno, l'impressione essenzialmente benigna e progressista della scienza nella mente del pubblico continuò immutata, esemplificata dall'ottimistica esposizione "Century of Progress"[1] ("secolo del progresso") di Chicago nel 1933 e nell'Esposizione Universale "Building the World of Tomorrow"[2][3] ("Costruire il mondo di domani") di New York nel 1939. Dopo la prima guerra mondiale, comunque, l'atteggiamento del pubblico iniziò a mutare, almeno un poco, quando la guerra chimica e l'aeroplano divennero le armi più temibili dell'epoca. Ad esempio, di tutta la fantascienza prima del 1914 che trattava della fine del mondo, due terzi riguardava cause naturali (come la collisione con un asteroide), e l'altro terzo era dedicato ad una fine causata dagli esseri umani (di cui metà accidentali e metà volontarie). Dopo il 1914, l'idea di un essere umano che eliminasse il resto dell'umanità divenne una fantasia più immaginabile (anche se era ancora irrealizzabile),[N 4] e la proporzione passò a due terzi di tutti gli scenari che prevedevano la fine del mondo come prodotti dell'errore o della cattiva intenzione umana. Benché ancora sovrastati dai sentimenti ottimistici, i semi dell'ansietà erano stati piantati.

L'alleato più comune degli scienziati pazzi di quest'epoca era l'elettricità, vista dal pubblico incolto del tempo come forza semi-mistica con proprietà caotiche e imprevedibili, paragonabile alla magia nera, come nel film L'uomo elettrico (Man-Made Monster, 1941).[4]

Una ricerca del 2005 su 1000 film horror distribuiti nel Regno Unito tra gli anni trenta e gli anni ottanta rivela che gli scienziati pazzi o le loro creazioni hanno rappresentato il 30% degli antagonisti nei film; la ricerca scientifica ha prodotto il 39% dei "cattivi"; gli scienziati, all'opposto, hanno rappresentato gli eroi solo nell'11% dei casi.[5]

Specie dopo il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki uno degli obiettivi preferiti degli scienziati pazzi divenne il ricatto del mondo tramite l'invenzione di una "macchina del giudizio universale"

Gli scienziati pazzi ebbero la loro primavera nella cultura popolare nel periodo che seguì la seconda guerra mondiale. I sadici esperimenti medici nazisti su esseri umani e l'invenzione della bomba atomica diedero luogo ad autentiche paure che la scienza e la tecnologia fossero fuori controllo.

L'accumulo scientifico e tecnologico durante la guerra fredda, con le sue sempre maggiori minacce di distruzione ineguagliata, non aiutarono a ridurre questa impressione. Gli scienziati pazzi comparivano frequentemente nella fantascienza e nelle pellicole dell'epoca. Il film Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba, nel quale Peter Sellers recita tra le altre la parte del dottor Stranamore, è forse l'espressione ultima di questa paura del potere della scienza, o del cattivo uso di tale potere.

Le tecniche degli scienziati pazzi cambiarono anche dopo il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. L'elettricità fu rimpiazzata dalle radiazioni, che diventarono il nuovo mezzo per creare, ingrandire o deformare la vita (si veda ad esempio Godzilla). L'obiettivo dello scienziato pazzo divenne spesso il dominio o la distruzione del mondo attraverso la creazione di un'arma finale come una macchina del giudizio universale, in grado di distruggere il pianeta o almeno sterminare l'umanità. Man mano che il livello di istruzione del pubblico cresceva, entrarono in scena l'ingegneria genetica e l'intelligenza artificiale.

In anni più recenti lo scienziato pazzo, visto come investigatore solitario dello sconosciuto e del vietato, ha teso ad essere sostituito dal personaggio del dirigente aziendale pazzo che progetta di trarre profitto, sconfiggendo le leggi della natura e dell'umanità, indipendentemente dalle sofferenze altrui; questi personaggi assumono del personale scientifico stipendiato per dar vita ai propri sogni distorti. Tale spostamento è ben evidenziato dalla storia rivisitata dell'arcinemico di Superman, Lex Luthor: fu concepito in origine negli anni trenta come il tipico scienziato pazzo solitario. Dopo la riscrittura della continuity delle saghe targate DC Comics in seguito a Crisi sulle Terre infinite, a metà degli anni ottanta fu trasformato nel capo di una multinazionale con un ruolo di primo piano nel suo dipartimento di ricerca e sviluppo. Anche il Dottor Male, macchietta parodistica inventata dall'attore canadese Mike Myers, rientra nella categoria degli scienziati pazzi, visti però nella loro veste tragicamente comica.

Gli scienziati pazzi e la relazione tra l'uomo e la tecnologia in generale sono analizzati dal webcomic A Miracle of Science.[6] Nella serie, gli scienziati pazzi sono in realtà vittime del Disordine memetico correlato alla scienza, una malattia memetica contagiosa che provoca un comportamento ossessivo concentrato su alcune forme di tecnologico. A partire dal 2008 viene prodotta Fringe, serie TV con al centro delle vicende alcuni scienziati pazzi senza scrupoli che utilizza il mondo come laboratorio di esperimenti rientranti nella Fringe science. Walter Bishop, uno dei protagonisti, è egli stesso un'esplicita caricatura dello stereotipo di scienziato pazzo.

Vi è un numero pressoché incalcolabile di opere che vedono lo scienziato pazzo come antagonista (tra questi la serie di film dedicata a James Bond - Agente 007, tratta dai romanzi di Ian Fleming). Di seguito riportiamo solo alcuni dei film in cui lo scienziato pazzo gioca un ruolo da protagonista.

Rudolf Klein-Rogge nei panni del Dottor Mabuse, nel classico film Il dottor Mabuse del 1922 di Fritz Lang.

Fumetti, illustrazioni, videogiochi

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  • In Lunedì inizia sabato dei fratelli Strugackij (1965) il dottore di scienze Ambroise Ambroisovič Vybegallo, membro del dipartimento di Conoscenza Assoluta dell'ISSTEMS (Istituto di ricerca scientifica e tecnologica per la magia e la stregoneria) di Solovets, conduce esperimenti nel campo dell'eugenetica con tre modelli sperimentali di uomo. L'uomo "completamente insoddisfatto", l'uomo "gastricamente insoddisfatto" e l'uomo "completamente soddisfatto". Lo scienziato-mago è guidato dalla più becera demagogia e non si accorge neppure che le sue idee strampalate stanno portando alla distruzione dell'universo. Il personaggio è direttamente ispirato al genetista sovietico Trofim Lysenko.
  • In Timequake di Kurt Vonnegut, del 1997 (titolo italiano: Cronosisma, 1998), lo scienziato Dr. Fleon Sunoco si convince che le persone che manifestano propensioni geniali sono eterodirette per mezzo di un dispositivo radio installato nei loro cervelli, che "suggerisce" loro le grandi scoperte scientifiche dell'umanità, da quelle Pitagora alla Teoria della relatività di Albert Einstein. La scoperta di questo paradosso lo galvanizza e lo rende così sicuro di meritare il Premio Nobel da spingerlo a scegliere gli abiti per recarsi a Stoccolma. Ma presto si rende conto che anche la sua portentosa scoperta scientifica è vittima del paradosso sulla mancanza di libero arbitrio in quanto acquisizione geniale, anch'essa non è una genuina creazione della mente umana, ma il frutto dell'eterodirezione che agisce sui cervelli umani. Riconoscendo di non avere alcun merito scientifico si suicida lanciandosi dalla finestra con indosso il frac appena comprato per la cerimonia del Nobel.
  • Il laboratorio di Dexter, serie animata statunitense prodotta dalla Cartoon Network, incentrata sulla caricatura di uno scienziato pazzo in erba.
  • Milo Rambaldi, visionario inventore rinascimentale, attorno alle cui invenzioni e profezie sono incentrati molti episodi della serie televisiva drammatica Alias.
  • Walter Bishop, uno dei protagonisti della serie fantascientifica Fringe, è letteralmente uno scienziato "pazzo" in quanto oltre ad essere un autentico genio scientifico ha trascorso 17 anni rinchiuso in un manicomio.
  • Rick Sanchez, protagonista della serie animata statunitense Rick and Morty, è uno scienziato pazzo virtualmente onnipotente.
  • il Dottor Heinz Doofenshmirtz, protagonista secondario della serie Phineas e Ferb, é uno scienziato pazzo.
Doctor Steel e la sua banda di robot
  • Doctor Steel è un musicista statunitense, attivo dal 1999, che utilizza l'immagine stereotipata dello scienziato pazzo.

Nel 1988 è uscita una linea di giocattoli prodotta da Mattel, denominata "Scienziato Pazzo", la cui mascotte era un vecchio scienziato con un sorriso a 32 denti che mulinava le braccia quando parlava, di nome Sy N. Tyst. I giocattoli di questa linea includevano:

  • un kit per la "dissezione di un alieno", chiamato "Schifido" nella pubblicità, che comprendeva un pupazzo raffigurante un alieno con la pancia trasparente apribile; diversi "organi" da inserire nella pancia dell'alieno come in un puzzle; un bisturi di plastica e un barattolo di liquido gelatinoso fosforescente denominato "sangue d'alieno"
  • il "Laboratorio dei mostri", chiamato "Mostrido" nella pubblicità, che comprendeva una vasca da riempire d'acqua; diversi "scheletri" di plastica di forma diversa e con parti intercambiabili; un barattolo di pasta per modellare di colore verde opaco da applicare agli scheletri, denominata "carne di mostro"; bustine di "formula segreta per schiuma" (in realtà bicarbonato di sodio) da mischiare alla pasta quando si modella un mostro e bustine di "polvere per rimuovere la carne di mostro" (in realtà acido citrico cristallizzato) da sciogliere nell'acqua della vasca. Immergendo nella vasca un mostro così modellato, l'acido citrico reagiva con il bicarbonato, facendo staccare la "carne di mostro" dallo scheletro
  • un kit per la creazione di "massa fosforescente", che comprendeva un recipiente di plastica trasparente; bustine di "massa istantanea" (in realtà poliacrilato di sodio), bustine di "luce polverizzata" (in realtà solfuro di zinco) e un barattolo di pasta per modellare di colore rosso traslucido denominata "ghiaccio mostro". Miscelando le due polveri nel recipiente e sciogliendole in acqua, il poliacrilato di sodio (una sostanza capace di assorbire da 200 a 300 volte la sua massa in acqua) assorbiva l'acqua versata formando una massa gelatinosa, che il solfuro di zinco rendeva fosforescente. Le istruzioni suggerivano di usare il "ghiaccio mostro" per formare sacche schiacciabili in cui mettere la massa fosforescente per poi schizzarla fuori
  • Barattoli di pasta per modellare "carne di mostro" e "ghiaccio mostro" venduti insieme a stampini per creare mostriciattoli
  • Barattoli di gelatina fosforescente "sangue d'alieno" venduti insieme a mostriciattoli di plastica in cui lo si poteva versare e farlo fuoriuscire schiacciandoli

Il popolare marchio LEGO ha fornito 2 sue versioni dello scienziato pazzo; la prima, uscita nel 2001, rappresentava l'omino con un inquietante sorriso a 32 denti e un paio di grossi occhiali tondi al cui interno si vedevano pupille color rosso sangue; questo scienziato rappresentava il dottor Frankenstein, infatti, nel set era presente anche la sua creatura. La seconda versione, uscita nel 2008, faceva parte della serie "Agents" e l'omino aveva capelli che nella forma ricordavano vagamente una fiamma, l'occhio destro spiritato e il braccio destro completamente robotizzato.

Annotazioni
  1. ^ Due grandi esempi in letteratura di questo cliché sono rappresentati dal dott. Henry Jekyll, ne Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, e dal dott. Griffin protagonista de L'uomo invisibile, entrambi condotti alla follia dall'aver sperimentato i loro sieri su sé stessi.
  2. ^ Classico esempio di questo cliché per gli "scienziati pazzi" è rappresentato dal personaggio dott. Stranamore nel film Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba.
  3. ^ Avendo poca forza fisica e non essendo abili nel combattimento, spesso suppliscono a queste mancanze grazie a congegni artificiali (come le braccia meccaniche del Dottor Octopus).
  4. ^ Vedi anche Ordigno dell'apocalisse.

Fonti

  1. ^ Estratti dalla guida ufficiale della fiera "Century of Progress" del 1933, su cityclicker.net. URL consultato il 20 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2012).
  2. ^ The 1939-40 New York World's Fair, su xroads.virginia.edu. URL consultato il 20 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2007).
  3. ^ Building the World of Tomorrow ... The 1939 New York World's Fair!, su geocities.com. URL consultato il 20 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2008).
  4. ^ Roberto Curti, Demoni e dei: Dio, il diavolo, la religione nel cinema horror americano, Lindau, 2009, p. 41, ISBN 978-88-7180-795-9.
  5. ^ Christopher Frayling, New Scientist, 24 settembre 2005
  6. ^ A Miracle of Science
Analisi del motivo culturale

Voci correlate

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