Melita Norwood
Melita Stedman Norwood (nome in codice Hola [1]) (Bournemouth, 25 marzo 1912 – Wolverhampton, 2 giugno 2005) è stata un'agente segreta britannica. Fornì al KGB, nel periodo 1937-1972, segreti nucleari a cui aveva accesso grazie al suo impiego presso la British Non-Ferrous Metals Research Association.[2] È stata considerata "la più importante agente donna mai reclutata dall'URSS".[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Melita Norwood nacque da padre lettone, Alexander Sirnis, e madre inglese, Gertrude Stedman, a Pokesdown, nel Dorset. Entrambi i genitori furono attivi nei circoli socialisti. Nel 1935 sposò Hilary Norwood (1910–1986), insegnante di famiglia russa e convinto comunista. Fervente comunista ella stessa, non ha apparentemente ottenuto profitto materiale dalle proprie azioni di spionaggio. Quando fu interrogata sui moventi delle proprie azioni, spiegò: "Feci quel che feci, non per soldi, ma per aiutare a prevenire la disfatta di un nuovo sistema che aveva dato, ad un costo elevato, cibo e cure a gente che non se li poteva permettere, una buona educazione e un servizio sanitario".[2]
Le sue attività spionistiche furono rese pubbliche per la prima volta da Vasili Mitrokhin nel 1999. A quell'epoca si sostenne che le autorità britanniche avevano appreso del suo status solo a partire dalla diserzione dello stesso Mitrokhin, avvenuta nel 1992, sebbene fosse ben noto il fatto che Melita fosse una simpatizzante comunista,[3] ma era stato deciso di non agire per evitare di essere scoperti.[4] Tuttavia la Norwood non è stata mai perseguita dalla giustizia per ciò che ha fatto.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ The Mitrokhin Inquiry Report, su archive.official-documents.co.uk, Intelligence and Security Committee. URL consultato il 27 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2008).
- ^ a b c Grandmother: I was right to spy, BBC News, 20 settembre 1999. URL consultato il 27 aprile 2008.
- ^ a b John Cunningham, Melita Norwood, in The Guardian, London, 28 giugno 2005.
- ^ Melita Norwood Timeline, BBC News, 20 dicembre 1999. URL consultato il 27 aprile 2008.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 89861860 · ISNI (EN) 0000 0000 8276 2738 · LCCN (EN) no2008181293 · GND (DE) 138347743 · BNF (FR) cb16672729m (data) |
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