Moschea Blu (Erevan)
Moschea Blu | |
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Moschea Blu | |
Stato | Armenia |
Località | Erevan |
Indirizzo | Մեսրոպ Մաշտոցի պող. 12 |
Coordinate | 40°10′41.16″N 44°30′20.16″E |
Religione | Islam |
Stile architettonico | Afsharid architecture e architettura persiana |
Inizio costruzione | 1764 |
Completamento | 1768 |
La Moschea Blu (in armeno Կապույտ մզկիթ?, Kapuyt mzkit; in persiano, مسجد کبود, Masjed-e Kabud) è una moschea di Erevan, l'unica ad essere attiva in territorio armeno.[1]
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La regione di Erevan è stata posta sotto la giurisdizione di governanti musulmani sin dal Trecento, quando era sottoposta alle pressioni e incursioni del condottiero turco Tamerlano. A partire dal Cinquecento, e in particolare in seguito alla pace di Amasya (stipulata nel 1555), fino al Novecento, è stata una provincia di confine dell'Iran, a sua volta governata progressivamente dai Safavidi, dai Nadir Shah, Karim Khan Zand e infine dalla dinastia Qajar), per poi passare nelle mani dei Russi (trattati di Gulistān, 1813, e Turkmanciāi, 1828), seguendo le sorti dell’Impero russo ed entrando poi a far parte dell'Unione Sovietica.[2]
Per l'anno esatto di costruzione della moschea Blu le fonti sono discordi, allorché sono proposte varie datazioni, tutte tuttavia ascrivibili approssimativamente alla metà del Settecento. Un viaggiatore in visita a Erevan nell'Ottocento, H.F.B. Lynch, riporta che la Moschea Blu era stata eretta durante il regno iraniano di Nadir Shah (1736–47) da Husayn Ali Khan.[3] George Bournoutian indica Husayn Ali Khan come patrono dell'edificio, e colloca la costruzione di quest'ultimo tra gli anni 1762-83.[4] Secondo la versione più attendibile di Vladimir M. Arutyunyan, invece, l'edificazione della moschea ebbe inizio nel 1760 e fu completata da Husayn Ali Khan nel 1764-68.[5][6]
L'edificio era la maggiore moschea congregazionalista della città. Quando Erevan passò sotto il dominio russo nel 1827 nel corso della guerra russo-persiana, le autorità russe stimarono che si trattava della maggiore delle otto moschee allora operative in città. L'edificio planimetricamente si strutturava nella sala maggiore di preghiera, affiancata da una biblioteca, e da una madrasa articolata in ventotto celle disposte intorno a un cortile, per un'estensione totale di settemila metri quadri. Vi è un unico minareto posto vicino all'ingresso.
A causa delle politiche secolariste del governo sovietico, fermo nel voler condurre il paese a una cultura più laica, a partire dal 1931 la Moschea cessò di celebrare servizi liturgici e venne riconvertita in un museo, il Museo della Città di Erevan.[7] Con la dissoluzione dell'Unione Sovietica, nel corso degli anni 1990 la moschea fu sottoposta a un radicale ripristino, finanziato dal governo iraniano e giudicato da Brady Kiesling come «strutturalmente necessario ma esteticamente ambiguo»:[8] questo intervento di restauro, infatti, suscitò varie perplessità anche nella repubblica dell'Azerbaijan.[9] Malgrado ciò, oggi il sito è di nuovo disponibile per il culto della religione islamica, divenendo quindi l'unica moschea operativa in tutta l'Armenia: il museo della città di Erevan ha trovato sede in un altro edificio, appositamente costruito.
La proprietà della moschea fu passata all'Iran nel 1995 dalle autorità cittadine di Erevan: nel dicembre 2015 il governo armeno ha deciso di estendere tale titolarità iraniana per altri novantanove anni.[10][11]
Galleria d'immagini
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La Moschea Blu di Erevan vista dal cortile verso la sala di preghiera
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Olio su tela di Panos Terlemezian, 1917
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Ingresso e cupola
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Ingresso
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Ingresso, dettagli
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Ingresso secondario della Moschea Blu di Erevan, aggiunto nel tardo Ottocento
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Altra foto della Moschea
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Minareto
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Minareto, vista ravvicinata
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Cupola, vista ravvicinata
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Veduta interna della cupola
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Interni
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Edificio all'interno del cortile della Moschea Blu (Erevan)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Armenia applies to place Blue Mosque on UNESCO’s World Heritage List, in Today's Zaman, 22 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2015).
- ^ Timothy C. Dowling Russia at War: From the Mongol Conquest to Afghanistan, Chechnya, and Beyond pp. 729-730 ABC-CLIO, 2 dicembre 2014. ISBN 978-1598849486
- ^ Lynch 1901, p. 213–214.
- ^ Bournoutian 1992, p. 45.
- ^ Arutyunyan 1968, p. 31.
- ^ Ritter 2006, p. 363–366.
- ^ Hovhannessian 1986, p. 19-21.
- ^ Kiesling 2005, p. 31.
- ^ (AZ) Natiq Zeynalov, Yerevanda Göy məscid hər gün İran vətəndaşları ilə dolu olur, in azadliq.org, Radio Free Europe/Radio Liberty, 5 maggio 2010.
- ^ (HY) Իրանի դեսպանատունը 99 տարով անհատույց կօգտագործի Կապույտ մզկիթն ու հարակից հողամասը, in Hetq Online, 10 dicembre 2015.
- ^ (HY) Կապույտ մզկիթը 99 տարով հանձնվեց Իրանի տնօրինությանը, in azatutyun.am, Radio Free Europe/Radio Liberty, 10 dicembre 2015.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (RU) Vladimir M. Arutyunyan, Ереван, Moscow, Izdvo litry po stroitelstvu, 1986.
- (DE) Markus Ritter, Moscheen und Madrasabauten, in Iran 1785–1848: Architektur zwischen Rückgriff und Neuerung, Leiden, Brill, 2006, ISBN 90-04-14481-1.
- George Bournoutian, The Khanate of Erevan Under Qajar Rule, 1795-1828, Costa Mesa, CA, Mazda Publishers, 1992, ISBN 978-0-939214-18-1.
- Hrant A Hovhannessian, The Museums of Yerevan, Erevan, Hayastan Publishing, 1986.
- Brady Kiesling, Rediscovering Armenia, 2ª ed., Erevan, Matit, 2005.
- H.F.B. Lynch, Armenia, Travels and Studies, vol. 1, Londra, Longmans, 1901.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su moschea Blu
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Modello 3D Archiviato il 19 ottobre 2012 in Internet Archive.