Nothing Special   »   [go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Ollegario di Tarragona

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Beato Ollegario di Tarragona
Statua del beato Ollegario nella cattedrale di Barcellona
 

Vescovo

 
NascitaXI secolo
Morte6 marzo 1137
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza6 marzo

Ollegario, in latino Ollegarius o Ildegarius, (XI secolo6 marzo 1137), è stato vescovo di Barcellona e poi arcivescovo di Tarragona. Il suo culto come beato è stato confermato da papa Clemente X nel 1675.

Suo padre Ollegario era segretario di Raimondo Berengario I, conte di Barcellona, e sua madre si chiamava Guilla (o Guilia). La sua educazione, sin dall'infanzia, fu affidata alla scuola cattedrale di Barcellona: divenne sacerdote e nel 1094 fu eletto preposito del capitolo. Passò poi al clero regolare e divenne canonico del priorato di Sant Adrià de Besòs; attorno al 1110 passò al monastero di San Rufo ad Avignone e ne fu eletto abate.[1]

Fu eletto vescovo di Barcellona ma rifiutò la nomina, finché nel 1116 gli fu imposta da papa Pasquale II: ricevette la consacrazione episcopale nella cattedrale di Maguelone. Mentre si trovava a Gaeta presso papa Gelasio II, su proposta del conte Raimondo Berengario III, il 21 marzo 1118 fu trasferito alla sede metropolitana di Tarragona, appena riconquistata ai mori: fu solerte nell'impegno pastorale e si adoperò per l'osservanza della disciplina ecclesiastica.[1]

Partecipò ai concili di Tolosa e Reims nel 1119, al Concilio Lateranense I del 1123 e di Clermont nel 1130. Callisto II lo nominò legato a latere per la Spagna.[1]

Il corpo incorrotto del vescovo è conservato in un altare della cattedrale di Barcellona.[1]

Papa Clemente X, con decreto del 18 maggio 1675, ne confermò il culto con il titolo di beato.[2]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 6 marzo.[3]

  1. ^ a b c d Manuel Rodés, BSS, vol. IX (1967), col. 1172.
  2. ^ Index ac status causarum (1999), p. 437.
  3. ^ Martirologio romano (2004), p. 244.
  • (LA) Prospero Lambertini, De Servorum Dei beatificatione et Beatorum cannizationem, liber II, Bononiae, 1735, pp. 219-220.
  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • (LA) Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN31492688 · ISNI (EN0000 0001 0124 1090 · CERL cnp00374134 · LCCN (ENnb99016242 · GND (DE115399658 · BNF (FRcb13770807v (data)