Heleosaurus scholtzi
Heleosaurus | |
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Olotipo di Heleosaurus scholtzi | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Synapsida |
Ordine | Pelycosauria |
Sottordine | Eupelycosauria |
Famiglia | Varanopseidae |
Genere | Heleosaurus |
Specie | H. scholtzi |
L'eleosauro (Heleosaurus scholtzi) è un tetrapode estinto, appartenente ai pelicosauri. Visse nel Permiano medio (circa 270 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudafrica.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questo animale era di piccole dimensioni e non doveva superare la lunghezza di 60 centimetri. Il corpo di Heleosaurus era piuttosto gracile, e l'aspetto doveva assomigliare quello di una grossa lucertola. Il cranio di Heleosaurus possedeva un rostro abbastanza lungo e basso, piuttosto diverso da quello di animali simili come Varanops. Le narici erano piuttosto arretrate, mentre la fila di denti comprendeva un grande elemento simile a un canino, lungo il doppio degli altri denti, su ogni ramo mascellare. La mandibola era molto bassa. Le vertebre cervicali erano allungate, ma leggermente più piccole rispetto a quelle dorsali. Le spine vertebrali erano basse, e le costole dorsali corte; ciò faceva risultare il corpo piuttosto basso. Le costole dorsali posteriori, estremamente corte, indicano una regione lombare piuttosto grande. Le zampe anteriori erano snelle, molto più piccole rispetto a quelle posteriori. Il collo era ricoperto da numerose piastre ossee (osteodermi).
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Questo animale venne descritto per la prima volta da Robert Broom nel 1907, sulla base di uno scheletro incompleto ritrovato nella regione del Karroo, in Sudafrica. Broom ascrisse questo animale ai rettili diapsidi, e così fecero altri studiosi successivi: Carroll, nel 1976, ritenne questo animale un possibile antico arcosauro. Solo nel 2007, un nuovo studio di Reisz e Modesto mise in luce le somiglianze di Heleosaurus con i varanopseidi, un gruppo di pelicosauri vagamente simili a lucertole, posti sulla linea evolutiva che condusse ai mammiferi. Ulteriori scoperte (Botha-Brink e Modesto, 2009) hanno messo in luce alcune caratteristiche (l'assenza di un contatto anterodorsale tra lo squamoso e lo jugale) che permettono di classificare Heleosaurus tra i micterosaurini, un gruppo di varanopseidi generalmente di piccole dimensioni. Il più stretto parente di Heleosaurus sembrerebbe essere stato Elliotsmithia, anch'esso sudafricano.
Paleoecologia e paleobiologia
[modifica | modifica wikitesto]Questo animale di piccole dimensioni era probabilmente un insettivoro.
La scoperta di quattro esemplari di dimensioni piuttosto ridotte, conservati accanto ai resti di un altro esemplare di dimensioni maggiori, ha portato all'ipotesi che questi animali possano aver fatto parte di un nucleo famigliare (Botha-Brink e Modesto, 2009).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Broom R 1907. On some new fossil reptiles from the Karroo beds of Victoria West, South Africa. Transactions of the South African Philosophical Society 18:31–42.
- Carroll RL 1976. Eosuchians and the origin of archosaurs; pp. 58–79 in C. S. Churcher (ed.), Athlon: Essays on Paleontology in Honour of Loris Shano Russell. Miscellaneous Publications of the Royal Ontario Museum, Toronto.
- Reisz RR and Modesto SP 2007. Heleosaurus scholtzi from the Permian of South Africa: a varanopid synapsid, not a diapsid reptile.
- Botha-Brink J and Modesto SP 2009.Anatomy and Relationships of the Middle Permian Varanopid Heleosaurus scholtzi Based on a Social Aggregation from the Karoo Basin of South Africa. Journal of Vertebrate Paleontology 29(2):389-400.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Heleosaurus scholtzi, su Fossilworks.org.