Nothing Special   »   [go: up one dir, main page]

Vai al contenuto

Ho messo via

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ho messo via
singolo discografico
ArtistaLuciano Ligabue
Pubblicazione1993
Album di provenienzaSopravvissuti e sopravviventi
GenerePop rock
EtichettaWEA Italiana
ProduttoreAngelo Carrara
ArrangiamentiLigabue e Clan Destino
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoItalia (bandiera) Italia[1]
(vendite: 50 000+)
Luciano Ligabue - cronologia
Singolo precedente
(1993)
Singolo successivo
(1993)

Ho messo via è un brano musicale cantato da Luciano Ligabue, estratto come secondo singolo dall'album Sopravvissuti e sopravviventi del 1993.

È una ballata romantica in cui Ligabue guarda la propria vita in retrospettiva, accorgendosi di non essere riuscito a "mettere via" il sé stesso bambino, nonostante ormai sia adulto e la sua vita avanzi.

Dal punto di vista musicale sono notevoli: l'assolo di tromba di Demo Morselli (direttore d'orchestra al Maurizio Costanzo Show), l'introduzione al pianoforte di Gianfranco Fornaciari e i riff di chitarra e bottleneck, distorti ma molto melodici, di Max Cottafavi.

Il video musicale

[modifica | modifica wikitesto]

Diretto da Alessandro Cappelletti.

Originariamente disponibile solo in videocassetta sull'home video Videovissuti e videopresenti del 1993 è stato in seguito incluso nei DVD Primo tempo del 2007 e Videoclip Collection del 2012, quest'ultimo distribuito solo nelle edicole.

  1. Ho messo via – 4:47 (Luciano Ligabue)

Altri musicisti

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 la canzone è stata reinterpretata da Elisa ed inclusa nel suo album Ivy.[2]

Classifica (2007) Posizione
massima
Italia[3] 36
  1. ^ Ho messo via (certificazione), su FIMI. URL consultato il 25 novembre 2019.
  2. ^ Andrea Conti, La dolce rivoluzione di Elisa, su Tgcom, Mediaset, 25 novembre 2010. URL consultato il 12 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2011).
  3. ^ Classifica settimanale WK 48 (dal 23.11.2007 al 29.11.2007), su fimi.it, FIMI. URL consultato il 19 dicembre 2021.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]