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Kid Creole & The Coconuts

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Kid Creole & The Coconuts
Kid Creole nel 1987
Paese d'origineStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereDisco
Musica latina
Periodo di attività musicale1980 – in attività
EtichettaZE Records
Sito ufficiale

Kid Creole & the Coconuts sono un gruppo musicale statunitense. Il repertorio della formazione è una disco music che attinge a diversi stili tra cui la salsa e la musica caraibica.[1] Si presentavano con un look vintage che si rifà agli anni quaranta e cinquanta.[2]

Il gruppo venne formato nel 1980 da August Darnell, in arte Kid Creole, precedentemente attivo nei Dr. Buzzard's Original Savannah Band, e un trio di coriste il cui organico è mutato nel tempo. Tra di esse vi era la moglie di Darnell Adriana Kaegi, dalla quale divorzierà nel 1985,[1] il suonatore di vibrafono Coati Mundi (pseudonimo di Andy Hernandez), la bassista Carol Colman e il batterista giamaicano Winston Grennan.

Kid Creole and the Coconuts durante un'esibizione live

I primi due album Off the Coast of Me (1980) e Fresh Fruit in Foreign Places (1981) ebbero poco successo sul fronte commerciale, ma vennero ben accolti dalla critica.[1] Diversamente, Tropical Gangsters (1982), grazie alla presenza dei tre successi Stool Pigeon, Annie, I'm Not Your Daddy e I'm a Wonderful Thing, Baby, salì sulle posizioni più alte delle classifiche. Segno di questa visibilità raggiunta è la comparsa della band nel film Due vite in gioco del 1984, dove i componenti interpretano se stessi eseguendo il brano My Male Curiosity, da cui fu tratto un video trasmesso in heavy rotation su MTV.[3]

I dischi seguenti, tra cui Doppelganger (1983), che contiene There's Something Wrong in Paradise e In Praise of Older Women (1986), che presenta Endicott, non riuscirono a eguagliare i medesimi risultati commerciali e vennero poco apprezzati da critici e specialisti.[1] Il gruppo continuò la sua attività musicale negli anni novanta, anche se più sporadicamente.[1]

Nel 1990 parteciparono al Festival di Sanremo interpretando Nobody Does the Lambada Like My Mother and My Father, una cover in inglese di Evviva Maria di Peppino Di Capri.[4]

  • 1980 – Off the Coast of Me
  • 1981 – Fresh Fruit in Foreign Places
  • 1982 – Tropical Gangsters (uscito in USA come Wise Guy)
  • 1983 – Doppelganger
  • 1984 – Cre-Olè: The Best of Kid Creole and the Coconuts
  • 1985 – In Praise of Older Women and Other Crimes
  • 1987 – I, Too, Have Seen the Woods
  • 1990 – Private Waters in the Great Divide
  • 1991 – You Shoulda Told Me You Were
  • 1992 – Kid Creole Redux
  • 1993 – KC2 Plays K2C (uscito solo in Giappone sotto il nome di Kome Kome Club)
  • 1995 – To Travel Sideways
  • 1995 – Kiss Me Before the Light Changes
  • 1997 – The Conquest of You
  • 2000 – Oh! What a Night (Live album; anche conosciuto come Best of Kid Creole and the Coconuts)
  • 2001 – Too Cool to Conga!
  • 2008 – Going Places: The August Darnell Years 1976-1983

  • 1980 – Maladie D'Amour
  • 1980 – He's Not Such a Bad Guy (After All)
  • 1981 – Going Places
  • 1981 – Table Manners
  • 1981 – Latin Music
  • 1981 – I am
  • 1981 – Kid Creole and the Coconuts presents Coati Mundi: Me No Pop I
  • 1982 – I'm a Wonderful Thing, Baby
  • 1982 – Stool Pigeon
  • 1982 – Annie, I'm Not Your Daddy
  • 1982 – Dear Addy (Christmas in B'Dilly Bay with Kid Creole and the Coconuts)
  • 1983 – There's Something Wrong in Paradise
  • 1983 – The Lifeboat Party
  • 1984 – My Male Curiosity
  • 1984 – Don't Take My Coconuts
  • 1985 – Endicott
  • 1986 – Caroline Was a Drop-Out
  • 1987 – Hey Mambo (con Barry Manilow)
  • 1988 – Pepito
  • 1990 – The Sex of It
  • 1990 – I Love Girls
  • 1991 – (She's A) Party Girl (1991)
  • 1997 – UFO
  1. ^ a b c d e Kid Creole, su scaruffi.com. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  2. ^ Giò Barbera, Cross, Kid Creole e gli Earth Wind & Fire big del mega concerto in piazza Pacini, su lastampa.it, 24 maggio 2018. URL consultato il 12 novembre 2024.
  3. ^ Kid Creole & The Coconuts, su discodiva.it. URL consultato il 12 novembre 2024.
  4. ^ Indice Interpreti - Sanremo, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 31 gennaio 2023.

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