Günther Schneider-Siemssen
Günther Schneider-Siemssen (Augusta, 7 giugno 1926 – Vienna, 2 giugno 2015) è stato uno scenografo tedesco naturalizzato austriaco.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Günther Schneider nacque ad Augusta nel 1926 e crebbe a Monaco. Il suo sogno da ragazzo era di diventare direttore d'orchestra, ma Clemens Krauss lo indirizzò alla scenografia, disciplina che avrebbe studiato all'Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera.[1] Fu in questa città che intraprese la carriera artistica a nell'immediato dopoguerra, lavorando in piccoli teatri bavaresi e come scenografo in sette film realizzati tra Monaco e Berlino. La sua carriera ebbe una svolta dopo il trasferimento a Salisburgo, dove fu scenografo capo (chefbühnenbildner) del Salzburger Landestheater e del Salzburger Marionettentheater dal 1951 al 1954, quando, tornato in patria, iniziò a svolgere la stessa mansione al Theater Bremen.
Nel 1960 inaugurò un fortunato sodalizio artistico con Herbert von Karajan alla Wiener Staatsoper, dove i due prepararono un nuovo allestimento di Pelléas et Mélisande. Sarebbe diventato un amico e stretto collaboratore di Karajan, curando le scenografie di ventotto allestimenti di opere dirette da lui, molte delle quali per il Festival di Salisburgo.[2] Tra il 1962 e il 1986 fu il principale scenografo del Bundestheater, in consorzio dei maggiori teatri viennesi, e dal 1965 occupò questa carica anche a Salisburgo.
Molto attivo anche sulle scene internazionali, curò allestimenti al Teatro alla Scala, al Teatro Bol'šoj[3] e al Metropolitan, dove, spesso in collaborazione con Otto Schenk (insieme a cui lavorò a sessanta allestimenti), creò scenografie per nuove messe in scena di numerose opere, tra cui nove di Wagner (inclusi Tristano e Isotta nel 1971, Tannhäuser nel 1977, Parsifal nel 1991 e I maestri cantori di Norimberga nel 1993), Jenůfa (1974), Arabella (1983), Il pipistrello (1986), e Rusalka (1993); alcuni di questi allestimenti sono rimasti nel repertorio della compagnia per decenni.[4]
Nel corso della sua carriera disegnò le scenografie per sette diversi allestimenti dell'Anello del Nibelungo (due dei quali al Metropolitan, iniziati rispettivamente nel 1967 e nel 1986[5]), il che gli valse l'epiteto di "Signore degli anelli" (Herr der Ringe);[6] in particolare, la versione portata al debutto negli anni 1980 al Metropolitan per la regia di Schenk viene considerata tra le più fedeli alla visione del compositore.[7] Descritto da Dominique Meyer come uno dei più importanti scenografi del secondo Novecento,[8] fu pioniere del lighting design e dell'uso di proiezioni e ologrammi a teatro:[9] nel 1982 i suoi ologrammi per I racconti di Hoffmann al Met furono i primi mai visti nel teatro.[10]
Cittadino austriaco dal 1963, ebbe quattro figli con la moglie Eva; morì a Vienna nel 2015, pochi giorni prima del suo ottantanovesimo compleanno, e fu sepolto nel Zentralfriedhof.[11]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Tony Davis, Stage Design, RotoVision, 2001, p. 1845, ISBN 978-2-88046-506-3. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ (FR) Pierre-Jean Rémy, Karajan, Odile Jacob, 2008, ISBN 978-2-7381-9470-1. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ (EN) Daniel Cariaga, GERMAN SCENIC DESIGNER : SCHNEIDER-SIEMSSEN: AN OPERATIC TRAVELING MAN, su Los Angeles Times, 23 gennaio 1986. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ (EN) Javier C. Hernández, A 6-Hour Opera in a Pandemic? The Met Goes for It., in The New York Times, 11 novembre 2021. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ (EN) John Rockwell, A WAGNERIAN OPENING FOR THE METROPOLITAN OPERA SEASON, in The New York Times, 21 settembre 1986. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ PLASA Media Inc-Lighting & Sound America, Günther Schneider-Siemssen, Renown Scenic Designer, is Dead at 88 - Lighting&Sound America Online News, su Lighting&Sound America Online News. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ (EN) Ed Pilkington, The Met's Ring cycle: Wagner as it's meant to be?, in The Guardian, 12 maggio 2009. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ (DE) Salzburger Nachrichten, Bühnenbildner Günther Schneider-Siemssen 88-jährig gestorben, su Salzburger Nachrichten, 2 giugno 2015. URL consultato il 24 agosto 2024.«einen "der bedeutendsten Bühnenbildner der zweiten Hälfte des 20"»
- ^ (EN) Caitlin Vincent, Digital Scenography in Opera in the Twenty-First Century, Routledge, 2021, ISBN 978-1-000-44073-7. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ (EN) Donal Henahan, OPERA: 'CONTES D'HOFFMAN', in The New York Times, 9 marzo 1982. URL consultato il 24 agosto 2024.
- ^ (EN) Michael Cooper, Günther Schneider-Siemssen Dies at 88; Envisioned Elaborate Opera Stage Sets, in The New York Times, 4 giugno 2015. URL consultato il 24 agosto 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Günther Schneider-Siemssen
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Gunther Schneider-Siemssen, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Günther Schneider-Siemssen, su IMDb, IMDb.com.
- (DE, EN) Günther Schneider-Siemssen, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 54359636 · ISNI (EN) 0000 0000 8133 3667 · LCCN (EN) n97859045 · GND (DE) 11860970X · BNF (FR) cb14266364t (data) · J9U (EN, HE) 987007409074705171 |
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