Fiat A.74
Fiat A.74 RC.38 | |
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Fiat A.74 RC.38 | |
Descrizione generale | |
Costruttore | Fiat Aviazione |
Progettista | Tranquillo Zerbi Antonio Fessia |
Tipo | motore radiale a doppia stella |
Numero di cilindri | 14 |
Alimentazione | carburatore Zenith a corpo singolo con limitatore di pressione e preriscaldamento della miscela combustibile. |
Schema impianto | |
Cilindrata | 31,250 L |
Alesaggio | 140 mm |
Corsa | 145 mm |
Distribuzione | OHV 2 valvole per cilindro |
Combustione | |
Combustibile | benzina 87 ottani |
Raffreddamento | ad aria |
Uscita | |
Potenza | 870 CV (648 kW, a 2 500 giri/min al decollo; 740 CV (544 kW, potenza normale al suolo); 840 CV (618 kW, potenza di omologazione a 2 400 giri/min a 3 800 m e 1,00 Bar di pressione fornita dal compressore); 960 CV (715 kW, a 3000 m al massimo). |
Dimensioni | |
Lunghezza | 1 045 mm |
Diametro | 1 200 mm |
Rapporti di compressione | |
Rap. di compressione | 6,70:1 |
Peso | |
A vuoto | 590 kg |
Prestazioni | |
Rapporto di riduzione | 0,655:1 |
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Il Fiat A.74 RC.38 Ciclone era un motore aeronautico radiale 14 cilindri a doppia stella raffreddato ad aria, prodotto dall'azienda italiana Fiat Aviazione negli anni trenta e montato su numerosi aerei della Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, tra cui i monoplani da caccia Macchi M.C.200 "Saetta" e Fiat G.50 ed il biplano Fiat C.R.42.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Il Fiat A.74 venne rielaborato nel 1935 dall'ingegner Tranquillo Zerbi e dal professor Antonio Fessia appositamente per essere impiegato sui velivoli da caccia. Il motore era un'evoluzione dello statunitense R-1535 a doppia stella a 14 cilindri, di cui la Fiat aveva acquisito la licenza di costruzione. Tra i due motori vi erano comunque numerose differenze progettuali, tra le altre nelle misure di alesaggio e corsa, e costruttive. Queste erano dovute sia all'esigenza di semplificare la produzione, sia a quella di utilizzare materiali autarchici. Inoltre l'A.74 era caratterizzato dall'adozione di un compressore centrifugo ottimizzato per i 3 800 metri di quota e dalla trasmissione del moto all'elica interposta da un riduttore di velocità.
Il Fiat A.74 RC.38 rappresenta un punto di svolta nella produzione di motori aeronautici dell'azienda italiana, fino ad allora impostata su motori 12 cilindri a V. Fu capostipite di una serie di sviluppi atti a produrre propulsori dalla cilindrata e conseguente potenza espressa sempre maggiori, quali gli A.76, A.80 ed A.82.
Per quanto sia facilmente argomentabile che il Fiat A.74, pure buono al suo apparire, sia rimasto in uso, specie sui caccia di prima linea, quando le sue prestazioni erano già superate, il motore venne apprezzato da piloti e meccanici per la sua eccellente affidabilità (anche quando era alimentato con carburanti di pessima qualità ed in climi difficili, come nel deserto libico, o nell'inverno russo) e facilità di manutenzione.
Versioni
[modifica | modifica wikitesto]Oltre alla versione RC.38, venne prodotta, in un minore numero di esemplari, la versione RC.42, con quota di ristabilimento della potenza (770 CV) a 4 200 m, utilizzata principalmente sui trasporti Fiat G.12 e sugli esemplari destinati all'addestramento del caccia Macchi M.C.200.
Velivoli utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]- CANSA F.C.20
- Caproni Vizzola F.5
- Fiat C.R.25
- Fiat C.R.42
- Fiat G.12
- Fiat G.50
- Fiat R.S.14
- IMAM Ro.51
- IMAM Ro.57
- Macchi M.C.200
Note
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Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bill Gunston, World Encyclopaedia of Aero Engines, Cambridge, England, Patrick Stephens Limited, 1986, ISBN 0-85059-717-X.
- Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi, Università degli Studi di Palermo, su museomotori.unipa.it.
- Sito ufficiale Avio, su aviogroup.com.
- Lausetti Attilio . L'Aeroplano
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fiat A.74
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Jean-Noël Passieux, Fiat A.74 RC 38, su Air et Espace, http://jn.passieux.free.fr/index.htm. URL consultato il 29 gennaio 2013.