Eugenio di Trebisonda
Eugenio di Trebisonda (in greco Άγιος Ευγένιος?; ... – Trebisonda, 2 giugno 304) fu martirizzato sotto Diocleziano e a Trebisonda si sviluppò un culto a lui dedicato.[1] La sua festa è il 21 gennaio. Eugenio, insieme ai martiri Candido, Valeriano e Aquila, fu perseguitato durante il regno di Diocleziano (284-305) e Massimiano (305-311). I quattro si nascosero sulle montagne sopra Trebisonda, ma alla fine furono trovati e portati davanti al comandante del reggimento Licio. Furono fustigati, torturati con il fuoco e infine decapitati[2]. A Eugenio si attribuisce la distruzione dell'immagine sulla "collina grigia" che domina la città, in seguito nota come Mithratis[3].
Eredità
[modifica | modifica wikitesto]La dinastia regnante dei Comneni dell'Impero di Trebisonda adottarono il santo come patrono del loro Regno. I miracoli a lui attribuiti c'è il supporto alla città di Trebisonda per respingere l'assedio della città da parte dei Turchi Selgiuchidi nel 1224[4]. La sua immagine appare spesso sulle monete trapezuntine. Il culto di questo santo non si sviluppò mai veramente oltre i confini di Trebisonda, anche se Giovanni Lazaropulo, metropolita di Trebisonda con il nome di Giuseppe, raccolse i miracoli di Sant'Eugenio in un libro nel XIV secolo[5].
A Trebisonda esisteva un monastero a lui dedicato: Rosenqvist lo identifica come una struttura sul monte Minthrion con una chiesa dedicata e un metochio all'interno delle mura della città. Ci sono prove che il monastero esisteva almeno dal IX secolo; un typikon scritto nel 1346 fornisce dettagli sulla vita della comunità monastica[6].
Secondo la Chiesa ortodossa in America, la sua preghiera è la seguente:
«Il tuo santo martire Eugenio, o Signore, per le sue sofferenze ha ricevuto una corona incorruttibile da Te, nostro Dio. Perché, avendo la tua forza, ha abbassato i suoi avversari e ha infranto l'impotenza dei demoni. Per le sue intercessioni, salva le nostre anime![7]»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Storia dell'Ordine, su Sovrano Ordine Imperiale di S. Eugenio di Trebisonda.
- ^ (EN) Martyrs Eugene, Candidus, Valerian, and Aquila, at Trebizond, su Orthodox Church in America.
- ^ Miller 1969, p. 10.
- ^ Miller 1969, p. 22.
- ^ Miller 1969, p. 66.
- ^ (EN) Jan Olof Rosenqvist, The Hagiographic Dossier Of St Eugenios Of Trebisond, Uppsala, University Press, 1996, pp. 81-85.
- ^ (EN) Martyrs Eugene, Candidus, Valerian, and Aquila, at Trebizond - Troparion & Kontakion, su Orthodox Church in America.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) William Miller, Trebizond the last Greek empire of the Byzantine era, 1204-1461, Chicago, Argonaut, 1969 [1926], OCLC 567790414.
- (EN) Jan Olof Rosenqvist, Local Worshipers, Imperial Patrons: Pilgrimage to St. Eugenios of Trebizond, in Dumbarton Oaks Papers, vol. 56, 2002, pp. 193-212, DOI:10.2307/1291862.
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