Enrico Nicoletti
Enrico Nicoletti (Monte San Giovanni Campano, 8 ottobre 1936 – Roma, 3 dicembre 2020) è stato un imprenditore e criminale italiano, considerato il cassiere della Banda della Magliana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque l'8 ottobre 1936 presso il palazzo Nicoletti, sito in frazione Colli a Monte San Giovanni Campano, in provincia di Frosinone; i suoi genitori gestivano un negozio di alimentari presso l'abitazione di famiglia.[1][2] A 18 anni si arruolò nell'Arma dei Carabinieri, all'interno della quale rimase appena un anno, trasferendosi a Roma.[1] Nella capitale visse a Centocelle, dove nel corso degli anni '60 iniziò a reinvestire in prestiti a strozzo i soldi affidatigli dalla piccola criminalità locale (tra cui i cosiddetti "testaccini"), che contava su di lui per farli "viaggiare, moltiplicare e lavare".[3] Operò anche come proprietario dell'Eurocar, un autosalone acquistato con l'aiuto di un "gruppo di zingari" che avrebbe intimidito il precedente titolare.[4] Sposò Gabriella Cinti[5] ed ebbe tre figli tra cui Massimo e Antonio.[6][7]
Ebbe rapporti col clan dei Casamonica ed in particolare con Vittorio, Enrico, Luciano, Antonino e Guerino, che lo avrebbero aiutato a "convincere" i suoi clienti più restii a saldare eventuali debiti;[4] ebbe rapporti anche col boss Tiberio Cason, al quale vendette una macchina (nella quale fu poi ucciso poche ore dopo insieme al fratello Lorenzo) e diede una villa a Lavinio, quest'ultima regalata per "sdebitarsi" dell'aiuto fornito da Cason nella liberazione di uno dei figli di Enrico, rapito da ignoti.[8] Pagò inoltre parte del riscatto per la liberazione dell'assessore regionale Ciro Cirillo da parte delle Brigate Rosse.[4]
Importante proprietario di terreni ed imprenditore edile, Nicoletti fu il principale artefice della realizzazione del nuovo campus per l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, in quanto proprietario dei terreni e capofila di un gruppo di imprenditori edili che costruirono materialmente gli edifici, e fu coinvolto anche nella costruzione dell'Università di Cassino.[7]
Il 29 settembre 1984 fu arrestato a Fiumicino in un autosalone insieme a Ciro Maresca[9], venendo anche coinvolto nelle inchieste sulla realizzazione dell'Università di Tor Vergata.[10][11][12] Nel 1986, durante la permanenza in carcere, avrebbe conosciuto Enrico De Pedis al quale, una volta usciti, accordò un prestito di 250 milioni di lire[7] e al quale regalò una pizzeria nel rione Trastevere.[13] Fu inoltre amico stretto di Giuseppe Ciarrapico, Giulio Andreotti e Vittorio Sbardella.[13][14]
Nel 2011 è stato arrestato con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di millantato credito, truffa, usura, falso, riciclaggio e ricettazione.[14] Successivamente è stato condannato a sei anni e sei mesi di reclusione presso il carcere di Rebibbia per usura[15], venendo poi trasferito agli arresti domiciliari per le sue precarie condizioni di salute.[16] Diverse sue proprietà sono state sequestrate tra cui: Villa Osio a Roma nel quartiere Ardeatino, poi ceduta a Roma Capitale e trasformata nella Casa del jazz[17], il natio palazzo Nicoletti a Monte San Giovanni Campano, di cui è stata ordinata nel 2021 la demolizione[18] poi rinviata[19], una villa a Castel Gandolfo[20], un terreno a Cupramontana[21] ed una villa a Grottaferrata, poi riconvertita in casa di semi-autonomia per donne vittime di violenza.[22]
Morì il 3 dicembre 2020[23] presso la clinica Villa Mafalda di Roma.[24] I funerali si sono tenuti il 7 dicembre successivo a Monte San Giovanni Campano, dove è stato sepolto presso il piccolo cimitero comunale.[2]
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]La figura di Nicoletti avrebbe ispirato il personaggio Er Secco del libro di Giancarlo De Cataldo Romanzo criminale, che appare anche nell'omonimo film, dove è interpretato da Stefano Fresi, e nell'omononima serie televisiva, dove è interpretato da Vincenzo Tanassi.[23] Nicoletti stesso ha sempre rigettato questa interpretazione (così come qualsiasi coinvolgimento con la Banda della Magliana), sostenendo che Er Secco fosse invece Ernesto Diotallevi.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b E' morto Enrico Nicoletti, il faccendiere che dialogava con la politica e la malavita, in FrosinoneToday, Citynews, 5 dicembre 2020. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ a b Pierfederico Pernarella, Enrico Nicoletti, funerali in Ciociaria per il cassiere Banda della Magliana: molti amici giunti da Roma, in Il Messaggero, 7 dicembre 2020. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Morto Enrico Nicoletti: nella tomba i segreti della Banda della Magliana, in affaritaliani.it, 5 dicembre 2020. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ a b c Enrico Nicoletti, un uomo duttile, amico di guardie e ladri, in Domani, 8 aprile 2021. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Emilio Radice, "Mercedes, champagne, medici fidati e prestiti: così Enrico Nicoletti cercò di corrompermi": confessioni di un reporter, in la Repubblica - Roma, 5 dicembre 2020. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Assolto figlio di Nicoletti, in il Giornale, 27 marzo 2007. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ a b c d Emilio Radice, Nicoletti: "Io nella Banda della Magliana? Con quei morti di fame mai spartito mille", in la Repubblica - Roma, 6 luglio 2011. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Raffaella Notarile e Sabrina Minardi, Segreto criminale. La vera storia della Banda della Magliana, Prima edizione, Newton Compton Editori, 2010, pp. 22-23, ISBN 978-88-541-2143-0.
- ^ Nicoletti: «Maresca un ricercato? Non sapevo» (PDF), in L'Unità, 30 novembre 1984, p. 14.
- ^ Raimondo Bultrini, Tor Vergata, anche assessore comunale tra gli inquisiti (PDF), in L'Unità, 22 novembre 1984, p. 6.
- ^ Pietro Spataro, Tor Vergata: si dimette l'assessore indiziato (PDF), in L'Unità, 24 novembre 1984. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Un altro «affare» di Nicoletti a Tor Vergata? Il giudice indaga (PDF), in L'Unità, 28 novembre 1984, p. 17. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ a b Emilio Radice, "Te potrei fa' massacra'...però sei un omo": faccia a faccia con Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda della Magliana, in la Repubblica - Roma, 4 dicembre 2020. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ a b Biagio Chiariello, Arrestato Er Secco: Enrico Nicoletti era il cassiere della Banda della Magliana, in Fanpage.it, 6 luglio 2011. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Banda della Magliana, torna in carcere l'ex boss Nicoletti, in Il Tempo, 26 febbraio 2012. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Enrico Tata, Roma, condannato per riciclaggio figlio di Enrico Nicoletti, "il secco" della Banda della Magliana, in Fanpage.it, 10 settembre 2019. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Villa Osio, su casadeljazz.com, Fondazione Musica per Roma. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Il palazzo della 'Malavita' sarà demolito su ordine del Prefetto, in FrosinoneToday, Citynews, 25 giugno 2021. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Roberta Pugliesi, Palazzo Nicoletti, cadono calcinacci e tegole: le proteste e una storia infinita, in Il Messaggero, 19 febbraio 2023. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Castel Gandolfo, confiscata villa di un ex boss della Banda della Magliana, in RomaToday, Citynews, 13 ottobre 2012. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Alessandra Bruno, Marche, le ville dei boss mafiosi trasformate in centri di accoglienza, in Il Messaggero, 20 settembre 2014. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ La villa del boss della Magliana Nicoletti diventa una casa per donne vittime di violenza in memoria di Giulia Cecchettin, in la Repubblica - Roma, 25 novembre 2023. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ a b Alessia Rabbai, Morto Enrico Nicoletti, era il "cassiere" della Banda della Magliana (Il Secco di Romanzo Criminale), in Fanpage.it, 4 dicembre 2020. URL consultato il 28 aprile 2024.
- ^ Morto Enrico Nicoletti, cassiere della banda della Magliana (il Secco di Romanzo Criminale), in Il Messaggero, 4 dicembre 2020. URL consultato il 28 aprile 2024.