Guglielmo Capacchi
Guglielmo Capacchi (Parma, 12 giugno 1931 – Parma, 7 novembre 2005) è stato uno storico, linguista e scrittore italiano.
Fu professore di ungherese presso l'Università di Bologna.
Gli studi di ungarologia
[modifica | modifica wikitesto]Ha frequentato nella sua città il Liceo statale Romagnosi e quindi la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Bologna. Laureatosi nel 1956 con una tesi sul teatro di Ferenc Herczeg, insegnò materie letterarie nella Scuola di Avviamento di Noceto (1960-1962). Nell'anno accademico 1962-63 è stato assistente di Lingua e Letteratura Ungherese e dall'anno accademico successivo professore incaricato.
Succeduto nel 1964 al prof. Várady come direttore del seminario di Filologia Ugro-Finnica, dal novembre 1973 è diventato incaricato e nel 1982 professore associato, confermato fino al 1986; nel frattempo (1966) ha conseguito la libera docenza di Lingua e Letteratura Ungherese, confermata nel 1972. Nell'anno accademico 1963-64 ha dato l'avvio all'insegnamento di Lingue ugrofinniche.
In questo contesto venne chiamato a dirigere l'Istituto Italiano di Cultura a Budapest ma, per intervenute incomprensioni con il regime allora vigente, ritornò in patria. Fu direttore della Rassegna di Studi Ugrofinnici dell'Università di Parma, collaboratore di varie opere scientifiche e enciclopediche, socio della Accademia Internazionale di Ungarologia e dell'Accademia Italo-Polacca “A. Mickiewicz”, fondatore dell'Associazione culturale italo-ungherese Taddeo Ugoleto.
La sua produzione accademica va dagli studi di grammatica e filologia a quelli di folclore e religioni comparate. Fu inoltre ottimo traduttore dei grandi poeti ungheresi classici e contemporanei (si ricordino per tutte le sue traduzioni di Dezső Kosztolányi per Guanda), contribuendo alla loro conoscenza in Italia.
L'interesse per la storia locale
[modifica | modifica wikitesto]La sua figura di intellettuale, tuttavia, non si esaurisce all'interno del contesto accademico. Coltivò per tutta la vita gli studi di storia locale e si dedicò per diletto alla pittura, alla fotografia e all'incisione, con uno spirito di erudizione enciclopedica che ha molto contribuito a renderlo un punto di riferimento fondamentale negli ambienti culturali della città.
Nella libreria della moglie in Borgo Giacomo Tommasini, era solito incontrare intellettuali, professori, studiosi di storia o semplici appassionati che cercassero notizie su Parma. Come linguista e come "parmigiano del sasso" fu uno dei più profondi conoscitori del dialetto parmigiano, di cui approntò il primo Dizionario italiano-parmigiano pubblicato dall'editore Silva. Grazie a questa fruttuosa collaborazione videro la luce altri suoi fondamentali testi di storia e cultura locali.
Dalla sua spinta, unita a quella del professor Ghirardini e di altri soci fondatori, nacque nel 1971 l'Associazione delle Valli dei Cavalieri, punto d'incontro per la storia, la cultura, le tradizioni dell'Alta Val d'Enza e Val Cedra, di cui per lungo tempo ha curato la direzione dell'Annuario. Nello stesso spirito si interessò alla riscoperta e alla conservazione delle tradizioni e dei canti popolari delle Valli, portandoli all'attenzione degli studiosi internazionali di musicologia.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]È stato insignito della croce di Cavaliere nell'Ordine di San Lodovico e nell'Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Nell'anno 2000 ha ricevuto dal Comune di Parma l'attestato di civica benemerenza del Premio Sant'Ilario per il ruolo fondamentale ricoperto nell'ambito degli studi locali.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- La poesia di Andrea Ady in una nuova traduzione, Parma 1957
- Il Prode Giovanni nell'opera di Alessandro Petofi, Parma 1957
- Ferenc Herczeg nella cultura ungherese del suo tempo, Bologna, Cappelli
- I cavalieri Ungheresi dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, in Aurea Parma, La Bodoniana, Parma 1959
- Il precettore ungherese di Carlo III di Borbone, in Aurea Parma, La Bodoniana, Parma 1961
- Gli ungheresi nel parmense durante i moti del 1848-1962, in Aurea Parma, La Bodoniana, Parma 1962
- Storia, leggenda e araldica minore nelle Valli dei Cavalieri, in Aurea Parma, La Bodoniana, Parma 1963
- Elementi di filologia ugrofinnica, La bodoniana, Parma 1964
- Rassegna del teatro ungherese: la tragedia dell'uomo di Imre Madach, La bodoniana, Parma 1964
- Scrittori ungheresi degli ultimi cent'anni: il teatro di Ferenc Herczeg, La bodoniana, Parma 1965
- La lirica di Alessandro Petofi, Studium Parmense, Parma 1966
- Sommario di storia della letteratura ungherese, La Bodoniana, Parma 1967
- Gli ugri dell'Ob: storia, lingua, religione, Studium Parmense, Parma 1968
- Proverbi e modi di dire parmigiani, Aurea Parma, Parma 1968
- Gli Ungheresi: storia linguistica e letteraria, con Edoarda Dala Gardini, Parma 1969
- Pietro Martini. L'arte dell'incisione in Parma, Aurea Parma, Parma 1969
- Dezso Kosztolanyi. Poesie (a cura di), Guanda, Parma 1970
- Antichi nomi di luogo delle Valli dei Cavalieri, Palatina Editrice, Parma 1971
- Antiche ballate popolari delle Valli dell'Enza e della Cedra, Palatina Editrice, Parma 1972
- Enea Grossi, in Le Valli dei Cavalieri n. 2, Palatina Editrice, Parma 1972
- Marcello Conati, Canti popolari della Val d'Enza e della Val Cedra (a cura di), Palatina Editrice, Parma 1976
- Architettura spontanea dell'Appennino parmense, con E. Dall'Oglio e Marco Pellegri, EPT, Parma 1975
- Castelli parmigiani, Artegrafica Silva, Parma 1979
- Altri proverbi e modi di dire parmigiani, Silva, Parma 1980
- Grammatica ungherese, per autodidatti e studenti del primo corso, Universita di Bologna, 1982
- Alcune note per la storia della Temporia: il castello del Gaso e il ponte della Mora, Palatina Editrice, Parma 1983
- Antiche famiglie delle nostre Valli: le origini dei Basetti, Palatina Editrice, Parma 1983
- La cucina popolare parmigiana, Artegrafica Silva, Parma 1985
- Un testo inedito del Galaverna in un foglio volante del 1857, in Malacoda, Parma 1986
- Per un blasonario delle Valli e delle Corti: i Cortesi, Palatina Editrice, Parma 1987
- Sentieri selvaggi, in Le Valli dei Cavalieri n. 8, Palatina Editrice, Parma 1987
- I Lalatta: un ramo dei Vallisneri, Palatina Editrice, Parma 1988
- Sandor Sik, il Maestro dei Giovani di Szeged, in Malacoda, Parma 1988
- Ceretolo, in Malacoda, Parma 1990
- Parma di Stanislao Farri (introd. di Giorgio Torelli), a cura di G. Capacchi, Artegrafica Silva, 1990
- Poveri Diavoli, in Malacoda, Parma 1990
- La distruzione di Roccavecchia di Varsi in una relazione a Ranuccio, in Malacoda, Parma 1991
- La Comunità delle Valli dei Cavalieri ha compiuto vent'anni, Palatina Editrice, Parma 1991
- Il linciaggio di una strega a Monchio nel 1728, Palatina Editrice, Parma 1991
- Un elenco settecentesco dei feudi e feudatari parmigiani (3 novembre 1745), in Malacoda, Parma 1991
- Dizionario italiano-parmigiano, Artegrafica Silva, Parma 1992
- L'ingloriosa fine della Fodriga da Panocia, in Malacoda, Parma 1992
- Ricordo di Marcello Turchi, in Malacoda, Parma 1993
- Il Villino Zunini, un edificio scomparso, in Le Valli dei Cavalieri n. 13, Palatina Editrice, Parma 1994
- Angelo Mazza, poeta dialettale, in Malacoda, Parma 1995
- Giovan Battista Fontana, bizzarro letterato di Ranzan, in Le Valli dei Cavalieri n. 14, Palatina Editrice, Parma 1995
- Un diario lesignanese dell'Ottocento: le memorie di Giuseppe Monica, in Malacoda, Parma 1996
- Che lavór, sjor Gibartén: piccole storie di modi di dire parmigiani, Palatina Editrice, Parma 1997
- L'organizzazione militare nelle nostre valli nel XVI secolo (con Giancarlo Bodria), in Le Valli dei Cavalieri n. 16, Palatina Editrice, Parma 1999
- 1864: una tentata estorsione ai danni dei Basetti, in Le Valli dei Cavalieri 18, Palatina Editrice, Parma 2001
- Bonaccursio Ruggeri, feudatario di Ranzano, Pratopiano, Temporia e Rico (con Giancarlo Bodria), Palatina Editrice, Parma 2001
- Palanzano e le sue valli: per una storia delle Valli dei Cavalieri, in Le Valli dei Cavalieri 19-20, Palatina Editrice, Parma 2003
- Gli estoni: storia, lingua, letteratura (con Edoarda Dala Kisfaludy), Università degli studi di Bologna, Seminario di lingua e letteratura ungherese e filologia ugrofinnica.
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