Giovanni Silvestri (editore)

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Ritratto litografico di Giovanni Silvestri, eseguito da Alessandro Focosi (1856)

Giovanni Silvestri (Milano, 19[1] o 22 aprile[2] 17789 settembre 1855) è stato un tipografo e editore italiano.

Figlio di Antonio e di Anna Conti, a otto anni rimase orfano di entrambi i genitori ed entrò nell'orfanotrofio dei Martinitt, dove rimase sino al diciottesimo anno di età e imparò il mestiere di tipografo.[2] Nel 1799 divenne direttore della tipografia di Gaetano Motta e lo stesso anno si sposò con Maria Teresa Alvergni di Cremona; intanto si fece editore in proprio di alcuni libri e, col ricavato, nel 1800 acquistò un torchio.[2] Nel 1801 fu assunto dalla Società tipografica dei classici italiani, di cui diresse la stamperia sino al 1814. Nel 1813 iniziò la pubblicazione della collana che lo rese autonomo e famoso: la Biblioteca scelta di opere italiane antiche e moderne, che nel 1855 giunse ad annoverare 587 volumi.[3]

Tra questi si ricordano, del 1835, i Colloqui con sé stesso di Marco Aurelio Antonino.

Dopo primaria sepoltura nel cimitero di San Gregorio, i suoi resti furono traslati in una celletta del nuovo Cimitero Monumentale di Milano.

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