Gianni Schicchi

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Gianni Schicchi
Bozzetto originale per la prima rappresentazione (1918)
Lingua originaleitaliano
Genereopera comica
MusicaGiacomo Puccini
(spartito in formato pdf)
LibrettoGiovacchino Forzano
(libretto online)
Fonti letterarieda un episodio della Divina Commedia
Attiuno
Epoca di composizioneottobre 1917 - fine aprile 1918
Prima rappr.14 dicembre 1918
TeatroMetropolitan, New York
Prima rappr. italiana11 gennaio 1919
TeatroTeatro Costanzi, Roma
Personaggi
  • Gianni Schicchi, 50 anni (baritono)
  • Lauretta, sua figlia, 21 anni (soprano)
  • Zita detta "La Vecchia", cugina di Buoso, 60 anni (contralto)
  • Rinuccio, nipote di Zita, 24 anni (tenore)
  • Gherardo, nipote di Buoso, 40 anni (tenore)
  • Nella, sua moglie, 34 anni (soprano)
  • Gherardino, loro figlio, 7 anni (soprano)
  • Betto Di Signa, cognato di Buoso, povero e malvestito, età indefinibile (basso)
  • Simone, cugino di Buoso, 70 anni (basso)
  • Marco, suo figlio, 45 anni (baritono)
  • La Ciesca, moglie di Marco, 38 anni (mezzosoprano)
  • Maestro Spinelloccio, medico (basso)
  • Messer Amantio Di Nicolao, notaro (baritono)
  • Pinellino, calzolaio (basso)
  • Guccio, tintore (basso)
AutografoArchivio Storico Ricordi, Milano

«Addio Firenze, addio cielo divino
io ti saluto con questo moncherino
e vo randagio come un Ghibellino»

Gianni Schicchi è un'opera comica in un atto di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano basato su un episodio del Canto XXX dell'Inferno di Dante (vv. 22-48). Fa parte del Trittico. La prima assoluta ha avuto luogo il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York.

Fra gli interpreti della prima il baritono Giuseppe De Luca nella parte di Gianni Schicchi, il tenore Giulio Crimi in quella di Rinuccio, il soprano Florence Easton nella parte di Lauretta ed il tenore Angelo Badà come Gherardo. Fino al 2009 ha avuto 138 recite al Metropolitan.

Collocazione nel repertorio

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Del Trittico, Gianni Schicchi fu l'opera che godette subito del successo maggiore[1] ed iniziò quindi ben presto ad avere vita autonoma, nonostante l'esplicita volontà di Puccini che le tre opere andassero sempre in scena assieme e mai in abbinamento con altri titoli.

In tempi recenti si sta consolidando la prassi d'abbinare Gianni Schicchi a Una tragedia fiorentina di Alexander von Zemlinsky[1] o ad Alfred, Alfred di Franco Donatoni. Le due opere sono difatti accostabili non solo per la comune ambientazione fiorentina medievale, ma anche per la scenografia (interno d'abitazione per entrambe) e per la complementarità dei soggetti: una tragedia notturna ed una solare commedia brillante. C'è infine un legame storico: Puccini stesso, nel 1912, aveva pensato di musicare Una tragedia fiorentina di Oscar Wilde, uno scritto incompiuto dal quale Zemlinsky trasse pochi anni dopo ispirazione per la sua opera.

1918, Kathleen Howard nel ruolo di Zita (Metropolitan Opera Archives)

1º settembre 1299. Gianni Schicchi, famoso in tutta Firenze per il suo spirito acuto e perspicace, viene chiamato in gran fretta dai parenti di Buoso Donati, un ricco mercante appena spirato, perché escogiti un mezzo ingegnoso per salvarli da un'incresciosa situazione: il loro congiunto ha infatti lasciato in eredità i propri beni al vicino convento di frati, senza disporre nulla in favore dei suoi parenti.

Inizialmente Schicchi rifiuta di aiutarli a causa dell'atteggiamento sprezzante che la famiglia Donati, dell'aristocrazia fiorentina, mostra verso di lui, uomo della «gente nova». Ma le preghiere della figlia Lauretta (la celebre romanza «O mio babbino caro»), innamorata di Rinuccio, il giovane nipote di Buoso Donati, lo spingono a tornare sui suoi passi e a escogitare un piano, che si tramuterà successivamente in beffa. Dato che nessuno è ancora a conoscenza della dipartita, ordina che il cadavere di Buoso venga trasportato nella stanza attigua in modo da potersi lui stesso infilare sotto le coltri, e dal letto del defunto, contraffacendone la voce, dettare al notaio le ultime volontà.

Così infatti avviene, non senza che Schicchi abbia preventivamente assicurato i parenti circa l'intenzione di rispettare i desideri di ciascuno, tenendo comunque a ricordare il rigore della legge, che condanna all'esilio e al taglio della mano non solo chi si sostituisce ad altri in testamenti e lasciti, ma anche i suoi complici («Addio Firenze, addio cielo divino»).

Schicchi declina dinanzi al notaio le ultime volontà e quando dichiara di lasciare i beni più preziosi – la «migliore mula di Toscana», l'ambita casa di Firenze e i mulini di Signa – al suo «caro, devoto, affezionato amico Gianni Schicchi», i parenti esplodono in urla furibonde. Ma il finto Buoso li mette a tacere canterellando il motivo dell'esilio e infine li caccia dalla casa, divenuta di sua esclusiva proprietà.

Fuori, sul balcone, Lauretta e Rinuccio si abbracciano teneramente; mentre Gianni Schicchi sorridendo contempla la loro felicità, compiaciuto della propria astuzia.

Organico orchestrale

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Disegno per copertina di libretto, disegno per Gianni Schicchi (1954).

La partitura di Puccini prevede l'utilizzo di:

Anno Cast (Gianni Schicchi, Lauretta, Rinuccio) Direttore Etichetta
1959 Tito Gobbi, Victoria de los Ángeles, Carlo del Monte Gabriele Santini EMI
1962 Fernando Corena, Renata Tebaldi, Agostino Lazzari Lamberto Gardelli Decca
1977 Tito Gobbi, Ileana Cotrubaș, Plácido Domingo Lorin Maazel Sony Classical
1986 Rolando Panerai, Helen Donath, Peter Seiffert Giuseppe Patanè RCA
1991 Leo Nucci, Mirella Freni, Roberto Alagna Bruno Bartoletti Decca
1997 José van Dam, Angela Gheorghiu, Roberto Alagna Antonio Pappano EMI
Anno Cast (Gianni Schicchi, Lauretta, Rinuccio) Direttore Etichetta
1983 Juan Pons, Cecilia Gasdia, Jurij Marusin Gianandrea Gavazzeni NVC Arts
2000 Bruno de Simone, Elisabetta Scano, Aquiles Machado Riccardo Chailly Avro Klassiek
2004 Alessandro Corbelli, Sally Matthews, Massimo Giordano Vladimir Jurovskij Opus Arte
2007 Alberto Mastromarino, Amarilli Nizza, Andrea Giovanni Julian Reynolds TDK
2008 Leo Nucci, Nino Machaidze, Vittorio Grigolo Riccardo Chailly Hardy Classics
2011 Lucio Gallo, Ekaterina Siurina, Francesco Demuro Antonio Pappano Opus Arte
2015 Plácido Domingo, Andriana Chuchman, Arturo Chacón-Cruz Grant Gershon Sony Classical
Giacomo Puccini (info file)
start=
O mio babbino caro — Vers. solo orchestrale)
  • Firenze è come un albero fiorito, romanza di Rinuccio
  • O mio babbino caro, romanza di Lauretta
  • Ah! che zucconi!, monologo di Gianni Schicchi
  1. ^ a b Targa M.: Vedute fiorentine nel dittico di Puccini e Zemlinsky. Sistema Musica, nr 7, Torino, marzo 2014. Pag 19.

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