Gaetano Peretti

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Gaetano Peretti (1924-1992) fu attivista cattolico , politico e filosofo veronese

Gaetano Peretti (Soave, 22 gennaio 1924Verona, 12 febbraio 1992) è stato un filosofo, attivista e politico italiano cattolico veronese.

Gaetano Peretti, nato a Soave il 22 gennaio 1924, si laureò in Filosofia alla Cattolica di Milano. Fu allievo di Giuseppe Zamboni ed insegnante di Storia e Filosofia nello storico Liceo Classico Statale Scipione Maffei di Verona[1]. Pubblicò studi su autori quali Carlo Cattaneo, Oswald Spengler, Giuseppe Zamboni, Siro Contri, Eric Weil, e Tommaso Demaria.

Partecipò attivamente alla vita politica veronese militando dal 1953 nelle ACLI e poi nel partito cattolico cristiano DC in gruppi di minoranza[2].

Nel 1971 fu, insieme ad altri, iniziatore delle Libere Acli[3], movimento di lavoratori cristiani staccatosi dalle ACLI[4] a seguito della svolta socialista di Vallombrosa.

Conosciuta la proposta laica del nuovo modello di sviluppo cristiano di Tommaso Demaria[5] divenne assertore, promotore e divulgatore del realismo dinamico prima tramite le Libere Acli e successivamente in altri movimenti di lavoratori quali il Micl[6] ed infine nel movimento culturale Movimento Ideoprassico Dinontorganico( MID).

Nel 1980 fu eletto come Consigliere Comunale in rappresentanza di Avesa, frazione di Verona, di cui fu attivo animatore delle attività culturali e parrocchiali tra le quali la fondazione della compagnia teatrale amatoriale La Pocostabile (1979)[7] tuttora attiva nei teatri cittadini[8].

Nel 1984 dopo alcuni viaggi con la moglie Lucia Ruina a Medjugorje, ove dal 1981 si verificavano fatti di devozione mariana, conosciuti alcuni dei presunti veggenti, divenne assiduo frequentatore dei luoghi. Nel 1985 viene acclamato come presidente del Movimento Maria Regina della Pace che teneva i contatti e coordinava circa 300 gruppi di preghiera in Italia ed alcuni in altri paesi[2]. Superando una inflessibile opposizione del Vescovo di Verona[9], organizzò una giornata di preghiera mariana all’Arena di Verona il 21 settembre 1986 con ampia partecipazione di fedeli[10] e personalità note[11]. In quella sede promosse una riunione preghiera[12] in piazza San Pietro a Roma[13] che si tenne il successivo 8 dicembre.

Morì a Verona il 12 febbraio 1992.

Gaetano Peretti e la nascita delle Libere Acli

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Gaetano Peretti fu un aclista molto attivo fin dal 1953. Nel 1968 sotto la presidenza di Livio Labor le ACLI a maggioranza votarono la svolta “socialista” di Vallombrosa. Quella svolta portava con sé gli esiti di una lettura in chiave marxista della società. Dopo alcune contestazioni da parte della CEI a partire dal marzo 1970[14], a quelle ACLI la cosiddetta "sconfessione" di Paolo VI giunse il 19 giugno 1971[15]. I primi a manifestare il dissenso furono i giovani delle ACLI al congresso di Peschiera nel 1970. All’inizio del 1971 Peretti con altri iniziò a contattare sezioni ACLI del nord Italia e poi del centro e del sud per coordinare un’azione forte di contrasto alla gestione socialista del nuovo presidente ACLI Emilio Gabaglio. Si susseguivano tra gli aclisti dissidenti, voci di separazione dalle ACLI ma nessuna sezione prendeva l’iniziativa drastica che comportava la frattura delle ACLI e con esse, del fronte dei lavoratori cattolici italiani. Peretti partecipò, chiamato a Roma dai dirigenti ACLI della minoranza dissenziente , a due riunioni nel gennaio 1971. Fu anche il promotore di una raccolta di firme per la separazione dalle ACLI ma a quegli intenti non seguivano fatti concreti. Ad innescare la scissione contribuì Giuseppe Macario, sacerdote torinese impegnato nella assistenza ai profughi dell’Istria e della Dalmazia e fratello di Luigi Macario sindacalista che al tempo era segretario generale della FIM -CISL e vicesegretario nazionale della CISL[16]. Don Macario chiese all’onorevole Michelangelo Dall'Armellina di contattare qualcuno che avesse la determinazione necessaria per affrontare la decisione di separarsi dalle ACLI e di sostenere le relative conseguenze. Fu indicato il prof. Gaetano Peretti allora referente della sezione ACLI di Avesa, un quartiere di Verona. A Verona don Macario incontrò Peretti che dopo aver consultato altri presidenti di sezioni ACLI veronesi, propose al circolo ACLI di Avesa di votare la fuoriuscita dalle ACLI nazionali.[17] Fu deciso di incontrare altri rappresentanti di sezioni ACLI di Torino, di Alessandria, di alcune località del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, della Liguria e dell'Emilia, a Milano il 7 febbraio 1971 nella sala del dopolavoro ferroviario sotto la stazione centrale. Don Macario avvertì Peretti che sarebbe stato presente il prof. Tommaso Demaria, filosofo e sociologo docente all'Ateneo Salesiano di Torino, come relatore sui motivi dottrinali che consigliavano di uscire dalle ACLI. Alla riunione presieduta da Gaetano Peretti, secondo gli organizzatori erano rappresentate un centinaio di sezioni e circoli Acli, furono fondate le Libere Acli dell'Italia Settentrionale. La riunione avvenne in presenza di giornalisti che riportarono la notizia su varie testate nazionali dal giorno successivo.[18] La motivazione della frattura era l’incompatibilità ideologica tra la svolta socialista ed il magistero della chiesa Cattolica che era a fondamento cristiano originario delle ACLI come evidenziò Peretti nella sua lunga relazione[19]. La relazione del Prof. Tommaso Demaria raccolse grande interesse e consenso dai presenti, e diede un solido fondamento teoretico alle ragioni della scissione. Peretti così la descrive in una sua memoria di quel giorno:”Quello che mi colpì più di tutto nell'incontro fu la relazione di don Demaria. Davvero egli prospettava una profonda cultura su basi ontologiche validissime, che comprendeva non solo le nostre prospettive sull'azienda e sullo Stato, ma supportava, fondandolo, anche il pensiero dei "liberi lavoratori" veronesi. La strada dottrinale, la linea culturale del nuovo movimento era aperta. Qualsiasi altro movimento, anche soprattutto quello politico vi trovava il suo insostituibile fondamento.” La pubblicazione Sette domande sulla svolta di Vallombrosa e sette risposte delle Libere Acli ne raccoglie i contenuti. Successivamente in altri incontri e con altre pubblicazioni il prof. Demaria delineò la “ideologia cristiana” che oggi verrebbe definita il nuovo modello di sviluppo, che le Libere Acli adottarono come proprio fondamento.

La notizia della frattura apparsa sui giornali, gettò scompiglio nelle Acli e nel mondo cattolico e politico. La reazione delle Acli Nazionali guidate da Gabaglio fu immediata: deferimento ai probi viri degli scissionisti ancora iscritti alle ACLI[20]. I dirigenti Acli di minoranza (circa 15 su 95) ancora in carica non si dimisero. Le prime dimissioni avvennero alcune settimane dopo e si seguirono a piccoli gruppi fino alla fine del 1971. Le Libere Acli furono fondate con statuto e atto notarile a Roma il 2 maggio 1971 in una assemblea che radunò 200 delegati da 39 provincie[21].Nel maggio 1971 la minoranza con le Libere Acli controllò 15 provincie per una stima di circa 150.000 tra iscritti ed aderenti ai servizi ACLI[22]. Carlo Borrini ne divenne presidente il 12 maggio 1971[23]. Subito iniziarono azioni legali contro le nuove Libere Acli intentate dalle ACLI nazionali per l’uso del nome ACLI e relativamente all’uso delle risorse e dei beni delle singole sezioni separatiste[24]. Per questo fu necessario mutare il nome delle Libere Acli e a Roma il 1º novembre 1971 si costituisce il "Movimento Cristiano dei Lavoratori Italiani" (MoCLI) , con presidente ancora Carlo Borrini. Gaetano Peretti in costante relazione e confronto con le altre nuove sigle rimase alla testa di quelle sezioni di Libere Acli che non confluirono nel neonato MoCLI. Successivamente una terza frattura dalle ACLI nazionali avvenne l'8 dicembre 1971 a Roma con la fondazione delle "FederACLI"[25] che poco dopo mutarono il nome in FederACL[26] con a capo gli onorevoli Giovanni Bersani e Michelangelo Dall'Armellina. Prima delle scissioni le Acli contavano oltre 700 000 iscritti e altri 300 000 iscritti ai servizi sociali collaterali[27]. Le tre nuove formazioni Libere Acli , MoCLI e FederACL contarono 250 000 iscritti[28]. Alle Acli non rinnovarono l'iscrizione altri 180 000 soci[29]. MoCLI e FederACL si uniranno a Roma l'8 dicembre 1972 per costituire il Movimento Cristiano Lavoratori o MCL. Gaetano Peretti continuò a condurre il gruppo delle originarie Libere Acli che propugnavano il nuovo modello di sviluppo cristiano ben delineato dal prof. Demaria. Peretti a nome delle Libere Acli pose come condizione alla confluenza nell'MCL di poter continuare a sviluppare e mantenere gli studi e gli approfondimenti della nuova linea culturale del nuovo modello di sviluppo cristiano, alternativo sia al socialismo-marxismo, che al capitalismo. L’ MCL adottò una linea culturale di “capitalismo dal volto umano”[30] ed escluse esplicitamente i circoli delle Libere Acli propugnatori della " ideologia cristiana" ovvero del nuovo modello di sviluppo cristiano. Peretti con il prof. Demaria e don Macario tentarono ogni via comporre la disputa culturale con l'MCL senza ottenere risultati. Dopo il 1973 con l'avvento nelle ACLI della presidenza di Marino Carboni e l’abbandono della “svolta socialista” la frattura ideologica all'origine della nascita delle Libere Acli fu parzialmente ricomposta e le Libere Acli esaurito il loro compito di opposizione riconfluirono in buona parte nelle ACLI nazionali. Da Peretti e Demaria assieme da altri protagonisti tra i quali l'armatore Giacomo Costa, il professore televisivo e direttore dei Comitati Civici Ugo Sciascia, venne mantenuto vivo l'impulso alla diffusione culturale del nuovo modello di sviluppo cristiano attraverso associazioni di lavoratori cristiani, quali il MICL, pubblicazioni di libri e di periodici quali Nuova Presenza Cristiana, il Movimento Ideoprassico Dinontorganico MID, i corsi al Fraterno Aiuto Cristiano FAC con Paolo Arnaboldi a Roma.[2]

  • Siro Contri tra gnoseologia e storiosofia, Theorein , n. 2, pp. 65 e ss, 1969
  • In ricordo di Siro Contri, L'Arena, 26 gennaio 1969
  • Il tramonto dell'occidente dello Spengler, Milano, Giuffrè, 1971
  • Mons. Zamboni a cent'anni dalla nascita, Verona Fedele, 12 ottobre 1975
  • Atti del Congresso internazionale Tommaso d'Aquino nel suo settimo centenario (Roma-Napoli, 17-24 aprile 1974). 9: Il cosmo e la scienza. Spazio e Tempo nel pensiero di Tommaso D'Acquino e nell'attuale gnoseologia, Napoli, Edizioni Domenicane Italiane, 1978, pp 415-421
  • La Filosofia morale di ÈRJC WEIL: presentazione e critica, Verona, Libreria Editrice Universitaria, 1979
  • Saggio sul pensiero filosofico, economico e storico di Carlo Cattaneo, Verona, Libreria Editrice Universitaria, 1979
  • Parrocchia e comunità. Note storiche, in Avesa, Verona, La Consortia di Avesa, 1979, pp.153-1 72
  • Linguaggio, persuasione, verità : atti del 28. Congresso nazionale di filosofia tenutosi in Verona dal 28 aprile al 1 maggio 1983 della Società filosofica italiana. Linguaggio, Padova, CEDAM, 1984, pp 275-278
  • Itinerari e prospettive del personalismo. Scritti in onore di Giovanni Giulietti in Ricerche di Filosofia e di Storia della Filosofia n 4, Milano, Istituto Propaganda Libraria, 1986
  • Il Poema di Avesa. Il sogno della Commedia Antica , in Avesa 2 e la sua valle, Verona, Il sogno, 1987, pp .66 1-696
  • Severino e la filosofia, oggi, in Nuove Prospettive I, Verona, Il Segno Editrice, 1988, pp 13-15
  • L’ontologia realistico-dinamica di Tommaso Demaria: compendio e presentazione I, in Nuove Prospettive II, Verona, Il Segno Editrice, 1989, pp 25-32
  • L’ontologia realistico-dinamica di Tommaso Demaria: compendio e presentazione II, in Nuove Prospettive III, Verona, Il Segno Editrice, 1990, pp 27-29
  • L’ontologia realistico-dinamica di Tommaso Demaria: compendio e presentazione III, in Nuove Prospettive IV, Verona, Il Segno Editrice, 1991, pp 46-51
  • Maria,… Tu qui?, Verona, Copygraph, 2002
  1. ^ Antonio Mazzei, Un ricordo di quando ero studente al Liceo Classico Maffei, su VERONA IN - Giornale, magazine, news, cronaca, opinioni - Smart Edizioni, 21 settembre 2018. URL consultato il 2 settembre 2020.
    «...Gaetano Peretti, professore di storia e filosofia, decise di fare lezione con il Corriere della Sera, e per due ore si parlò di quanto era accaduto il giorno prima; ma si trattò di un gesto isolato (la discussione si tenne in classe, non nell’aula magna con gli altri studenti), frutto della spontanea umanità di un educatore dotato di un’innata comprensione dei doveri e delle responsabilità civiche che dovrebbero contraddistinguere chi insegna. Anche nel liceo classico più antico d’Italia.»
  2. ^ a b c Gaetano Peretti, Maria...Tu qui?, Verona, Copigraph, 2002.
  3. ^ Giorgio Ceoletta, STORIA – Movimento Cristiano Lavoratori Avesa, su mclavesa.it. URL consultato il 29 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2020).
    «...MEMORIE DI UN PRESIDENTE.Nel 1969 in seguito alla decisione delle A.C.L.I. di fare la scelta socialista, al congresso di Vallombrosa, nell’Associazione c’era aria di rottura, di scissione.Però nessuno prendeva l’iniziativa.Una sera, convocato il consiglio delle A.C.L.I. di Avesa, sotto la spinta di Gaetano Peretti si decide di fare la scissione, quindi in fa l’assemblea e questa viene approvata.Dopo qualche giorno il Prof. Peretti con altre 2-3 persone va a Milano e tiene una conferenza stampa dichiarando questa scissione. ....»
  4. ^ S.d.M., Frattura nelle Acli, in Corriere della Sera, 8 febbraio 1971, p. 3.
  5. ^ LIBERE A.C.L.I., Sette domande sulle A.C.L.I. e la svolta di Vallombrosa e sette risposte delle " Libere A.C.L.I." a cura di Tommaso Demaria, Milano, Centro Studi, 1971.
  6. ^ Movimento Ideologico Cristiano Lavoratori, Punti orientativi ideologico-sociali, Bologna, Luigi Parma, 1974.
  7. ^ Redazione Verona.Net, Eventi di Verona : UN GRANDE SCHERZO, su verona.net. URL consultato il 30 agosto 2020.
    «...L’associazione “La Pocostabile” nasce nel 1979 come cooperativa di teatro, voluta dai giovani del borgo cittadino di Avesa, che si riunirono attorno alla figura del professore Gaetano Peretti, persona carismatica, uomo di cultura, insegnante di filosofia, con notevole esperienza di teatro attuato anche negli anni della guerra e dell’immediato dopoguerra. Un impegno che portò a dotare il “borgo” di un teatro. In questo spirito di apertura culturale ad ogni forma di arte, rinacque l’opportunità di interpretare testi, con impegno, aperta a tutti coloro che volevano e vogliono afferrare l’occasione di saperne di più. Centinaia di giovani si sono alternati, poiché dal nulla si impara, si gusta, si diventa bravi e poi la vita chiama. “Pocostabile” in questo senso, sempre aperta a nuovi incontri.»
  8. ^ Società Editrice Athesis S.p.A, La Pocostabile serve comicità a Le petit café, su Michela Pezzani (a cura di), L'Arena.it. URL consultato il 30 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2020).
  9. ^ Giuliano Marchesini, L'apparizione divide Verona. Domenica all'Arena i fedeli della Madonna di Medjugorje. Il vescovo: non partecipare, la Chiesa non s'è ancora pronunciata, in La Stampa, 17 settembre 1986, p. 6.
    «Uno dei più ferventi promotori di questo meeting è Gaetano Peretti, insegnante di filosofia, e anche regista di una compagnia di prosa amatoriale che si chiama «La Pocostabile.. «Vorrei — dice — che quella prevista per domenica non fosse definita una manifestazione. Dev'essere una giornata di preghiera»
  10. ^ Paolo Mozzo, Con Medjugorje nel cuore Peretti andrà a Roma a pregare con il Papa. Il Professor Gaetano Peretti, anima del grande raduno in Arena, ha annunciato il nuovo clamoroso appuntamento., in Il Mattino di Verona, 26 settembre 1986, p. 13.
    «... Le circa 10.000 persone presenti...»
  11. ^ F.P., In Arena a pregare per la pace per otto ore sotto il sole cocente. Circa 10.000 persone hanno partecipato alla manifestazione, in L'Arena, 22 settembre 1986, p. 4.
    «...mescolati tra la folla ... Micael D'Asburgo con tutta la sua famiglia...Enrico Ameri il noto radiocronista....»
  12. ^ Viviana Kasam, Medjugorie marcia su Roma, in Corriere della Sera, 22 settembre 1986, p. 5.
  13. ^ Marco Tosatti, Medjugorje, il Papa tace. Un esponente del movimento: «Siamo autorizzati ad andare in San Pietro l'8 dicembre» - Il Vaticano: «Non si possono impedire riunioni di orazione» - Giudizio sospeso, in La Stampa, 23 settembre 1986, p. 6.
    «...vescovo, scettico sull'autenticità del «miracolo» che invece mobilita folle di pellegrini da varie parti d'Europa, e soprattutto dall'Italia. Domenica, nell'Arena di Verona, hanno cantato, pregato e fatto la comunione, e hanno ascoltato l'organizzatore del movimento «Maria Regina della Pace», il prof. Gaetano Peretti. Dalla sua viva voce avrebbero avuto l'assicurazione della simpatia pontificia per la loro iniziativa e dell'incoraggiamento a marciare su San Pietro l'8 dicembre, festa mariana per eccellenza. Nei palazzi pontifici l'annuncio viene nettamente ridimensionato, anche se non si mette in dubbio la buona fede dell'organizzatore.»
  14. ^ F.D.S., DOPO IL RITIRO DEL «CONSENSO» DEI VESCOVI Le Acli non hanno più gli assistenti ecclesiastici, in Corriere della Sera, 10 giugno 1971, p. 4.
  15. ^ ACLI: il Papa conferma il distacco dalla Chiesa Parlando alla conferenza episcopale Paolo VI ha deplorato che il movimento abbia voluto qualificarsi politicamente «scegliendo per di più una linea socialista, con le sue discutibili e pericolose implicazioni dottrinali e sociali, in Corriere Della Sera, 20 giugno 1971, pp. 1-2.
    «Città del Vaticano, 19 giugno. Il totale e pieno appoggio del Pontefice all'operato dell'episcopato italiano per il ritiro del « consenso » alle ACLI è stato manifestato questa mattina da Paolo VI, che ha rivolto un discorso ai vescovi a conclusione dell'ottava assemblea generale della conferenza episcopale italiana.»
  16. ^ E' morto don Macario Parroco dei profughi, in Stampa sera, 7 marzo 1983, p. 5.
    «A Torino don Macario (fratello del senatore Luigi Macario ex leader della Clsl) era assai conosciuto e stimato per numerose opere sociali che aveva realizzato e per essere stato il «parroco delle Casermette»: circa 4 mila profughi giuliani ai quali don Macario aveva assicurato assistenza spirituale e materiale nelle ex casermette di via Guido Reni.»
  17. ^ Giorgio Ceoletta, MEMORIE DI UN PRESIDENTE, su mclavesa.it. URL consultato l'11 agosto 2019 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2019).
    «....convocato il consiglio delle A.C.L.I. di Avesa, sotto la spinta di Gaetano Peretti si decide di fare la scissione....»
  18. ^ S.d.M., Frattura nelle Acli, in Corriere della Sera, 8 febbraio 1971, p. 3.
    «L'assemblea tenutasi ièri a Milano, presso il Dopolavoro Ferroviario di via Sammartini (fra i partecipanti erano numerosi dipendenti delle Ferrovie dello Stato), ha visto la presenza di delegati di molte province settentrionali, tra gli altri, il professor Gaetano Peretti presidente di un grosso gruppo aclista di Verona, e insegnante di filosofia in quella città, che dirigeva i lavori; il dottor Ettore Bandieri di Torino, vicesegretario nazionale delle ACLI dei ferrovieri; Adriano Nardo presidente di un circolo ACLI di Torino: Abele Gallaverna e Angelo Del Pietro di Novara. E' stato approvato lo statuto provvisorio delle «libere ACLI»»
  19. ^ Frattura fra i lavoratori cristiani."Liberi Aclisti". Alla base della separazione un profondo dissidio ideologico, in Corriere d'informazione, 8 febbraio 1971, p. 5.
    «Un fermento che da tempo covava in seno alle ACLI, l'organizzazione dei lavoratori cristiani, ha portato ieri a una scissione, sancita da un convegno, che si è svolto a Milano in una sala del dopolavoro ferroviario di via Sammartini. Sono nate così le «Libere ACLI dell'Italia Settentrionale » che per ora rappresentano un centinaio di circoli provinciali, soprattutto veneti e piemontesi. ...L'assemblea al circolo ferrovieri è stata presieduta dal professor Gaetano Peretti, insegnante di filosofia in un liceo' di Verona e dirigente di un grosso gruppo aclista in quella città. Il professor Peretti ha tenuto una lunga relazione con cui ha fissato in pratica la posizione ideologica delle «libere ACLI»: una critica alla relazione Gabaglio, critica che si è soffermata in particolare sul diritto alla proprietà, messo in forse a Vallombrosa. II professor Peretti ha concluso affermando come « la concezione di qualsivoglia socialismo sia assolutamente e non solo in qualche particolare contrastante con la concezione cristiana e contrario alla umana ragione, per cui l'enciclica " Quadrigesimo Anno " poté affermare con sicurezza che nessuno può essere buon cattolico a un tempo e vero socialista »»
  20. ^ ACLI: gli scissionisti differiti ai Probi Viri, in Corriere della sera, 9 febbraio 1971, p. 15.
  21. ^ Da scissionisti di 39 provincie. Fondate le Libere Acli., in Corriere della sera, 3 maggio 1971.
    «o nate ufficialmente le « ACLI libere », costituite dagli scissionisti in 39 province. Il testo dello statuto provvisorio è stato depositato stamani davanti a un notaio: esso regolerà la vita associativa—è detto in un comunicato — fino al primo congresso nazionale. I duecento delegati riunitisi a Roma hanno quindi approvato un documento che si articola nei seguenti punti:...»
  22. ^ Redazione, LE ACLI VALUTANO OGGI LE DECISIONI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE.Prese di posizione dalla Lombardia, dalla Sardegna e dalla Sicilia — La minoranza chiede le dimissioni della presidenza, in L'Unità, 11 maggio 1971, p. 2.
    «...e chi invece vuol uscirne per confluire nelle così dette Libere ACLI. Il documento votato segna un compromesso. La richiesta delle dimissioni della presidenza (priva di realismo se si pensa che la minoranza controlla solo 15 province)...»
  23. ^ Agenzia Italia, Borrini Presidente delle "Libere Acli", in LA STAMPA, 13 maggio 1971, p. 11.
  24. ^ Le Libere Acli dovranno mutare nome. Sentenza del Pretore, in Corriere della sera, 10 giugno 1971, p. 4.
    «Con provvedimento di urgenza, il pretore di Roma dottor Giacobbe ha inibito alla Federazione nazionale libere ACLl l'uso della sigla ACLl. La decisione del magistrato era stata sollecitata con una istanza presentata per conto delle ACLl dagli avvocati Nicolò e Lipari, il 27 maggio scorso. Il provvedimento del magistrato è stato notificato oggi alle parti interessate»
  25. ^ l.f., I dissidenti della "Acli" formano una federazione., in LA STAMPA, 9 dicembre 1971, p. 9.
  26. ^ ANTONIO FAPPANI, FEDERAZIONE Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani (FEDERACLI), su enciclopediabresciana.it. URL consultato l'11 agosto 2019.
  27. ^ Lamberto Furno, Minaccia di estendersi la scissione nelle ACLI, in LA STAMPA, 11 febbraio 1971, p. 18.
  28. ^ Giovanni Bersani, M.C.L. Movimento Cristiano Lavoratori : una risposta ai problemi dei lavoratori e della società italiana : formazione, azione, partecipazione., Milano, Movimento Cristiano Lavoratori, 1976, p. 112.
  29. ^ Intervista a Giovanni Bersani, in Tribuna Politica RAI, 21 dicembre 1971.
  30. ^ Movimento Cristiano Lavoratori > Il Movimento > Note Storiche, su mcl.it. URL consultato il 20 settembre 2020.
    «Il MCL ha ritenuto, allora, e ritiene ancora, che occorre costruire un capitalismo dal “volto umano”, nella profonda convinzione che libertà di mercato, solidarietà e sussidiarietà sono componenti complementari per un sano liberalismo»

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