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Bristol Belvedere

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bristol Type 192 Belvedere
Un Bristol Type 192 Belvedere in volo
Descrizione
Tipoelicottero medio da trasporto
Equipaggio3
CostruttoreRegno Unito (bandiera) Bristol Aeroplane Company
Data primo volo5 luglio 1958
Data entrata in servizio1961
Data ritiro dal servizio1969
Utilizzatore principaleRegno Unito (bandiera) Royal Air Force
Esemplari26
Dimensioni e pesi
Lunghezza16,56 m (54 ft 4 in)
Altezza5,18 m (17 ft 0 in)[1]
Diametro rotore14,9 m (48 ft 11 in)
Superficie rotore303,9 (3 270 ft²)
Peso a vuoto5 159 kg (11 350 lb)
Peso max al decollo8 600 kg (19 000 lb)
Passeggeri30 o
Capacità19 soldati completamente equipaggiati o
12 barelle più personale medico[1]
2 700 kg (6 000 lb)
Propulsione
Motore2 turbine Napier Gazelle
Potenza1 092 kW (1 465 shp) ciascuna
Prestazioni
Velocità max222 km/h (119 kt)
Autonomia720 km (460 mi, 400 mn)
Tangenza7 000 m (23 000 ft)
Notedati riferiti alla versione HC.1

i dati sono estratti da Flight International[2]

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Il Bristol Type 192 Belvedere era un elicottero medio da trasporto birotore e biturbina prodotto dall'azienda britannica Bristol Aeroplane Company negli anni sessanta.

Progettazione e sviluppo

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Il Belvedere è basato sul modello civile Bristol Type 173, inizialmente un 10 posti poi 16, che venne portato in volo per la prima volta il 3 gennaio 1952. Il progetto del Type 173 venne però annullato nel 1956 e la Bristol si impegnò sullo sviluppo dei Type 191 e Type 193 basati su specifiche emesse dalla Royal Navy e dal governo canadese. Nel frattempo la Royal Air Force mostrò interesse verso il progetto e venne creato il Type 192 Belvedere. Il primo prototipo del Type 192, matricola XG447, venne portato in volo per la prima volta il 5 luglio 1958 dotato di pale dei rotori in tandem realizzate in legno, un sistema di controllo manuale ed un carrello d'atterraggio quadriciclo fisso. Dal quinto prototipo sono stati installati rotori quadripala completamente in metallo. Gli strumenti e le apparecchiature di controllo installati sul modello di produzione in serie consentirono al Belvedere di poter effettuare operazioni notturne.

Vennero prodotti 26 esemplari entrati in servizio con la denominazione Belvedere HC Mark 1. I Belvedere vennero originariamente progettati per un uso navale, e furono successivamente adattati per poter trasportare un plotone di 18 soldati completamente attrezzati con una capacità di carico totale di 2 700 kg (6 000 lb). I due rotori adottarono una soluzione tecnica per cui vennero collegati e sincronizzati tramite un albero di trasmissione in modo da consentire l'utilizzo in emergenza anche in presenza di un solo motore funzionante.

Storia operativa

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Il primo prototipo del Belvedere venne inviato alla "Belvedere Trials Unit" presso RAF Odiham, la quale venne successivamente ridenominato 66 Squadron RAF nel 1961. Benché afflitto da problemi di avviamento dei motori rimase comunque operativo e successivamente utilizzato in Europa, Africa, Sud Arabia e nel Borneo. L'XG447 si guastò irreparabilmente il 7 agosto 1966 presso la base MoD Boscombe Down.

Oltre al 66 Squadron, il Belvedere venne assegnato al 72 Squadron nel 1961 ed al 26 Squadron nel 1962 entrambi facenti capo alla base RAF Odiham. Il 26 Squadron venne successivamente trasferito alla base RAF Khormaskar dove venne sciolto nel novembre 1965. Gli elicotteri vennero poi trasferiti tramite la HMS Albion a Singapore aggregati al 66 Squadron fino al suo scioglimento avvenuto nel 1969. Il 72 Squadron mantenne operativi i propri Belvedere fino all'agosto 1964 quando vennero sostituiti con i Westland Wessex.[3]

Type 173 Mk 1
primo prototipo.
Type 173 Mk 2
secondo prototipo.
Type 173 Mk 3
tre ulteriori prototipi.
Type 191
progetto di una versione navalizzata; non realizzato.
Type 192
elicottero da trasporto militare destinato alla Royal Air Force, ridenominato Belvedere HC.Mk 1.
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Regno Unito (bandiera) Regno Unito

Esemplari sopravvissuti

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Il Belvedere esposto al RAF Museum, Hendon.

Sono diversi gli esemplari conservati, in esposizione o attualmente in fase di restauro, presso diversi musei aeronautici britannici.

XF785 in esposizione presso la Bristol Aero Collection, Kemble

Belvedere HC.1

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  1. ^ a b Taylor 1961, pp. 190–191.
  2. ^ Lambert 1962, p. 155.
  3. ^ Jefford, RAF Squadrons.
  4. ^ (EN) Bristol 192 Belvedere, XG452, Restoration and History, su Friends of The Helicopter Museum, http://www.hmfriends.org.uk/index.htm. URL consultato il 19 dicembre 2008.
  5. ^ (EN) Martin Wilkinson, Bristol 192 Belvedere XG454, su Ivy and Martin's Web Page, http://www.ivyandmartin.demon.co.uk/. URL consultato il 19 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2007).
  6. ^ (EN) Westland Belvedere HC1, su RAF Museum London, http://www.rafmuseum.org.uk/london/. URL consultato il 19 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2009).
  7. ^ (EN) Bristol 192 Belvedere XG462 (Nose) History and Restoration, su Friends of The Helicopter Museum, http://www.hmfriends.org.uk/index.htm. URL consultato il 19 dicembre 2008.
  • (EN) C.H. Barnes, Bristol Aircraft since 1910, London, Putnam Publishing, 1970, ISBN 0-370-00015-3.
  • (EN) C.G. Jefford, RAF Squadrons, 2nd edition, Shrewsbury, Airlife Publishing, 2001, ISBN 1-84037-141-2.
  • (EN) John W. R. Taylor, Jane's All The World's Aircraft 1961–62, London, Sampson Low, Marston & Company, 1961.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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