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Blurryface

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Blurryface
album in studio
ArtistaTwenty One Pilots
Pubblicazione15 maggio 2015
(vedi date di pubblicazione)
Durata52:17
Dischi1
Tracce14
GenereAlternative hip hop[1]
Elettropop[1]
Indie pop[1]
Reggae[2][3]
EtichettaFueled by Ramen
ProduttoreMike Elizondo, Tim Anderson, Ricky Reed, Mike Crossey
Registrazione2014
FormatiCD, LP, MC, download digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroFinlandia (bandiera) Finlandia[4]
(vendite: 10 000+)
Germania (bandiera) Germania[5]
(vendite: 100 000+)
Norvegia (bandiera) Norvegia[6]
(vendite: 15 000+)
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi[7]
(vendite: 20 000+)
Singapore (bandiera) Singapore[8]
(vendite: 5 000+)
Svezia (bandiera) Svezia[9]
(vendite: 10 000+)
Dischi di platinoAustralia (bandiera) Australia[10]
(vendite: 70 000+)
Austria (bandiera) Austria[11]
(vendite: 15 000+)
Brasile (bandiera) Brasile (3)[12]
(vendite: 120 000+)
Canada (bandiera) Canada (6)[13]
(vendite: 480 000+)
Danimarca (bandiera) Danimarca (2)[14]
(vendite: 40 000+)
Italia (bandiera) Italia[15]
(vendite: 50 000+)
Messico (bandiera) Messico[16]
(vendite: 90 000+)
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda[17]
(vendite: 15 000+)
Polonia (bandiera) Polonia (3)[18]
(vendite: 60 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito (2)[19]
(vendite: 600 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (6)[20]
(vendite: 6 000 000+)
Svizzera (bandiera) Svizzera[21]
(vendite: 20 000+)
Twenty One Pilots - cronologia
Album precedente
(2013)
Album successivo
(2016)
Logo
Logo del disco Blurryface
Logo del disco Blurryface
Singoli
  1. Fairly Local
    Pubblicato: 17 marzo 2015
  2. Tear in My Heart
    Pubblicato: 6 aprile 2015
  3. Stressed Out
    Pubblicato: 28 aprile 2015
  4. Lane Boy
    Pubblicato: 4 maggio 2015
  5. Ride
    Pubblicato: 12 maggio 2015
  6. Heavydirtysoul
    Pubblicato: 9 dicembre 2016

Blurryface è il quarto album in studio del duo musicale statunitense Twenty One Pilots, pubblicato nel maggio 2015 dalla Fueled by Ramen[22].

È il primo album della band (e il quinto pubblicato dalla Fueled by Ramen) a raggiungere il primo posto della Billboard 200[23]. Durante la sua prima settimana di uscita è inoltre risultato l'album più venduto in tutto il mondo con oltre 154 000 copie vendute, 133 600 delle quali solo negli Stati Uniti d'America[24].

Nel marzo 2016 raggiunge le 753 000 copie vendute nei soli Stati Uniti d'America[25], e nello stesso anno ottiene il premio come miglior album rock ai Billboard Music Awards[26] e agli Alternative Press Music Awards[27]. Al 2018 ha venduto oltre 3 milioni di copie solo negli Stati Uniti[28]. Per il successo di pubblico e di vendite raggiunto, nel 2020 è stato scelto da Billboard come il "miglior album rock del decennio"[29].

Tra i singoli estratti, Stressed Out e Ride hanno riscosso nel 2016 un particolare successo di vendite, entrando nelle classifiche di tutto il mondo e ottenendo la certificazione di disco di diamante. Altro particolare è che, al 2018, tutti i brani dell'album sono stati certificati almeno disco d'oro dalla RIAA per gli oltre 500 000 download ricevuti caduno[20], primo album nella storia ad aver raggiunto tale traguardo[30].

Definito il più vario lavoro dei Twenty One Pilots, l'album non solo attinge dai soliti generi che il duo ama utilizzare nei propri brani ma ne amplia lo spettro musicale, dando notevole spazio anche a generi come il reggae e il dub[2].

Particolarità di Blurryface è l'essere stato registrato con diversi produttori in diverse località: Stressed Out, Polarize, Hometown e Not Today son state registrate con Mike Elizondo ai Can Am di Tarzana, in California, The Judge a Londra con Mike Crossey, e Message Man con Tim Anderson ai Werewolf Heart a Los Angeles, mentre il resto dell'album è stato prodotto da Ricky Reed in diversi studi: Ride ai Sonic Lounge Studios a Grove City, Ohio, We Don't Believe What's on TV e Goner ai Paramount Recording Studios a Hollywood, California, e Heavydirtysoul, Ride, Fairly Local, Tear in My Heart, Lane Boy e Doubt ai Serenity West Recording, sempre a Hollywood. Il mastering è stato curato da Chris Gehringer agli Sterling Sound di New York.

L'album prende il nome dall'omonimo personaggio creato dalla band. Tyler Joseph afferma che egli «rappresenta tutte le cose di cui, io come individuo ma anche tutti quelli che mi circondano, siamo insicuri»[31]. Per rappresentare Blurryface durante le esibizioni dal vivo e i video musicali, Tyler Joseph si dipinge le mani e il collo di nero, dicendo che «è molto drammatico, lo so, ma mi aiuta ad entrare nel personaggio»[31]. Allo stesso tempo, anche il batterista Josh Dun utilizza del colore rosso per contornarsi gli occhi, come una sorta di trucco da guerra che simboleggia la battaglia contro Blurryface e le insicurezze che egli rappresenta[32].

Testi e musiche di Tyler Joseph.

  1. Heavydirtysoul – 3:54
  2. Stressed Out – 3:22
  3. Ride – 3:34
  4. Fairly Local – 3:27
  5. Tear in My Heart – 3:08
  6. Lane Boy – 4:13
  7. The Judge – 4:57
  8. Doubt – 3:11
  9. Polarize – 3:46
  10. We Don't Believe What's on TV – 2:57
  11. Message Man – 4:00
  12. Hometown – 3:54
  13. Not Today – 3:58
  14. Goner – 3:56
Tracce bonus nell'edizione giapponese
  1. Guns for Hands – 4:33
  2. Lovely – 4:18
Twenty One Pilots
Altri musicisti
  • Ricky Reed – programmazione (tracce 1, 3-6, 8 e 14), voce aggiuntiva (traccia 1), basso (tracce 3-6, 10 e 14), cori (traccia 8)
  • Mike Elizondocontrabbasso (traccia 2), programmazione (traccia 2, 12 e 13), tastiera (tracce 2, 9, 12 e 13), basso, (tracce 9, 12 e 13), basso synth (tracce 9 e 12), chitarra (traccia 12 e 13), Hammond B3 e voce secondaria (traccia 13)
  • Mike Crossey – programmazione, basso, sintetizzatore e cori (traccia 7)
  • Jonathan Gilmore – cori (traccia 7)
  • LunchMoney Lewis – cori aggiuntivi (traccia 8)
  • Tim Anderson – sintetizzatore e programmazione (traccia 11)
  • Danny T. Levin – tromba, trombone e eufonio (traccia 13)
  • David Moyer – sassofono tenore, contralto e baritono e flauto (traccia 13)
Produzione
  • Tyler Joseph – produzione esecutiva, coproduzione
  • Chris Woltman – produzione esecutiva
  • Ricky Reed – produzione esecutiva, produzione (tracce 1, 3-6, 8, 10 e 14)
  • Neal Avron – missaggio
  • Scott Skrzynski – assistenza al missaggio
  • Chris Gehringer – mastering
  • Drew Kapner – ingegneria del suono (traccia 1, 3-6, 8, 10 e 14)
  • Michael Peterson – assistenza tecnica (tracce 1, 4, 6 e 8)
  • Mike Elizondo – produzione (tracce 2, 9, 12 e 13)
  • Adam Hawkins – ingegneria del suono (tracce 2, 9, 12 e 13)
  • Brent Harrowood – assistenza tecnica (tracce 2, 9, 12 e 13)
  • Joe Viers – ingegneria del suono (traccia 3)
  • Alex Gruszecki – assistenza tecnica (tracce 3, 4 e 5)
  • Mike Crossey – produzione (traccia 7)
  • Jonathan Gilmore – ingegneria del suono (traccia 7)
  • Victor Luevanos – assistenza tecnica (tracce 10 e 14)
  • Tim Anderson – produzione (traccia 11)
  • Chris Spilfogel – ingegneria del suono (traccia 11)
  • Seth Perez – assistenza tecnica (traccia 11)

Classifiche di fine anno

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Classifica (2015) Posizione
Stati Uniti[38] 31
Stati Uniti (rock)[39] 7
Classifica (2016) Posizione
Australia[40] 23
Austria[41] 34
Canada[42] 4
Francia[43] 24
Islanda[44] 58
Italia[45] 63
Nuova Zelanda[46] 8
Stati Uniti[47] 6
Stati Uniti (rock)[48] 1
Svizzera[49] 46
Classifica (2017) Posizione
Australia[50] 97
Canada[51] 29
Italia[52] 86
Nuova Zelanda[53] 25
Stati Uniti[54] 17
Stati Uniti (rock)[55] 3
Classifica (2018) Posizione
Stati Uniti[56] 77
Stati Uniti (rock)[57] 6
Classifica (2019) Posizione
Messico[58] 80
Classifica (2021) Posizione
Stati Uniti[59] 161

Date di pubblicazione

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Paese Data
Australia (bandiera) Australia[60] 15 maggio 2015
Germania (bandiera) Germania[61]
Giappone (bandiera) Giappone[62]
Irlanda (bandiera) Irlanda[63]
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi[64]
Danimarca (bandiera) Danimarca[65] 18 maggio 2015
Francia (bandiera) Francia[66]
Polonia (bandiera) Polonia[67]
Regno Unito (bandiera) Regno Unito[68]
Europa (bandiera) Europa[69] 19 maggio 2015
Canada (bandiera) Canada[70]
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti[71]
  1. ^ a b c (EN) Album Review: Twenty One Pilots – Blurryface, su Renowned for Sound, 5 giugno 2015. URL consultato l'8 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
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  29. ^ (EN) Twenty One Pilots Blurryface Is The Top Rock Album of the Decade, su iHeartRadio. URL consultato il 16 giugno 2021.
  30. ^ (EN) Hugh McIntyre, Twenty One Pilots' 'Blurryface' Is The First Album In History To Earn This Golden Distinction, su Forbes, 1º marzo 2018. URL consultato il 9 luglio 2018.
  31. ^ a b (EN) Um, Why Is The Dude From Twenty One Pilots Covered In Black Goo?, su MTV. URL consultato il 2 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2016).
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Collegamenti esterni

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