Battaglia di Méribel
Battaglia di Méribel parte della guerra della prima coalizione | |
---|---|
Data | 28 settembre 1793 |
Luogo | Méribel, Alta Savoia |
Esito | Vittoria francese |
Schieramenti | |
Comandanti | |
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |
La battaglia di Méribel fu combattuta il 28 settembre 1793 nel piccolo villaggio di Méribel, vicino Sallanches, nell'Alta Savoia, durante le guerre rivoluzionarie francesi. La battaglia finì con la vittoria dell'Armata francese sulle forze del Regno di Sardegna e cementò la conquista della Savoia da parte francese.
Contesto storico
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1792, in seguito ad una lunga serie di eventi, che avevano costantemente alienato il Re di Francia, Luigi XVI, dalle simpatie popolari, la Francia entrò in guerra contro Austria e Prussia, dando origine alla guerra della Prima coalizione e ad una lunga serie di conflitti che coinvolgeranno l'Europa.
Il Regno di Sardegna, che inizialmente era rimasto estraneo ad ogni vicenda riguardante la Francia, si vide coinvolto dopo il pessimo trattamento ricevuto dal loro ministro Semonville, entrando quindi in guerra con la neonata repubblica. Due fronti si formarono: uno a sud, nella Contea di Nizza, ed uno a nord, nell'Alta Savoia. Mentre il primo era facilmente difendibile, il secondo, posizionato dall'altra parte delle Alpi, proprio dove queste raggiungono i picchi più elevati, sarebbe stato molto più complicato da difendere.[1]
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]Le forze rivoluzionarie francesi avevano marciato in Savoia per "portare la libertà" al suo popolo come parte della rivoluzione francese. Il 27 novembre dello stesso anno fu firmato un decreto di annessione alla Francia e divenne l'85º dipartimento della Francia, ribattezzato dipartimento del Monte Bianco.
Mentre il generale Kellermann era impegnato nella rivolta lealista di Lione, le forze sabaude valutarono di poter scendere dalle Alpi, riconquistare il terreno perso, conquistare il Delfinato e spingersi sino a Lione, in soccorso degli insorti. Il successo della manovra avrebbe richiesto l'aiuto dei battaglioni imperiali, ma De Vins, responsabile delle armate austriache in Italia, non lo consentì. I sabaudi decisero di proseguire ugualmente, facendo uso delle loro sole forze. Il duca di Monferrato, comandante del primo corpo dell'esercito piemontese e terzogenito del re, fece recapitare notizia agli abitanti di Lione che il 15 agosto avrebbe varcato le Alpi in loro soccorso.[2]
Il Duca del Monferrato discese lungo la Moriana, il generale Cordon nella Tarantasia ed un piccolo gruppo si diresse nel Vallese, minacciando la sinistra francese a Sallanches[3] e puntando ad occupare Faucigny.[4] Il primo, sceso dal Piccolo San Bernardo con circa 10000 uomini, si confrontò con le truppe francesi che, non aspettandosi un attacco delle forze piemontesi, resistettero per breve tempo prima di ritirasi a Conflans. Similmente fecero i 3000 uomini di Cordon, scesi dal Moncenisio: attaccarono i francesi e li costrinsero a ritornare indietro a Aiguebelle.[5] Udite le notizie sull'avanzata dei piemontesi, Kellermann lasciò momentaneamente l'assedio di Lione e si diresse a Conflans. Avendo impegnato i suoi uomini per l'assedio della città lealista, ben poche protezioni erano rimaste alla Savoia. Richiamò un battaglione di granatieri e tre di coscritti volontari dal campo di Tournoux, le guardie nazionali dal dipartimento dell'Isero e fece spostare un battaglione da Lione verso Faucigny.[4]
Con la città di Chambery in forte pericolo, Kellermann si risolse a passare all'attacco: decise di confrontarsi con le forze piemontesi del Duca di Monferrato in Moriana e di Cordon in Tarantasia e cacciarle indietro. Lo scontro con il primo avvenne nei pressi di San Germano: i piemontesi posero una buona resistenza per tre ore fino a che, accortisi che i francesi tentavano di aggrirarli sul fianco sinistro, si diedero alla ritirata verso il Piccolo San Bernardo.[6] Il secondo, invece, fu affrontato a Bramans.[7] Gli scontri tra le due parti si perdurarono per tutto il mese di settembre, fino a che, nei primi giorni ottobre, tutte le forze piemontesi abbandonarono la Savoia.[8]
La battaglia
[modifica | modifica wikitesto]ll 27 settembre, le forze francesi assaltarono e conquistarono il villaggio di Sallanches. Il giorno seguente, si avvicinarono alla montagna, con l'obiettivo di conquistare la ridotta posta sulla sua cima: l'assalto iniziò il 28 settembre. La ridotta cadde in mano repubblicana il giorno seguente.[9]
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]Con la definitiva sconfitta dei piemontesi sul fronte della Savoia, la rivolta lealista di Lione aveva i giorni contati. Senza un aiuto esterno, le forze della città non avrebbero potuto reggere ancora a lungo l'assedio ad parte dell'esercito regolare francese. Infatti, il 9 ottobre, si arresero.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Aymonino, Le guerre alpine studio storico-militare di Carlo Aymonino: Dopo l'anno 1500, vol. 2, Voghera, 1876, pp. 159-165. URL consultato l'11 ottobre 2024.
- Carlo G. G. Botta, Storia d'Italia dal 1789 al 1814, Parigi, 1824, pp. 44-45, ISBN 9-788-82810116-1.
- (FR) Lazare Carnot, Correspondance générale de Carnot: Aout-octobre 1793, Imprimerie nationale, 1897, pp. 158-160. URL consultato l'11 ottobre 2024.
- Domenico Carutti, Storia della corte dei Savoia durante la Rivoluzione e l'Impero francese, Torino e Roma, L. Roux & C., 1892.
- Luigi Cibrario, Origine e progressi delle istituzioni della monarchia di Savoia sino alla costituzione del Regno d'Italia: Storia, M. Cellini e C., 1869. URL consultato il 14 ottobre 2024.
- Antonio Coppi, Annali d'Italia dal 1750 compilati da A. Coppi: Dal 1793 al 1797, vol. 2, G. Nobile e f.lli Mazzarelli, 1832. URL consultato l'11 ottobre 2024.
- (FR) César Duval, L'invasion de la Savoie par l'armée Sarde en 1793: mémoires & documents, Impr. S. Mariat, 1892. URL consultato l'11 ottobre 2024.
- (FR) Antoine Henri Jomini, Campagnes de 1788-1793, J. B. Petit, 1840, pp. 425-428. URL consultato l'11 ottobre 2024.
- (FR) Mémoires et documents publiés par l'Académie salésienne, vol. 2, 1889, pp. 44-63. URL consultato l'11 ottobre 2024.
- (FR) Victor de Saint-Genis Victor Flour de Saint-Genis, Histoire de Savoie d'après les documents originaux depuis les origines les plus reculées jusqu'à l'annexion-La révolution (1713 à 1860), vol. 3, Chambéry, Conte-Grand & Cie, 1869.