Adolfo Marini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Adolfo Marini
NascitaViterbo, 1917
MorteAfrica Settentrionale Italiana, 3 gennaio 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
Reparto116º Reggimento fanteria "Marmarica"
Anni di servizio1938-1941
GradoSergente goniometrista
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nord Africa
BattaglieOperazione Compass
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Adolfo Marini (Viterbo, 1917Africa Settentrionale Italiana, 3 gennaio 1941) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Nacque a Viterbo nel 1917, figlio di Severino.[2] Chiamato a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito nel marzo 1938, fu assegnato al 116º Reggimento fanteria "Marmarica" del XXI Corpo d'armata di stanza in Cirenaica.[2] Frequentato il corso goniometristi venne promosso caporale il 27 agosto successivo e caporale maggiore il 18 gennaio 1939. Trattenuto in servizio attivo, conseguì la promozione a sergente goniometrista ai primi del 1940, assegnato alla batteria di accompagnamento reggimentale da 65/17.[2] Cadde in combattimento il 3 gennaio 1941, durante l'Operazione Compass, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Sergente goniometrista di una batteria da 65/17, in una drammatica fase di combattimento volontariamente rinunziò al suo compito di goniometrista resosi inutile dal combattimento a corpo a corpo e con impareggiabile coraggio percorse più volte, sotto terrificanti bombardamenti ed una rete fittissima di proiettili, il tratto scoperto dalle grosse riserve alle riservette dei pezzi, eseguendo a spalla il difficilissimo rifornimento munizioni. Ferito gravemente una prima volta continuò imperterrito l’audace opera. Ferito una seconda volta e poi una terza, cadde bocconi su un proiettile che tentava ancora portare ai pezzi. Fulgido esempio di completa dedizione al dovere. Africa Settentrionale, 3 gennaio 1941.[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1949.[4]
  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.523.
  2. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 3 marzo 2016
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 4 marzo 1949, Esercito registro 7, foglio 9.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 523.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]