Andreaea regularis
Andreaea regularis | |
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Preserved specimen di A. regularis MüIl. Hal. 1890 (Herbier Muséum Paris Cryptogamie) | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Bryobiotina |
Divisione | Bryophyta |
Classe | Andreaeopsida |
Ordine | Andreaeales |
Famiglia | Andreaeaceae |
Genere | Andreaea |
Specie | A. regularis |
Nomenclatura binomiale | |
Andreaea regularis Müll. Hal., 1890 | |
Sinonimi | |
A. regularis C. Müll. var. pycnotyla (Card.) Card. |
Andreaea regularis MüIl. Hal. 1890, a volte indicato come A. regularis C. MüIl.[1] è un muschio della famiglia Andreaeaceae.[2] È la specie più diffusa e più abbondante tra i muschi antartici del genere Andreaea Hedw.[3]
I primi esemplari furono raccolti nella Georgia del Sud, il 17 febbraio 1883, dalla spedizione tedesca in Antartide, nel corso del primo Anno polare internazionale, che si svolse nel 1882-1883 su iniziativa del tenente di vascello della Marina Militare austro-ungarica Carl Weyprecht.[4]
Nel 1890 fu caratterizzato come specie nuova dal briologo tedesco Johann Karl August Müller.[5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il muschio, di colore scuro, dal bruno-rossastro al quasi nerastro, si sviluppa prevalente in colonie, formando piccoli cuscinetti bassi e densi o, raramente, ciuffi densi e compatti coprenti aree estese.[6]
Caulidi snelli, da eretti ad ascendenti, alti da 1, 0 a 2,5 cm,[7] i più piccoli tra le tre specie antartiche del genere Andreaea, ancorati al substrato con rizoidi ialini, abbondantemente ramificati e portanti fillidi monostratificati, densamente addossati.[8]
Fillidi piccoli, 0,6-1,1 mm × 0,2-0,5 mm, più larghi e più corti al di sotto delle brattee pericheziali, dalla forma per lo più ovata o ovato-lanceolata che, a volte, si assottiglia gradualmente, o in modo brusco, fino a formare apice acuminato più o meno lungo.[9]
Profilo più o meno concavo, spesso ventricoso all'altezza della base del fillidio, scanalato nella zona apicale. Margine piano, solitamente intero o, a volte, leggermente crenato all'altezza della base, e un po' irregolare nel contorno. Lamina formata da un solo strato di cellule di forma rettangolare, generalmente porose, nella parte centrale della base, di forma arrotondata o ovale (11-26 × 6-14 μm), a volta porose, spesso papillose,[7] ai margini della base e nella parte superiore del fillidio.[9] Assenza di nervatura.[10]
Perichezio terminale, da due a quattro volte più lungo dei fillidi.[9] Capsule estese un po' più oltre le brattee. Perigoni terminali o laterali. Spore avvizzite, marroni, 17-28 μm, o verdi turgide, 26-38 μm di diametro.[7]
Come in tutte le briofite il ciclo ontogenetico è aplodiplonte isosporeo, con alternanza di generazione antitetica eteromorfa e prevalenza della generazione gametofitica (aploide) su quella sporofitica (diploide).[11] La specie è autoica.[9]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]A. regularis è diffuso nel Settore M (da 30°E a 30°W.) e nel Settore S (da 30°W a 90°W) dell'Antarctic Botanical Zone.[12] Nel Settore M si ritrova nelle isole Bouvet e nelle Sandwich Australi; nel Settore S è diffuso nelle isole Orcadi Meridionali e nelle Shetland Meridionali; lungo la costa occidentale della Penisola Antartica, dalla Costa di Danco alla Costa di Fallières; nell'arcipelago Wilhelm; lungo la costa orientale della penisola antartica, nella Penisola Trinity e nella Costa di Oscar II; nell'isola Charcot.[13] È l'unica specie del suo genere rinvenuta nell'est dell'Antartide in diversi siti della costa Eights nella terra di Ellsworth, inoltre è ampiamente diffuso, anche al di fuori della regione antartica, in Sud America, nelle aree montane dalla Terra del Fuoco alle Ande centrali; lungo le coste dello Stretto di Magellano; nell'arcipelago di Tristan da Cunha; nelle isole del Principe Edoardo; nella Georgia del Sud; nelle isole Falkland; nelle isole Crozet; nella Regione di Los Ríos[3] e nelle isole Elephant e Nelson.[14]
La specie si ritrova prevalentemente sulle superfici e nelle fessure delle rocce affioranti, meno comunemente attecchisce sul suolo o su terreno sassoso, usualmente in luoghi esposti, a un'altitudine non superiore ai 410 m.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cfr. Greene et al., p. 8 e p. 15.
- ^ Cfr. Ivanets et al., 2023, p. 64, Min et al., 2023, p. 704 e WoRMS taxon details. Andreaea regularis Müll. Hal.
- ^ a b Cfr. Ivanets et al., 2023, p. 64.
- ^ Cfr. Enrico Mazzoli, Laura De Santis, Mauro Messerotti e Gianguido Salvi, Dai Ghiacci allo Spazio, la storia dell'Ufficiale di Marina Carl Weyprecht e del suo progetto di ricerca scientifica internazionale, in Circolo polare, vol. 3, 1ª ed., Milano, Biblion Edizioni, 2008, pp. 1-314, ISBN 978-88-901444-4-8.
- ^ Cfr. Müller Hal., 1890, p. 286.
- ^ Cfr. Greene et al., 1970, p. 15 e Ochyra, 1998, pp. 84-87.
- ^ a b c Cfr. Ochyra, 1998, p. 84.
- ^ Cfr. Greene et al., 1970, p. 16.
- ^ a b c d e Cfr. Greene et. al., 1970, p. 17.
- ^ Nell'iter di identificazione con chiave dicotomica delle tre specie antartiche del genere Andreaea che popolano l'Isola di Re Giorgio, l'assenza di nervatura nella lamina dell'A. regularis è il carattere diagnostico per distinguere questo muschio da A,. depressinervis; mentre l'assenza di fillidi panduriformi e il contorno generalmente intero, permette di distinguerlo da A. gainii, che ha fillidi appunto generalmente panduriformi (di forma oblunga con due incavi verso la metà dei lati opposti) e margine basale normalmente da crenato a debolmente dentato (cfr. Greene et al., 1970, p. 8).
- ^ Cfr. Giada Cordoni, Raffaella Grassi, Lorenzo Peruzzi & Fancesco Roma-Marzio, La riproduzione nelle piante terrestri (PDF), su Piano Nazionale Laure Scientifiche, Orto e Museo botanico Università di Pisa.
- ^ L'Antarctic Botanical Zone, così definita dal briologo irlandese Stanley Wilson Greene nel 1964, include l'intero continente antartico, l'insieme dei mari che lo circondano, entro il parallelo di latitudine 60°S, le isole vulcaniche sub-antartiche dell'arcipelago delle Sandwich Australi e l'isola, anch'essa vulcanica, di Bouvet. La zona è unica nel suo genere per essere la maggiore area al mondo ad avere una flora costituita pressoché interamente da crittogame (cfr. Greene et al., 1970, p. 3).
- ^ Cfr. Greene et al., 1970, p. 17 e Ochyra, 1998, p. 84.
- ^ Cfr. Putzke et al., 2015, p. 3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- William R. Buck & Bernard Goffinet, Morphology and classification of mosses, in Jonathan A. Shaw & Bernard Goffinet (a cura di), Bryophyte Biology, Cambridge, Cambridge University Press, 5 giugno 2012, pp. 71-123.
- Stanley Wilson Greene, Doroty M. Greene, P. D. Brown, & Jane M. Pacey, Antarctic Moss Flora - I - The Genera Andreaea, Pohlia, Polytrichum, Psilopilum and Sarconeurum (PDF), in British Antarctic Survey Scientific Reports, vol. 64, London, British Antarctic Survey, 1970, pp. 1-118.
- Viktoria Ivanets, Mariusz Wierzgoń, Hanna Yevchun & Ivan Parnikoza, Range extensions for moss species on the west side of the Antarctic Peninsula (PDF), in Cryptogamie, Bryologie, vol. 44, n. 2, Paris, Publications scientifiques du Muséum national d’Histoire naturelle, 15 febbraio 2023, pp. 61-88.
- Kyungwon Min, Syahril Sulaimana, Hyodong Lee, Pilsung Kang, Young-Jun Yoon & Hyoungseok Lee, The complete mitochondrial genome of an Antarctic moss, Andreaea regularis Müll. Hal. 1890 (Andreaeaceae), in Mitochondrial DNA Part B, vol. 8, n. 6, London, Taylor & Francis, pp. 704-708, DOI:10.1080/23802359.2023.2226258.
- Carolo Müller Hal., Bryologia Austro-Georgiae, in Georg Balthazar von Neumayer, Internationale Polarforschung 1882-1883. Die Deutschen Expeditionen und ihre Ergebnisse, II, Berlin, Asher & Co, 1890, pp. 279–322.
- Ryszard Ochyra, Ronald I. Lewis Smith & Halina Bednarek-Ochyra, The Illustrated Moss Flora of Antarctica, 1ª ed., Cambridge University Press, 29 dicembre 2008, pp. 1-704, ISBN 978-0521-81402-7.
- Ryszard Ochyra, The Moss Flora of King George Island Antartica (PDF), Cracow, Poland, Drukarnia Kolejowa, 29 Dicembre 1998, pp. I-XXIV, 1-278, ISBN 83–85444–60–2.
- Jair Putzke & Antônio Batista Pereira, The Antarctic Mosses: with Special Reference to the South Shetland Islands, 1ª ed., Canoas, Editora da ULBRA (Universidade Luterana do Brasil), 2001, pp. 1-196, ISBN 85-752-80082.
- Jair Putzke, Camila G. Athanásio, Margéli Pereira de Albuquerque, Filipe C. Victoria & Antônio Batista Pereira, Comparative study of moss diversity in South Shetland Islands and in the Antarctic Peninsula, in Revista Chilena de Historia Natural, vol. 88, n. 6, Springer, 2015, pp. 1-6, DOI:10.1186/s40693-014-0033-z.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Andreaea regularis Müll. Hal., su Consortium of Bryophyte Herbaria.
- Andreaea regularis Müll. Hal., su Tropicos.org. Missouri Botanical Garden.
- WoRMS taxon details. Andreaea regularis Müll. Hal., su marinespecies.org.