La stagione 1965-1966 è l'ultima del binomio Ignazio Marcoccio e Carmelo Di Bella, l'età dell'oro ormai è al tramonto. Al calciomercato il primo a partire è Danova, destinato all'Atalanta in cambio di Graziano Landoni, anche Cinesinho lascia Catania per la Juventus, a sostituirlo dal Torino arriva Giancarlo Cella. Per irrobustire l'attacco, riecco Giovanni Fanello dal Napoli, e Bruno Petroni rientra dall'Atalanta. Il bel Catania delle scorse stagioni è solo uno sbiadito ricordo, si parte male, la prima vittoria arriva solo dopo undici partite e si continua peggio. Qualche sussulto d'orgoglio come la vittoria sulla "grande Inter" di quelle stagioni che poi vincerà lo scudetto, quella che resterà l'unica vittoria in trasferta a Varese, ma tutto insufficiente per raggiungere la salvezza. "Siamo in Serie B - dice Candido Cannavò - perché s'è fatto di tutto per andarvi, sarebbe bastato qualche errore in meno, per aggrapparsi al cocchio delle squadre che rimangono in Serie A." Il campionato si è concluso con l'indegna goleada subita a Milano (6-1), in Coppa Italia superate ai primi turni Reggina e Brescia, ci si ferma al terzo turno contro la Fiorentina. A campionato amaramente concluso la Coppa delle Alpi, dove l'esperienza svizzera è un buon banco di prova per alcuni giovani che potrebbero tornare utili in Serie B.