Ciota Ciara
Ciota Ciara | |
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Ingresso della Ciota Ciara | |
Stato | |
Regione | Piemonte |
Provincia | Vercelli |
Comune | Borgosesia |
Altitudine | 670 m s.l.m. |
Profondità | +39 m |
Coordinate | 45°42′39.27″N 8°18′39.17″E |
La Ciota Ciara (“grotta chiara”) è una cavità di origine carsica sulle pendici del Monte Fenera, in provincia di Vercelli. È registrata nel catasto speleologico nazionale con la sigla 2507PI[1].
Contiene le uniche testimonianze dell'uomo di Neanderthal in Piemonte, ed è stata abitata in vari momenti del Paleolitico. Le industrie litiche musteriane sono realizzate prevalentemente con materie prime locali, prevalentemente la selce e il quarzo. Tra i mammiferi del Pleistocene di cui sono stati trovati resti, si annoverano Ursus spelaeus e Ursus arctos ma anche specie erbivore come Rupicapra rupicapra, Cervus elaphus, Bos sp. e micromammiferi come Clethrionomys glareolus, Pliomys coronensis, Glis glis e Microtus arvalis che permettono di ricostruire il clima della regione nel periodo intorno a 80000-70000 anni fa (MIS 5), relativamente temperato e simile al clima attuale.[2]
La Ciota Ciara fu occupata temporaneamente anche in età tardoromana e altomedievale, forse da parte di una comunità monastica.[3]
La grotta è facilmente raggiungibile tramite la rete sentieristica del Parco naturale del Monte Fenera, ma l'accesso è normalmente interdetto per garantirne la conservazione.
Sebbene le grotte del Monte Fenera (Ciutarun, Ciota Ciara, Belvedere) siano state oggetto di scavi occasionali a partire dal 1951, solo nel decennio successivo prese il via uno studio sistematico della Ciota Ciara[4], e la grotta è stata poi oggetto di ulteriori ricerche archeo-speleologiche anche nei decenni successivi[5].
A partire dal 2009 sono stati avviati nuovi scavi archeologici condotti dall'Università di Ferrara[6], che hanno portato nel 2020 alla scoperta di denti appartenenti ad un giovane individuo di Homo neanderthalensis.[7][8].
Alcuni dei reperti archeologici di epoca preistorica e tardoromana sono ora esposti al Museo archeologico di Torino.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Portale del Catasto Nazionale delle Grotte d'Italia, su catastogrotte.speleo.it. URL consultato il 23 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2015).
- ^ Marta Arzarello, Daffara Sara, Berruti Gabriele, Berruto Giulia, Berté Davide, Berto Claudio, Peretto Carlo, Borgosesia, Monte Fenera. Grotta della Ciota Ciara Nuovi dati sull’occupazione musteriana e aspetti divulgativi (PDF), in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, vol. 28, 2013, pp. 300-302.
- ^ L. Brecciaroli Taborelli, Un insediamento temporaneo della tarda antichità nella grotta Ciota Ciara (Monfenera, Borgosesia) (PDF), in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, vol. 13, 1995, pp. 73-109. URL consultato il 4 agosto 2015.
- ^ G. Isetti, Chiarelli B., Nota preliminare su un deposito musteriano nella grotta "Ciotta Ciara" vicino a Borgosesia, in Natura, vol. 56, n. 3, 1965, p. 135.
- ^ Antonio Guerreschi, Giacobini Giacomo, Il Paleolitico e il Mesolitico nel Piemonte (PDF), in Archeologia in Piemonte. Volume 1. La preistoria, Umberto Allemandi, 1998, pp. 87-100. URL consultato il 5 agosto 2015.
- ^ Riprendono gli scavi alla «Ciota ciara», in La Stampa, Vercelli, 13 giugno 2014. URL consultato il 4 agosto 2015.
- ^ Grotta Della Ciota Ciara. Unife scopre nuovi resti di uomo di Neanderthal risalenti a 300 mila anni fa, su unife.it. URL consultato il 23 agosto 2023.
- ^ Le grotte del Monte Fenera regalano nuovi resti, potrebbe trattarsi di un ragazzo di Neanderthal, su lastampa.it. URL consultato il 23 agosto 2023.
- ^ Museo Archeologico di Torino - Paleolitico e Mesolitico, su museoarcheologicotorino.beniculturali.it. URL consultato il 5 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2015).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito web dedicato alle ricerche in corso, su sites.google.com.
- Pagina dedicata alla speleologia della Ciota Ciara, su immobiliarevalsesia.it. URL consultato il 4 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- Sito del Parco Naturale del Monte Fenera, parks.it