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Chero

Coordinate: 44°58′03.61″N 9°50′38.36″E
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Chero
Il Chero in secca nei pressi di Case Bruciate
StatoItalia (bandiera) Italia
Lunghezza46 km
Portata media0,55 m³/s
Altitudine sorgente900 m s.l.m.
NasceMonte Obolo, Gropparello
SfociaChiavenna
44°58′03.61″N 9°50′38.36″E

Il Chero (al Cheer in dialetto piacentino) è un torrente lungo 46 km[1] che scorre completamente in provincia di Piacenza ed è il principale affluente del torrente Chiavenna.

Attraversa la riserva naturale geologica del Piacenziano.

Il Chero nasce nei pressi del monte Obolo[2], nel comune di Gropparello, a circa 900 m s.l.m..

Il Chero nei pressi di Veleia

Scorrendo segna il confine tra i comuni di Morfasso, localizzato sulla sponda destra, e Gropparello, sulla sponda sinistra, poi tra quest'ultimo e Lugagnano Val d'Arda, toccando le località di Case Saiani e Macinesso[1], frazioni di Lugagnano, e scorrendo non lontano dai resti archeologici di Veleia.

Il torrente segna, poi, il confine tra Lugagnano e Carpaneto Piacentino, toccando la frazione lugagnanese di Tabiano, per, poi, entrare completamente in territorio carpanetese, passando per le frazioni di Badagnano, Rezzano, Travazzano, Ciriano e Chero, che prende il nome dal torrente. Dopo la frazione di Chero, il corso del fiume, precedentemente pluricursale ramificato assume una struttura monocursale sinuosa[3].

Infine, il Chero entra nel comune di Cadeo dove confluisce nel Chiavenna nei pressi di Roveleto[4].

Il reticolo secondario di affluenti del Chero, caratterizzato principalmente da corsi d'acqua artificiali, non presenta particolare rilevanza, specialmente nel tratto montano[5]. Tra gli affluenti si segnala il rio Carbonaro, affluente di destra che confluisce nel Chero nei pressi di Badagnano, e dove sono stati ritrovati fossili risalenti al Pliocene medio-superiore[6].

Regime idrologico

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Il torrente presenta un bacino idrografico stretto e allungato delle dimensioni di 81,7 km²[5].

Il Chero presenta un regime fluviale spiccatamente torrentizio, con minimi idrometrici in estate e inverno (circa 0,1 m³/s) e piene regolari in primavera e autunno. La portata media a Ciriano di Carpaneto, calcolata nel periodo 1991-2001, è di 0,55 m³/s[7], mentre è di 0,64 m³/s nei pressi della foce nel Chiavenna[8].

Il torrente Chero anticamente era denominato Carius o Carii, da cui il toponimo si è trasferito alla frazione di Chero di Carpaneto denominata Carium e poi Cario ed al castello Castrum Carii e poi Castrum de Cario il cui nome si è trasferito alla famiglia feudataria della zona del casato dei de Cario[9][10][11].

  1. ^ a b Molossi, p. 87.
  2. ^ Zuccagni-Orlandini, p. 13.
  3. ^ Piano Strutturale Comunale - Quadro conoscitivo sistema ambientale (PDF), su provincia.pc.it. URL consultato il 19 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2022).
  4. ^ Molossi, p. 47.
  5. ^ a b Autorità di bacino del fiume Po, p. 47.
  6. ^ Voragine di Montezago, Calanchi dei rii Stramonte e Carbonaro, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 19 settembre 2019.
  7. ^ Cristofori e Salmoiraghi (a cura di), p. 29.
  8. ^ Cristofori e Salmoiraghi (a cura di), p. 55.
  9. ^ Nicolli, pp. 163-171.
  10. ^ Campi, p. 4.
  11. ^ Chero, su comune.carpaneto.pc.it. URL consultato il 28 febbraio 2020.
  • Autorità di bacino del fiume Po, Linee generali di assetto idrogeologico e quadro degli interventi - Bacino del Chiavenna, Parma.
  • Daniele Cristofori e Gianpaolo Salmoiraghi (a cura di), Individuazione del deflusso minimo vitale di riferimento.
  • Pietro Maria Campi, Dell'historia ecclesiastica di Piacenza, XIV, Piacenza, 1651.
  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
  • Francesco Nicolli, Della etimologia dei nomi di luogo degli stati ducali di Parma, Piacenza e Guastalla, I, Piacenza, 1833.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole corredata di un atlante di mappe geografiche e topografiche e di altre tavole illustrative - Parte VI, Firenze, 1839.

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