Cesare Nani
Cesare Nani (Salussola, 28 agosto 1848 – Torino, 2 giugno 1899) è stato un giurista italiano.[1]
Cesare Nani | |
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Magnifico Rettore dell'Università degli studi di Torino | |
Durata mandato | 1898 – 1899 |
Successore | Francesco Ruffini |
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Compiuti gli studi secondari, si laureò in giurisprudenza all'università di Torino, città in cui si era trasferito. L'ambiente culturale del capoluogo piemontese e la modernizzazione della società civile, indirizzarono i suoi interessi verso il diritto mercantile come dimostra uno dei suoi primi scritti Studi di diritto ferroviario (Bologna 1876-77) che gli valse la vittoria del concorso di dottore aggregato presso l'ateneo torinese per poi, nel 1878, diventare professore ordinario di storia del diritto italiano nella medesima università[1]. Ruolo di pregio impegnativo, che rientrava in una cornice più ampia: da una parte la classe dirigenziale dell'ateneo, e dell'allora rettore Michele Lessona, avevano la volontà di svecchiare il corpo docente con nuovi brillanti studiosi, dall'altra, invece, doveva succedere a Giuseppe Albini, morto un anno prima (1877) e all'eredità di una delle voci più significative della cultura giuridica piemontese e italiana, Federico Sclopis[1].
Inserito negli ambienti intellettuali torinesi, divenne socio ordinario (1880) dell'Accademia reale delle scienze per poi essere segretario per la classe di Scienze morali, storiche e filosofiche dal 29 giugno 1897 fino alla morte. All'interno dell'Accademia concentrò i propri studi sul diritto medievale piemontese, i quali, ancora oggi vengono presi come riferimento per la ricostruzione dell'antica legislazione dei territori sabaudi. In questo periodo pubblicò quelli che saranno considerati i suoi testi più significativi, in cui erudizione storica, disciplina filologica e studio diretto del materiale manoscritto, portarono il Nani ad essere un degno successore di Sclopis: Studi di diritto longobardo (Torino 1877-78), Gli Statuti di Pietro II conte di Savoia (1881) e Gli Statuti dell'anno 1379 di Amedeo VI conte di Savoia (1882), questi ultimi inclusi nei volumi delle Memorie della reale Accademia[1].
Le sue ricerche negli anni successivi riguardarono il diritto privato, sostenendo la tesi sull'attualità del diritto romano, appoggiando quindi le teorie della scuola storica di Friedrich Carl von Savigny e Georg Friederich Puchta. Il risultato delle sue ricerche divenne poi uno dei testi più rilevanti di fine secolo: Il socialismo nel codice civile (1892)[1]. La passione per lo studio del diritto e della sua docenza, portarono il Nani a formulare un manuale di storia del diritto, che verrà pubblicato postumo a cura di Francesco Ruffini, suo allievo, nel 1902, Storia del diritto privato italiano. Il testo – suddiviso nei due grandi settori del diritto delle persone e delle cose – si inserisce all'interno dei numerosi manuali editi in quegli anni, tra i quali quelli di Antonio Pertile, Francesco Schupfer e Giuseppe Salvioli, menzionati da Ruffini come espressione di una fase di particolare fervore degli studi della quale anche l’esperimento di Nani era figlio[1].
Nell'ateneo torinese fu nel 1897-98 presidente della facoltà di giurisprudenza e rettore[2] d'ateneo l'anno successivo. Fu anche tra i promotori dell’Istituto di esercitazioni nelle scienze giuridiche, sociali e politiche, fondato tra il 1882 e il 1883 presso la medesima facoltà di giurisprudenza, del quale fu il primo direttore. Tra i suoi allievi che raggiunsero fama internazionale si ricorda Luigi Einaudi[1].
Si spense il 2 giugno 1899[3] a Torino dopo una lunga malattia[1].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Studi di diritto ferroviario, Bologna 1876-77.
- Studi di diritto longobardo, Torino 1877-78.
- Gli Statuti di Pietro II conte di Savoia, in Memorie della reale Accademia, 1881.
- Gli Statuti dell'anno 1379 di Amedeo VI conte di Savoia, in Memorie della reale Accademia, 1882.
- Nuova edizione degli statuti del 1379 di Amedeo VI di Savoia, Torino, Fratelli Bocca, 1884.
- Il socialismo nel codice civile, 1892.
- Storia del diritto privato italiano, a cura di Francesco Ruffini, 1902.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Toscano, NANI, Cesare, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 77, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Cesare Nani
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Nani, Cesare, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Cesare Nani, su accademiadellescienze.it, Accademia delle Scienze di Torino.
- (EN) Opere di Cesare Nani, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64386589 · ISNI (EN) 0000 0000 6138 3675 · BAV 495/149185 · GND (DE) 1194270395 · CONOR.SI (SL) 220176227 |
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