Coordinate: 47°51′37.54″N 12°24′07.92″E

Castello di Herrenchiemsee

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Castello di Herrenchiemsee
La facciata del palazzo dal lato del giardino
Localizzazione
StatoGermania (bandiera) Germania
LandBaviera
LocalitàChiemsee
IndirizzoHerrenchiemsee 1, 83209 Chiemsee
Coordinate47°51′37.54″N 12°24′07.92″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione18781886
Stileneobarocco
UsoPalazzo turistico
Realizzazione
ArchitettoGeorg von Dollmanns
IngegnereJulius Hofmann
ProprietarioMinistero della Finanze della Baviera
CommittenteLudovico II di Baviera

Il castello di Herrenchiemsee (in tedesco: Neues Schloss Herrenchiemsee) è un palazzo risalente al XIX secolo costruito sull'isola di Herrenchiemsee, nel lago di Chiemsee, nel Sud della Baviera, in Germania. Viene talvolta chiamato Neues Schloss Herrenwörth, riprendendo così l'antico nome dell'isola.

L'edificio fu costruito a partire dal 1878, durante il regno di Ludovico II di Baviera, ispirandosi alla reggia di Versailles. Progettato prevalentemente da Georg von Dollman, ma in gran parte realizzato da Julius Hofmann, il castello di Herrenchiemsee, in cui Ludovico II però visse solamente pochi giorni, fu il suo ultimo ambizioso progetto. I lavori si conclusero proprio con la morte del sovrano nel 1886 e molte parti dell'edificio rimasero perciò incompiute.

Il castello, accessibile al pubblico, si trova sotto la giurisdizione dell'amministrazione bavarese dei palazzi, dei giardini e dei laghi di proprietà dello Stato. Inoltre, sia i giardini sia gli interni del palazzo possono essere visitati. Dal 1987 nell'ala sud si trova il museo dedicato proprio a Ludovico II.

L'area del castello: com'era prima della costruzione e i progetti per il nuovo castello

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Monastero di Herrenchiemsee: lato sud con meridiana

In epoca medievale l'isola Herrenchiemsee, conosciuta anche come Herreninsel o Herrenwörth, era patrimonio del convento di Herrenchiemsee, della diocesi di Chiemsee. Il convento, che si trova nella parte nord dell'isola stessa, nel 1803 subì una secolarizzazione e fu in seguito venduto a un uomo d'affari di Mannheim, Carl von Lüneschoß. Negli anni successivi l'edificio conventuale fu in parte abbattuto e in parte trasformato nel cosiddetto Antico Castello di Herrenchiemsee (Altes Schloss Herrenchiemsee). Dal 1840 al 1870 il castello e l'isola furono proprietà del conte di Hunolstein, il quale mise in vendita la tenuta nel 1870. L'acquirente del complesso fu un'azienda di lavorazione di legnami con sede nel Württemberg che mirava a disboscare l'intera isola.

Tali provvedimenti incontrarono il rifiuto del popolo e trovarono un forte contrasto da parte della stampa regionale, tanto che il re bavarese Ludovico II rivolse la propria attenzione all'isola.

Il giovane re intraprese, nell'estate del 1867, un lungo viaggio in Francia, la cui tappa principale era la visita alla reggia di Versailles. A causa dell'improvvisa morte di suo zio Otto, egli fu però costretto a tornare in patria senza poter così visitare la reggia, alla cui storia era particolarmente interessato già da anni. Nel dicembre 1868 Georg Dollmann gli sottopose per la prima volta i progetti per un buen retiro su modello della reggia francese, che avrebbe dovuto essere costruito nel Graswangtal, nelle vicinanze del castello di Linderhof. Questo progetto è conosciuto come Meicos Ettal o anche come Tmeicos Etal, anagramma dell'espressione attribuita al re francese Luigi XIV: L'État c'est moi (Lo Stato sono io!)

La facciata verso i giardini della reggia di Versailles (in alto) e il primo modello di palazzo a essa ispirato presentato da Dollmann a Ludovico II. I tetti mansardati vennero tolti per lasciar spazio a un tetto piano sul modello del palazzo francese.

Ludovico II fece rielaborare più volte i progetti del castello. All'inizio della progettazione il re desiderava avere un altro padiglione che traesse spunto per la sua grandezza dal Grande Trianon o dal Castello di Marly, che doveva contenere una copia ridotta della Galleria degli Specchi e della facciata verso i giardini. I progetti che gli erano stati presentati non lo soddisfecero affatto e furono dispendiosi date tutte le loro rielaborazioni e modifiche. A causa della mancanza di spazio nel Graswangtal, il castello alla fine non poté essere realizzato nel luogo desiderato e il re abbandonò l'idea di tale progettazione.

Dopo che un altro viaggio programmato in Francia nel 1870 dovette essere cancellato a causa della situazione politica instabile (in quell'anno era scoppiata la guerra franco-prussiana), Ludovico II visitò finalmente Versailles nell'estate del 1874. Il governo francese rese onore all'ospite ufficiale il 29 agosto, in occasione del suo compleanno, con la rappresentazione dei giochi d'acqua delle fontane di Versailles. Piacevolmente colpito dalla visita, nell'autunno del 1874 il re scrisse al conte di Dürckheim-Montmartin: «...ricordo il mio viaggio in Francia come un magnifico sogno che finalmente mi ha mostrato l'adorata Versailles.»

Dopo la visita, Ludovico II, che non aveva mai perso l'interesse per il Meicost Ettal, cercò di portare nuovamente avanti il progetto. Già un anno prima il re aveva acquistato per 350 000 fiorini l'isola di Herren nel lago Chiemsee. Nonostante il paesaggio lacustre e pianeggiante del Chiemgau lo soddisfacesse molto meno dell'ambiente di montagna di Linderhof, l'isola, grazie alla sua grandezza e la sua relativa solitudine, si rivelò il luogo ideale per la ripresa del progetto di costruzione del castello. Il padiglione iniziale per il Graswangtal nel corso della progettazione inizialmente diventò un corps de logis di un'ala sola, ispirato a Versailles, successivamente una costruzione a forma di ferro di cavallo e infine un'estesa variante della reggia francese con ali laterali ampiamente sporgenti. Complessivamente, per i tredici progetti del castello, prevalsero i piani sviluppati da Dollmann.

Il castello durante il regno di Ludovico II

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Ludovico II di Baviera, a sinistra, in un ritratto di Gabriel Schachinger. Il dipinto è chiaramente ispirato al ritratto di Luigi XIV dipinto da Hyacinthe Rigaud, presente in copia anche nel castello (a destra)

La prima pietra per la costruzione del castello di Herrenchiemsee fu posta il 21 maggio del 1878. Il re soggiornava a intervalli irregolari nel vecchio castello di Herrenchiemsee per poter controllare i lavori durante la fase di costruzione e, per questo, si era fatto arredare un piccolo appartamento. In seguito a una prima visita all'isola nell'anno 1875, vi ritornò nel 1881 per la consegna della camera da letto di rappresentanza appena terminata e da quel momento in poi fino all'anno 1885 trascorse ogni autunno alcuni giorni sul lago.

Il Re Sole Luigi XIV, che aveva commissionato la costruzione della reggia di Versailles, era il più grande idolo del re bavarese Ludovico. Così come il castello di Neuschwanstein, somigliante a un maniero, ricordava il mondo del Medioevo e le opere di Richard Wagner, il Nuovo Castello di Herrenchiemsee era una costruzione in ricordo dei re Borboni francesi.

Secondo il re entrambi i castelli simboleggiavano il diritto divino dei re, vale a dire la sovranità assoluta legittimata dal Dio cristiano. Ludovico II in qualità di capo di Stato di una monarchia costituzionale non disponeva di questo potere. Proprio come lo era stato il castello di Neuschwanstein negli anni precedenti, il castello di Herrenchiemsee doveva fungere da sede del governo e da corte. Nonostante la sua grandezza venne progettato per essere solamente una residenza privata del re, di cui si occupavano pochi servitori. Il re lasciava infatti che fossero i suoi segretari di corte a occuparsi in gran parte delle questioni di governo. Per questo motivo il nuovo castello sull'isola di Herren si differenziava dalla reggia di Versailles, a cui era stato ispirato. La reggia di Versailles conteneva migliaia di abitanti, al suo interno non esisteva nessuna privacy e per più di 100 anni era stata il centro sociale, culturale e politico della Francia.

La morte prematura di Ludovico II nell'estate 1886 gli impedì di utilizzare in modo costante il palazzo, costruito con una spesa enorme. La prima volta che il re abitò nel castello fu appena dopo il completamento delle sue stanze private e soggiornò lì solo per pochi giorni, dal 7 al 16 settembre 1885. In questo periodo ospitò l'attrice Marie Dahn-Hausmann. Le visite del re richiedevano una dispendiosa organizzazione: per lui la sala degli specchi doveva essere illuminata tutte le sere e la tromba delle scale doveva essere adornata di rigogliose composizioni floreali. Le tele dipinte nascondevano la zona dei giardini incompiuta e anche le stanze non ancora terminate all'interno del castello.

Il castello di Herrenchiemsee fu il più costoso dei castelli costruiti da Ludovico II. Egli finanziava le costruzioni con il proprio patrimonio, con le entrate della sua lista civile, con delle sovvenzioni e infine anche con numerosi debiti. Il preventivo dei costi per questo castello si aggirava originariamente attorno ai 5,7 milioni di marchi, sebbene le spese crebbero fino alla morte del re al punto da raggiungere quasi il triplo, con una cifra di 16,6 milioni di marchi. Perciò il castello di Herrenchiemsee fu più costoso di quello di Linderhof e di quello di Neuschwanstein messi insieme, per cui era stata prevista una spesa di circa 6,7 milioni e per cui vennero spesi di fatto 14,6 milioni di marchi. Solamente i costi per la sfarzosa camera da letto ammontavano a 384 000 fiorini e nelle stanze interne vennero utilizzati più di 4,5 chili di foglie d'oro. Gli alti debiti portarono il re sull'orlo della bancarotta e insieme alla sua crescente avversione all'impegno governativo portarono alla fine alla sua destituzione nell'anno 1886. Ciò che si dice spesso, ossia che Ludovico II avesse rovinato il bilancio pubblico bavarese per costruire i suoi castelli, in realtà non è vero. Di fatto i numerosi incarichi per la costruzione di edifici reali hanno promosso l'economia bavarese. Per quanto fu possibile, la maggior parte degli incarichi vennero assegnati all'interno del regno, anche per questo motivo Monaco divenne uno dei centri più all'avanguardia nell'area tedescofona per quanto riguarda l'artigianato artistico.

L'apertura del castello al pubblico

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Mappa dell'isola con il complesso monastico antico (in alto) e il castello di Ludovico II (in basso)

Ludovico II voleva che anche il castello di Herrenchiemsee, come le altre sue costruzioni, non venisse reso accessibile al pubblico e auspicava che i castelli venissero distrutti dopo la sua morte. In realtà, gli amministratori del lascito aprirono le costruzioni al pubblico nell'agosto 1886 solamente poche settimane dopo la morte del re. L'edificio, che solo per pochi giorni è stato adibito a residenza reale, non ha mai avuto un ruolo significativo nella storia della regione, ma dalla sua apertura è stato utilizzato quasi continuamente come museo. Nel 1918, dopo la fine della monarchia, il castello venne affidato all'amministrazione dell'ex corona, da cui è derivata nel 1932 l'amministrazione dei castelli bavaresi. Il nuovo castello di Herrenchiemsee è sopravvissuto ai due conflitti mondiali senza essere distrutto grazie alla sua distanza dai teatri di guerra. Nel 1948 nel vecchio castello adiacente venne approvata la convenzione costituzionale per la stesura della legge fondamentale.

Il castello di Herrenchiemsee, conosciuto spesso come la Versailles bavarese, è insieme ai castelli di Linderhof e di Neuschwanstein tra le attrazioni turistiche più conosciute della Germania. Nel 2009 i tre castelli di Ludovico II hanno registrato complessivamente 2 131 482 di visitatori, di cui 435 451 solo nel nuovo castello di Herrenchiemsee. Nel periodo tra il 1965 e il 2006, l'amministrazione del castello ha investito più di 53 milioni di euro negli immobili storici dell'isola di Herren. Nel 2011 il castello di Herrenchiemsee era al centro della Bayerische Landesausstellung, un'esposizione riguardante la Baviera. In questo contesto dal 2010 è stato restaurato il cortile di marmo e dal 2011 sono state introdotte nuove sale d'esposizione nell'ala nord. Per l'ampliamento dell'ala nord, che prima serviva come deposito all'amministrazione del castello, vennero stanziati 4,9 milioni di euro. Dal 2008 i tre castelli del re Ludovico II aspirano a essere inseriti nella lista del patrimonio mondiale culturale UNESCO.

Il castello di Herrenchiemsee è aperto al pubblico tutto l'anno. Le numerose stanze arredate al tempo di Ludovico II sono accessibili al pubblico grazie a visite guidate. La maggior parte delle stanze incomplete dell'ala sud dal 1987 contengono un museo dedicato a Ludovico II, che si divide in due temi: la vita del re e le sue costruzioni. Un punto chiave dell'esposizione è la camera da letto del re del castello di Linderhof ricostruita con le parti originali, che vennero smontate nel 1884 per costruire in seguito la camera da letto più grande.

Annualmente il castello di Herrenchiemsee è il luogo dove, nella grande sala degli specchi, si tiene il Festival di Herrenchiemsee. L'isola di Herren è raggiungibile solo tramite il trasporto di imbarcazioni per passeggeri che partono da Prien sul Chiemsee.

Dettaglio della facciata verso i giardini del castello di Herrenchiemsee (in alto) e la corrispondente della reggia di Versailles (in basso)

Il progetto del castello deriva da quello di Georg von Dollmanns, architetto esecutivo impegnato nel 1878 e sostituito nel 1884 da Julius Hofmann. Sulla riva est dell'isola di Herren è stata costruita una segheria a vapore in sostegno ai lavori in corso, mentre il trasporto dei materiali da costruzione veniva effettuato tramite una ferrovia ausiliaria specificatamente prevista. L'edificio è in mattoni, le facciate intonacate, o meglio rivestite di pietra naturale. Una parte dei materiali necessari era reperibile direttamente sull'isola da un'ex cava di pietra del convento.

I lavori per l'edificio principale a tre ali iniziarono nella primavera del 1878, nel gennaio 1879 era già stata costruita la struttura portante ed entro il 1881 la facciata era stata decorata e terminata. L'ampliamento degli interni fu completato nel 1885.

Facciata del cortile d'onore del castello di Herrenchiemsee (in alto) e la corrispondente della reggia di Versailles (in basso)

Il castello si presenta come una struttura architettonica con semplici forme di base. L'edificio ha tre piani e si compone di tre ali di forma quasi quadrata che racchiudono un cortile formando un ferro di cavallo.

Il giardino, il cui lato più lungo misura 100 m, e la facciata sono l'esatta copia della struttura del corps de logis della reggia di Versailles e quindi seguono lo stile classico barocco. Tramite la sua forma poco accentuata la facciata a blocchi dà un'impressione austera addolcita solamente dai contrafforti che emergono dal corpo dell'edificio. Il piano terra è organizzato in forme semplici, mentre il piano superiore e principale in cui si trovano le sale di rappresentanza è messo in risalto da alte finestre ad arco, pilastri e colonne.

Il piano superiore del palazzo è stato concepito come un attico ed è sormontato da una balaustra decorata con vasi e trofei allegorie di virtù, scienze, professioni e arti, dietro la quale si nascondono i tetti piani.

Mentre la facciata dell'edificio rivolta verso il giardino imita la reggia di Versailles, per quella che dà sul cortile è stato necessario individuare una soluzione apposita.

La reggia di Versailles fu il risultato di decenni di attività di costruzione. Il suo cortile di marmo che costituiva il nucleo di un'antica costruzione, era adibita a casolare di caccia di Luigi XIII. Gli edifici intorno a questo cortile erano stati progettati secondo lo stile francese del Primo Barocco, il predominante durante la reggenza di Luigi XIII, per le cui forme però Ludwig II non mostrò alcun interesse per il suo buen retiro sull'isola di Herren. La facciata di Herrenchiemsee che dà sul cortile calca il modello di Versailles soltanto per quanto riguarda il balcone di otto pilastri della camera da letto reale. Nella struttura segue la facciata che costeggia il giardino del palazzo, anche se più semplice e con decorazioni meno elaborate. È interessante come la facciata del cortile del palazzo somigli in questi aspetti alla riorganizzazione della facciata di Versailles progettata durante il regno di Luigi XV a metà del XVIII secolo, ma mai realizzata.

Contrariamente alla classica teoria dell'architettura barocca il cortile d'onore di Herrenchiemsee non servì mai da ingresso principale dell'edificio dato che il molo di attracco previsto non venne costruito sulla sponda est dell'isola e i visitatori arrivavano direttamente dal molo (a nord dell'isola) alla zona frontale del palazzo.

Il castello incompiuto

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Stampa del 1887 raffigurante il castello di Herrenchiemsee. Si noti ancora la presenza dell'ala nord (nel disegno a sinistra), poi demolita

Dal 1886 la costruzione di Herrenchiemsee arrivò a un punto di stallo a causa di difficoltà di finanziamento. Allora l'edificio principale a tre ali era stato appena completato. Il castello nella sua dimensione attuale è solo un blocco, dato che i disegni originali prevedevano una struttura molto più estesa in linea con la struttura complessiva articolata in più ali della reggia di Versailles.

Mentre le vaste ali nord e sud di Versailles sono costituite da due tratti, uno che costeggia la città e uno il giardino collegate da edifici trasversali in diversi punti, il progetto di Herrenchiemsee prevedeva una versione ridotta di ogni singola ala. La costruzione settentrionale che si allacciava ad angolo retto all'attuale tratto settentrionale del corps de logis, al momento della morte di Ludwig II era già in costruzione, mentre della simmetrica ala sud erano state costruite solo le fondamenta. Dato che per il disabitato blocco non era stato pensato un metodo di utilizzo sensato che ne mantenesse anche la simmetria, nel 1907 l'ala nord fu demolita ancora una volta. Per questo il castello da allora si presenta con una forma a U.

Come da progetto, Herrenchiemsee doveva anche avere una cappella che s'innalzasse dall'ala nord esterna. I lavori per la cappella, le strutture che prolungano il cortile e le scuderie a est del cortile non erano ancora stati avviati fino al 1886. Non andarono quindi mai oltre al progetto. Un teatro pensato come controparte simmetrica alla cappella nell'ala sud venne cancellato dai progetti ancora prima dell'inizio del lavori.

Fin dall'inizio era previsto per gli interni del palazzo solamente l'ampliamento delle sale residenziali e di ricevimento reali, che però non venne attuato fino al 1885. Per tutti gli altri locali non esisteva una modalità di utilizzo e per questo le restanti stanze rimangono fino a oggi in parte incomplete. Nel ventesimo secolo alcune delle stanze vuote dell'ala sud ospitarono il museo di re Ludovico II. Le stanze vuote dell'ala nord, a partire dal 2009, sono state dotate di infrastrutture tecniche e in futuro fungeranno da spazio espositivo.

Nell'estate 2011 la Haus der Bayerischen Geschichte organizzò lì la Große Landesausstellung, la grande mostra nazionale dal titolo Götterdämmerung. König Ludwig II. und seine Zeit. Con quasi 600 000 visitatori questa fu la più visitata tra le mostre di questa categoria nei trent'anni di storia delle Landesausstellungen.[senza fonte]

Classificazione stilistica

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Il castello di Herrenchiemsee rientra negli edifici colossali costruiti recentemente nel territorio tedesco. La costruzione costituisce una straordinaria eccezione per quanto riguarda l'imitazione dell'architettura del XIX secolo. A differenza di molte opere dell'epoca, l'edificio non è romantico in senso storico, come ad esempio il castello di Neuschwanstein o piuttosto quello di Stolzenfels, ma per la sua forma esterna si può considerare un'imitazione raffinata dell'edificio esistente in precedenza; tuttavia non è da intendere come pura copia.

Le facciate sul giardino sono riprodotte secondo il modello dello stile classico barocco e furono completate in modo eclettico, così come le stanze da parate, la nuova facciata di corte, gli interni privati in stile rococò e le conquiste tecniche del XIX secolo quali ad esempio il tavolo a scomparsa e il grandioso soffitto in vetro della tromba delle scale. Sebbene l'edificio non rispecchi ancora il suo progetto iniziale, oggi ne viene considerato principalmente il lato estetico unitario.

Pianta dell'intero complesso del castello secondo il progetto originario
La Galleria degli Specchi di Versailles (in alto) e la sua copia al castello di Herrenchiemsee (in basso)

Gli interni completati al tempo di Ludovico II si trovano essenzialmente nel piano centrale del castello. L'attico e il piano terra all'epoca si presentavano come ambienti rustici privi di arredamento. Un'eccezione era però costituita dal vestibolo, dal bagno in marmo e dallo spogliatoio adiacente così come dalla sala meccanica situata nel salone da pranzo al piano inferiore. L'arredo delle stanze e dei saloni è avvenuto in due fasi: fino al 1881 Georg von Dollmann arredò, sul modello di Versailles, i nove spazi rappresentativi, fino al 1885 invece si occuparono dei locali reali Julius Hofmann e Franz Paul Stulberger. I dipinti del castello furono invece realizzati da Wilhelm Hauschild, Ferdinand von Piloty, Ludwig Lesker e Franz Widnmann. Ludovico II permise agli artisti che contribuirono all'arredamento di recarsi a Versailles di modo che questi potessero studiare direttamente sul posto i modelli a cui ispirarsi. I dipinti sulla parete e sul soffitto delle sale di parata riprendono, dal punto di vista tematico, il modello corrispondente: ovvero lo stile di vita e l'operare del Re Sole così come scene e allegorie prese dalla mitologia greca e romana. Gli interni, che non corrispondono al modello di Versailles, si rifanno ai motivi mitologici e riproducono alcune vicende della vita di Luigi XV. I mobili di Herrenchiemsee non si rifanno al modello di Versailles, in parte andati perduti a causa di vendite e saccheggi, avvenuti dopo le rivoluzioni del 1789 e del 1848.

Come già successo per i castelli di Neuschwanstein e Linderhof, Ludovico II fece costruire anche quello di Herrenchiemsee secondo una tecnica moderna. Molti interni di Versailles, essendo privi di camini o avendoli troppo grandi, difficilmente riuscivano a scaldarsi completamente, per il castello di Herrenchiemsee era invece prevista una comodità conforme allo spirito del tempo. Per far sì che il riscaldamento degli ambienti non dipendesse esclusivamente dai camini, il castello fu fornito di un sistema di termoventilazione, la cui caldaia venne installata nella cantina a volta.

La stanza del re

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La camera di Stato di Ludovico II di Baviera nel castello di Herrenchiemsee

Alle camere da parata seguono le stanze di Ludovico II che si trovano sul piano centrale dell'ala nord. L'appartamento reale si compone di tre stanze, due sale da riunione e molteplici corridoi. La sua approssimativa collocazione corrisponde al Petit Appartement di Luigi XV situato a Versailles. Anche il successore del Re Sole mantenne nell'arredamento i motivi contenutistici e i temi dei dipinti. I locali costituiscono una novità del nuovo rococò e, a differenza delle stanze da parata, sono piuttosto considerate un'interpretazione, e non un'imitazione, del modello francese[senza fonte].

Incominciando dalle camere da parata si arriva poi a una serie di alloggi che includono la camera da letto reale, di cui usufruì anche Ludovico II durante il suo soggiorno al castello. Il letto sfarzoso si trova nell'alcova e una bassa balaustra lo separa dallo spazio circostante. Sebbene le dimensioni della camera da letto siano più modeste rispetto a quelle della sfarzosa camera da letto situata nell'ala principale, risultano essere altrettanto dispendiose. Nell'arredamento si rifà allo stile del secondo periodo rococò, già impiegato nel castello di Linderhof. Come colore di contrasto rispetto alle superfici bianche e dorate troviamo le gradazioni di blu scuro, il colore preferito del re. Una scala segreta collega la camera da letto alla stanza dei cambi del piano inferiore e al bagno ovale in marmo. Alla camera da letto segue la cosiddetta stanza da lavoro. Per questo spazio a Parigi, nell'arco di due anni, a partire dal 1884, fu riprodotta una copia del Bureau du Roi di Johann Heinrich Riesener, una scrivania ritenuta uno dei più famosi mobili di Versailles e per la cui ultimazione Luigi XV dovette aspettare più di dieci anni.

Lo scalone degli ambasciatori, costruito sul medesimo esempio dell'omologo francese oggi scomparso; è a oggi l'esempio più accurato di ricostruzione di come doveva apparire il grande scalone trionfale di Versailles, oggi demolito

Accanto alla stanza da lavoro troviamo la sala da pranzo ovale, progettata sul modello di un simile salone dell'Hôtel de Soubise. Come la sala da pranzo a Linderhof, è munita di un Tischlein-deck-dich (tavolino che si apparecchia da sé) azionato meccanicamente e di un dispositivo di sollevamento che permetteva al re di mangiare senza dover necessariamente aspettare i servitori; il tavolo, insieme a una parte del pavimento, poteva scendere di un piano e lì veniva apparecchiato. Le portate dovevano essere preparate nella cucina del vecchio castello e, successivamente, venivano portate in quello nuovo in quanto lì, ai tempi del re, non esisteva ancora una cucina funzionante.

Il cosiddetto salone blu e il gabinetto delle porcellane rimasto incompiuto completano le tre stanze del re. I piccoli saloni, collocati dietro la lunga fila di stanze accanto al cortile a lucernario, dovevano fungere da sale relax e da saloni d'esposizione. Il dispendioso lampadario a corona del gabinetto delle porcellane, così come quello della sala da pranzo, è un pezzo unico della manifattura di Dresda. Come ultima stanza dell'ala abitativa troviamo, al termine del lato nord, la piccola galleria degli specchi lunga 20 metri. La piccola galleria degli specchi si rifà a quella di Versailles, che però, in occasione di un restauro del 1752, venne demolita insieme alla grande scala d'onore.

I giardini del castello

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Progetti e fase iniziale dei lavori

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Rispetto alla reggia francese, a Herrenchiemsee la progettazione dei giardini fu possibile solo in scala più ridotta
Veduta dei giardini del castello
Veduta dei giardini del castello

Per la costruzione del parco fu ingaggiato Carl von Effner, allievo dell'architetto di giardini Peter Joseph Lenné. Effner era già impegnato a corte nella progettazione di giardini e presentò le prime proposte nel 1875. Sia il progetto del castello sia quello del parco richiamano il modello di Versailles anche se la realizzazione di una copia esatta non fu possibile a causa dei dislivelli dell'isola e dello spazio limitato. I progetti di Effner non poterono essere realizzati secondo i piani iniziali per motivi economici; di conseguenza i giardini di Herrenchiemsee (come anche il castello stesso) sono rimasti incompiuti.

Il parco, che era stato progettato secondo il classico modello dei giardini barocchi, avrebbe dovuto avere la forma di una croce, e il suo punto centrale sarebbe stato la bassa terrazza di fronte al castello. L'asse centrale, come a Versailles, attraversava l'isola da est a ovest e doveva incrociarsi con un asse secondario che andava da nord a sud. Nel parterre del giardino principale, situato a ovest, si trovano, come previsto dal progetto, una copia della fontana di Latona e Apollo, dei grossi bacini idrici e un parterre de broderie (di tipico gusto francese), davanti al corps de logis (sezione principale dell'edificio). I numerosi boschetti previsti dal progetto sono stati ridotti a quattro grandi e a sei più piccoli e furono realizzati senza riferimenti a Versailles. A nord del castello era stata progettata una più piccola variante del parterre nord di Versailles che anche a Herrenchiemsee doveva essere racchiuso da un bacino idrico dedicato al dio del mare Nettuno. La parte sud del giardino è una copia del dispendioso Parterre du midi e del Parterre de l'Orangerie di Versailles, ma si dovette rinunciare alla costruzione dell'Orangerie (il cosiddetto giardino d'inverno, che ospita gli agrumeti) a causa del livello pianeggiante del territorio. Nell'area est del parco, dietro al corps de logis, era necessario trovare una soluzione appropriata per il giardino. L'imitazione della piazza d'armi di Versailles doveva formare un grande cortile che tutto intorno sarebbe stato circondato da altri parterre e boschetti. Nel punto in cui a Versailles si trova l'accesso principale, a Herrechiemsee era progettato un viale lungo 900 metri che si chiudeva in direzione del lago alla cui estremità si trovavano gli approdi per le imbarcazioni.

I lavori per la costruzione dei giardini iniziarono nel 1878, contemporaneamente a quelli del castello. Gli scavi per gli scantinati del castello servirono a livellare il terreno del parterre d'acqua; per il coordinamento dei giochi d'acqua fu costruito un sistema di tubature con delle pompe sulla sponda orientale dell'isola. Questi lavori si protrassero fino al 1881, anno in cui i giardini cominciarono a prendere forma. A causa di sempre più ingenti problemi economici, la costruzione dei giardini del castello non fu portata a termine. Quando il re morì, solo il parterre principale era stato costruito, senza però il boschetto adiacente. Si dovette rinunciare all'ampliamento del settore nord, sud ed est del giardino così come anche all'impianto della fontana di Apollo. Ludovico II aveva intenzione di rendere accessibile l'isola mediante un trenino che avrebbe girato tutto intorno al parco, ma anche questo progetto non fu portato a compimento. Nel frattempo, dopo che i lavori ai giardini furono interrotti, il successore di Effner, Jakob Möhl, portò avanti fino al 1890 i lavori.

Aspetto attuale

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Veduta panoramica del castello e del parco

Nella sua forma attuale il giardino è un'ampia imitazione dell'asse principale ovest di Versailles creato da André Le Nôtre nel XVII secolo. Questo parco nel mezzo dell'isola di Herren racchiude una superficie rettangolare di 120 × 400 metri. Tutto il giardino, il viale orientale e il canaletto occidentale sono incorniciati da una distesa di tigli lungo i due lati. In occasione della rassegna nazionale di giardinaggio organizzata nel 2010, tra il 2008 e il 2009, il parco è stato dotato di nuove piante. Sono stati piantati oltre 10 000 fiori e anche numerosi agrumeti, proprio come era stato previsto nei progetti del XIX secolo.

Davanti al castello ci sono due grandi bacini idrici conformi al parterre d'acqua previsto dal progetto. I bacini delle fontane di Fama e Fortuna erano già pronti per essere installati quando Ludovico II era ancora in vita. Tuttavia non risultarono a tenuta stagna e furono poi rimpiazzati da prati dopo la morte del re. Si ritornò allo stato originale solo dal 1991 al 1994. Le figure di roccia centrali con le rappresentazioni della Gioia e della Pace si allontanano dal modello del castello di Versailles ma sono delle interpretazioni dei giochi d'acqua del Palacio Real di La Granja. Entrambe le fontane rimasero guaste per molti decenni, sono state riparate nel 1994 e da allora sono in funzione nei mesi estivi. Oltre ai due grossi bacini appartengono al parterre d'acqua due fontane di marmo più piccole che sono situate lateralmente al passaggio verso il Parterre di Latona e che sono ornate con doccioni a forma di leoni e con le rappresentazioni di Diana, Venere, Amfitrite e Flora.

Sotto al parterre d'acqua vi è una scalinata che conduce alla fontana ovale di Latona e ai giardini ornati da ampie aiuole fiorite; dal parco, in direzione ovest, ci si può dirigere mediante un tapis vert verso l'immensa area dove si trova la fontana di Apollo. Entrambe le fontane possono essere considerate come delle allegorie di Luigi XIV, che in quanto Re Sole veniva paragonato al dio del sole Apollo. Dove a Versailles inizia il gran canale a forma di croce, a Herrenchiemsee è stato scavato un canaletto in direzione del lago. Dopo l'abbassamento del livello dell'acqua del Chiemsee nel 1904, il canale crollò, ma il suo letto fu nuovamente innalzato negli anni dal 1993 al 1997 dopo un'ulteriore regolazione del livello dell'acqua.

L'area coperta da boschi fuori dal parco del castello rimase a lungo nel suo aspetto originale e in qualità di cosiddetto Inselpark, parco sull'isola, doveva contrastare giardino ufficiale. I circa 230 ettari dell'isola racchiudono uno stretto circuito lungo 7 km che offre una vista del castello e dei giardini.

  • Marcus Spangenberg/Sacha Wiedenmann (Hrsg.): 1886. Bayern und die Schlösser König Ludwigs II. aus der Sicht von Hugues Krafft/1886. Louis II, ses châteaux et la Bavière selon Hugues Krafft; Regensburg 2011, ISBN 3-7954-2470-4, ISBN 978-3-7954-2470-1.
  • Marcus Spangenberg/Bernhard Lübbers (Hrsg.): Traumschlösser? Die Bauten Ludwigs II. als Tourismus- und Werbeobjekte. Dr. Peter Morsbach, Regensburg 2015, ISBN 978-3-937527-83-3.
  • Rolf Linnenkamp: Die Schlösser und Projekte Ludwigs II. 2. Auflage. Wilhelm Heyne, München 1986, ISBN 3-453-02269-6; S. 130–163.
  • Michael Petzet, Achim Bunz: Gebaute Träume. Die Schlösser Ludwigs II. von Bayern. Hirmer, München 1995, ISBN 3-7774-6600-X.
  • Michael Petzet, Werner Neumeister: Ludwig II. und seine Schlösser. Die Welt des bayrischen Märchenkönigs. Prestel, München [u. a.] 2005, ISBN 3-7913-3509-X.
  • Alexander Rauch: Schloß Herrenchiemsee. Koehler & Amelang, München 1995, ISBN 3-7338-0179-2.
  • Elmar D. Schmid, Kerstin Knirr: Herrenchiemsee. Museum im Augustiner-Chorherrenstift. Königsschloss. König Ludwig II.-Museum. Amtlicher Führer, Neufassung, 1. Auflage. Bayerische Verwaltung der Staatlichen Schlösser, Gärten und Seen, München 2005, ISBN 3-932982-65-7.

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