Carlo Marescotti Ruspoli
Carlo Marescotti Ruspoli | |
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Nascita | New York, 19 ottobre 1892 |
Morte | El Alamein, 24 ottobre 1942 |
Cause della morte | Morto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Cavalleria |
Specialità | Bombardieri Carristi Paracadutisti |
Reparto | 186º Reggimento paracadutisti "Folgore" |
Anni di servizio | 1915-1942 |
Grado | Tenente colonnello in servizio permanente effettivo |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale |
Campagne | Invasione della Jugoslavia Campagna del Nord Africa |
Battaglie | Seconda battaglia di El Alamein |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959) [1] | |
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Carlo Marescotti Ruspoli (New York, 19 ottobre 1892 – El Alamein, 24 ottobre 1942) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a New York, Stati Uniti d'America, il 19 ottobre 1892, all'interno di un nobile ed antico casato di origine fiorentina, figlio di Carlo e di Palma Maria Talleyrand Perigord.[2] Discendente nipote del noto esploratore Eugenio Ruspoli ucciso in Abissinia nel 1893, e fratello di Costantino partecipò alla prima guerra mondiale dapprima come sottotenente di complemento nel Reggimento "Savoia Cavalleria" (3º) e poi, come tenente in servizio permanente effettivo nella specialità bombardieri, in servizio presso la Sezione autonoma bombarde da 58B della 12ª Divisione.[2] Decorato con una medaglia d'argento e tre di bronzo al valor militare fu promosso capitano nel 1921 dopo aver disimpegnato incarichi del governo all'estero, fu trasferito nel Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19º).[2] Nel 1935 venne destinato, a domanda, al V Gruppo carri veloci mobilitato con il quale partecipò alla guerra d'Etiopia.[2] Rientrato in Italia nel 1936 e promosso maggiore per meriti eccezionali, prestò poi servizio preso l'Ufficio Militare del Ministero dell'Africa Italiana ed allo Stato maggiore.[2] Promosso tenente colonnello il 1º gennaio 1940, con il Reggimento "Genova Cavalleria" (4º) nell’aprile 1941 partecipò alla invasione della Jugoslavia e quindi, volontariamente, passò nella specialità paracadutisti.[2] Trasferito al 2º Reggimento, divenuto poi il 186º Reggimento della 185ª Divisione paracadutisti "Folgore", fu prima comandante del VII Battaglione e poi vice comandante del reggimento.[2] Nel luglio 1942 partì per l'Africa Settentrionale Italiana raggiungendo il fronte ad El Alamein, assumeva il comando di un raggruppamento paracadutisti denominato prima "Ruspoli" e poi "Marescotti".[2] Il Raggruppamento "Ruspoli", alla vigilia della seconda battaglia di El Alamein, era schierato nel settore nord della Divisione paracadutisti "Folgore", a Deir El Munassib.[N 1][3]
Secondo la testimonianza del tenente generale della riserva Gualtiero Stefanon egli cadde in combattimento nel settore di Deir El Munassib la sera del 24 ottobre, durante un secondo contrattacco per ristabilire definitivamente la situazione sul proprio fronte.[3] L'azione riuscì solo parzialmente, ed al prezzo di pesanti perdite.[3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto Luogotenenziale 14 settembre 1944.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ben lontano dal Passo del Cammello, dove secondo il compilatore della motivazione si sarebbero verificati i fatti che avrebbero portato alla sua morte. Il Passo del Cammello era presidiato dalla 17ª Divisione fanteria "Pavia" e lì, in quella data, non accadde nulla di rilievo.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Bechi Luserna e Paolo Caccia Dominioni, I ragazzi della Folgore, Milano, Edizioni Libreria Militare, 2007, ISBN 88-89660-02-3.
- Paolo Caccia Dominioni, Alamein 1933-1962, Milano, Ugo Mursia Editore, 1992, ISBN 978-88-425-3628-4.
- Paolo Caccia Dominioni e Giuseppe Izzo, Takfir, Milano, Ugo Mursia Editore, 2007, ISBN 978-88-425-2818-0.
- Alfio Caruso, L'onore d'Italia, Milano, Longanesi Editore, 2011, ISBN 978-88-304-2630-6.
- Raffaele Doronzo, Folgore! E si moriva, Milano, Ugo Mursia, 1978, ISBN 978-88-425-3255-2.
- Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 109.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Marescotti Ruspoli dei Principi di Poggio Suasa, Carlo, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 marzo 2023.
- Marescotti Ruspoli, Carlo, su MOVM. URL consultato il 31 marzo 2023.
- Ten. Col. Carlo Marescotti Ruspoli di Poggio Suasa, su Quattara. URL consultato il 31 marzo 2023.
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