Corrado Ricci
Corrado Ricci | |
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Ettore Tito: Ritratto di Corrado Ricci, 1913 | |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 1º marzo 1923 – 5 giugno 1934 |
Legislatura | XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX |
Gruppo parlamentare | Partito Nazionale Fascista |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | laurea |
Professione | archeologo |
Corrado Ricci (Ravenna, 18 aprile 1858 – Roma, 5 giugno 1934) è stato un archeologo e storico dell'arte italiano. Fu nominato senatore del Regno d'Italia nella XXVI legislatura.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio d'arte, il padre Luigi Ricci (1823-1896) fu uno scenografo e fotografo di successo, seguì gli studi liceali classici parallelamente a quelli artistici presso l'Accademia di belle arti di Ravenna. Nell'ambito delle esposizioni annuali scolastiche vinse un primo premio in paesaggio e un secondo premio in ornato.
Dopo il diploma, si iscrisse alla facoltà di legge dell'Università di Bologna.
Di nuovo intraprese due studi paralleli: affiancò il percorso degli studi giuridici a quello degli studi letterari ed artistici. Divenne allievo di Giosuè Carducci, che considerò sempre come suo maestro, insieme con il padre.
Laureatosi in legge nel 1882, Ricci decise di abbandonare la "carriera" poetica, che era stata la sua prima aspirazione, per dedicarsi in maniera continuativa allo studio della storia e dell'archeologia, che peraltro aveva già affrontato in giovanissima età. La prima prova di tali interessi fu, tra le altre, Ravenna e i suoi dintorni, opera storico-artistica redatta nel 1877. Fatta pervenire al professor Carducci, che l'accolse favorevolmente, l'anno seguente andò in stampa.
Dal 1897 direttore nei musei, nelle gallerie e negli scavi di antichità e della Galleria Estense di Modena, nello stesso anno fu incaricato anche della sovrintendenza e della direzione del Museo nazionale di Ravenna, preludio alla nomina come primo Sovrintendente ai monumenti di Ravenna (1898). Sotto la sua direzione furono effettuati: i restauri della Basilica di San Vitale (1898-1906, poi continuati dai suoi successori), del mausoleo di Galla Placidia (1898-1901), del cosiddetto palazzo di Teoderico (1898-1905) e della Basilica di Sant'Apollinare in Classe (1899-1906)[1].
Tra il 1894 e il 1896 Ricci era stato direttore della Galleria nazionale di Parma, istituzione in cui mise a punto un vero e proprio modello di riordino museografico che comprendeva la ricerca, lo studio ed il riordino inventariale ed espositivo dei beni culturali ai fini del restauro.
Applicò questo modello con successo nelle gallerie di Brera e Bergamo, Firenze e Roma.
Fece eseguire, inoltre, lavori di studio e di ampliamento del Museo del Bargello di Firenze, delle quadrerie di San Gimignano e di Volterra.
Nel 1906 fu nominato direttore generale nel Ministero della pubblica istruzione[2]; fu anche presidente dell'Istituto di archeologia e storia dell'arte di Roma[2].
Nel 1909 fu approvata dal Parlamento una legge da lui fortemente voluta, la n. 364, con la quale si diede il definitivo assetto istituzionale alle Antichità e Belle Arti, disciplinando per la prima volta tutta la materia del patrimonio artistico, archeologico e storico d'Italia. Tra il 1906 ed il 1919 svolse l'incarico di Direttore generale delle antichità e belle arti e durante gli anni della Grande Guerra si occupò della protezione/salvaguardia del patrimonio artistico e culturale italiano (Eleonora Maria Stella, Carteggio di Guerra, 2021).
Nel 1920 fu incaricato di pronunciare l’orazione commemorativa su Raffaello Sanzio nel quattrocentesimo della morte, svoltasi al Collegio romano[3].
Nel 1923 fu nominato senatore del Regno.
Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti. Diresse la collana Italia Artistica dell'Istituto Italiano d'Arti Grafiche di Bergamo, collana a cui collaborarono autori prestigiosi, come il forlivese Antonio Beltramelli.
Oltre ai prevalenti scritti di storia dell'arte, si occupò, anche, di studi danteschi[2].
La riscoperta dei Fori imperiali
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni Trenta venne ripresa l'idea, già perseguita in epoca napoleonica, di riportare alla luce ciò che restava dei fori imperiali, che giacevano ancora sotto ai palazzi del quartiere Alessandrino di Roma; in ciò si riprendeva un progetto preesistente, ideato da Corrado Ricci nel 1911,. Fu per questo che negli anni Trenta, lo scavo e la sistemazione del Foro di Cesare, del Foro di Augusto, del Foro della Pace, del Foro di Nerva e del Foro di Traiano furono affidati a Corrado Ricci[4][5].
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1900 aveva sposato Elisa Guastalla (1858-1945), mantovana, già vedova di Alberto Errera, patriota ed economista. Esperta di merletti e ricami, su cui scrisse in molte riviste, era ebrea e durante la guerra, per sfuggire alla deportazione, fu costretta a fingersi malata di mente e a ricoverarsi in clinica.
Biblioteca e archivio personale
[modifica | modifica wikitesto]La sua biblioteca, le sue carte e il suo ricco archivio fotografico furono donate da Ricci stesso alla Biblioteca Classense di Ravenna dove sono tuttora conservate[6].
Intitolazioni
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1939 la città di Roma gli intitolò il largo alla confluenza di via Cavour con l'attuale via dei Fori Imperiali, con vista su tutto il nucleo archeologico appena riportato alla luce.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Ravenna e i suoi dintorni, David, Ravenna 1878 (versione digitalizzata).
- Cronache e documenti: per la storia ravennate del sec. XVI, Romagnoli, Bologna 1882.
- Guida di Bologna (con C. Albicini), Zanichelli, Bologna 1884.
- Gli spagnuoli e i veneziani in Romagna: 1527-1529, Romagnoli Dall'Acqua, Bologna 1886.
- L'arte dei bambini, Zanichelli, Bologna 1887.
- I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII, Monti, Bologna 1888.
- Il sepolcro e le ossa di Dante, Monti, Bologna 1889.
- Burney, Casanova e Farinelli in Bologna (con disegni di A. Sezanne), Ricordi, Milano 1890.
- L'ultimo rifugio di Dante Alighieri: con illustrazioni e documenti, Hoepli, Milano 1891.
- Guida di Ravenna, Zanichelli, Bologna 1904.
- Cento vedute di Firenze antica, Firenze, Fratelli Alinari Editori, 1906.
- A.H. Springer, A. Michaelis, Manuale di storia dell'arte. I. Arte antica (a cura di C. Ricci), Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo 1904.
- Ravenna, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo 1906.
- A.H. Springer, J. Neuwirth, Manuale di storia dell'arte. II. Arte del Medio Evo (a cura di C. Ricci), Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo 1906.
- A.H. Springer, A. Philippi, Manuale di storia dell'arte. III. Il Rinascimento in Italia (a cura di C. Ricci), Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo 1909.
- L'arte nell'Italia settentrionale, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo 1910.
- A.H. Springer, F. Becker, Manuale di storia dell'arte. IV. Il Rinascimento nell'Europa settentrionale e l'arte dei secoli XVII e XVIII (a cura di C. Ricci), Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo 1910.
- Il sepolcro di Galla Placidia in Ravenna. I. Le arche, l'altare e il tesoro (PDF), in Bollettino d'Arte del Ministero della Pubblica Istruzione, vol. 7, n. 11, Roma, novembre 1913, pp. 389-418. URL consultato l'8 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2022).
- Il sepolcro di Galla Placidia in Ravenna. II. La Reggia. Le salme (PDF), in Bollettino d'Arte del Ministero della Pubblica Istruzione, vol. 7, n. 12, Roma, dicembre 1913, pp. 429-444. URL consultato l'8 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- Arrigo Boito, Treves, Milano 1919.
- Beatrice Cenci, Treves, Milano 1923.
- Il Tempio Malatestiano, Bestetti & Tumminelli, Milano-Roma 1924?
- Ricordi bolognesi, Zanichelli, Bologna 1924.
- A.H. Springer, M. Osborn, Manuale di storia dell'arte. V. L'arte nel XIX secolo (a cura di C. Ricci, con A. Calza), Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo 1924.
- Volterra, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo 1926.
- Il Mercato di Traiano, Governatorato di Roma, Roma 1929.
- Via dell'Impero (con A,M. Colini e V. Mariani), La libreria dello Stato, Roma 1933.
- Per San Vitale, Istituto poligrafico dello Stato-Libreria, Roma 1935.
- A.H. Springer, C. Glaser, Manuale di storia dell'arte. VI. L'arte extra-europea: l'arte asiatico-orientale, l'arte indiana, l'arte islamica, l'arte africana, l'arte indiana d'America, l'arte malesio-pacifica (a cura di C. Ricci, S. Muratori, A. Ballini), Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo 1937.
- Farinelli: quattro storie di castrati e primedonne fra Sei e Settecento, Akademos & LIM, Lucca 1995 ISBN 88-7096-115-X.
- Carteggio Benedetto Croce - Corrado Ricci, a cura di Clotilde Bertoni, Bologna, Il Mulino, 2009, pp. CXCVIII-528.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Eraldo Baldini, Dante Bolognesi (a cura di), Il richiamo di Ravenna, Longo Editore, Ravenna 2015, p. 28.
- ^ a b c Enciclopedia Italiana.
- ^ Una deputazione del Senato del Regno alle commemorazioni per i 400 anni della morte di Raffaello, MemoriaWeb - Trimestrale dell'Archivio storico del Senato della Repubblica - n.30 (Nuova Serie), giugno 2020, p. 4.
- ^ Enciclopedia Treccani, voce Corrado Ricci
- ^ Dizionario Biografico Treccani, voce Corrado Ricci.
- ^ Il tesoro di Corrado Ricci. Una straordinaria manutenzione di un fondo di inestimabile valore per la cultura italiana, su Servizio Patrimonio culturale, Regione Emilia-Romagna, 28 aprile 2021. URL consultato il 6 maggio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Galassi Paluzzi, Corrado Ricci, in Roma, n. 12, 1934, p. 388.
- Regio Istituto d'archeologia e storia dell'arte, In memoria di Corrado Ricci: un saggio inedito, nota delle pubblicazioni, scritti di amici e collaboratori, Roma, Palombi, 1935.
- Valerio Mariani, RICCI, Corrado, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Donatino Domini, Corrado Ricci nella cultura italiana tra Otto e Novecento, in Il lettore di provincia, n. 75, 1989, pp. 13-20.
- Eleonora Maria Stella, Corrado Ricci fra restauro e conservazione, collana Quaderni IRTEC, Faenza, C.N.R., Istituto di ricerche tecnologiche per la ceramica, 1997.
- Nora Lombardini, Paola Novara, Stefano Tramonti, (a cura di), Corrado Ricci: nuovi studi e documenti, collana Biblioteca di Ravenna studi e ricerche, Ravenna, Società di studi ravennati, 1999.
- Perla Innocenti, Corrado Ricci e gli Uffizi, in Rivista dell'Istituto nazionale d'archeologia e storia dell'arte, n. 58, 2003, pp. 323-373.
- Lorenzo Balestri, Il colore di Milano: Corrado Ricci alla pinacoteca di Brera, Bologna, Nuova S1, 2006, ISBN 978-88-89262-11-5.
- Andrea Emiliani, Claudio Spadoni (a cura di), La cura del bello: musei, storie, paesaggi per Corrado Ricci, Milano, Electa, 2008, ISBN 978-88-370-6170-8.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Corrado Ricci
- Wikiquote contiene citazioni di o su Corrado Ricci
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Corrado Ricci
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ricci, Corrado, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Ricci, Corrado, su sapere.it, De Agostini.
- Clotilde Bertoni, RICCI, Corrado, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 87, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
- Corrado Ricci, in Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo, Associazione Italiana Biblioteche.
- (EN) Corrado Ricci, su Dictionary of Art Historians, Lee Sorensen.
- Opere di Corrado Ricci, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Corrado Ricci, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Audiolibri di Corrado Ricci, su LibriVox.
- Augusto Campana, Ricci, Corrado, in Enciclopedia dantesca, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
- RICCI Corrado, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Corrado Ricci, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C..
- (EN) Corrado Ricci, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Personaggi. Corrado Ricci scheda di Franco Gabici, dal sito del Sistema museale della Provincia di Ravenna. URL visitato il 28/07/2012
- C. Ricci, Resti di altari antichi, Bollettino d'arte, 6, 1908
Controllo di autorità | VIAF (EN) 27192597 · ISNI (EN) 0000 0001 2125 3478 · SBN RAVV006292 · BAV 495/18810 · ULAN (EN) 500216290 · LCCN (EN) n81048019 · GND (DE) 118917897 · BNE (ES) XX1087717 (data) · BNF (FR) cb12769110n (data) · J9U (EN, HE) 987007266905105171 · NSK (HR) 000094864 · CONOR.SI (SL) 21284707 |
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