Trachycarpus fortunei
Trachycarpus fortunei (Hook.) H.Wendl., 1863 , detta anche palma di Fortune,[1][2] palma cinese o della Cina[1] e anche palma di Chusan[3], è una pianta appartenente alla famiglia delle Arecaceae (sottofamiglia Coryphoideae, tribù[4]), originaria dell'Asia sud-orientale.[5]
Fu introdotta in Europa nel 1844 dal botanico britannico Robert Fortune (1812–1880) , al quale fu dedicata.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una piccola palma alta in genere 4–12 m. Lo stipite è ricoperto dai resti sfilacciati delle basi fogliari.[senza fonte]
Le foglie sono a ventaglio, composte da numerosi segmenti saldati dalla base a circa metà foglia, sono portate in cima al fusto e sono larghe 60–90 cm.
I piccioli sono lunghi da 40 a 90 cm privi di uncini, caratteristica che fa distinguere subito questa palma dalla simile Chamaerops humilis, anch'essa molto coltivata in Italia.
I fiori maschili sono gialli, quelli femminili verdastri, hanno un diametro di 2–4 mm e sono portati su spadici ramificati lunghi anche 1 m.
I frutti sono delle drupe reniformi di colore variabile dal giallo al nero. Ogni frutto è lungo circa 10–12 mm.
Le infruttescenze sono dei grappoli.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]T. fortunei è originaria delle montagne della Cina meridionale e della Birmania.[5][6]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Da molti secoli è coltivata sia in Cina che in Giappone per ricavarne fibre tessili con cui produrre corde, sacchi e indumenti molto resistenti al logorio. Questa sua diffusione fin dall'antichità fa sì che ci siano dubbi sul suo effettivo areale d'origine.[6][7]
È la palma più resistente alle basse temperature e per questo viene utilizzata nelle zone dove le altre non crescerebbero, persino in zone riparate di Scozia e Canada occidentale (Vancouver e dintorni), mentre può avere difficoltà a crescere dove il clima è troppo secco e caldo. Le piante adulte sopportano bene anche i −15 °C[8][9] tollerando per brevi periodi temperature inferiori a −20 °C. Le giovani invece possono essere danneggiate da temperature inferiori a −8 °C.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Trachycarpus fortunei (Hook.) H. Wendl. – Naviga la Flora – Flora Modena, su flora.provincia.modena.it. URL consultato il 15 settembre 2011.
- ^ Libro Magico indice – Museo di Storia Naturale di Firenze – MUsEsplorandO, su musesplorando.it. URL consultato il 15 settembre 2011.
- ^ Allen J. Coombes, Alberi, Londra, Dorling Kindersley, 1992.
- ^ (EN) Baker W.J., Dransfield J., Beyond Genera Palmarum : progress and prospects in palm systematics, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 182, n. 2, 2016, DOI:10.1111/boj.12401.
- ^ a b (EN) Trachycarpus fortunei, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 28 gennaio 2021.
- ^ a b (EN) Flora of China (draft): Arecaceae Archiviato il 4 settembre 2006 in Internet Archive.
- ^ (EN) Huxley, A., ed. (1992). New RHS Dictionary of Gardening. Macmillan ISBN 0-333-47494-5.
- ^ (FR) Dossiers-Jardin: Les palmiers résistants au froid Archiviato il 4 maggio 2009 in Internet Archive.
- ^ (EN) Bean, W. J. (1980). Trees and Shrubs Hardy in the British Isles 8th ed., vol. 4. John Murray ISBN 0-7195-2428-8.
- ^ (EN) Plants for a Future: Trachycarpus fortunei
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gellini R., Grossoni P. Botanica Forestale. CEDAM Padova. Vol. II, 1996
- Odoardo Beccari Le Palme del Genere Trachycarpus, Webbia I, 1905
- Beccari, O. Recens Palme Vecchio Mondo, Webbia V, 1920
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Trachycarpus fortunei
- Wikispecies contiene informazioni su Trachycarpus fortunei
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- IPNI Database, su ipni.org.
- GRIN Database, su ars-grin.gov. URL consultato il 15 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2008).
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