Lestrigoni: differenze tra le versioni

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Versione delle 16:00, 1 mag 2018

Attacco dei Lestrigoni a Ulisse, scene dell'Odissea dagli affreschi della casa di via Graziosa, Roma (I secolo a.C.)

I Lestrigoni sono un popolo leggendario di giganti antropofagi, che per ordine del loro re, Antifate, distrussero la flotta di Ulisse ed uccisero tutti i marinai infilzandoli con enormi spiedi. Si salvò dalla strage solo la nave dell'eroe, rimasta all'ancora fuori dal porto[1].

Nell'Odissea

Secondo Omero, nella terra dei Lestrigoni (generalmente identificata con la Sardegna) la notte è così breve che il pastore che usciva col gregge al mattino incontrava lungo la strada quello che rientrava con il bestiame la sera. Secondo lo scrittore Felice Vinci si tratta di vaghi ricordi dell'estate nordica da parte di qualche viaggiatore (Cratete in scol. ib. 86, ripreso da Vinci nel suo Omero nel Baltico).

La loro città è chiamata Lestrigonia o anche Lamia, da Lamo, suo fondatore all'epoca della guerra di Troia (XII secolo a.C.).

Secondo altri autori

Secondo gli autori antichi, il nome Lamia derivava invece da quello di una fanciulla libica che Giove, in occasione di una delle sue numerose infedeltà coniugali, aveva rapito e portato sul lido di Formia. L'identificazione dell'attuale Formia quale capitale dei Lestrigoni deriva dalla lettura di alcune fonti classiche come Plinio il Vecchio, che nel I secolo dell'era cristiana, scriveva: Formiae, Hormiae prius dictae olim, sedes antiqua Lestrigonum ("Formia, prima detta, un tempo, Hormiae, fu antica sede dei Lestrigoni").

Secondo Angelo Paratico i Lestrigoni sarebbero derivati dalla visione dei giganti di Monte Prama in Sardegna.[2].

Note

Bibliografia

  • "Civiltà Aurunca" n. 63-64, Caramanica Editore, Marina di Minturno, 2006, p. 55 e segg.
  • "Hera" n. 86-2007 (scoperta archeologica in Calabria relativa ai Lestrigoni).
  • "Ethne e religioni nella Sicilia Antica. Atti del convegno" di Pietrina Anello, Giuseppe Martorana, Roberto Sammartano; Roma, Giorgio Bretschneider, 2006.

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