Galeno
Galeno di Pergamo (131-201), fu un medico greco i cui punti di vista hanno dominato la medicina europea per più di mille anni.
Vita
Galeno nacque a Pergamo (oggi Bergama, in Turchia), da una famiglia di architetti. I suoi interessi, prima di concentrarsi sulla medicina, furono eclettici: agricoltura, architettura, astronomia, astrologia, filosofia - .
All'età di 20 anni divenne, per quattro anni, therapeutes (addetto o socio) del dio Asclepio nel tempio locale. Dopo la morte di suo padre (148 o 149) lasciò il tempio per studiare a Smirne, a Corinto ed a Alessandria. Studiò medicina per dodici anni. Quando tornò a Pergamo, nel 157, lavorò come medico alla scuola dei gladiatori per tre o quattro anni, durante i quali fece esperienza sui traumi e sul trattamento delle ferite, che lui, più tardi, descriverà come "le finestre nel corpo".
Dal 162 visse a Roma, dove scrisse e operò estesamente, dimostrando così pubblicamente la sua conoscenza dell'anatomia. Si guadagno una favorevole reputazione come medico esperto acquisendo presto un'ampia clientela. Uno dei suoi pazienti era il console Flavio Boezio, che lo introdusse in tribunale, dove divenne medico di corte dell'imperatore Marco Aurelio. Successivamente curò anche Lucio Vero, Commodo e Settimio Severo. Parlava principalmente in greco, che nell'ambiente di allora era più considerato del latino.
Salvo che per un breve rientro a Pergamo (166-169), Galeno trascorse tutto il resto della sua vita nella corte imperiale, scrivendo e conducendo esperimenti. Effettuò vivisezioni di numerosi animali per studiare la funzione dei reni e del midollo spinale. I suoi soggetti preferiti erano le scimmie. Secondo la sua stessa testimonianza impiegava 20 scrivani per annotare le sue parole. Molte delle sue opere e manoscritti furono però distrutte nel 191, dal fuoco divampato nella biblioteca del Tempio della Pace a cui egli aveva donato i suoi scritti.
La data della sua morte è fissata convenzionalmente intorno all'anno 200, basandosi su un riferimento del X secolo, il Lessico di Suda. Alcuni, tuttavia, propendono per una datazione più tarda, il 216.
Il prenome Claudio, non documentato prima del Rinascimento, è forse dovuto ad un'errata decifrazione del Cl. Galenus dei codici latini: Cl stava, probabilmente, per Clarissimus.
La fisiologia di Galeno
Galeno ha tramandato la medicina ippocratica nel senso "rinascimentale". Nel suo Sugli elementi secondo Ippocrate descrive il sistema del filosofo dei "quattro umori corporei", che sono stati identificati con i quattro elementi antichi. Ha sviluppato poi le proprie teorie partendo da quei principi e ignorando completamente le opere (latine) di Celso.
Le teorie di Galeno mettono in evidenza la creazione (natura, physis) fatta da un singolo creatore. Questa concezione fu un motivo importante che rese le sue teorie facilmente accettabili da studiosi di epoca successiva di formazione religiosa monoteistica: cristiana, mussulmana, ebraica. Il principio fondamentale di vita era per lui il pneuma (aria, alito, spirito), che scrittori seguenti interpretarono come anima.
Lo spirito animale nel cervello controllava movimenti, percezione e sensi, lo spirito vitale nel cuore controllava il sangue e la temperatura corporea mentre lo spirito naturale nel fegato regolava alimentazione e metabolismo.
Galeno ha accresciuto la sua conoscenza compiendo esperimenti con animali vivi. Uno dei suoi metodi consisteva nel dissezionare pubblicamente un maiale vivo, tagliando consecutivamente le fasce dei suoi nervi finché, tagliato anche il nervo della laringe (ora anche conosciuto come nervo di Galeno ), il maiale smetteva di stridere. Legò gli ureteri di animali vivi per mostrare come l'urina provenisse dai reni. Sezionò i midolli spinali per dimostrare la paralisi, e così via.
Alcune delle conoscenze di Galeno sono corrette anche se esaminate da un punto di vista moderno:
dimostrò che le arterie trasportano sangue, non aria; effettuò i primi studi sulle funzioni dei nervi, del cervello e del cuore; sostenne inoltre che la mente era situata nel cervello, non nel cuore, a differenza di quanto affermava la tradizione aristotelica.
Tuttavia, molte altre delle sue conoscenze ci appaiono inadeguate.
Non comprese la circolazione sanguigna
giudicando che i sistemi venosi ed arteriosi fossero separati, esprimendo un punto di vista che sarà superato solo nel XVII secolo, quando verrà confutato dai lavori di William Harvey.
Poiché la maggior parte delle sue conoscenze anatomiche era basata sulla dissezione dei maiali, dei cani e delle scimmie, ipotizzò, per analogia, che la "rete mirabile", un complesso di vasi sanguigni degli ungulati, fosse presente anche nel corpo umano.
Inoltre non adottò il bendaggio per bloccare le emorragie ma perorò invece vigorosamente la pratica terapeutica del salasso, in ossequio alla sua teoria umorale, trasformandolo in un rimedio universale.
La fortuna delle sue teorie
L'autorità di Galeno egemonizzò la medicina, in tutti sensi, fino al XVI secolo.
La maggior parte delle opere greche di Galeno sono state tradotte da monaci nestoriani nel centro medico e universitario della sasanide Jundishapur, in Persia.
Gli eruditi musulmani le tradussero presto in arabo, assieme a quelle di molti altri classici greci, trasformando la sua opera in una delle fonti principali per la medicina islamica e per i suoi migliori esponenti quali Avicenna e Rhazes.
I suoi seguaci, nella convinzione che la sua descrizione fosse completa, ritennero inutili ulteriori sperimentazioni e non procedettero oltre negli studi di fisiologia e di anatomia, un campo nel quale il primo serio cambiamento avverrà solo con Vesalius. Saranno proprio le indagini anatomiche di Andrea Vesalio, a dimostrare l'inesistenza nell'uomo della rete mirabile, facendo cadere uno dei cardini della sua fisiologia e dando inizio alla confutazione e al superamento del suo impianto teorico.
Bibliografia
- Nicoletta Palmieri, L'antica versione latina del 'De Sectis' di Galeno. (Pal. Lat. 1090), Ets, 1992.
- D. Manetti (curatore), Studi su Galeno. Scienza, filosofia, retorica e filologia. Atti del Seminario svolto a Firenze (13 novembre 1998), Dipartimento di Scienze dell'Antichità.
- Danielle Gourevitch, I giovani pazienti di Galeno. Studio per la patogenesi dell'impero romano, Roma-Bari, Laterza, 2001 (trad. C. Milanesi).
- F.Adorno, T.Gregory, V.Verna, Manuale di Storia della Filosofia 1, Laterza, 1996
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