Rime (Andreini)/Sonetto LXXXI
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LXXXI
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SONETTO LXXXI.
S
E l’onda ò Tirsi altier di questo Rìo, Che chiara, e pura senza moto giace
Non è de gli occhi miei specchio mendace
Deforme almo mio Sol già non son’io.
Perche dunque nemico al mio desio
Ti mostri? e ’l cor, ch’amando si disface
Non gradisci? e cotanto (ohime) ti spiace
Crudo Pastor questo sembiante mio?
M’ama Selvaggio pur, ne di beltade
L’avanzi, ò di ricchezza, ò di valore,
Di senno, ò di virtù, se ’l ver comprendi.
Se nemico sol dunque di pietade
Ti mostri à tanta fede, à tanto amore
Più de gli altri conosci, ò meno intendi.