Lou Donaldson

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Lou Donaldson
Lou Donaldson
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereJazz
Periodo di attività musicale1952 – in attività
Strumentosassofono
Sito ufficiale

Lou Donaldson (Badin, 1º novembre 1926) è un sassofonista statunitense di musica jazz.

Lou Donaldson apprese i rudimenti della musica dalla madre, concertista e insegnante di pianoforte. Ma quanto a strumento musicale il figlio preferì non seguire le orme materne e perciò, stimolato comunque dalla madre e sotto la sua guida, da giovane imparò a suonare il clarinetto[1].

Dopo essere passato al sax contralto e aver frequentato il college, e dopo aver suonato nella banda militare durante il servizio di leva, si spostò a New York[2] dove nei primi tempi si unì in sala d'incisione a Milt Jackson e a Thelonious Monk, per poi associarsi per brevi periodi ad Art Blakey e a Charles Mingus[3]. Successivamente iniziò a registrare per la Blue Note nei cui studi fece affluire artisti di prim'ordine fra i quali Horace Silver, Clifford Brown, Horace Parlan, Grant Green, Tommy Turrentine, Blue Mitchell, Donald Byrd, John Patton e Curtis Fuller. La formazione con cui suonò per più tempo lo vedeva con il pianista Herman Foster, il percussionista Ray Barretto, il contrabbassista Peck Morrison e il batterista Dave Bailey.

Dopo alcune esperienze con altre etichette, Donaldson fece ritorno alla Blue Note per la quale nel 1967 registrò Lush Life con un altro gruppo di musicisti: Freddie Hubbard alla tromba, Wayne Shorter al sassofono tenore, Pepper Adams al sax baritono, Jerry Dodgion al sax alto, Garnett Brown al trombone, McCoy Tyner al pianoforte, Ron Carter al contrabbasso e Al Harewood alla batteria, album il cui arrangiamento si deve a Duke Pearson[1]. In seguito cominciò a far uso di un sax elettronico che stemperò il suo vigore, e il sassofonista assecondò il mercato dedicandosi a schemi funky disimpegnati e a contaminazioni col rhythm & blues[4].

Fra gli altri riconoscimenti per i suoi contributi musicali, Donaldson ha ricevuto un Dottorato dall'Università della North Carolina che ha istituito una speciale borsa di studio annuale intitolata al sassofonista in favore del musicista jazz più dotato[1].

  1. ^ a b c (EN) Biography, su loudonaldson.com, The Official Website. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  2. ^ a b (EN) Scott Yanow, Lou Donaldson - Biography, su allmusic.com, Allmusic. URL consultato il 5 dicembre 2012.
  3. ^ Ian Carr, Digby Fairweather, Brian Priestley, Jazz - The Rough Guide 2nd ed., Rough Guide Ltd, London 2000, pag. 210.
  4. ^ Carlo Boccadoro, Jazz! Einaudi, Torino 2006, pag. 131.
  5. ^ (EN) Lou Donaldson, su discogs.com, Discogs. URL consultato il 12 novembre 2013.
  • Carlo Boccadoro, Jazz!, Einaudi, Torino 2006, ISBN 9788806179113
  • (EN) Ian Carr, Digby Fairweather, Brian Priestley, Jazz - The Rough Guide, 2nd ed., Rough Guide Ltd, London 2000, ISBN 9781858285283

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