Atti Associazione Italiana di Cultura Classica, Delegazione di Treviso(2014-2016), 2019
Hypothesis about the precise distance between ancient Tarvisium and his fifth milestone on roman ... more Hypothesis about the precise distance between ancient Tarvisium and his fifth milestone on roman road to Patavium
This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nin... more This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nineteenth century documentation of the Michele Della Torre Fund. Through the analysis of geology, hydrography and natural and man-made landscape elements, the link between the villae system, the environment, the communication channels, the centurion and other settlements is highlighted. Using the available information, one outlines a hypothesis of territorial planning and land use between late antiquity and early medieval age, at the threshold of the Lombard invasionIl lavoro cerca di ricostruire un quadro insediativo entro il territorio di Forum Iulii, utilizzando la documentazione ottocentesca del Fondo Michele Della Torre. Attraverso l\u2019analisi della geologia, dell\u2019idrografia e degli elementi paesaggistici naturali ed antropici, si evidenzia il legame tra il sistema delle villae, l\u2019ambiente, le vie di comunicazione, la centuriazione e gli altri insediamenti. Utilizzando le...
Alcuni nomi di luogo dell'antica Decima Regio Venetia et Histria, tramandati ab imme-morabili, co... more Alcuni nomi di luogo dell'antica Decima Regio Venetia et Histria, tramandati ab imme-morabili, costituiscono retaggio linguistico di significanti opacizzati, ma ancora oggi usati. Grazie alla linguistica comparata e allo studio delle opere degli autori classici è possibile fare luce sulla semantica di antiche voci prelatine, superando interpretazioni datate, pregiudizi e opinioni errate, ma ben radicate. Le denominazioni di luogo del paesaggio italiano contemporaneo costituiscono un palinsesto, cioè una sovrapposizione di nomi lasciata nel corso dei millenni da chi il territorio lo ha abitato, amministrato, modificato, utilizzato, visitato, vissuto. Tale retaggio linguistico, anche se codificato per iscritto in antico, spesso non esprime una etimologia, oppure una semantica trasparente. Infatti, se gli intellettuali latini del periodo repubblicano cominciarono a sentire l'esigenza di comprendere un nome per cogliere quantomeno un aspetto legato ad un luogo, essi fecero inesorabilmente e impietosamente i conti con i limiti di una civil-tà che, sul modello di quella greca ed etrusca, cominciava a costruire il proprio sapere in maniera organica, affidandosi frequentemente al mito, oltre che alle proprie capacità critiche, nel momento in cui fossero man-cate le fonti più attendibili. Carenze che risultavano ancora più evidenti nel caso si fossero dovuti interpretare nomi risalenti ad epoche remote e attribuibili a culture arcaiche che non avevano avuto a disposizione rege-sti scritti. Pertanto, il loro metodo e la loro opera complessiva, pur frutto
Monti Musoni Ponto Dominorque Naoni: una sintetica descrizione geo-grafica duecentesca che riflet... more Monti Musoni Ponto Dominorque Naoni: una sintetica descrizione geo-grafica duecentesca che riflette un'entità equivalente al territorio del Co-mune medievale trevigiano. Un comprensorio incluso tra le Prealpi vene-te, il Musone, la Laguna ed il Noncello che pur senza coincidere con il territorio della romana Tarvisium, è il risultato della politica trevigiana intorno al 1218, al momento della sua massima ed effimera espansione comunale. In epoca romana, infatti, Treviso costituisce un piccolo centro ubicato probabilmente entro l'ager altinate e viene elevato al rango di municipium probabilmente tra l'età augustea e flavia; le epigrafi pubbli-che e private, infatti, attestano l'esistenza inequivocabile di alcune magi-strature cittadine. Tarvisium ed il suo territorio, delimitato da quelli di Altinum, Acelum e Opitergium, diventano via via militarmente e politi-camente rilevanti, in concomitanza con la decadenza istituzionale e poli-tica dei principali centri della Decima Regio Venetia et Histria. All'interno dell'ager assegnato (Fig. 1) a Tarvisium viene tracciata una centuriazione che, sebbene non attestata da cippi o altre fonti, reca tracce ancora oggi visibili nella porzione di pianura compresa tra Montebelluna, Nervesa della Battaglia, fiume Piave, Monastier di Treviso, Roncade, fiume Sile, Treviso e Istrana, secondo modulo e orientamento costanti. Se le indica-zioni della cultura materiale, seppur lacunose, ci restituiscono l'immagine di un centro dinamico tra il periodo tardoantico e la migrazione longo-barda, non forniscono dati per ricavarne l'esatta estensione, quanto l'as-setto interno. Questi possono essere ipoteticamente ricavati da fonti alto-medievali, postulandone l'antica origine per una sorta di continuità istituzionale amministrativa con il periodo tardoantico, gotico e bizanti-535
Con la nascita e lo sviluppo del grande stato romano il rapporto dell'uomo mediterraneo col mondo... more Con la nascita e lo sviluppo del grande stato romano il rapporto dell'uomo mediterraneo col mondo geografico circostante subì una radicale trasfor-mazione. L'unione di terre fino ad allora separate per quanto riguarda lo spazio, l'evoluzione tecnica, i costumi e la mentalità, in un solo organismo condusse ad una visione geografica ampliata non solo agli occhi dell'elite politica ed intellettuale, ma anche dell'uomo comune. Nomi come Gallia, Dacia, Egitto, Africa ed altre "remote" regioni non furono più solo toponimi i cui reali contenuti erano noti solamente ad alcuni, ma anche soggetti collegati regolarmente e descritti minuziosamente su documenti e testi accessibili a tutti. Sebbene Fenici, Punici e Greci avessero notevol-mente ampliato le conoscenze geografiche dei popoli mediterranei, nem-meno i territori interni della Res Publica erano conosciuti in dettaglio, almeno fino a quando la rete stradale si ampliò in modo capillare. La pre-senza archeologicamente accertata di monete e merci romane in Islanda, Russia, Congo, Nigeria, Costa d'Avorio, Malesia, Corea, Giappone e altrove significa che, anche se di mano in mano, i contatti ed i collegamen-ti esistevano. I Romani si mossero raramente verso terre remote per mera curiosità scientifica e spirito di avventura che tuttavia non mancarono, soprattutto nei militari di grado stanziati nei territori di confine. Dunque, le esplorazioni dapprima avvennero in terre che entrarono a far parte della res publica solo in seguito-si pensi a Cesare in Gallia e a Traiano in Dacia-ed in seguito oltre i confini dell'impero del II secolo d.C. Gli immensi territori dei barbari, le loro ricchezze materiali e l'utilizzo delle loro risorse umane-conosciute attraverso le importazioni-erano ogget-to di ovvio interesse da parte del mondo romano che però, come è noto, badò anche a difendersi dagli attacchi esterni. Di conseguenza, in un pia-neta ben lungi dall'essere globalizzato, le conoscenze delle terre lontane e
This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nin... more This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nineteenth century documentation of the Michele Della Torre Fund. Through the analysis of geology, hydrography and natural and man-made landscape elements, the link between the villae system, the environment, the communication channels, the centurion and other settlements is highlighted. Using the available information, one outlines a hypothesis of territorial planning and land use between late antiquity and early medieval age, at the threshold of the Lombard invasion
This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nin... more This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nineteenth century documentation of the Michele Della Torre Fund. Through the analysis of geology, hydrography and natural and man-made landscape elements, the link between the villae system, the environment, the communication channels, the centurion and other settlements is highlighted. Using the available information, one outlines a hypothesis of territorial planning and land use between late antiquity and early medieval age, at the threshold of the Lombard invasion
Atti Associazione Italiana di Cultura Classica, Delegazione di Treviso(2014-2016), 2019
Hypothesis about the precise distance between ancient Tarvisium and his fifth milestone on roman ... more Hypothesis about the precise distance between ancient Tarvisium and his fifth milestone on roman road to Patavium
This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nin... more This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nineteenth century documentation of the Michele Della Torre Fund. Through the analysis of geology, hydrography and natural and man-made landscape elements, the link between the villae system, the environment, the communication channels, the centurion and other settlements is highlighted. Using the available information, one outlines a hypothesis of territorial planning and land use between late antiquity and early medieval age, at the threshold of the Lombard invasionIl lavoro cerca di ricostruire un quadro insediativo entro il territorio di Forum Iulii, utilizzando la documentazione ottocentesca del Fondo Michele Della Torre. Attraverso l\u2019analisi della geologia, dell\u2019idrografia e degli elementi paesaggistici naturali ed antropici, si evidenzia il legame tra il sistema delle villae, l\u2019ambiente, le vie di comunicazione, la centuriazione e gli altri insediamenti. Utilizzando le...
Alcuni nomi di luogo dell'antica Decima Regio Venetia et Histria, tramandati ab imme-morabili, co... more Alcuni nomi di luogo dell'antica Decima Regio Venetia et Histria, tramandati ab imme-morabili, costituiscono retaggio linguistico di significanti opacizzati, ma ancora oggi usati. Grazie alla linguistica comparata e allo studio delle opere degli autori classici è possibile fare luce sulla semantica di antiche voci prelatine, superando interpretazioni datate, pregiudizi e opinioni errate, ma ben radicate. Le denominazioni di luogo del paesaggio italiano contemporaneo costituiscono un palinsesto, cioè una sovrapposizione di nomi lasciata nel corso dei millenni da chi il territorio lo ha abitato, amministrato, modificato, utilizzato, visitato, vissuto. Tale retaggio linguistico, anche se codificato per iscritto in antico, spesso non esprime una etimologia, oppure una semantica trasparente. Infatti, se gli intellettuali latini del periodo repubblicano cominciarono a sentire l'esigenza di comprendere un nome per cogliere quantomeno un aspetto legato ad un luogo, essi fecero inesorabilmente e impietosamente i conti con i limiti di una civil-tà che, sul modello di quella greca ed etrusca, cominciava a costruire il proprio sapere in maniera organica, affidandosi frequentemente al mito, oltre che alle proprie capacità critiche, nel momento in cui fossero man-cate le fonti più attendibili. Carenze che risultavano ancora più evidenti nel caso si fossero dovuti interpretare nomi risalenti ad epoche remote e attribuibili a culture arcaiche che non avevano avuto a disposizione rege-sti scritti. Pertanto, il loro metodo e la loro opera complessiva, pur frutto
Monti Musoni Ponto Dominorque Naoni: una sintetica descrizione geo-grafica duecentesca che riflet... more Monti Musoni Ponto Dominorque Naoni: una sintetica descrizione geo-grafica duecentesca che riflette un'entità equivalente al territorio del Co-mune medievale trevigiano. Un comprensorio incluso tra le Prealpi vene-te, il Musone, la Laguna ed il Noncello che pur senza coincidere con il territorio della romana Tarvisium, è il risultato della politica trevigiana intorno al 1218, al momento della sua massima ed effimera espansione comunale. In epoca romana, infatti, Treviso costituisce un piccolo centro ubicato probabilmente entro l'ager altinate e viene elevato al rango di municipium probabilmente tra l'età augustea e flavia; le epigrafi pubbli-che e private, infatti, attestano l'esistenza inequivocabile di alcune magi-strature cittadine. Tarvisium ed il suo territorio, delimitato da quelli di Altinum, Acelum e Opitergium, diventano via via militarmente e politi-camente rilevanti, in concomitanza con la decadenza istituzionale e poli-tica dei principali centri della Decima Regio Venetia et Histria. All'interno dell'ager assegnato (Fig. 1) a Tarvisium viene tracciata una centuriazione che, sebbene non attestata da cippi o altre fonti, reca tracce ancora oggi visibili nella porzione di pianura compresa tra Montebelluna, Nervesa della Battaglia, fiume Piave, Monastier di Treviso, Roncade, fiume Sile, Treviso e Istrana, secondo modulo e orientamento costanti. Se le indica-zioni della cultura materiale, seppur lacunose, ci restituiscono l'immagine di un centro dinamico tra il periodo tardoantico e la migrazione longo-barda, non forniscono dati per ricavarne l'esatta estensione, quanto l'as-setto interno. Questi possono essere ipoteticamente ricavati da fonti alto-medievali, postulandone l'antica origine per una sorta di continuità istituzionale amministrativa con il periodo tardoantico, gotico e bizanti-535
Con la nascita e lo sviluppo del grande stato romano il rapporto dell'uomo mediterraneo col mondo... more Con la nascita e lo sviluppo del grande stato romano il rapporto dell'uomo mediterraneo col mondo geografico circostante subì una radicale trasfor-mazione. L'unione di terre fino ad allora separate per quanto riguarda lo spazio, l'evoluzione tecnica, i costumi e la mentalità, in un solo organismo condusse ad una visione geografica ampliata non solo agli occhi dell'elite politica ed intellettuale, ma anche dell'uomo comune. Nomi come Gallia, Dacia, Egitto, Africa ed altre "remote" regioni non furono più solo toponimi i cui reali contenuti erano noti solamente ad alcuni, ma anche soggetti collegati regolarmente e descritti minuziosamente su documenti e testi accessibili a tutti. Sebbene Fenici, Punici e Greci avessero notevol-mente ampliato le conoscenze geografiche dei popoli mediterranei, nem-meno i territori interni della Res Publica erano conosciuti in dettaglio, almeno fino a quando la rete stradale si ampliò in modo capillare. La pre-senza archeologicamente accertata di monete e merci romane in Islanda, Russia, Congo, Nigeria, Costa d'Avorio, Malesia, Corea, Giappone e altrove significa che, anche se di mano in mano, i contatti ed i collegamen-ti esistevano. I Romani si mossero raramente verso terre remote per mera curiosità scientifica e spirito di avventura che tuttavia non mancarono, soprattutto nei militari di grado stanziati nei territori di confine. Dunque, le esplorazioni dapprima avvennero in terre che entrarono a far parte della res publica solo in seguito-si pensi a Cesare in Gallia e a Traiano in Dacia-ed in seguito oltre i confini dell'impero del II secolo d.C. Gli immensi territori dei barbari, le loro ricchezze materiali e l'utilizzo delle loro risorse umane-conosciute attraverso le importazioni-erano ogget-to di ovvio interesse da parte del mondo romano che però, come è noto, badò anche a difendersi dagli attacchi esterni. Di conseguenza, in un pia-neta ben lungi dall'essere globalizzato, le conoscenze delle terre lontane e
This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nin... more This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nineteenth century documentation of the Michele Della Torre Fund. Through the analysis of geology, hydrography and natural and man-made landscape elements, the link between the villae system, the environment, the communication channels, the centurion and other settlements is highlighted. Using the available information, one outlines a hypothesis of territorial planning and land use between late antiquity and early medieval age, at the threshold of the Lombard invasion
This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nin... more This work tries to reconstruct a settlement framework within Forum Iulii territory, using the nineteenth century documentation of the Michele Della Torre Fund. Through the analysis of geology, hydrography and natural and man-made landscape elements, the link between the villae system, the environment, the communication channels, the centurion and other settlements is highlighted. Using the available information, one outlines a hypothesis of territorial planning and land use between late antiquity and early medieval age, at the threshold of the Lombard invasion
Uploads
Papers by giovanni roman