articoli su riviste by sonia sabelli
in Gaia Giuliani (a cura di), La sottile linea bianca. Intersezioni di razza, genere e classe nell’Italia postcoloniale, «Studi culturali», n. 2, agosto 2013, pp. 286-293, 2013
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «DWF – donnawomanfemme», n. 99, Confini (in)valicabili, 2013, 3, pp. 4-6, 2013
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Revista Sans Soleil – Estudios de la imagen», n. 4, 2012, pp. 122-131. Traduzione in spagnolo di Ander Gondra Aguirre (ed. or. in «Zapruder», n. 23, 2010, pp. 106-15), 2012
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Social Identities. Journal for the Study of Race, Nation and Culture», special issue on Postcolonial Europe: Transcultural and Multidisciplinary Perspectives, vol. 17, n. 1, 2011, pp. 137-152, 2011
European countries have always used gendered concepts and stereotypes to legitimize and perpetuat... more European countries have always used gendered concepts and stereotypes to legitimize and perpetuate their colonial governance and their exercise of command and subordination. Metaphors of masculinity and femininity have often been used (by the colonizers and the colonized) to underscore relations of authority/obedience, or of strength/weakness, on the basis of the equation between racist supremacy and the loss of black masculinity. This article explores how reggae performers and audiences responded to this colonial strategy. Whether identifying black liberation with virility, and male control on women's bodies, therefore coming to perpetuate sexist images and concepts, and homophobic attitudes; or, re-visioning their struggle for freedom in forms which do not support or perpetuate phallocentrism and patriarchal control.This article analyzes gender representations in reggae music within postcolonial Europe, in the context of the process of global consumption of reggae music and the international appropriation, by white musicians, of a musical genre which was usually identified with black identity. The author considers reggae music produced in the UK as a result of the encounter between white youth subcultures and the massive black immigrant community from Jamaica and compares it with reggae music spread through sound systems in Italian social centers by white youth countercultures. In both contexts, the postcolonial encounter between black and white youths has given rise to complex reactions grounded in the diverse historical, cultural, religious, social and political backgrounds.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in Zero Violenza Donne, 22 marzo 2011. Poi anche in Quaderno 7 allegato a Scarceranda 2012, autoproduzione, Roma 2011, pp. 65-70 , 2010
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Zapruder. Storie in movimento», Brava gente. Memoria e rappresentazioni del colonialismo, a cura di Elena Petricola e Andrea Tappi, n. 23, settembre-dicembre 2010, pp. 106-15, 2010
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «DWF – donnawomanfemme», Modelli femminili, n. 3-4 (87-88), 2010, pp. 3-10, 2010
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Dialectical Anthropology», special issue on Trading Cultures: Migration and Multiculturalism in Contemporary Europe, edited by Gerald Pirog and Caterina Romeo, vol. 29, n. 3-4, September 2005, pp. 439-51, 2005
In this article I analyze literary works written in the Italian language by three women authors: ... more In this article I analyze literary works written in the Italian language by three women authors: Geneviève Makaping (who migrated to Italy from Cameroon), Christiana de Caldas Brito (from Brazil) and Jarmila Očkayová (from Slovakia). In these texts migration is not only a biographical experience, it is an existential condition: a kind of critical consciousness where knowledge and behaviour are not taken for granted. The article focuses on the different strategies adopted by the three migrant writers to subvert the normativity of language in order to represent their experience of crossing different physical and/or metaphorical borders. According to them, this experience transforms their subjectivity in a space open to multiple belongings, turning the fragmentation of their identity into a source of empowerment.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Quaderni del ‘900», numero monografico su La letteratura postcoloniale italiana: dalla letteratura d’immigrazione all’incontro con l’altro, a cura di Tiziana Morosetti, Anno IV, 2004, n. 4, pp. 55-66, 2004
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Genesis», n. II/2, 2003, pp. 233-238, 2003
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Genesis», n. I/1, 2002, pp. 283-290, 2002
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Linguistica e letteratura», Anno XXVI/1-2, 2001, pp. 143-93, 2001
Bookmarks Related papers MentionsView impact
capitoli di libri by sonia sabelli
in Stefania De Lucia (a cura di), Scrittrici Nomadi. Passare i confini tra lingue e culture, Sapienza Università, Roma 2017, pp. 57-64, 2017
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in Maria Serena Sapegno (a cura di), La differenza insegna. La didattica delle discipline in una prospettiva di genere, Carocci, 2014, pp. 29-36, 2014
L’esigenza di coniugare pedagogia femminista e antirazzista è cruciale per l’Italia che, nella re... more L’esigenza di coniugare pedagogia femminista e antirazzista è cruciale per l’Italia che, nella relazione annuale di Amnesty International del 2011, è descritta come un Paese ancora alle prese con intolleranza e discriminazioni fondate sul genere e l’etnicità. In quest’ottica, ci proponiamo di esplorare lo scarto esistente tra un corpus emergente di opere critiche che analizzano il persistente impatto del colonialismo sulle forme di razzismo e sessismo attuali, e la pratica quotidiana di insegnare alle nuove generazioni. A partire dalla necessità di colmare questo divario tra approcci teorici e pratiche educative, nelle pagine seguenti vorremmo offrire strumenti utili per stimolare nella didattica scolastica una maggiore consapevolezza delle intersezioni tra sessismo e razzismo, ponendo l’attenzione sui discorsi attraverso i quali si costruiscono le differenze di genere e razza, e smantellando la presunta “naturalezza” e inoffensività di atteggiamenti sessisti e razzisti. Utilizziamo infatti il termine “razza” nella consapevolezza che essa non esiste in quanto categoria materiale, fondata su una differenza biologica, ma solo come una costruzione culturale che – al pari delle categorie di sesso e genere – deve essere compresa alla luce delle relazioni sociali: ci riferiamo dunque a un’«invenzione» che, nel senso comune, è stata presentata come una differenza “naturale” proprio per legittimare il razzismo (cfr. Ribeiro Corossacz, 2013).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in Margarete Durst, Sonia Sabelli (a cura di), Questioni di genere: tra vecchi e nuovi pregiudizi e nuove o presunte libertà, ETS, Pisa 2013, pp. 185-208, 2013
A partire da una prospettiva femminista e postcoloniale, il saggio offre una lettura critica di d... more A partire da una prospettiva femminista e postcoloniale, il saggio offre una lettura critica di due opere letterarie: Amanda Olinda Azzurra e le altre, la raccolta di racconti di Christiana de Caldas Brito, scrittrice e psicoterapeuta brasiliana che vive e lavora a Roma, e Princesa, l’autobiografia di Fernanda Farias de Albuquerque, transessuale in fuga dal Brasile all’Europa, scritta in collaborazione con Maurizio Jannelli durante la reclusione nel carcere di Rebibbia. Entrambi i testi introducono un punto di vista “inedito” nei discorsi pubblici sulla libertà femminile e sulla mercificazione dei corpi delle donne nella società italiana, proprio perché le autrici scrivono a partire dall’esperienza delle migrazioni transnazionali, mostrando una profonda consapevolezza delle intersezioni di sessismo e razzismo. Paradossalmente, la sovraesposizione dei corpi delle donne e delle transessuali immigrate, imprigionate negli stereotipi della colf, della badante e della prostituta, si traduce spesso in un processo di invisibilizzazione e di riduzione al silenzio, che queste autrici contribuiscono però a mettere in discussione, intervenendo in prima persona su temi che sono al centro del dibattito femminista in corso.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in Sabrina Marchetti, Jamila M.H. Mascat, Vincenza Perilli (a cura di), Femministe a parole. Grovigli da districare, Ediesse, Roma 2012, pp. 279-286, 2012
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in Fortunato M. Cacciatore, Giuliana Mocchi, Sandra Plastina (a cura di), Percorsi di genere. Letteratura, Filosofia, Studi postcoloniali, Mimesis, Milano-Udine 2012, pp. 139-156, 2012
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in Teaching “Race” with a Gendered Edge, edited by Brigitte Hipfl and Kristín Loftsdóttir, AtGender, Utrecht & Central European University Press, Budapest 2012, pp. 143-159, 2012
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in «Social Identities. Journal for the Study of Race, Nation and Culture», special issue on Postcolonial Europe: Transcultural and Multidisciplinary Perspectives, edited by Sandra Ponzanesi and Bolette Blaagaard, vol. 17, n. 1, 2011, pp. 137-152. , 2011
Bookmarks Related papers MentionsView impact
in Maria Serena Sapegno (a cura di), Identità e differenze. Introduzione agli studi delle donne e di genere, Mondadori Università, Roma 2011, pp. 189-93, 2011
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
articoli su riviste by sonia sabelli
capitoli di libri by sonia sabelli
A parte poche eccezioni(1), la critica letteraria italiana finora non ha dedicato attenzione alla letteratura migrante, forse perché essa ci induce a ripensare il modello compatto della nostra letteratura, mettendo in discussione i criteri in base ai quali si definisce e si valuta la letterarietà. Esiste un profondo gap tra la critica letteraria e la teoria della letteratura da una parte, e la proliferazione delle molteplici pratiche letterarie dall’altra. Ma questo riconoscimento può essere il punto di partenza per una ridefinizione dei nostri criteri metodologici. Questa nuova produzione letteraria fa vacillare infatti una serie di assunti – come i regimi disciplinari, i generi letterari, le periodizzazioni – che spesso vengono dati per scontati. Inoltre l’emergere della letteratura migrante costringe chi si occupa di critica letteraria ad allargare lo sguardo verso altri paesi, dove l’esperienza storica del colonialismo e delle migrazioni di massa ha costretto il mondo intellettuale a confrontarsi da tempo coi temi della diaspora, della differenza e dell’alterità. Nella letteratura italiana contemporanea è in corso una radicale trasformazione, sotto la spinta delle nuove soggettività migranti che delineano l’immagine multiculturale dell’Italia di oggi: da qui scaturisce l’esigenza di produrre modelli educativi ed epistemologici che non siano basati su pratiche di esclusione o discriminazione, nonché la possibilità di aprire nuovi spazi creativi e alternativi per la rappresentazione della soggettività.
La mia analisi fa parte di una ricerca più ampia sulla letteratura italiana della migrazione, in cui mi sono avvalsa degli strumenti teorici e metodologici introdotti dalla critica femminista, per analizzare l’intersezione tra la differenza culturale e di genere. Si tratta di questioni ancora poco studiate in Italia, diversamente da altri paesi europei dove l’esperienza storica del colonialismo e delle migrazioni di massa – accanto all’istituzionalizzazione degli studi femministi e postcoloniali – ha costretto il mondo intellettuale a confrontarsi da tempo coi temi della diaspora, della diversità e dell’alterità.
Si tratta anche di un lavoro che deve essere fatto oggi, in un momento storico in cui la globalizzazione del denaro e delle merci si accompagna alla chiusura delle frontiere e alla restrizione delle leggi sull’immigrazione. In un momento in cui il sogno dell’europa unita si trasforma sempre più nella realtà della “Fortezza Europa”, il conflitto ideologico tra oriente e occidente serve a mascherare la stessa volontà di potenza e la stessa pretesa di unicità che caratterizza da sempre il pensiero filosofico occidentale."
Perciò, nella seconda sezione, esamino il modo in cui le immagini di genere e i corpi femminili sono divenuti un significante chiave degli attuali discorsi razzisti ed essenzialisti, in un contesto caratterizzato dallo sfruttamento neo-liberista del lavoro e dalla violenza neo-fascista, razzista ed etero-normativa contro coloro che differiscono dalla norma.
Nell’ultima sezione, che esamina la difficile articolazione delle lotte femministe antirazziste, tento di offrire una mappatura dei movimenti dal basso e dei soggetti che lottano contro le intersezioni endemiche del potere e dell’oppressione. Questi “altri femminismi” sono i luoghi in cui si produce una consapevolezza critica nell’uso dei media e in cui le intuizioni del femminismo postcoloniale si traducono nel contesto italiano.