Papers by Hussein Mahmoud
The School of Linguistics, Badr University in Cairo (BUC), organizes its third international Conf... more The School of Linguistics, Badr University in Cairo (BUC), organizes its third international Conference on the above-mentioned dates. To know more and register please visit the Conference Web: https://iddh2024.conferences.ekb.eg Research proposals on any of the following or related topics are most welcome: • Popular culture, theatrical texts, television and film works that include posthuman themes, and in particular cyborgs, chimeras, human-animal hybrids, techno-dystopias, and so on.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Transcultural Journal for Humanities & Social Sciences (TJHSS), 2022
Abstract:
The translation of some works that belong to a different historical phase and a rather ... more Abstract:
The translation of some works that belong to a different historical phase and a rather ancient
culture require a doubled effort to adapt the translated text to the modern language and the
target culture In his translation of Dante Alighieri's Vita Nuova, recently published in Cairo,
Egypt, the author was able to identify some translationological problems in rendering Italian
text into modern Arabic. This paper attempts to address these problems and explain the
technical solutions the author adopted in his translation, which he believes can solve these
problems. In his translation of Dante’s the author believes that Dante’s Vita Nuova is a
literary text that requires a very particular treatment, especially hermeneutic and
interpretative, which consequently leads to the confirmation that some literary works will
always need to be manipulated in translation.
Keywords: Dante Alighieri's Vita Nuova, translation problems, hermeneutic and
interpretative techniques.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Edinburgh University Press eBooks, Dec 31, 2023
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Transcultural Journal of Humanities and Social Sciences, 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Transcultural Journal of Humanities and Social Sciences
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il filo conduttore è la ribellione contro un padre/padrone che cerca di opprimere i suoi sudditi.... more Il filo conduttore è la ribellione contro un padre/padrone che cerca di opprimere i suoi sudditi. È un dialogo tra i rappresentanti della classe media e il loro Super Ego, che crolla quando la rivoluzione raggiunge la sua auge. Nella trilogia si registrano i primi tentativi del femminismo egiziano di uscire dal guscio dell’uovo, infatti le prime donne, di classe media, martiri per la patria sono cadute proprio in quella rivoluzione. Ma è anche la rivoluzione di Kamal: contro la classe alta; contro i politici che tradiscono la loro nazione; contro la superstizione che la madre semina tra la sua prole; contro il credo quando si trasforma in dogma rigido. Una rivoluzione che cerca accanitamente nuovi valori. Una rivoluzione che vuole avvalersi delle fonti intellettuali della nazione, che porta avanti la scienza come la vera religione. Kamal dichiara alla fine del secondo volume Il palazzo del desiderio che: la scienza è la vera religione. Poi grida ad alta voce, con chiarezza inconfondibile: abbasso il padre dittatore!
Bookmarks Related papers MentionsView impact
una postfazione che esplora il campo della letteratura migrante in Italia.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
This paper presents a new interpretation of the seventh novel of the second day of the Decameron,... more This paper presents a new interpretation of the seventh novel of the second day of the Decameron, of Boccaccio, according to the resources of the popular literature, in particular the Banu Helal epopee. Who might be Alatiel o Bimend? Are there in Arabic history personalities who may have the same name? the popular culture presents here once more evident for the very deep transculturation in the Middle East.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
A differenza degli scrittori egiziani emigranti in Italia, che hanno come obiettivo finale, cert... more A differenza degli scrittori egiziani emigranti in Italia, che hanno come obiettivo finale, certe volte irrealizzabile, il ritorno alla patria, Katia Sabet, non ha avuto mai tale obbiettivo. Era nata al Cairo, dove ha vissuto tutta la sua vita, ma è morta altrove, in una terra lontana che non è né l'Egitto né l'Italia, ma l'Australia.
Al Cairo Katia ha scritto in italiano tante opere narrative, tutte pubblicate solo in arabo, tradotte dai maggiori traduttori dalla lingua araba in lingua italiana. Il suo capolavoro, la trilogia di "un vestito tessuto dal tempo" è pubblicato in arabo, tradotto da Samir Morqus, ripone lo stesso problema della letteratura migrante: che cittadinanza avrebbe queste opere? Fanno parte della letteratura araba? O di quella italiana? O ancora quella del mondo? Leggendo le opere famose di Katia Sabet si cerca qui di spiegare la situazione della letteratura migrante sulla sponda sud del Mediterraneo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
مقال نشر في أخبار الأدب عن نظام الجودة في الجامعات المصرية
Bookmarks Related papers MentionsView impact
“al-Risālah” was one of the leading journals of Egypt’s liberal age which, thanks to the dedicati... more “al-Risālah” was one of the leading journals of Egypt’s liberal age which, thanks to the dedication of its owner and editor, Aḥmad Ḥasan al-Zayyāt, accomplished the goal of introducing Arab reader to world culture. This essay will focus on the contents which refer to Italian culture in particular, through a selection of a number of articles and translations which deal with the subjects that mostly attracted the journal’s attention, i.e. literature and politics. Finally, the possibility will be considered of an influence of these contents on Arabic culture.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del futurismo, nel libro "Il fascino dell'Egitto", descrive... more Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del futurismo, nel libro "Il fascino dell'Egitto", descrive il suo viaggio di ritorno in Egitto, nei primi anni Trenta. Rivisitando la sua terra natale, non può sottrarsi a sentimenti di nostalgia del passato “ultimi brandelli di una sensibilità futurista”. Confessa di aver sentito il richiamo dei paesaggi di questa terra di dune, piramidi, mare, e del Nilo e della sua infanzia. Analizzando il contenuto di questo libro, si rileva che Marinetti pur in conflitto con la sua ideologia futurista, rivive il passato, ed è compiaciuto di farlo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sono poeti arabi perciò producono poesia in arabo: tutto è normale; tutto in regola. Solo un
elem... more Sono poeti arabi perciò producono poesia in arabo: tutto è normale; tutto in regola. Solo un
elemento bizzarro rende questa affermazione irregolare: i poeti di cui parliamo non vivono più nel
mondo arabofono, ma vivono in Mahjar, cioè nella destinazione della loro avventura migratoria, che
è in questo caso l'Italia. Questo nuovo elemento pone subito diverse domande: sono ancora arabi,
malgrado alcuni di loro abbiano acquisito anche la cittadinanza italiana? La loro produzione fa parte
della storia della letteratura araba, o per motivi di soggiorno questa loro produzione letteraria si
aggiunge alla storia della letteratura italiana? Se la letteratura araba è quella scritta in lingua araba,
così come la letteratura italiana è quella scritta in italiano, queste poesie prodotte in arabo, ma in
Italia, devono avere delle peculiarità diverse dalla poesia araba prodotta nel mondo arabo? O sono
peculiarità di una poetica trans-culturale che va al di là delle due letterature nazionali locali? Ci
sono caratteristiche, linguistiche o tematiche, che distinguono questa produzione letteraria, sia da
quella italiana che da quella araba?
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il nome proprio che ha un certo significato, risulta difficile da recuperarne il significato dall... more Il nome proprio che ha un certo significato, risulta difficile da recuperarne il significato dalla mera traslitterazione di questo nome nella lingua d’arrivo. I nomi propri hanno un aspetto molto locale e perciò sono sconosciuti alla cultura di arrivo, anche se per essi esistono equivalenti nella lingua in cui si traduce. Si può considerare il nome proprio in questo caso un nome comune o un termine per il quale cerchiamo una equivalente? Si può trattare il nome proprio come tutti i termini da tradurre da una lingua all’altra dalla prospettiva della forma e funzione? In questa ricerca poniamo il problema e cerchiamo di trovare le soluzioni più ammissibili per esso.
I casi studiati in questa ricerca si considerano esempi di «traduzione», esempi, cioè, di produzione di porzioni di testo di arrivo determinata da porzioni di un testo di partenza. Come appare con tutta evidenza, l’operazione traduttiva si esplica mediante l’attuazione di strategie diverse: la trasposizione su base fonica per quanto riguarda Goofy / Pippoبندق , ed è questa una delle strategie utilizzate più di frequente per quanto riguarda la modalità di trattamento dei nomi propri in traduzione, almeno in certi generi; la trascrizione o la traslitterazione; e infine, per il titolo, l’adattamento, che costituisce spesso, secondo me, l’unica strategia traduttiva che consente a un testo di «funzionare» adeguatamente nella cultura d’arrivo.
Mantenimento tanto del senso quanto della nazionalità, mantenimento del senso senza interesse per la nazionalità, mantenimento della nazionalità e rinuncia alla trasmissione del senso: varie sono evidentemente le possibilità che si offrono al traduttore, davanti alle quali la scelta potrà dipendere dalla fattispecie del testo in esame e dal ruolo che si riconosce all’espressione del senso e all’indicazione della nazionalità.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La domanda relativa alla cultura italiana è aumentata sentitamente negli ultimi anni: una domanda... more La domanda relativa alla cultura italiana è aumentata sentitamente negli ultimi anni: una domanda che non è ancora soddisfatta e che ha bisogno di incrementare sempre di più gli impegni per tradurre opere, non solo letterarie, ma nei diversi campi del pensiero italiano che rivelano il genio di questo popolo euro mediterraneo.
Dal 1922 fino a 1972, cioè in un periodo di 50 anni si sono tradotte poco più di cinquanta opere, con una media di una opera per anno, al contrario la media degli anni successivi si è alzata, come l’anno 1999 in cui si è raggiunto il massimo, con 27 opere tradotte.
I motivi di questo rapido aumento negli ultimi tre decenni, vanno ricercati prima di tutto con l’aumento dello scambio in altre ambiti di vita, lo scambio turistico, economico e sociale. Degli autori italiani tradotti in arabo sono stati pochi gli autori fortunati, che hanno avuto successo nel mondo arabo, come testimonia il numero elevato delle traduzioni delle loro opere. Si può dire che il primo autore italiano per gli arabi è Italo Calvino, che è stato tradotto 23 volte, vincendo così il primato che aveva avuto Alberto Moravia (22 volte tradotto), rimasto per tanto tempo l’autore italiano preferito secondo il gusto degli arabi in generale, gli egiziani in particolare. Le opere narrative italiane tradotte in arabo non sono poche (quasi la metà di tutti i libri tradotti), inoltre hanno avuto una certa influenza sulla narrativa araba. Tra le opere narrative tradotte ed influenti si sono individuate opere di Moravia, Eco, Calvino e Silone che hanno avuto un influsso diretto ed indiretto sulle opere di tanti scrittori egiziani di diverse generazioni come: Ihsan Abdel Qudus, Abdel Rahman El Sahrqawi, Ezzat El Kamhawi e Wahid El Tawila.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Riassunto: Lo studio esplora i metodi di trattamento della figura di Maometto nei vari mezzi di... more Riassunto: Lo studio esplora i metodi di trattamento della figura di Maometto nei vari mezzi di comunicazione in Italia , che vanno dai quotidiani e attraverso la televisione e la rete internazionale di informazione (Internet) e copre un'area di tempo limitato del primo decennio del secolo attuale. Lo studio seleziona questioni specifiche evidenziate in questi media, soprattutto quelli che danno luogo a controversie o diffondono informazioni sbagliate. Tuttavia, si fa riferimento anche alle fonti che cercano di risanare l'immagine del Profeta al pubblico destinatario. Si sottolineano, anche, le questioni sollevate dalle recenti accuse, formulate da una parlamentare italiana di destra, al profeta, seconda le quali il profeta dell'islam sarebbe stato pedofilo, per essersi sposato con una ragazza di nove anni. In un tempo precedente vi era la problematica pubblicazione dei fumetti blasfemi, così come un film considerato anche esso irrispettoso nei confronti del Profeta. Di solito, in circostanze normali, i media non forniscono tante informazioni sulla biografia del Profeta , ma diventano molto più attivi in situazioni di crisi.
محمد في وسائل الإعلام الإيطالية
دراسة استطلاعية في الصحف والمجلات ووسائل الإعلام المرئية وشبكة المعلومات الدولية
د. حسين محمود
كلية الآداب – جامعة حلوان
ملخص: تستطلع هذه الدراسة أساليب معالجة وسائل الإعلام المختلفة في إيطاليا للسيرة النبوية المعطرة، بدءا من الصحف اليومية ومرورا بالتليفزيون وشبكة المعلومات الدولية (الانترنت)، وهي تغطي مساحة زمنية محدودة ببداية القرن الحادي والعشرين وحتى الآن. وتنتقي الدراسة وتفرز قضايا بعينها أبرزتها هذه الوسائل الإعلامية، وخاصة التي تثير جدلا أو تنشر معلومات خطأ. غير أنها أيضا تشير إلى المصادر الصحيحة التي تحاول نشر الصورة الصحيحة للنبي بين الجمهور الإيطالي المتلقي. وأبرز القضايا التي أثارتها وسائل الإعلام مؤخرا الاتهام الذي وجهته سياسية يمينية إيطالية إلى الرسول بأنه ممن ارتكب جرائم جنسية مع الأطفال، بزواجه من طفلة عمرها تسع سنوات. وفي وقت سابق كانت هناك قضية نشر الرسوم المسيئة للرسول، وكذلك عرض فيلم فيه إساءة لشخص الرسول. عادة لا تقدم وسائل الإعلام والمعلومات الكثير عن السيرة النبوية في الأحوال العادية، إلا فيما ندر، وتكون أكثر نشاطا في حالات الأزمات.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Lo studio della traduzione poetica ha oltrepassato lo slogan classico della bell'infedele con le ... more Lo studio della traduzione poetica ha oltrepassato lo slogan classico della bell'infedele con le sue variazioni belle- brutte e fedeli – infedeli. Ora si parla della sostanza linguistica ed extralinguistica della poesia e quale si prenda e quale si lasci nella traduzione della poesia. In questa ricerca si cerca di chiarire le difficoltà della traduzione della poesia. I diversi metodi della traduzione poetica indicano come sia difficile far sentire al lettore moderno il sapore del testo poetico senza ricorrere al concetto dell’equivalente temporale. Al traduttore occorre dunque cercare “il nucleo” della cosa che vuole rendere con una gerarchia di dominanti e sottodominanti. Il problema della negoziazione, di cui parla Eco diventa centrale nella traduzione poetica, sin al limite della ricreazione geniale che dal quasi si passa a una cosa assolutamente altra con l’originale ha solo un debito morale. Nel processo traduttivo si può tranquillamente scegliere tra le diverse modalità per trasporre la sostanza linguistica della poesia, ma per trasmettere lo stesso effetto poetico (rima e metro) bisogna affidarsi al gusto del traduttore, di cui abbiamo portato degli esempi di traduzione di alcuni testi tradotti da traduttori famosi come Hassan Osman (la Divina commedia) , Salama Soliman e Moheb Saad.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L'Egitto ha assunto sempre un ruolo importante come produttrice di cultura, del quale è testimone... more L'Egitto ha assunto sempre un ruolo importante come produttrice di cultura, del quale è testimone i suo grande patrimonio di pittura, scultura ed architettura. La produzione letteraria egizia antica, ignota alla maggior parte dei critici letterari, malgrado che era abbondante , non ha potuto conservare la lingua geroglifica, che ha subito seri cambiamenti, sotto il peso delle colonizzazioni continue, dai greci e dai romani o dagli arabi, fino alla sua morte assoluta. Oggigiorno in Egitto si parla la lingua araba, la quarta lingua straniera nella storia linguistica dell’Egitto. Niente strano. L’arabo è ormai la lingua nazionale, la lingua delle masse e la lingua della produzione letteraria. Nessuno mette in dubbio la legittimità dell’esistenza di questa lingua, ma piuttosto nessuno sente il bisogno di recuperare la sua lingua originale.
Questo va spiegato con il ruolo, più importante, che ebbe l’Egitto con il passare dei secoli, e cioè la capacità di assimilare e mantenere le altre culture. Era la patria adottiva degli intellettuali greci e romani, che hanno creato ad Alessandria un centro culturale alternativo di quello di Atene e Roma . Quando gli intellettuali musulmani soffrivano dell'inquisizione nell’oriente o nell’occidente islamico mandavano i loro manoscritti in Egitto dove trovavano un rifugio sicuro.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Tre scrittori egiziani della diaspora in Europa
HUSSEIN MAHMOUD
La migrazione è certamente un f... more Tre scrittori egiziani della diaspora in Europa
HUSSEIN MAHMOUD
La migrazione è certamente un fenomeno diffuso – nelle sue fondamentali componenti di immigrazione ed emigrazione – in Italia come nel mondo arabo. Partendo da tale presupposto, nel campo della letteratura della migrazione possono essere rintracciate delle discriminanti utili al fine di comprendere divergenze e punti di contatto fra la letteratura italiana della migrazione e la adab almahg˘ar o “letteratura d’emigrazione”.
A differenza di quanto accaduto in Italia, fin dalla seconda metà dell’Ottocento la critica araba ha riconosciuto e studiato la produzione narrativa e poetica dei migranti, confluita nella cosiddetta “scuola del Mahg˘ar”, della quale è sempre stato sottolineato il contributo allo sviluppo letterario e culturale delle varie nazioni di origine degli autori. Per rendere l’idea dell’importanza di tale scuola possiamo segnalare come uno degli esponenti sia Khalil Gibran, la cui produzione ha avuto un influsso, ormai indiscutibile, non solo sulla letteratura araba, ma sulla letteratura mondiale: Il profeta è ancora oggi una delle opere più lette in Europa come negli Stati Uniti. Accanto a Gibran, inoltre, vi sono numerosi altri scrittori non meno importanti, come Mikhael Naima, Ilia Abu Madhi. Sulle orme dell’esperienza della critica araba sulla letteratura del Mahg˘ar, il nostro studio intende offrire un quadro esemplificativo della produzione letteraria in lingua araba dei migranti egiziani in Italia, ignorata tanto dalla madrepatria quanto dai critici italiani, a differenza degli scrittori italofoni e per coloro i quali sono stati affiancati da un “partner” letterario italiano, in grado di renderne gradevoli le opere.
In questo saggio segnaliamo tre scrittori egiziani del almahg˘ar, quali Abou Shareb, giornalista e romanziere egiziano che vive a Firenze da più di venti anni, Salama el Tawil, insegnante e poeta egiziano che vive e lavora a Roma dagli anni ottanta, Ahmad el Bakry, dottorando di scienze politiche e drammaturgo-romanziere egiziano che viva, lavora e studia a Roma.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Hussein Mahmoud
The translation of some works that belong to a different historical phase and a rather ancient
culture require a doubled effort to adapt the translated text to the modern language and the
target culture In his translation of Dante Alighieri's Vita Nuova, recently published in Cairo,
Egypt, the author was able to identify some translationological problems in rendering Italian
text into modern Arabic. This paper attempts to address these problems and explain the
technical solutions the author adopted in his translation, which he believes can solve these
problems. In his translation of Dante’s the author believes that Dante’s Vita Nuova is a
literary text that requires a very particular treatment, especially hermeneutic and
interpretative, which consequently leads to the confirmation that some literary works will
always need to be manipulated in translation.
Keywords: Dante Alighieri's Vita Nuova, translation problems, hermeneutic and
interpretative techniques.
Al Cairo Katia ha scritto in italiano tante opere narrative, tutte pubblicate solo in arabo, tradotte dai maggiori traduttori dalla lingua araba in lingua italiana. Il suo capolavoro, la trilogia di "un vestito tessuto dal tempo" è pubblicato in arabo, tradotto da Samir Morqus, ripone lo stesso problema della letteratura migrante: che cittadinanza avrebbe queste opere? Fanno parte della letteratura araba? O di quella italiana? O ancora quella del mondo? Leggendo le opere famose di Katia Sabet si cerca qui di spiegare la situazione della letteratura migrante sulla sponda sud del Mediterraneo.
elemento bizzarro rende questa affermazione irregolare: i poeti di cui parliamo non vivono più nel
mondo arabofono, ma vivono in Mahjar, cioè nella destinazione della loro avventura migratoria, che
è in questo caso l'Italia. Questo nuovo elemento pone subito diverse domande: sono ancora arabi,
malgrado alcuni di loro abbiano acquisito anche la cittadinanza italiana? La loro produzione fa parte
della storia della letteratura araba, o per motivi di soggiorno questa loro produzione letteraria si
aggiunge alla storia della letteratura italiana? Se la letteratura araba è quella scritta in lingua araba,
così come la letteratura italiana è quella scritta in italiano, queste poesie prodotte in arabo, ma in
Italia, devono avere delle peculiarità diverse dalla poesia araba prodotta nel mondo arabo? O sono
peculiarità di una poetica trans-culturale che va al di là delle due letterature nazionali locali? Ci
sono caratteristiche, linguistiche o tematiche, che distinguono questa produzione letteraria, sia da
quella italiana che da quella araba?
I casi studiati in questa ricerca si considerano esempi di «traduzione», esempi, cioè, di produzione di porzioni di testo di arrivo determinata da porzioni di un testo di partenza. Come appare con tutta evidenza, l’operazione traduttiva si esplica mediante l’attuazione di strategie diverse: la trasposizione su base fonica per quanto riguarda Goofy / Pippoبندق , ed è questa una delle strategie utilizzate più di frequente per quanto riguarda la modalità di trattamento dei nomi propri in traduzione, almeno in certi generi; la trascrizione o la traslitterazione; e infine, per il titolo, l’adattamento, che costituisce spesso, secondo me, l’unica strategia traduttiva che consente a un testo di «funzionare» adeguatamente nella cultura d’arrivo.
Mantenimento tanto del senso quanto della nazionalità, mantenimento del senso senza interesse per la nazionalità, mantenimento della nazionalità e rinuncia alla trasmissione del senso: varie sono evidentemente le possibilità che si offrono al traduttore, davanti alle quali la scelta potrà dipendere dalla fattispecie del testo in esame e dal ruolo che si riconosce all’espressione del senso e all’indicazione della nazionalità.
Dal 1922 fino a 1972, cioè in un periodo di 50 anni si sono tradotte poco più di cinquanta opere, con una media di una opera per anno, al contrario la media degli anni successivi si è alzata, come l’anno 1999 in cui si è raggiunto il massimo, con 27 opere tradotte.
I motivi di questo rapido aumento negli ultimi tre decenni, vanno ricercati prima di tutto con l’aumento dello scambio in altre ambiti di vita, lo scambio turistico, economico e sociale. Degli autori italiani tradotti in arabo sono stati pochi gli autori fortunati, che hanno avuto successo nel mondo arabo, come testimonia il numero elevato delle traduzioni delle loro opere. Si può dire che il primo autore italiano per gli arabi è Italo Calvino, che è stato tradotto 23 volte, vincendo così il primato che aveva avuto Alberto Moravia (22 volte tradotto), rimasto per tanto tempo l’autore italiano preferito secondo il gusto degli arabi in generale, gli egiziani in particolare. Le opere narrative italiane tradotte in arabo non sono poche (quasi la metà di tutti i libri tradotti), inoltre hanno avuto una certa influenza sulla narrativa araba. Tra le opere narrative tradotte ed influenti si sono individuate opere di Moravia, Eco, Calvino e Silone che hanno avuto un influsso diretto ed indiretto sulle opere di tanti scrittori egiziani di diverse generazioni come: Ihsan Abdel Qudus, Abdel Rahman El Sahrqawi, Ezzat El Kamhawi e Wahid El Tawila.
محمد في وسائل الإعلام الإيطالية
دراسة استطلاعية في الصحف والمجلات ووسائل الإعلام المرئية وشبكة المعلومات الدولية
د. حسين محمود
كلية الآداب – جامعة حلوان
ملخص: تستطلع هذه الدراسة أساليب معالجة وسائل الإعلام المختلفة في إيطاليا للسيرة النبوية المعطرة، بدءا من الصحف اليومية ومرورا بالتليفزيون وشبكة المعلومات الدولية (الانترنت)، وهي تغطي مساحة زمنية محدودة ببداية القرن الحادي والعشرين وحتى الآن. وتنتقي الدراسة وتفرز قضايا بعينها أبرزتها هذه الوسائل الإعلامية، وخاصة التي تثير جدلا أو تنشر معلومات خطأ. غير أنها أيضا تشير إلى المصادر الصحيحة التي تحاول نشر الصورة الصحيحة للنبي بين الجمهور الإيطالي المتلقي. وأبرز القضايا التي أثارتها وسائل الإعلام مؤخرا الاتهام الذي وجهته سياسية يمينية إيطالية إلى الرسول بأنه ممن ارتكب جرائم جنسية مع الأطفال، بزواجه من طفلة عمرها تسع سنوات. وفي وقت سابق كانت هناك قضية نشر الرسوم المسيئة للرسول، وكذلك عرض فيلم فيه إساءة لشخص الرسول. عادة لا تقدم وسائل الإعلام والمعلومات الكثير عن السيرة النبوية في الأحوال العادية، إلا فيما ندر، وتكون أكثر نشاطا في حالات الأزمات.
Questo va spiegato con il ruolo, più importante, che ebbe l’Egitto con il passare dei secoli, e cioè la capacità di assimilare e mantenere le altre culture. Era la patria adottiva degli intellettuali greci e romani, che hanno creato ad Alessandria un centro culturale alternativo di quello di Atene e Roma . Quando gli intellettuali musulmani soffrivano dell'inquisizione nell’oriente o nell’occidente islamico mandavano i loro manoscritti in Egitto dove trovavano un rifugio sicuro.
HUSSEIN MAHMOUD
La migrazione è certamente un fenomeno diffuso – nelle sue fondamentali componenti di immigrazione ed emigrazione – in Italia come nel mondo arabo. Partendo da tale presupposto, nel campo della letteratura della migrazione possono essere rintracciate delle discriminanti utili al fine di comprendere divergenze e punti di contatto fra la letteratura italiana della migrazione e la adab almahg˘ar o “letteratura d’emigrazione”.
A differenza di quanto accaduto in Italia, fin dalla seconda metà dell’Ottocento la critica araba ha riconosciuto e studiato la produzione narrativa e poetica dei migranti, confluita nella cosiddetta “scuola del Mahg˘ar”, della quale è sempre stato sottolineato il contributo allo sviluppo letterario e culturale delle varie nazioni di origine degli autori. Per rendere l’idea dell’importanza di tale scuola possiamo segnalare come uno degli esponenti sia Khalil Gibran, la cui produzione ha avuto un influsso, ormai indiscutibile, non solo sulla letteratura araba, ma sulla letteratura mondiale: Il profeta è ancora oggi una delle opere più lette in Europa come negli Stati Uniti. Accanto a Gibran, inoltre, vi sono numerosi altri scrittori non meno importanti, come Mikhael Naima, Ilia Abu Madhi. Sulle orme dell’esperienza della critica araba sulla letteratura del Mahg˘ar, il nostro studio intende offrire un quadro esemplificativo della produzione letteraria in lingua araba dei migranti egiziani in Italia, ignorata tanto dalla madrepatria quanto dai critici italiani, a differenza degli scrittori italofoni e per coloro i quali sono stati affiancati da un “partner” letterario italiano, in grado di renderne gradevoli le opere.
In questo saggio segnaliamo tre scrittori egiziani del almahg˘ar, quali Abou Shareb, giornalista e romanziere egiziano che vive a Firenze da più di venti anni, Salama el Tawil, insegnante e poeta egiziano che vive e lavora a Roma dagli anni ottanta, Ahmad el Bakry, dottorando di scienze politiche e drammaturgo-romanziere egiziano che viva, lavora e studia a Roma.
The translation of some works that belong to a different historical phase and a rather ancient
culture require a doubled effort to adapt the translated text to the modern language and the
target culture In his translation of Dante Alighieri's Vita Nuova, recently published in Cairo,
Egypt, the author was able to identify some translationological problems in rendering Italian
text into modern Arabic. This paper attempts to address these problems and explain the
technical solutions the author adopted in his translation, which he believes can solve these
problems. In his translation of Dante’s the author believes that Dante’s Vita Nuova is a
literary text that requires a very particular treatment, especially hermeneutic and
interpretative, which consequently leads to the confirmation that some literary works will
always need to be manipulated in translation.
Keywords: Dante Alighieri's Vita Nuova, translation problems, hermeneutic and
interpretative techniques.
Al Cairo Katia ha scritto in italiano tante opere narrative, tutte pubblicate solo in arabo, tradotte dai maggiori traduttori dalla lingua araba in lingua italiana. Il suo capolavoro, la trilogia di "un vestito tessuto dal tempo" è pubblicato in arabo, tradotto da Samir Morqus, ripone lo stesso problema della letteratura migrante: che cittadinanza avrebbe queste opere? Fanno parte della letteratura araba? O di quella italiana? O ancora quella del mondo? Leggendo le opere famose di Katia Sabet si cerca qui di spiegare la situazione della letteratura migrante sulla sponda sud del Mediterraneo.
elemento bizzarro rende questa affermazione irregolare: i poeti di cui parliamo non vivono più nel
mondo arabofono, ma vivono in Mahjar, cioè nella destinazione della loro avventura migratoria, che
è in questo caso l'Italia. Questo nuovo elemento pone subito diverse domande: sono ancora arabi,
malgrado alcuni di loro abbiano acquisito anche la cittadinanza italiana? La loro produzione fa parte
della storia della letteratura araba, o per motivi di soggiorno questa loro produzione letteraria si
aggiunge alla storia della letteratura italiana? Se la letteratura araba è quella scritta in lingua araba,
così come la letteratura italiana è quella scritta in italiano, queste poesie prodotte in arabo, ma in
Italia, devono avere delle peculiarità diverse dalla poesia araba prodotta nel mondo arabo? O sono
peculiarità di una poetica trans-culturale che va al di là delle due letterature nazionali locali? Ci
sono caratteristiche, linguistiche o tematiche, che distinguono questa produzione letteraria, sia da
quella italiana che da quella araba?
I casi studiati in questa ricerca si considerano esempi di «traduzione», esempi, cioè, di produzione di porzioni di testo di arrivo determinata da porzioni di un testo di partenza. Come appare con tutta evidenza, l’operazione traduttiva si esplica mediante l’attuazione di strategie diverse: la trasposizione su base fonica per quanto riguarda Goofy / Pippoبندق , ed è questa una delle strategie utilizzate più di frequente per quanto riguarda la modalità di trattamento dei nomi propri in traduzione, almeno in certi generi; la trascrizione o la traslitterazione; e infine, per il titolo, l’adattamento, che costituisce spesso, secondo me, l’unica strategia traduttiva che consente a un testo di «funzionare» adeguatamente nella cultura d’arrivo.
Mantenimento tanto del senso quanto della nazionalità, mantenimento del senso senza interesse per la nazionalità, mantenimento della nazionalità e rinuncia alla trasmissione del senso: varie sono evidentemente le possibilità che si offrono al traduttore, davanti alle quali la scelta potrà dipendere dalla fattispecie del testo in esame e dal ruolo che si riconosce all’espressione del senso e all’indicazione della nazionalità.
Dal 1922 fino a 1972, cioè in un periodo di 50 anni si sono tradotte poco più di cinquanta opere, con una media di una opera per anno, al contrario la media degli anni successivi si è alzata, come l’anno 1999 in cui si è raggiunto il massimo, con 27 opere tradotte.
I motivi di questo rapido aumento negli ultimi tre decenni, vanno ricercati prima di tutto con l’aumento dello scambio in altre ambiti di vita, lo scambio turistico, economico e sociale. Degli autori italiani tradotti in arabo sono stati pochi gli autori fortunati, che hanno avuto successo nel mondo arabo, come testimonia il numero elevato delle traduzioni delle loro opere. Si può dire che il primo autore italiano per gli arabi è Italo Calvino, che è stato tradotto 23 volte, vincendo così il primato che aveva avuto Alberto Moravia (22 volte tradotto), rimasto per tanto tempo l’autore italiano preferito secondo il gusto degli arabi in generale, gli egiziani in particolare. Le opere narrative italiane tradotte in arabo non sono poche (quasi la metà di tutti i libri tradotti), inoltre hanno avuto una certa influenza sulla narrativa araba. Tra le opere narrative tradotte ed influenti si sono individuate opere di Moravia, Eco, Calvino e Silone che hanno avuto un influsso diretto ed indiretto sulle opere di tanti scrittori egiziani di diverse generazioni come: Ihsan Abdel Qudus, Abdel Rahman El Sahrqawi, Ezzat El Kamhawi e Wahid El Tawila.
محمد في وسائل الإعلام الإيطالية
دراسة استطلاعية في الصحف والمجلات ووسائل الإعلام المرئية وشبكة المعلومات الدولية
د. حسين محمود
كلية الآداب – جامعة حلوان
ملخص: تستطلع هذه الدراسة أساليب معالجة وسائل الإعلام المختلفة في إيطاليا للسيرة النبوية المعطرة، بدءا من الصحف اليومية ومرورا بالتليفزيون وشبكة المعلومات الدولية (الانترنت)، وهي تغطي مساحة زمنية محدودة ببداية القرن الحادي والعشرين وحتى الآن. وتنتقي الدراسة وتفرز قضايا بعينها أبرزتها هذه الوسائل الإعلامية، وخاصة التي تثير جدلا أو تنشر معلومات خطأ. غير أنها أيضا تشير إلى المصادر الصحيحة التي تحاول نشر الصورة الصحيحة للنبي بين الجمهور الإيطالي المتلقي. وأبرز القضايا التي أثارتها وسائل الإعلام مؤخرا الاتهام الذي وجهته سياسية يمينية إيطالية إلى الرسول بأنه ممن ارتكب جرائم جنسية مع الأطفال، بزواجه من طفلة عمرها تسع سنوات. وفي وقت سابق كانت هناك قضية نشر الرسوم المسيئة للرسول، وكذلك عرض فيلم فيه إساءة لشخص الرسول. عادة لا تقدم وسائل الإعلام والمعلومات الكثير عن السيرة النبوية في الأحوال العادية، إلا فيما ندر، وتكون أكثر نشاطا في حالات الأزمات.
Questo va spiegato con il ruolo, più importante, che ebbe l’Egitto con il passare dei secoli, e cioè la capacità di assimilare e mantenere le altre culture. Era la patria adottiva degli intellettuali greci e romani, che hanno creato ad Alessandria un centro culturale alternativo di quello di Atene e Roma . Quando gli intellettuali musulmani soffrivano dell'inquisizione nell’oriente o nell’occidente islamico mandavano i loro manoscritti in Egitto dove trovavano un rifugio sicuro.
HUSSEIN MAHMOUD
La migrazione è certamente un fenomeno diffuso – nelle sue fondamentali componenti di immigrazione ed emigrazione – in Italia come nel mondo arabo. Partendo da tale presupposto, nel campo della letteratura della migrazione possono essere rintracciate delle discriminanti utili al fine di comprendere divergenze e punti di contatto fra la letteratura italiana della migrazione e la adab almahg˘ar o “letteratura d’emigrazione”.
A differenza di quanto accaduto in Italia, fin dalla seconda metà dell’Ottocento la critica araba ha riconosciuto e studiato la produzione narrativa e poetica dei migranti, confluita nella cosiddetta “scuola del Mahg˘ar”, della quale è sempre stato sottolineato il contributo allo sviluppo letterario e culturale delle varie nazioni di origine degli autori. Per rendere l’idea dell’importanza di tale scuola possiamo segnalare come uno degli esponenti sia Khalil Gibran, la cui produzione ha avuto un influsso, ormai indiscutibile, non solo sulla letteratura araba, ma sulla letteratura mondiale: Il profeta è ancora oggi una delle opere più lette in Europa come negli Stati Uniti. Accanto a Gibran, inoltre, vi sono numerosi altri scrittori non meno importanti, come Mikhael Naima, Ilia Abu Madhi. Sulle orme dell’esperienza della critica araba sulla letteratura del Mahg˘ar, il nostro studio intende offrire un quadro esemplificativo della produzione letteraria in lingua araba dei migranti egiziani in Italia, ignorata tanto dalla madrepatria quanto dai critici italiani, a differenza degli scrittori italofoni e per coloro i quali sono stati affiancati da un “partner” letterario italiano, in grado di renderne gradevoli le opere.
In questo saggio segnaliamo tre scrittori egiziani del almahg˘ar, quali Abou Shareb, giornalista e romanziere egiziano che vive a Firenze da più di venti anni, Salama el Tawil, insegnante e poeta egiziano che vive e lavora a Roma dagli anni ottanta, Ahmad el Bakry, dottorando di scienze politiche e drammaturgo-romanziere egiziano che viva, lavora e studia a Roma.
Nato a dicembre del 1944 a Sohag (Alto-Egitto), Hassan Teleb è laureato in Filosofia all’Università del Cairo. Attualmente professore di filosofia alla Facoltà di Lettere, Università di Helwan. Nella sua tesi di dottorato (nel 1992) ha discusso La filosofia della religione e dell’arte. Ha pubblicato dieci raccolte di poesia, la prima si intitolava " وشم على نهدي فتاة-Tatuaggi sui seni di una donna", edizione Oussama. Il Cairo 1972).
صحفية "إل مانفيستو" والمجلة السابقة بانوراما.
، صدر كتابه الأول "مقهى الرياضة" من دار نشر موندادوري عام 7411
ومنذ ذلك الحين وكتبه تتراوح بين الروايات والقصص القصيرة ودواوين الشعر
والمسرح وحتى السينما.
أسلوبه في الكتابة فريد لاستخدامه الأصيل والمبتكر للغة، وحدته في
استخدام السخرية لضرب مثالب المجتمع الحديث، وفكاهيته العبثية التي لا تقاوم ،
وخياله الذي لا ينضب والذي سمح له بخلق عوالم خيالية الواحد منها أغرب من
الآخر.
ومن الصعب وصف كتب بيني لمن لم يقرأ منها شيئا، كما أن من الصعب
ترشيح واحد من الكتب الكثيرة التي كتبها، ولكن القارئ إذا تناول كتابا منها فإنه
دون شك سيبحث عن الكتب الأخرى لهذا المؤلف، ويمكنه أن يقرأ الكتاب الواحد
أكثر من مرة.
فمن مميزات أسلوب هذا الكاتب أنه يستطيع الإضحاك مهما تعددت مرات
القراءة لنفس الكتاب
وعلى رأسهم المستعرِب الإيطالي الكبير فرانشيسكو جابراييلي، الذي أكد أن الأدب العربي، حصل أخيرا، ومع نجيب محفوظ، على اعتراف عالمي كان يستحقه أيضا أدباء عرب مؤهلون للفوز بنوبل بجدارة، منهم توفيق الحكيم وطه حسين. وشدد على تمنيه أن تصيب الجائزة في المستقبل ثمارا يانعة من الأدب العربي الناهض.
وينقل محمود، اقتباسا من المستعرب الإيطالي أومان (1922 ـ 2007)، المتخصص في اللغة العربية، والذي قال :" إن نجيب محفوظ كان مجهولا في إيطاليا قبل فوزه بنوبل، اللهم إلا في الأوساط المهتمة بالدراسات العربية، رغم أنه سواء فاز بنوبل أو لم يفز، هو أكبر الروائيين العرب، وهو الذي استطاع أن يستغل ثراء اللغة العربية مصرية الهوية، ويكتب بلغة قادرة على التعبير عن نطاق واسع من الأطياف النفسية". ثم يعلق المؤلف على هذه الآراء بأنها، في المجمل.
وبعيدا عن المتخصصين الذين عرفوا محفوظ خير معرفة، فإن الانطباع العام كان نقص المعلومات والآراء الكافية لتكوين صورة معقولة أو مقبولة أو يمكن الوثوق بها، عن الكاتب المصري الذي فاز بنوبل؛ وأن فوز محفوظ، فضح الجهل التام للقارئ الأوروبي بالثقافات المغايرة، وعلى نحو خاص، جهله بالثقافة العربية، والتي اقتصر تناولها حتى ذلك الوقت، على الجهد الأكاديمي.
نفس المنطق ينطبق على المشهد الروائي الحالي بمصر، فالمقبول فيه هو من يستطيع أن يتكلم اللغة نفسها التي يتكلمها أهل الرواية، والذي يحترم قوانينها، ويعمل من داخل الكون السردي المتاح من التيار السائد وله. أما إذا حاولت أن تخرج من هذا النمط السائد ففي الغالب لن تجد آذانا مصغية، إذا استبعدنا شبهة الاستخفاف عن بعض الآراء المعلنة أو المستترة في تعليقات البعض.