Conference Presentations by Ada Piselli
Da Ground Zero alla Topografia del Terrore, fino alle recenti polemiche sulla destinazione d’uso ... more Da Ground Zero alla Topografia del Terrore, fino alle recenti polemiche sulla destinazione d’uso della casa natale di Adolf Hitler in Austria, ci sono luoghi in cui le memorie collettive si manifestano con una intensità perturbante. Spazi che chiamano in causa tutti, che veicolano affetti potenti, identità poco confortevoli, storie ingombranti, talvolta difficili da condividere collettivamente perché contengono elementi disomogenei, che non si possono integrare facilmente.
Decidere cosa fare di e in questi luoghi non è una questione meramente architettonica o urbanistica: le nostre città sono piene di targhe e monumenti, non tutti ugualmente efficaci nel mantenere vivo il ricordo senza tuttavia fermare il tempo. Il rischio della damnatio memoriae da una parte e della costruzione di mausolei bellissimi che imprigionano e cristallizzano ricordi e identità dall’altro è sempre presente.
Come possiamo abitare questi luoghi? Come possiamo convivere, proprio nel senso di viverci dentro, insieme ad altri diversi da noi, con questi ricordi? Come possiamo accettare, individualmente e collettivamente, di essere stati (o essere figli, nipoti, fratelli di) vittime o carnefici senza rimanere intrappolati dentro ad un’idea statica di identità? Come si vive con una ferita, senza continuare a ferirsi?
La psicologia clinica e la psicoterapia, che di questioni identitarie, memoria e discontinuità si occupano quotidianamente, possono dialogare con il design, l’architettura e l’urbanistica in merito a questi luoghi, sollevando interrogativi e offrendo elementi di riflessione (Piselli, 2015).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Papers by Ada Piselli
Springer series in design and innovation, 2020
In the light of philosophical, anthropological and psychiatric theories, the present contribution... more In the light of philosophical, anthropological and psychiatric theories, the present contribution aims to explore the theme of borders, within both the mind and the material world, with particular attention to the interaction between men and space, to relationships, to autonomy and to the way borders are “dwelled’’. A transdisciplinary approach has been chosen, which reflects a precise epistemological position. While avoiding dangerous syncretisms and maintaining the necessary theoretical rigor, a reflection will be carried out about the need to observe reality trough a systemic, complex, ecological approach. An approach that welcomes the contributions of dreams, art and emotions as helps to pure rationality, in order to understand the deep interconnected world nature. In fact, the ecology of mind proposed by Gregory Bateson was an epistemological revolution that led thinkers and clinicians towards a systemic, interconnected vision of reality, according to which relationships come first, precede, are inevitable and ineludible. Together with dwelling, they are the way we are in the world with others. This aesthetic vision has very important ethical implications to anyone, whether a therapist or a designer, who deals with human beings and their dwelled physical and relational spaces.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Springer International Publishing eBooks, Oct 30, 2022
Bookmarks Related papers MentionsView impact
A trent’anni dalla scomparsa di Roberto Pane e traendo ispirazione da una giornata di studio svol... more A trent’anni dalla scomparsa di Roberto Pane e traendo ispirazione da una giornata di studio svolta presso il Monastero di Santa Maria del Lavello (Lc), questo volume è dedicato alla figura dell’intellettuale, per riflettere sulla straordinaria complessità del suo pensiero. La sua eredità, preziosa nell’affermare il ruolo della memoria e della bellezza come dimensioni necessarie al benessere individuale e collettivo, viene rilanciata attraverso una prospettiva transdisciplinare. Riprendendo il proficuo e anticipatorio dialogo avviato dal teorico del restauro con la psicologia e l’ecologia, attraverso una visione complementare del ruolo di scienza e arte, sono stati esplorati piani di confronto con altri campi che, come la storia dell’architettura e l’interior design, trattano del rapporto tra l’uomo e i suoi ambienti
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Springer Series in Design and Innovation
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Versione Italiana dell’originale in inglese pubblicato da
“Metalogos Systemic Therapy Journal”, ... more Versione Italiana dell’originale in inglese pubblicato da
“Metalogos Systemic Therapy Journal”, n. 32/2018
metalogos-systemic-therapy-journal.gr/en
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L'originale in Inglese di questo articolo-intervista è stato pubblicato sulla rivista "Metalogos ... more L'originale in Inglese di questo articolo-intervista è stato pubblicato sulla rivista "Metalogos - Systemic Therapy Journal" n. 32/2018.
Giuliani e Schinco rispondono a 5 domande di Piselli: Come tenere insieme teorie, prassi e autori diversi? Qual è attualmente il vostro rapporto con i testi di Bateson? Quali sono state per voi le esplorazioni teoriche più appassionanti degli ultimi anni? Qual è oggi la vostra casa teorica? Se poteste parlare oggi al giovane terapeuta che siete stati, cosa vorrebbe sapere da voi?
Oltre a formulare le domande, Piselli introduce e fa un commento finale
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Conference Presentations by Ada Piselli
Decidere cosa fare di e in questi luoghi non è una questione meramente architettonica o urbanistica: le nostre città sono piene di targhe e monumenti, non tutti ugualmente efficaci nel mantenere vivo il ricordo senza tuttavia fermare il tempo. Il rischio della damnatio memoriae da una parte e della costruzione di mausolei bellissimi che imprigionano e cristallizzano ricordi e identità dall’altro è sempre presente.
Come possiamo abitare questi luoghi? Come possiamo convivere, proprio nel senso di viverci dentro, insieme ad altri diversi da noi, con questi ricordi? Come possiamo accettare, individualmente e collettivamente, di essere stati (o essere figli, nipoti, fratelli di) vittime o carnefici senza rimanere intrappolati dentro ad un’idea statica di identità? Come si vive con una ferita, senza continuare a ferirsi?
La psicologia clinica e la psicoterapia, che di questioni identitarie, memoria e discontinuità si occupano quotidianamente, possono dialogare con il design, l’architettura e l’urbanistica in merito a questi luoghi, sollevando interrogativi e offrendo elementi di riflessione (Piselli, 2015).
Papers by Ada Piselli
“Metalogos Systemic Therapy Journal”, n. 32/2018
metalogos-systemic-therapy-journal.gr/en
Giuliani e Schinco rispondono a 5 domande di Piselli: Come tenere insieme teorie, prassi e autori diversi? Qual è attualmente il vostro rapporto con i testi di Bateson? Quali sono state per voi le esplorazioni teoriche più appassionanti degli ultimi anni? Qual è oggi la vostra casa teorica? Se poteste parlare oggi al giovane terapeuta che siete stati, cosa vorrebbe sapere da voi?
Oltre a formulare le domande, Piselli introduce e fa un commento finale
Decidere cosa fare di e in questi luoghi non è una questione meramente architettonica o urbanistica: le nostre città sono piene di targhe e monumenti, non tutti ugualmente efficaci nel mantenere vivo il ricordo senza tuttavia fermare il tempo. Il rischio della damnatio memoriae da una parte e della costruzione di mausolei bellissimi che imprigionano e cristallizzano ricordi e identità dall’altro è sempre presente.
Come possiamo abitare questi luoghi? Come possiamo convivere, proprio nel senso di viverci dentro, insieme ad altri diversi da noi, con questi ricordi? Come possiamo accettare, individualmente e collettivamente, di essere stati (o essere figli, nipoti, fratelli di) vittime o carnefici senza rimanere intrappolati dentro ad un’idea statica di identità? Come si vive con una ferita, senza continuare a ferirsi?
La psicologia clinica e la psicoterapia, che di questioni identitarie, memoria e discontinuità si occupano quotidianamente, possono dialogare con il design, l’architettura e l’urbanistica in merito a questi luoghi, sollevando interrogativi e offrendo elementi di riflessione (Piselli, 2015).
“Metalogos Systemic Therapy Journal”, n. 32/2018
metalogos-systemic-therapy-journal.gr/en
Giuliani e Schinco rispondono a 5 domande di Piselli: Come tenere insieme teorie, prassi e autori diversi? Qual è attualmente il vostro rapporto con i testi di Bateson? Quali sono state per voi le esplorazioni teoriche più appassionanti degli ultimi anni? Qual è oggi la vostra casa teorica? Se poteste parlare oggi al giovane terapeuta che siete stati, cosa vorrebbe sapere da voi?
Oltre a formulare le domande, Piselli introduce e fa un commento finale