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IL MEDICO DELLE MUMMIE. Vita e avventure di Augustus Bozzi Granville

2013, LATERZA

Il nome e il cognome registrati all’anagrafe nel 1783 sono quelli di Agostino Bozzi, milanese; però, già da giovane, egli manifesta la propria anglofilia appropriandosi di un’ascendenza parentale inglese che gli permette di raddoppiare il cognome: Bozzi Granville. Da adulto, poi, l’inserimento compiaciuto nella high society della Londra georgiana e la graditissima nomina a membro della Royal Society fanno sì che nel registro di quest’ultima il cognome italiano venga accorpato al nome proprio reso aulico, mentre il cognome inglese resta unico, come si conviene a un personaggio completamente anglicizzato: Augustus Bozzi Granville.

Percorsi 153 Giorgio Cosmacini Paola Cosmacini Il medico delle mummie Vita e avventure di Augustus Bozzi Granville Editori Laterza © 2013, Gius. Laterza & Figli www.laterza.it Prima edizione gennaio 2013 1 2 3 4 Edizione 5 6 Anno 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Questo libro è stampato su carta amica delle foreste Stampato da SEDIT - Bari (Italy) per conto della Gius. Laterza & Figli Spa ISBN 978-88-581-0442-2 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. a Lina e Giovan Battista, a Tosca e Vezit Premessa Scopo della premessa è anzitutto quello di avvertire il lettore che il protagonista di questo libro esibisce una carta d’identità con generalità che mutano nel tempo. Infatti, il nome e il cognome registrati all’anagrafe nel 1783 sono quelli di Agostino Bozzi, milanese; però, già da giovane, egli manifesta la propria anglofilia appropriandosi di un’ascendenza parentale inglese che gli permette di raddoppiare il cognome: Bozzi Granville. Da adulto, poi, l’inserimento compiaciuto nella high society della Londra georgiana e la graditissima nomina a membro della Royal Society fanno sì che nel registro di quest’ultima il cognome italiano venga accorpato al nome proprio reso aulico, mentre il cognome inglese resta unico, come si conviene a un personaggio completamente anglicizzato: Augustus Bozzi Granville. Il dottor Granville è «il medico delle mummie». In questa veste egli fa la sua comparsa soltanto nel quarto capitolo del libro, dopo che il lettore lo ha visto, via via, peregrinare come medico navale nel Mediterraneo (da Istanbul all’Andalusia), poi migrare nei Caraibi e servire in Italia Sua Maestà britannica come agente segreto (come tale fatto oggetto di un carteggio riservato tra lord Castlereagh e il principe di Metternich), successivamente appellarsi allo zar delle Russie Alessandro I per patrocinare l’indipendenza del Regno d’Italia dopo la caduta di Napoleone e, infine, approdare a tempo pieno, tra Parigi e Londra, al culto delle scienze naturali e al successo nell’esercizio dell’arte ostetrico-ginecologica e protopediatrica. Le sue tante imprese sono proprie di un ingegno multiforme e di una personalità versatile, a volte contraddittoria, la cui microstoria si inscrive coerentemente nella macrostoria d’Europa nel periodo a cavaliere dei due secoli – XVIII e XIX – «l’un contro l’altro armato». VII L’incontro fatale con quella che egli chiama «my own mummy» introduce il lettore nelle personali vicende della «egittomania» di Augustus Bozzi Granville e in quelle, più generali, della «egittologia» al suo esordio. Dal punto di vista personale, l’identità professionale acquisita – quella di ginecologo e di anatomista chirurgo – consente a Granville di irrobustire di contenuti medicoscientifici la sua naturale e quasi innata curiosità multidisciplinare di ricercatore perseverante e di illuminato «man of science». Dal punto di vista generale, le vicende della «riscoperta della civiltà egizia» in periodo napoleonico e nell’età della restaurazione costituiscono un’impresa epocale nella storia dell’incivilimento umano. Come la riscoperta della civiltà greco-romana produsse il rinascimento delle lettere e delle arti nel XV e XVI secolo, come la riscoperta di Pompei ed Ercolano produsse il moltiplicarsi dei «voyages en Italie» nell’Europa del XVIII secolo, così la riscoperta dell’Egitto dei faraoni fu non soltanto il volano del dilagante orientalismo europeo del XIX secolo, ma anche, e soprattutto, un grande evento fondativo della cultura contemporanea. Di ciò si dice – in nuce – nel quinto capitolo del libro, lasciando poi che Augustus Bozzi Granville si congedi dal lettore nelle vesti, oltreché di paleopatologo ante litteram ed egittologo della prima ora, di solerte curante dei colerosi londinesi, di medico di famiglia dei Bonaparte, di medico termale ai bagni di Baviera, di igienista additante i tanti pericoli dei miasmi del Tamigi e finanche di fornitore gratuito di consigli non richiesti a Carlo Alberto, fragile re nella sua terra d’origine. Questo libro racconta dunque vita e avventure di un personaggio la cui biografia – ricostruita anzitutto sulla base della imponente Autobiography of A.B. Granville, in due volumi, pubblicata a Londra, poco dopo la sua morte, a cura della figlia Paulina – è come un prisma dove si scompone, in una pluralità di fili cromatici, una temperie lumeggiata da innovazioni scientifico-tecniche e socio-politiche di grande rilevanza storica. Gli autori nutrono soprattutto l’intenzione – o l’ambizione – di contribuire alla conoscenza dell’evento fondativo culturale del quale s’è detto, attraverso la figura composita di un suo interprete protagonista, meno noto di altri, ma forse non minore. VIII Gli autori sono riconoscenti a tutti quanti hanno reso possibile realizzare questo libro, e in particolare: Daniel Antoine, del Department of Ancient Egypt and Sudan del British Museum; Alessandro Barbero, professore ordinario di Storia medievale nell’Università del Piemonte Orientale; Alessandro Cecchi, direttore della Galleria Palatina di Palazzo Pitti; Pasquale Di Rienzo, avvocato; Maite Echenique Elizondo, Catedrática de Lengua Española dell’Università di Valencia; Joyce Filer, già Curator of Human and Animal Remains del Department of Ancient Egypt and Sudan del British Museum; Jane Ginsburg, Morton L. Janklow Professor of Literary and Artistic Property Law della Columbia Law School; Steven Hobbs, archivista del Wiltshire Council; P. Vincent Laisney, professore ordinario di Lingua e letteratura egiziana presso il Pontificio Istituto Biblico; Laura Marucchi, bibliotecaria e archivista della biblioteca e degli archivi di egittologia dell’Università di Milano; Paolo Mazzarello, professore associato di Scienze umane e Storia della medicina nell’Università di Pavia; Christopher Naunton, Director dell’Egypt Exploration Society; John F. Nunn, professore di Anesthesia all’Università di Leeds e Head of the Anaesthesia Division of the Clinical Research Centre del Medical Research Council; Patrizia Piacentini, professore ordinario di Egittologia all’Università di Milano; Alessio D. Scano, dell’Università di Sassari; Mario Stella Richter; Derek Welsby, del Department of Ancient Egypt and Sudan del British Museum; Elisabetta Zanarotti, del dipartimento di Scienze della storia e della documentazione storica dell’Università di Milano. G.C. Milano, 15 settembre 2012 P.C. Il medico delle mummie Vita e avventure di Augustus Bozzi Granville Non c’è nulla di più tipicamente egizio di una mummia G. Elliot Smith, W.R. Dawson IV Medico delle mummie, egittologo empirico 1. Un felice incontro tra medico e paziente Sir Edmonstone è un giovin signore interessato all’antichità. Ha studiato a Oxford e conseguito il baccalaureato nel 1816. Sul finire del 1818 era partito alla volta dell’Egitto con l’idea di esplorarne una regione ancora poco nota: le Oasi. Abbigliato con «a mamaluke dress» – come narra nel suo A Journey to Two of the Oases of Upper Egypt (Murray, London 1822) –, incontra l’esploratore Giovanni Belzoni (1778-1823) che gli è prodigo di notizie, tra cui l’esatta indicazione del luogo dove si presume si trovi il perduto esercito di Cambise, sepolto nel 525 a.C. dal khamsin (il vento del deserto che spirando per cinquanta giorni da sud-sudest ricopre tutto di sabbia). Poi giunge a Esna e da lì parte il 9 febbraio 1819 per una spedizione verso l’oasi di elKharga. Incontra pure Bernardino Drovetti (1776-1852) che, insieme a Frédéric Cailliaud (1787-1869), sta perlustrando anch’egli la zona delle Oasi. Il 24 marzo, sulla via del ritorno, presso la necropoli di Gurna acquista per poche piastre un singolare souvenir: una mummia. È avvolta nel suo bendaggio e riposta nel suo sarcofago. Questo è perfettamente integro; al suo interno la mummia – come gli assicurano – è altrettanto perfettamente conservata. Essa «raggiungerà» il baronetto, nella casa in Wimpole Street soltanto due anni dopo, nel giugno 1821, quando Edmonstone sta redigendo il proprio racconto di viaggio (un impegno obbligato per ogni viaggiatore dell’epoca) corredandolo di tavole, mappe e piante di templi, disegnate dal reverendo Robert Master, suo compagno d’avventura. Con grande scrupolo documentario non manca di confrontare il proprio materiale con i dati sulle oasi tebane forniti nel Voyage à 113 l’oasis de Thèbes, et dans les déserts situés à l’Orient et à l’Occident de la Thébaïde, fait pendant les années 1815, 1816, 1817 et 1818 par M. Cailliaud (Imprimerie Royale, Paris 1821), di cui il cartografo Edme François Jomard (1777-1862) era stato il curatore. Ai dati di viaggio di Cailliaud, Edmonstone osa muovere qualche circostanziato appunto di topografia. Quel che più conta è che, a circa metà del suo lungo racconto, Edmonston annota: «Nel nostro discendere il Nilo, ho acquistato una mummia a Gurna, una parte di Tebe, sulla riva sinistra del fiume. Al suo arrivo in Inghilterra nel giugno scorso, l’ho donata al Dr. Granville». L’annotazione coincide con ciò che scrive Granville: che il neobaronetto nel giugno 1821 non sta bene, che soffre per il duro colpo subito alla recente morte del padre, che teme di essere ammalato, complice il viaggio in terra africana, che ha bisogno d’esser visitato, guarito o rassicurato da un medico di fama. Quale miglior medico di Granville? Questi, accorso in Wimpole Street, a due passi dal suo Infirmary for Diseases of Children, trova le medicine e le parole giuste per giovare al suo paziente e riceverne gratitudine, unita a confidenza. L’argomento del conversare è subito trovato: anche Granville era stato in Egitto, anch’egli era giunto ad Alessandria, ma tutto ciò era avvenuto nel 1804 e la visita purtroppo era stata fugace. Edmonstone gli dice quel che s’è perso: la Valle dei Re, Tebe dalle cento porte, il grande Nilo... Gli dice dell’acquisto di mummie e sarcofagi. Gli mostra il proprio, appena giunto. È un sarcofago di sicomoro, di foggia antropoide, spesso due centimetri e alto poco più di un metro e mezzo, dai colori molto brillanti. Granville è incantato. Questa volta non trova le parole, sa solo dire: «È bellissimo». 2. La mummia L’ampia base del sarcofago lascia supporre che sia stato pensato per rimanere verticale, eretto come un vivente. Sul coperchio, su di uno spesso strato di bende di lino ingessate, sono dipinti un volto femminile con due grandi occhi e una serie di piccole scene costellate di geroglifici. Non c’è parte che sia priva di decorazioni. Il volto effigiato, roseo e paffuto, è incorniciato da una parrucca 114 tripartita sormontata da un copricapo alato. Al di sotto dell’ampio collare che ricopre il petto sono spiegate le braccia alate della dea Nut. Più giù, su di una larga banda orizzontale compaiono due scene: una raffigura «la pesatura del cuore», l’altra rappresenta la defunta che viene accompagnata dal dio Thot al cospetto di altre divinità. Il resto del coperchio è suddiviso verticalmente in tre parti, di cui la centrale reca una iscrizione posta su sette colonne ed è sormontata dall’immagine della mummia distesa sul suo letto funerario, sotto il quale stanno i vasi canopi; accanto al giaciglio veglia il dio Anubi. Le due parti laterali, separate le une dalle altre da geroglifici, contengono ciascuna dodici genii funerari. A Granville, muto davanti a quell’incanto, il giovane Edmonstone, ormai dimentico dei propri mali presunti, spiega il probabile significato di quelle iscrizioni: forse preghiere per la defunta, forse invocazioni di suffragio per lei, forse indicazioni sulle vicende di vita. Poi, ecco il momento magico: il baronetto scoperchia il sarcofago dove, bendata, riposa la mummia. Granville coglie l’eccezionalità dell’evento. All’ammiratore entusiasta subentra l’osservatore raziocinante. Si rende immediatamente conto di avere davanti a sé una mummia antico-egizia che, se ben conservata, sarebbe bello poter studiare. Descrivendo quel momento scriverà: «Una accurata indagine di questa mummia potrebbe essere di vantaggio per la scienza». È una riflessione importante. Granville non pensa alla mummia come a un esotico souvenir, non pensa di sbendarla per macabro diletto né tantomeno per ricavarne dosi cospicue di «polvere di mummia», ancora reperibili, seppure a caro prezzo, in qualche farmacia. Observation et analyse: è questa la binomiale parola d’ordine degli scienziati nella congiuntura storica che precede la rivoluzione medico-scientifica di metà Ottocento. Granville si sente vocato alla missione di «osservatore» e «analista», di ricercatore in grado di «indagare» la mummia per giovare alla «scienza». Nella complessa transizione ideologica del tempo, è proprio qui che egli appare più che mai un «illuminista romantico» e, al contempo, un «romantico illuminato». Complici una mente aperta dalle tante esperienze multiculturali vissute, da uno studio multiforme e multilingue, da un temperamento estroverso e poliedrico e da una capacità d’intuire ancor prima di conoscere, Granville osa proporre, quasi rivendicare, 115 che la mummia debba essere osservata, analizzata, studiata da un medico. È un passo importante nella storia della scienza. Dall’incontro felice tra l’archeologia degli esploratori e l’anatomia patologica dei medici potrà nascere un giorno non lontano una scienza nuova: la paleopatologia. Per dare una idea della felice intuizione precorritrice di Granville, va detto che un’attenzione parimenti riposta su reperto archeologico e reperto antropologico si imporrà solo all’inizio del XX secolo. Ma anche allora, a molti, ben poco importerà delle «ossa bendate» ritrovate negli scavi archeologici dell’antico Egitto. Valga un esempio: nel 1901 l’egittologo William Matthew Flinders Petrie (1853-1942), nipote dell’esploratore «australe» Matthew Flinders, scoprirà nella tomba del faraone Djer ad Abydo le ossa di un avambraccio avvolte in bende di lino e recanti quattro bracciali d’oro, turchese, ametista e lapislazzuli; ebbene, l’assistente conservatore del Museo di Boulaq, Emil Karl Albert Brugsch (1842-1930), fratello del più noto Heinrich Karl, al quale il prezioso reperto era stato consegnato, serberà i bracciali e butterà le ossa con le bende suscitando l’amaro commento di Petrie: «Un museo è un luogo pericoloso!». La proposta di Granville di studiare la mummia sotto il duplice aspetto anatomico e tanatologico forse non è bene compresa da Edmonstone, che comunque l’accetta. Fa dono della mummia al medico di sua fiducia, anche per saldare il proprio debito di riconoscenza. Trattiene però per sé il sarcofago: è un cimelio d’eccezione, è un oggetto troppo bello per uscire dalle mura di casa, è una meraviglia da mostrare a visitatori e ad amici. A Londra, l’egittomania è dilagante. È l’alba della egittologia. Per capire che cosa stia succedendo in quei giorni, e per meglio comprendere ciò che sta alla base dell’interesse di Granville, è bene fare qualche passo indietro e ritornare alla data del 14 giugno 1800 quando le vite di Desaix e Kléber, lontani l’uno dall’altro, furono stroncate da morte cruenta. Il loro generale, che li piangeva entrambi, ben sapeva quanto essi avevano dato per quella terra lontana che insieme erano andati a conquistare. Grazie a loro, e alla spedizione che essi avevano guidato, l’antico Egitto era tornato a vivere. 116 2. Storia postuma Il 6 aprile 1872, un mese dopo la morte di Granville, il «Lancet», annoverandolo tra coloro che hanno dato «contributi» alle proprie colonne, pubblica un obituary che ripercorre per sommi capi vita e carriera di colui che l’estensore del necrologio definisce «un medico capace e versatile» e un uomo che, «simile ad Ulisse», molto viaggiò. Obietta che «la reputazione, già di per sé solida del dottor Granville, avrebbe potuto essere maggiore se egli non avesse disperso le proprie capacità su di un’area assai vasta». E conclude: Oltre ad essere uno scrittore rapido e abile, egli parlava la sua lingua adottiva con una facilità ed una eleganza che pochi englishmen raggiungono, mentre i suoi modi civili, il suo humour geniale, il suo attraente modo di porsi, accresciuti da una presenza gradevole e da un animato gioco di profili, gli assicurarono una favorevole accoglienza, non soltanto nella stanza della visita medica o al letto del malato, ma in ogni occasione nella quale egli si univa a una discussione professionale o d’altro genere. Lascia un figlio, il Reverendo Augustus Kerr Bozzi Granville, rettore a Rutherton, nel North Devon. Noi sappiamo però che, poiché i figli erano sette, oltre al reverendo Augustus junior e a Paulina, lascia, a New York, l’artista e commerciante Arthur Alleyne e, a Londra, il noto ingegnere civile Walter Long, da poco tornato dall’India. I primi tre figli erano morti prima di lui. Sei anni dopo il necrologio del «Lancet», il Royal College of Physicians di Londra, per mano del medico William Munk (1816-1898), nell’elenco dei soci riserva a Granville questo tipo di menzione: Fu un uomo dalle buone capacità naturali che egli coltivò in modo calcolato per arrivare al successo nel corso della vita. Viaggiò molto, parlò molte lingue moderne, fu di facile e amabile conversazione. Cercò la società e vi ebbe largo ingresso. Come medico, le sue cure ai pazienti furono instancabili. Fu un uomo pieno di risorse e molto fiducioso delle proprie capacità, disposizione che egli seppe trasmettere ad altri. Fu un bravo infermiere e un miglior cuoco, qualità che gli resero un buon servizio in molte occasioni. 178 Su Granville cala poi un oblio che dura più di mezzo secolo. Da tale oblio lo trae il «Canadian Medical Association Journal» che, con un saggio del medico inglese William Boyman Howell (1873-1947), lo ricorda nel 1931 come «medico viaggiatore». Scrive Howell: All’alba del XIX secolo un giovane medico poteva fare molto bene, senza sforzo, dopo un’ampia esperienza clinica. Delle tre scienze che formano una solida pratica medica – anatomia, fisiologia e patologia – le ultime due erano infatti agli albori. Granville fu uno degli ultimi sopravvissuti di quei bei tempi andati. [...] Egli nacque prima dello scoppio della Rivoluzione Francese, al tempo del postale a cavallo, del minuetto e del tricorno. Morì dopo la guerra franco-prussiana, al tempo della treno a vapore, del telegrafo elettrico, del valzer e della bombetta [...] Ebbe la non comune esperienza di raggiungere il successo nella sua professione dopo averla praticata in non meno di dieci diversi paesi. Passano altri vent’anni e Granville è già consegnato alla storia. Nel 1950, sul «Journal of the History of Medicine and Allied Sciences», Charles Mullett (1901-1994), lo etichetta «un cavaliere errante della medicina». Scrive lo storico: Per quanto nel 1950 Augustus Bozzi Granville possa essere considerato perso nel limbo, un secolo fa era tutta un’altra storia [...] Come medico, egli fu rapido non soltanto a promuovere la sua professione e a stimolare la scienza, ma anche a penetrare in altri campi. La sua carriera letteraria si estese per sessant’anni includendo lavori teatrali, politici, di viaggio così come un’ampia gamma di pubblicazioni mediche e scientifiche, sia divulgative che tecniche, abbraccianti la chimica, la fisiologia, l’igiene e il progresso della scienza. Esse rivelano uno zelo combattivo e uno stile appassionato [...] Egli entrò nella vita medica del suo paese d’adozione scrivendo, parlando e praticando in un modo tale che avrebbe solo potuto fargli ottenere considerevole grande attenzione. «Nato per essere un riformatore» [come Granville stesso si definisce, N.d.A.], egli non poteva rimanere silenzioso di fronte ad abusi e carenze. Fu particolarmente urtato dagli standards della oste179 tricia a lui contemporanea, dalle inadeguatezze della Royal Society, dalle minacciose conseguenze delle leggi quarantenarie. Prosegue il saggio storico su di lui: Il suo punto di vista essenziale è un vivace e continuo attaccamento alla salute pubblica. In nessun’altro luogo ciò appare più chiaramente come nel The Cathechism of Health [...]. Dall’inizio alla fine egli cercò di migliorare la condizione medica dell’uomo. Sono in molti a essere «debitori alla inarrestabile iniziativa di uomini come Granville». Egli «fu au courant e non en arrière rispetto alle opinioni più progressiste del suo tempo e con grande sagacia ribadì che ogni problema medico era, in ultima analisi, anche un problema sociale». Siamo alle soglie dei nostri giorni. È infatti il 1983 quando, sul «Journal of the Royal Society of Medicine», il medico inglese Alex Sakula (1917-2003) presenta Granville come «un ginecologo londinese e patriota italiano». Non è poco. Significa che ormai all’inglese Granville è riconosciuta l’entrata a pieno titolo nella storia della medicina della città, lasciando invece che l’italiano Granville si affaccendi intorno alle cose della sua terra natale. Scrive Sakula: Egli non è ora ricordato per nessuna grande scoperta medicoscientifica, ma durante i novant’anni della sua vita piena di eventi la sua personalità dotata di «argento vivo» ebbe un impatto in molti campi, non da ultimo sulla scena medica londinese del suo tempo [...]. Il segreto dei suoi molti successi risiede nella sua riconosciuta brillantezza intellettuale e nella infaticabile energia. Il suo difetto sta forse nel disperdersi in troppe attività e nel non perseguire uno specifico approfondimento. Il suo zelo nel portare ordine si appalesa specialmente nelle riforme che egli apportò alla pratica della ostetricia, ma i miglioramenti nella gestione della Royal Society e di altre organizzazioni non furono trascurabili. Il suo cosmopolitismo e la sua facondia linguistica lo fece sentire a casa propria in ogni paese d’Europa. Orgoglioso dei suoi antenati britannici e a proprio agio nel suo paese di adozione, egli rivestì tuttavia un ruolo significativo nella lotta per l’unificazione e l’indipendenza della sua Italia nativa. 180 Ce n’è quanto basta perché i giudizi postumi su Granville, echeggiati dalle voci ad nomen «Granville, A.B.» del Dictionary of National Biography (1917) e della versione on-line dell’Oxford Dictionary of National Biography (2004-11), siano resi noti al lettore, al quale peraltro proponiamo, in chiusura di questo saggio biografico, una diagnosi mirante a comprendere il personaggio senza tuttavia giudicarne le manifeste ambiguità. Augustus Bozzi Granville fu un europeo dell’Ottocento che visse una vita per certi aspetti inimitabile, itinerante dall’Italia napoleonica all’Impero ottomano, dal Mediterraneo all’Atlantico, dal georgiano Regno Unito alla Francia della restaurazione, da Londra a Parigi, dalla Baviera a San Pietroburgo. Fu una vita per un verso incanalata nell’alveo caratteriale di chi vuol emergere e far carriera, risalendo da condizioni di partenza non facili, mettendo a frutto i propri naturali talenti, ma anche sfruttando le occasioni utili, avvalendosi di qualche espediente, tentando qualche agevole scorciatoia. Per altro verso fu una vita molto avventurosa, segnata da cento luoghi e da mille incontri, ciascuno dei quali fu motivo di spunti, o di spinte, verso nuove intraprese. Sul crinale di questi due versanti personali si stagliano, con lo sfondo degli eventi politici e sociali, la cultura, la scienza, la medicina del periodo, tra Classicismo e Romanticismo, tra ragione dei lumi e nuova sensibilità, tra ippocratismo di retroguardia e nascita della clinica. Bozzi Granville ne visse le idee, le istanze, le tante contraddizioni. Contegnoso o passionale, arguto o serioso a seconda delle circostanze, ma sempre intelligente quanto scaltro, egli fu a volte, più che se stesso, quegli che altri avrebbe voluto che fosse. Ciò significa che egli ebbe l’abilità di farsi accettare e apprezzare in ogni contesto che potesse garantirgli o promettergli una promozione professionale e sociale. Sotto questa luce sono da leggersi anche le mosse in campo diplomatico e politico, pilotate in modo ufficioso dal Foreign Office, che lo videro accusato di spionaggio, ma nelle quali non cedette mai a compromessi lesivi della propria identità e dignità. Tutt’al più, in questo stesso campo, gli si può addebitare l’ingenuità dei suoi appelli allo zar delle Russie e al re Carlo Alberto. Come medico arrivato, passo dopo passo e non senza fatica, alla notorietà, Bozzi Granville fu un curante competente e disponi181 bile, dotto ed esperto. Fu anche un ricercatore non banale. Parve incarnare il tipo di medico che non si esime dall’auto-interrogarsi: «Se un medico non fa ricerca, che medico è?». Le sue non poche ricerche, pur se episodiche e non sistematiche, talora improvvisate o calibrate su temi e argomenti à la mode, fanno parte di un bagaglio intellettuale e professionale che non è zavorra, ma espressione del suo darsi da fare, del suo spirito curioso, della sua propensione faccendiera, della sua voglia d’investigare o d’intrufolarsi tra le cose della scienza. Se come ricercatore scientifico non giunse a toccare fastigi, anzi scontando talvolta il proprio arrivismo rampante con l’immeritata nomea di «ciarlatano» scagliata contro di lui da chi gli era ostile, come novatore non fu uomo da poco. Fu uno degli homines novi che contribuì fattivamente, e non a ciarle, alla riforma dell’ostetricia sul suolo britannico. «Soigner et réformer», per dirla alla francese, potrebbe essere il motto qualificante l’attività da lui svolta in quest’ambito e che lo vide promotore d’iniziative riformatrici nell’organizzazione dell’assistenza materna, neonatale, infantile. Né va dimenticato il suo impegno igienista, frutto di una vocazione per così dire innata, anch’essa, ai suoi tempi, innovatrice e, in un certo qual modo, precorritrice della moderna idea di medicina preventiva. L’attività innovativa fu pari alla sua attitudine culturale, che lo portò al desiderio di ampliare il patrimonio del proprio sapere e l’orizzonte del proprio pensiero, privilegiando, più che questa o quella scienza in particolare, la cultura in senso lato, scientifica e umanistica, continuamente arricchita da suo plurilinguismo e dalla sua memoria d’elefante. Fu anche grazie a questa sete di conoscenza globale che Augustus Bozzi Granville si abbeverò alle cose d’Egitto, quando in età matura ebbe tra le mani quella inaspettata e meravigliosa trouvaille con la quale egli volle stupire e che chiamò, quasi con affetto, «my own mummy». Riferimenti bibliografici Opere di Augustus Bozzi Granville Critical Observations on Mr Kemble’s Performances at the Theatre Royal Manchester, s.e., Liverpool 1811. Appeal to Alexander, Emperor and Autocrat of All the Russias, in Behalf of the Italians. Written in Three Languages by the Editor of l’Italico, Taylor, London 1814. Il Patriota Italiano (curatore), London 1814. L’Italico (curatore), Taylor, London 1814. On a Mal-Conformation of the Uterine System in Women; and on Some Physiological Conclusions to Be Derived from it, in «Proceedings of the Royal Society of London», 2, 1815, p. 95. An Account of the Life and Writings of Baron Guyton de Morveau, F.R.S., Bulmer, London 1817. A Letter to the Right Hon. F. Robinson, MP, President of the Board of Trade, on the Plague and Contagion with Reference to the Quarantine Laws, Burgess & Hill, London 1819. A Report of the Practice of Midwifery, at the Westminster General Dispensary During 1818, Burgess & Hill, London 1819. Further Observations on the Internal Use of the Hydrocyanic (Prussic) Acid in Pulmonary Complaints, Burgess & Hill, London 1819. A Case of the Human Foetus Found in the Ovarium, of the Size It Usually Acquires at the End of the Fourth Month, in «Philosophical Transactions of the Royal Society of London», 110, 1820, pp. 101-107. An Historical and Practical Treatise on the Internal Use of the Hydrocyanic (Prussic) Acid in Pulmonary Consumption, Longman, London 1820. Review of R. T. H. Laënnec’s ‘De L’Auscultation Mediate’ (1819), in «London Medical and Physical Journal», 43, 1820, pp. 164-170, 241-249, 337-342, 421-428. A Report of the Practice of Midwifery at the Westminster General Dispensary During 1819, in «London Medical and Physical Journal», 47, 1822, pp. 282-288, 374-378. A Letter to the Right Hon. W. Huskisson, MP, President of the Board of Trade, on the Quarantine Bill, Davy, London 1825. 183 An Essay on Egyptian Mummies; with Observations on the Art of Embalming Among the Ancient Egyptians, in «Philosophical Transactions of the Royal Society of London», 115, 1825, pp. 269-316. Case in Which an Attempt Was Made to Extirpate Ovarian Tumors by Granville, in «The London Medical and Physical Journal», 56, 1826, pp. 141-143. 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Woolf, A History of Italy 1700-1860, Methuen, London 1979. Sui fellows della Royal Society affiliati alla Massoneria si veda http://www.free masonry.london.museum/os/wpcontent/resources/frs_freemasons_comple te_jan2012.pdf Sui reperti della «Mummia di Granville», conservati al British Museum (inv. n. EA 29781 et al.), si veda la scheda consultabile in http://www.britishmuseum.org/research/search_the_collection_database/search_object_details. aspx?objectid=128996&partid=1&numpages=10&searchTerm=augustus& personId=15317&orig=%2Fresearch%2Fsearch_the_collection_database% 2Fsearch_results_provenan ce.aspx&currentPage=3. Suggestioni letterarie (di cui gli autori si dichiarano debitori) J. Austen, Emma, Mondadori, Milano 2002 (ed. or., Emma: A Novel, Murray, London 1815). C. Baudelaire, I fiori del male, Garzanti, Milano 1975 (ed. or., Les fleurs du mal, Poulet-Malassis et De Broise, Paris 1857). A. 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Id., Il Circolo Pickwick, Adelphi, Milano 1997 (ed. or., The Posthumous Papers of the Pickwick Club, Chapman & Hall, London 1836). 192 Id., Perdersi a Londra, Mattioli 1885, Parma 2008 (ed. or., Gone Astray, in «Household Words», 13 August 1853). G. Flaubert, Madame Bovary, Mondadori, Milano 2001 (ed. or., Madame Bovary, Lévy, Paris 1857). Id., Viaggio in Egitto, Ibis, Como-Pavia 1991 (ed. or., Voyages, a cura di R. Dumesnil, 2 voll., Les Belles Lettres, Paris 1948). W. Irving, I racconti dell’Alhambra, Studio Tesi, Pordenone 1988 (ed. or., The Alhambra, 2 voll., Carey & Lea, Philadelphia 1832). T. Mann, Buddenbrook, Einaudi, Torino 1972 (ed. or., Buddenbrooks, Fischer, Berlin 1901). F. Nightingale, Letters from Egypt (ed. by A. Sattin), Barrie & Jenkins, London 1987. P. O’Brian, Primo comando, Longanesi, Milano 1970 (ed. or., Master and Commander, Lippincott, Philadelphia 1969). J. Soane, Per una storia della mia casa, Sellerio, Palermo 2010 (ed. or., Crude Hints Towards a History of My Home on L(incoln’s) I(nn) Fields, London 1812). G. Tomasi di Lampedusa, Letteratura inglese, 2 voll., Mondadori, Milano 1990-1991. G. Ungaretti, Il porto sepolto, Stabilimento tipografico Friulano, Udine 1916. Gli Autori Giorgio Cosmacini è medico, laureato in Filosofia. Già primario nell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, insegna Storia della scienza nella facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e Storia della medicina nella facoltà di Medicina e chirurgia della stessa Università. Tra le sue numerose opere per i nostri tipi: Il medico ciarlatano. Vita inimitabile di un europeo del Seicento (20012); Il medico giacobino. La vita e i tempi di Giovanni Rasori (2002); La vita nelle mani. Storia della chirurgia (20042); Il medico materialista. Vita e pensiero di Jakob Moleschott (2005); Le spade di Damocle. Paure e malattie nella storia (2006); La religiosità della medicina. Dall’antichità a oggi (2007); Il medico saltimbanco. Vita e avventure di Buonafede Vitali (2008); Prima lezione di medicina (2009); Storia della medicina e della sanità in Italia (n.e. 20102); L’arte lunga. Storia della medicina dall’antichità a oggi (n.e. 2011); Guerra e medicina. Dall’antichità a oggi (2011). Paola Cosmacini è medico, specialista in radiologia. Da alcuni anni si occupa di storia della medicina dell’antico Egitto e di paleoradiologia. È autrice di vari studi di carattere scientifico, tra cui l’articolo Paleopathological evaluation and radiological study of 46 Egyptian mummified specimens in Italian museums, per la rivista «Egitto e Vicino Oriente» (n. 32, 2009), e il saggio Egyptian Mummies and Radiology: A Closer Link, nel primo volume di Yearbook of Mummy Studies (2011). Cura per «Archeo» la rubrica di archeomedicina ed è responsabile della rubrica di paleoradiologia per la rivista «Il radiologo». Ha pubblicato anche il romanzo Alla ricerca dell’arte necessaria. Storia di un medico, di un papiro e di una mummia (2009). 195 Indici Indice dei nomi Abd al-Latif al-Baghdadi, 159. Acerbi, Giuseppe, 53, 128. Agesilao, re di Sparta, 146. Aglietti, Francesco, 16. Ahmed pascià, 25. Ainslie, Robert, 127. Albany, Luisa di Stolberg Gedern, contessa d’, 58, 72. Albucasis, 30. Aldini, Giovanni, 63. Alessandro, imperatore dei Romani, 4. Alessandro I, zar di Russia, VII, 55-56, 67. Alfieri, Vittorio, 23. Alì Pascià, 17. Amenhotep III, faraone, 135n. Ampère, André-Marie, 77-78. Anastasi, Giovanni, 128. Angeloni, Luigi, 58. Antommarchi, Francesco, 63. Arago, famiglia, 96. Arago, François, 96. Arejula, Juan Manuel de, 31, 33. Ariosto, Ludovico, 156. Armstrong, George, 108-109. Asburgo, dinastia, 128. Asclepio, 17, 25. Assalini, Paolo, 121. Atanasio, 158. Aubrey, Jack «Lucky», 38. Auenbrugger, Joseph Leopold, 92. Aufderheide, Arthur, 157. Augereau, Pierre François Charles, 5. Augusto, imperatore dei Romani, 3. Avenzoar, 30. Averroè, 30, 32. Avicenna, 159. Bagetti, Giuseppe Pietro, 4. Baglivi, Giorgio, 16. Bahn, Paul, 157. Baillie, Matthew, 50, 102, 143. Balducci Pegolotti, Francesco, 160. Banks, Joseph, 48-49, 51, 82, 98, 107, 112, 142. Banne, Sarah, moglie di G. Belzoni, 132. Basire, James jr, 140. Baudelaire, Charles, 35. Baudelocque, Jean-Louis, 90, 93-94. Beauharnais, Alexandre de, 5. Beauharnais, Eugenio de, 52, 55, 79, 121. Bell, fratelli, 139. Bellegarde, Heinrich Joseph Johannes, conte di, 55, 57-58, 67, 71, 75. Belzoni (Bolzon), Giovanni Battista, 113, 129-134, 136n, 137, 141, 146, 159. Bertani, Agostino, 175. Berthier, Louis-Alexandre, 5. Berthollet, Claude Louis, 86, 118, 120. Betrò, Maria, 162. Bey, Ibrahim, 119. Bey, Murad, 119. Bichat, Xavier, 104. Bidwell, John, 131. Bird, Golding, 174. Blake, William, 98. Blane, Gilbert, 37, 98, 102. Blumenbach, Johann Friedrich, 142. Boerhaave, Herman, 7. 199 Boivin, Louis, 94. Bolívar, Símon, 43. Bonaparte, famiglia, VIII, 3, 170-171. Bonaparte, Carlo Luigi Napoleone, vedi Napoleone III. Bonaparte, Girolamo, 170. Bonaparte, Giuseppe, 43, 170-171. Bonaparte, Giuseppe Maria, 170. Bonaparte, Luciano, 170-171. Bonaparte, Luigi, 170. Bonpland, Aimé, 79. Borda, Siro, 6. Botta, Carlo, 58. Bouchard, Pierre-François, 50. Bozzi, famiglia, 3, 10. Bozzi, Carlo, 3. Bozzi, Maria, 3, 170. Bozzi Granville, Arthur Alleyne, 178. Bozzi Granville, Augustus junior, 171, 178. Bozzi Granville, Charles Robert, 171, 177. Bozzi Granville, Julia, 47, 56, 98. Bozzi Granville, Mary Elisabeth, 45. Bozzi Granville, Paulina, VIII, 47, 177178. Bozzi Granville, Walter Long, 171, 178. Bradley, Thomas, 48. Branitskaia, Elizaveta Ksaver’evna, 149. Brera, Valeriano Luigi, 16, 107, 110. Bresciani, Edda, 164-165. Bresciani, Giovanni Battista, 9. Brodie, Benjamin Collins, 73, 142. Brookes, Joshua, 54. Brougham, Henry, 147. Brown, John, 7, 9, 12, 49, 60. Brown, Robert, 49. Bruce, James, 126. Brugsch, Émil Karl Albert, 116. Brugsch, Heinrich Ferdinand Karl, 79, 116. Brune, Guillaume, 23. Buffon, George Louis Marie Leclerc, conte di, 77, 118. Bugnot, Louis, 6. Burrows, George Man, 86. Byron, George Gordon, 61, 73, 84. Cabanis, Pierre-Jean-Georges, 55. Cadogan, William, 110. Caffi, Ippolito, 19. Cailliaud, Frédéric, 113-114. Caldani, Floriano, 110. Calvert, Frank, 25. Campbell, Neil, 56, 63. Canova, Antonio, 61, 83-85. Capuron, Joseph, 89-90. Carlisle, Anthony, 48. Carlo IV, re di Spagna, 33. Carlo X, re di Francia, 129, 151. Carlo Alberto di Savoia, re di Sardegna, VIII, 175, 181. Carlo Felice di Savoia, 128. Carpue, Joseph Constantine, 143. Carracci, famiglia, 61. Carteret, John, 34. Casati, Gabrio, 175. Castiglione, Francesco, 150. Castlereagh, Robert Stewart, lord, VII, 52, 54, 56, 67, 72, 82, 105, 112. Caterina de’ Medici, 160. Cattaneo, Carlo, 58. Cavendish-Bentinck, William Henry, lord, 52, 70, 76. Caventou, Joseph, 18. Cécile, François-Charles, 125. Cesare, imperatore dei Romani, 4. Champollion, Jean-François, 50, 140, 143, 149, 168. Chaptal, Jean Antoine, 93, 108. Charcot, Jean-Martin, 96. Charlotte, principessa, 99. Chateaubriand, François-René de, 18, 73. Chaussier, François, 89-90, 94. Clarence, duca di, vedi Guglielmo IV. Clarke, Charles Mansfield, 97, 99, 140. Clarke, John, 89, 97, 101, 109. Clément, Nicolas, 77. Clemente VI (Pierre Roger), papa, 26. Clift, William, 142. Cochrane, Alexander, 43. Colburn, Henry, 152, 176. Colletti (Pietro Colletta), 81. Comini, Baldassarre, 8. Confalonieri, Federico, 53. Configliacchi, Felice, 64. 200 Conté, Nicolas-Jacques, 124. Cook, James, 48, 127. Cooke, Edward, 71-72. Cooper, Astley Paston, 50. Copernico, Niccolò, 7. Correggio (Antonio Allegri), 59. Corvisart, Jean-Nicolas, 92. Cotton, Charles, 35. Courtois, Bernard, 77. Craig, Alexander, 174. Cramer, Theodor, 172. Cristina di Belgioioso, 27. Cuoco, Vincenzo, 9. Currie, James, 41. Cuvier, Georges, 78, 91, 124. Dacier, Bon-Joseph, 141. dall’Oste, Pietro, 110. Dalton, John, 44, 47. Dalton, Richard, 126. Damiani, console, 26. Daniell, John Frederic, 98. Darwin, Charles Robert, 12, 91, 133. Darwin, Erasmus, 12. Davenne, John, 60. Davidson, John, 152. Davis, David Daniel, 147-148. Davis, John Bunnel, 109. Davis, Theodor, 161. Davy, Humphry, 44, 48-49, 72-73, 78, 81, 98, 107, 141. Davy, John, 73. Davy, lady (Jane Apreece), 79. Dawson, Warren, 167. De Amicis, Edmondo, 19. Decazes, Elie, 105. Del Chiappa, Giuseppe, 11. Denman, Thomas, 100. Denon, Dominique Vivant, 83, 118120, 123, 126, 142, 153. Desaix, Louis Charles Antoine, 13, 83, 116, 119, 153. Desfontaines, René Louiche, 91. Desgenettes, René Nicolas Dufriche, barone, 28, 31, 121-123. Desolles, Jean Joseph, 105. Desormes, Charles Bernard, 77. De Tipaldo, Emilio, 129. Dickens, Charles, 108, 110, 173. Diderot, Denis, 7. Diocleziano, imperatore romano, 135n. Diodoro Siculo, 157-159. Djer ad Abydo, faraone, 116. Dolomieu, Déodat de, 29. Donadoni, Sergio, 164. Donoghue, Helen, 156. Donoughmore, John Hely-Hutchinson, conte di, 124. Doyle, Conan, 100. Drovetti, Bernardino, 113, 128, 151. Dubois, Antoine, 78, 89-90, 121. Du Camp, Maxime, 168. Dunand, Françoise, 162. Duns Scoto, Giovanni, 7. Dupuytren, Guillaume, 78-79. du Tillot, Léon Guillaume, 59. Eckard, generale, 68-69, 72. Edmonstone, Archibald, 112-116, 137, 154. Elgin, Thomas Bruce, lord, 17, 84, 124. Ellenborough, Edward Law, barone di, 95. Erodoto, 158-159. Esculapio, 50. Esquirol, Jean-Étienne Dominique, 95. Fabbrichesi, Salvatore, 15. Falconer, William, 38. Fallot, Jean, 162-165. Fantonetti, Giovan Battista, 16. Faraday, Michael, 48, 72-73, 152. Farnborough, Charles Long, barone di, 97. Farnese, Tommaso, 63. Farquhar, Walter, 87-89, 97, 99-100, 102. Fay de La Tour-Maubourg, Marie Victor Nicolas de, 105. Febo Apollo, 17. Federico Guglielmo IV, re di Prussia, 79. Ferdinando III d’Asburgo-Lorena, granduca di Toscana, 75. Ferdinando de’ Medici, 85. Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie, 112. 201 Ferrario, Giuseppe, 104. Ferroni, Pietro, 63. Fidia, 84. Fielding, Henry, 40. Firmian, Carlo, conte di, 5. FitzGerald, Lucy Ann (lady Foley), 39. Flaubert, Gustave, 18, 78, 134, 168. Flinders, Matthew, 49, 116. Flinders Petrie, William Matthew, 116. Foley, lady, vedi FitzGerald, Lucy Ann. Foley, Thomas, 38-39. Folkestone, William Shipley, visconte di, 51. Foresti, Spiridion, 17. Foscolo, Ugo, 10-11, 14, 53, 55, 5758, 61, 64, 72. Foucault, Michel, 106. Fourcroy, Antoine-François de, 86. Fourier, Jean Baptiste, 118-119, 125. Francesco I, imperatore d’Austria, 56, 75, 160. Francesco II, imperatore d’Austria, 3. Frugoni, Andrea, 64. Galeno, 21, 30. Galilei, Galileo, 7. Gallain Boivin, Marie Anne Victoire, 93-94. Galvani, Luigi, 12. Garibaldi, Giuseppe, 176. Gay-Lussac, Joseph-Louis, 77-78, 91. Gell, William, 138. Giani, Felice, 61. Giannini, Giuseppe, 59. Gioberti, Vincenzo, 175. Giorgio III, re d’Inghilterra, 47, 81, 169. Giorgio IV (Giorgio Federico Augusto), re d’Inghilterra, 47, 99. Giosafat, 26. Giuseppe II, imperatore d’Austria, 3, 5. Giustiniani, console, 28. Gneo Pompeo Magno, 135n. Gobbes, medico, 20-22. Godoy, Manuel, 33. Goethe, Johann Wolfgang von, 151. Goya, Francisco, 34. Granville, famiglia, 55, 96. Granville, George Leveson-Gower, lord, 35. Granville, Rose, 3. Granville-Barker, Harley, 45. Grégoire, Henri, 97. Gregorio XVI (Bartolomeo Alberto Mauro Cappellari), papa, 85. Grmek, Mirko, 166. Guercino (Giovanni Francesco Barbieri), 61. Guglielmo IV, re d’Inghilterra, 102. Guyton de Morveau, Louis-Bernard, 86. Hadley, John, 142. Halford, Henry, 102, 140. Hallowell, Benjamin, 46. Hamilton, famiglia, 54. Hamilton, Anthony, 87-88. Hamilton, William Douglas, 52. Hamilton, William John, 48. Hamilton, William Richard, 17-18, 29, 44, 48, 51, 53, 66-67, 71, 74, 77, 83-85, 88-90, 95, 97-98, 112, 124, 127, 129, 131, 142, 170-171, 177. Harvey, William, 7. Hegel, Georg Wilhelm Friedrich, 163-164. Helvétius, Claude-Adrien, 7. Henry, William, 44. Hernandez, medico, 31. Herschel, Frederick William, 49. Hervey, James, 40. Holland, Henry, 98. Home, Everard, 50, 142. Hope, medico, 37. Howell, William Boyman, 179. Hugo, Victor, 13. Humboldt, Alexander von, 79, 149. Hunter, John, 6, 50, 121. Hunter, William, 91, 100, 145. Ibn al-Baytar, 159. Ippocrate, 17, 23, 25, 73, 102. Irving, Washington, 32. Jadelot, Jean François Nicolas, 90. Jenner, Edward, 21. 202 Johnstone, Francis, 37. Jomard, Edme François, 114, 124, 138, 142. Junot, Jean-Andoche, 38. Jussieu, Antoine Laurente de, 91. Kantzow, Johan Albert, 35. Karl Theodor, principe elettore di Baviera, 51. Kemal reis, 17. Kemble, John Philip, 45. Kennedy, Louisa Adlam, 39. Kennedy, Thomas Fortescue, 38. Kerr, Joseph, 41. Kerr, Mary Ann, 40. Kléber, Jean-Baptiste, 13, 116, 120. Knighton, William, 102. Korai, Adamantinus, 25. Lachapelle, Marie-Louise, 93-94. Laënnec, René-Théophile-Hyacinthe, 91, 106. Lafolie, Charles Jean, 56, 79. Lancret, Michel Ange, 124. Lannes, Jean, 5. Larrey, Dominique Jean, 28, 121-123, 142, 171. Lascaris, Costantino, 29, 34. Lavoisier, Antoine-Laurent de, 86, 97. Leake, William Martin, 98. Le Boursier du Courdray, AngéliqueMarguerite, 94. Leibniz, Gottfried Wilhelm von, 117. Leopardi, Giacomo, 141, 161. Leopoldo II d’Asburgo-Lorena, granduca di Toscana e imperatore d’Austria, 3, 128, 147. Lepsius, Karl Richard, 168. Leveson-Gower, Granville, 151. Levret, André, 92-93. Lichtenberg, Roger, 162. Lind, James, 37. Lizars, John, 111, 147. Lowth, Robert, 40. Luigi XVI, re di Francia, 73, 118. Luigi XVIII, re di Francia, 105, 125. Luigi Filippo I, re di Francia, 170. Luigi Filippo II di Borbone, duca d’Orléans, 46. Lyon, Emma, 51. Macaone, 25, 54. Macfarlane, generale, 52, 57. Madame de Staël (Anne-Louise Germaine Necker, baronessa di StaëlHolstein), 73, 79, 95. Madame Lavoisier, vedi Paulze, Marie-Anne Pierrette. Magendie, François, 91, 95, 110. Magennes, medico, 37. Mahmus II, imperatore ottomano, 127. Maillet, Benoît de, 117. Maimonide, Mosè (Moshe ben Maimon), 30, 32. Malcolm, John, 152. Malpighi, Marcello, 7. Mann, Thomas, 172. Mantegazza, Carlo, 21. Manzoni, Alessandro, 4. Maometto, 26. Marcel, Jean Joseph, 118, 140. Marescalchi, Ferdinando, 61. Maria Giuseppina di Sassonia, 92. Maria Luigia, duchessa di Parma, 5961, 75. Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, imperatrice dei francesi, 78, 170. Maria Teresa, imperatrice d’Austria, 3, 5. Maria Teresa Felicita d’Este, 46. Marro, Giovanni, 166. Marsili, Luigi Ferdinando, 61. Martin, John, 173. Martinetti, Giovanni Battista, 61. Mascagni, Paolo, 63, 121. Maspero, Gaston, 161. Masséna, André (Andrea Massena), 5, 11. Master, Robert, 113. Mayer, Luigi, 127. Mazzini, Giuseppe, 171. McGrigor, James, 98. McLaren, Charles, 24. Meckel, Johann Friedrich, 151. Méjan, Étienne, 79-80. Melas, Michael Friedrich Benedikt von, 10. Menelao, 25. 203 Menou, Jacques François de, 28, 124. Metternich, Klemens Wenzel, principe di, VII, 67, 72, 76, 82, 105. Mezzofanti, Giuseppe Gasparo, 61. Miglio, Girolamo, 64. Minutoli, Johann Heinrich von, 149. Mocenigo, Alvise Francesco, 17. Mohammed Ali, pascià, 127-129. Möller, George, 158. Monge, Gaspar, 118-120. Montagu, John, 37. Monteggia, Giovan Battista, 13. Monti, Vincenzo, 25, 61, 128. Monticelli, Teodoro, 86. Montresor, generale, 71. Moodie, Roy Lee, 167. Morel, Charles, 125. Morgagni, Giovanni Battista, 7. Mortimer, John, 42. Müller, Ana, 30. Müller, Karl, 30. Mullett, Charles, 179. Munk, William, 178. Murat, Gioacchino (Joachim), 5, 55, 57, 60, 62, 67, 82, 120, 128. Muratori, Ludovico Antonio, 66. Nani, Tommaso, 9. Napoleone I Bonaparte, imperatore dei francesi, VII, 3-5, 12-14, 25-26, 28, 32-33, 38, 43, 46, 52, 55-57, 6162, 66, 82-83, 85, 90, 104, 112, 117, 119-126, 134, 170. Napoleone II Bonaparte, imperatore dei francesi, 170. Napoleone III Bonaparte, imperatore dei francesi, 170-171. Necker, Jacques, 73. Neipperg, Adam Albrecht Adalbert, conte di, 57, 60. Nelson, Horace, 32, 52, 119, 124. Nepote, Cornelio, 146. Nerval, Gérard de, 18. Newton, Isaac, 7. Niccolini, Giovanni Battista, 63. Nicolovitch, capitano, 26. Nightingale, Florence, 168. Nihell, Elisabeth, 93. Nizzoli, Giuseppe, 128. Nocetti, Francesco, 6. Nocetti, Paolo, 6. O’Brian, Patrick, 38-39. Omodei, Annibale, 111. Orazio Flacco, Quinto, 151. Osiander, Friedrich Benjamin, 110. Ouseley, Gore, 152. Palagi, Pelagio, 128. Pallavicini, Giuseppe Galeazzo, 58. Palletta, Giovan Battista, 13-14, 108. Palmerston, Henry John Temple, lord, 170, 175. Pananti, Filippo, 53. Panckoucke, Charles Louis, 125. Pandaro, 25. Pantoli, Domenico, 78. Paracelso, 155. Paré, Ambroise, 7, 160. Paris, John Ayrton, 48. Parkinson, John, 160. Parry, James, 53. Parry, William Edward, 45. Passalacqua, Giuseppe, 149-150. Paulze, Marie-Anne Pierrette, 96-97. Peel, Robert, 44. Pelletan, Philippe-Jean, 78. Pelletier, Joseph, 18. Pembroke, Catherine, 111-112, 149. Pembroke, Emma, 112. Pembroke, George Augustus Herbert, conte di, 111. Percival, Thomas, 45. Percy, Pierre-François, 122. Perrin, Claude-Victor, 5. Perry, Charles, 146. Perry, Henry, 140. Pettigrew, Thomas Joseph, 109, 146, 152, 169. Pickford, capitano, 42. Pictet de Rochemont, Charles, 73. Pietro il Grande, zar di Russia, 150. Pinel, Philippe, 91, 95-96. Pino, Domenico, 80. Pio V (Antonio Michele Ghisleri), papa, 6. Pio VII (Barnaba Chiaramonti), papa, 83, 85. 204 Piri reis, 17. Pistrucci, Benedetto, 82. Pitt, William, il Giovane, 87. Platearius, Matthaeus, 159. Plinio, 157. Plutarco, 158. Pococke, Richard, 126. Podalirio, 25, 54. Porfirio, 158. Prina, Giuseppe, 55. Prudhoe, Algernon Percy, lord, 174. Psammetico I, faraone, 155. Pulini, Francesco, 64. Puškin, Alexander, 149. Ruffini, Giovanni, 60. Ruggeri, Cesare, 110. Rumford, Benjamin Thompson, conte di, 51, 97. Ruysch, Frederik, 141, 145, 150. Quatremère de Quincy, Antoine, 84. Rae, capitano, 45, 80. Ramazzini, Bernardino, 7. Ramses II, faraone, 136n. Ramses III, faraone, 126, 163. Ransome, John Atkinson, 47. Rapazzini, famiglia, 34. Rapazzini, chevalier, 3. Rapazzini, Maria Antonietta, 3. Rasori, Giovanni, 6-12, 14, 16, 31, 5860, 72, 75. Rastrelli, Francesco Bartolomeo, 150. Récamier, Joseph, 147. Redi, Francesco, 7. Reni, Guido, 61. Ricci, Alessandro, 130-131, 133. Richardson, Robert, 130-131, 142. Rigel, Henri Jean, 118. Roberts, David, 168. Roget, Peter Mark, 98. Rokitansky, Karl von, 166. Romney, George, 51. Romney, Robert Marsham, 51. Rosellini, Ippolito, 146, 168. Rosenstein, Niels Rosen von, 108. Rossi, Cornelia, moglie di G.B. Martinetti, 61. Rothesay, Charles Stuart, barone di, 105. Rouelle, Guillaume-François, 142. Rousseau, Jean-Jacques, 7. Rubini, Pietro, 59. Ruffer, Marc Armand, 166-167. Saint-Hilaire, Étienne Geoffroy, 124, 151. Sakula, Alex, 180. Salt, Henry, 51, 128-129, 151, 175. Sandwich, John Montagu, conte di, 126. Sauneron, Serge, 158. Savaresi, Antonio, 121. Savary, Claude-Étienne, 117. Scarpa, Antonio, 9, 12. Schlegel, Friedrich, 73. Schliemann, Heinrich, 25. Segato, Girolamo, 141, 149. Selim I, detto il Terribile, 18, 20. Selim II, 18. Selim III, 18, 117, 124. Serbelloni, Gian Galeazzo, 81. Seti I (Samethis), 130-131, 133. Shelley, Mary, 172. Shelley, Percy Bysshe, 134. Shipley, William, 51. Shufeldt, Robert, 166. Sismondi, Jean Charles Léonard Simonde de, 73. Sloane, Hans, 127. Smellie, William, 91, 100. Smith, George, 127. Smith, Horace, 134, 137, 141, 159, 161. Smith, James Edward, 51. Smollett, Tobias George, 40. Soane, John, 131-133. Solimano (Süleyman), detto il Magnifico, 17-18. Solly, Samuel, 98. Sommariva, Annibale, 55. Sommariva, Giambattista, 13. Sömmering, Samuel Thomas von, 151. Sonnini de Manoncourt, CharlesNicolas-Sigisbert, 118. Spallanzani, Lazzaro, 18. Staël, Auguste de, 79. Stanhope, Hester, 168. 205 Stataki, famiglia, 21, 23, 28. Stataki, Sophitza, 21-22. Stataki, Spiridion, 21-22, 87. Stendhal (Henri Beyle), 4, 11, 61, 75. Stone, medico, 99-100. Stone, Sarah, 93. Strabone, 157, 159. Strassoldo, Giulio Giuseppe, conte di, 67-68, 75. Stuart, dinastia, 47. Stuart, Elizabeth Margaret, 105. Sussex, Augusto Federico di Hannover, duca di, 53, 81, 177. Suvorov, Aleksandr Vasil’evi, 10. Sydenham, Thomas, 16, 20. Tacito, 3. Tascher de La Pagerie, Marie Josèphe, 5. Taunton, John, 48. Taylor, John, 167. Tczernicheff, principessa, 176. Tete-Muthis, 149. Thackeray, William Makepeace, 96. Thaon di Revel, Adriano, 175. Thevet, André, 160. Thiarks, matematico, 51. Thiers, Adolphe, 117. Thomson, Anthony Todd, 86, 103. Thuiu, 161. Tintoretto (Jacopo Robusti), 15. Tiziano Vecellio, 84-85. Tolomeo V Epifane, faraone, 50. Tomasi di Lampedusa, Giuseppe, 169. Tommasini, Giacomo, 59-60. Toselli, medico, 22-24, 27, 87. Towry, Ann, baronessa di Ellenborough, 95, 103-104. Tranchina, Giuseppe, 145. Treves, medico, 20. Turner, Joseph, 131. Tuthill, George Leman, 48. Valsalva, Antonio Maria, 61. Vance, George, 37. Vasari, Giorgio, 84. Vauquelin, Louis Nicolas, 85. Verga, Andrea, 175. Verne, Jules, 79. Vernus, Pascal, 163. Vesalio, Andrea (Andreas van Wesel), 17, 84. Villiers du Terrage, Édouard, 119. Virchow, Rudolf, 166. Vittoria, regina d’Inghilterra, 73, 147, 169. Volney (Constantin-François Chasseboeuf), 117. Volta, Alessandro, 9, 12, 48, 72. Voltaire (François-Marie Arouet), 7. Vorontsov, famiglia, 150-151. Vorontsov, Mikhail Semyonovich, 149. Vorontsov, Semyon Romanovitch, 112. Vorontsova, Ekaterina Semyonovna, 112. Wagner, famiglia, 99. Wakley, Thomas, 107. Walpole, Robert, 35. Watts, Isaac, 40. Webster, Thomas, 153. Weigall, Arthur, 161. Wellington, Arthur Wellesley, duca di, 38, 52, 82, 97, 105. Werry, Francis, 29. West, Charles, 108. White, Charles, 45, 100. White, Joseph Blanco, 52. Wilkinson, John Gardner, 138, 168, 175. Wilson, John, 164. Wilson, Lucy Sarah, 132. Wilson, Robert Thomas, 52, 57, 68, 79. Wollanston, William Hyde, 98, 107. Ungaretti, Giuseppe, 27. Uzeda, famiglia, 30. Young, Thomas, 50, 86, 98. Yuaa, 161. Vaccà Berlinghieri, Andrea, 104. Valli, Eusebio, 21. Zannoni, Giovanni Battista, 63. Zola, Giuseppe, 9. Indice del volume Premessa I. VII Pellegrino nel Mediterraneo 3 1. Presentazione, p. 3 - 2. Milano 1796, p. 4 - 3. Pavia 1796-1797, p. 5 - 4. Brown e Rasori, p. 7 - 5. Rasori e Bozzi, p. 10 - 6. Agli studi di medicina, p. 12 - 7. Da Milano a Genova, p. 13 - 8. Da Venezia a Corfù, p. 15 - 9. Malaria, ad Atene, p. 17 - 10. A Istanbul, la peste, p. 20 - 11. Da medico di famiglia a medico navale, p. 22 - 12. Periplo dell’Egeo, p. 23 - 13. Sosta presaga in Egitto, p. 26 - 14. Verso la Spagna, p. 28 - 15. Al-Andalus, p. 30 - 16. A Madrid e a Lisbona, p. 33 II. Agente segreto al servizio di Sua Maestà 37 1. «Master and Commander», p. 37 - 2. Medico malato e uomo fortunato, p. 39 - 3. Mar dei Caraibi, p. 41 - 4. L’amico ritrovato, p. 42 - 5. A Manchester, chimico e critico teatrale, p. 44 - 6. Rimbalzo nel Mediterraneo, p. 45 - 7. Le «Societies» di Manchester e Londra, p. 47 - 8. Ancora nelle «Societies» della Londra georgiana, p. 50 - 9. L’Italico, p. 52 - 10. Patriota filo-sabaudo, p. 54 - 11. Milano 1814, p. 56 - 12. A Parma, un trio di «rasoriani» critici, p. 58 - 13. A Bologna, sentore di carboneria, p. 60 - 14. Tappa a Firenze e «Appello» allo zar, p. 63 - 15. Informatore informato, p. 66 - 16. Arresto e carteggio MetternichCastlereagh, p. 67 - 17. Da Milano a Ginevra, sulla via del ritorno, p. 71 - 18. Consuntivo di un viaggio, p. 74 III. Da «man of science» a «medico delle donne» 1. Parigi val bene una sosta, p. 77 - 2. Visite di cortesia, p. 79 - 3. Un malaugurato incidente, p. 80 - 4. L’incontro con Canova, p. 82 - 5. Pubblicista e ricercatore scientifico, p. 85 - 6. La svolta, p. 87 - 7. Apprendista in ostetricia, p. 90 - 8. Una strana dimenticanza, p. 92 - 9. Cultore di psichiatria, p. 94 - 10. «Fellow» della Royal Society, p. 96 - 11. 207 77 Esordio da medico ostetrico, p. 99 - 12. Al Westminster General Dispensary, p. 100 - 13. Di nuovo in diplomazia, p. 102 - 14. Precursore del «Lancet», p. 105 - 15. Anche protopediatra, p. 107 - 16. Fama in Italia, p. 110 IV. Medico delle mummie, egittologo empirico 113 1. Un felice incontro tra medico e paziente, p. 113 - 2. La mummia, p. 114 - 3. «Égypte!», p. 117 - 4. Microstoria dell’«Expédition»..., p. 119 - 5. ...e della «Santé», p. 120 - 6. «Description de l’Égypte», p. 123 - 7. Anglo-egittomania, p. 125 - 8. La guerra dell’arte, p. 127 - 9. Il sarcofago di Seti I: clamore e uno strano silenzio, p. 129 - 10. Una mummia concorrente?, p. 132 - 11. Poesia a una mummia, p. 134 - 12. «My own mummy», p. 137 - 13. Lo sbendamento, p. 138 - 14. Un duplice passo avanti scientifico, p. 140 - 15. La «lecture» del 14 aprile 1825: anatomia, antropologia..., p. 141 - 16. ...e imbalsamazione, p. 144 - 17. Un’ardita congettura, p. 146 - 18. Ovariectomia d’avanguardia di un cattedratico mancato, p. 147 - 19. In Russia, p. 149 - 20. La «lecture» dell’11 dicembre 1830, p. 152 V. Egittologia «in nuce» 154 1. Ipotesi, conferme e smentite, p. 154 - 2. A proposito della cera e della «moümîya», p. 157 - 3. Il sonno profondo delle mummie, p. 161 - 4. Granville paleopatologo «ante litteram», p. 166 VI. Vita residua e storia postuma 168 1. Vita residua, p. 168 - 2. Storia postuma, p. 178 Riferimenti bibliografici 183 Gli Autori 195 Indice dei nomi 199