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La “città vecchia” di Taranto. Dall’ isolamento al risanamento. The “old city” of Taranto. From isolation to urban renewal.

2018, La Città Altra / The Other City

During the period between the two world wars, the city of Taranto assumes a strategic role in reference to its growing military importance. In these years, the progressive affirmation of fascist power defines the modern formation of the city by promoting numerous urban interventions. Some of these are aimed at improving the condition of discomfort and isolation of the inhabitants of the "old city" excluded from the bourgeois city.

LaCi t t àAl t r a/TheOt herCi t y St or i aei mmagi nedel l adi ver si t àur bana: l uoghiepaesaggideipr i vi l egiedelbenesser e,del l ’ i sol ament o, deldi sagi o,del l amul t i cul t ur al i t à Hi st or yandi mageofur bandi ver si t y: pl acesandl andscapesofpr i vi l egeandwel l bei ng,ofi sol at i on, ofpover t yandofmul t i cul t ur al i sm acur adi Fr ancescaCapano,Mar i aI nesPascar i el l o,Massi moVi sone La Città Altra Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità The Other City History and image of urban diversity:places and landscapes of privilege and well-being, of isolation, of poverty, and of multiculturalism a cura di Francesca Capano, Maria Ines Pascariello, Massimo Visone Presentazione di Alfredo Buccaro contributo alla curatela Carla Fernández Martinez, Daniela Palomba, Alessandra Veropalumbo e-book edito da Federico II University Press con CIRICE - Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Iconografia della Città Europea Collana Storia e iconografia dell’architettura, delle città e dei siti europei, 3 Direzione Alfredo BUCCARO Co-direzione Francesca CAPANO, Maria Ines PASCARIELLO Comitato scientifico internazionale Aldo AVETA Gemma BELLI Annunziata BERRINO Gilles BERTRAND Alfredo BUCCARO Francesca CAPANO Alessandro CASTAGNARO Salvatore DI LIELLO Antonella DI LUGGO Leonardo DI MAURO Michael JAKOB Paolo MACRY Andrea MAGLIO Fabio MANGONE Brigitte MARIN Bianca Gioia MARINO Juan Manuel MONTERROSO MONTERO Roberto PARISI Maria Ines PASCARIELLO Valentina RUSSO Carlo TOSCO Carlo Maria TRAVAGLINI Massimo VISONE Ornella ZERLENGA Guido ZUCCONI La Città Altra Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità a cura di Francesca CAPANO, Maria Ines PASCARIELLO, Massimo VISONE contributo alla curatela: Carla FERNÁNDEZ MARTINEZ, Daniela PALOMBA, Alessandra VEROPALUMBO collaborazioni: Claudia AVETA (Parte IV Cap. 4), Antonella BARBATO (Parte IV Cap. 5), Federica DEO (Parte II Cap. 9), Lia ROMANO (Parte IV Cap. 5), Valeria PAGNINI (Parte I Cap. 5), Luigi VERONESE (Parte IV Cap. 2) © 2018 by CIRICE ISBN 978-88-99930-03-5 Si ringraziano Università di Napoli Federico II, DiARC Dipartimento di Architettura, FIBART Fondazione Ingegneri per i Beni Culturali, DICEA Dipartimento di Ingegneria Civile Edile Ambientale, DSU Dipartimento di Studi Umanistici, Università della Campania Luigi Vanvitelli, AISU Associazione Italiana di Storia Urbana, ANIAI Campania, Eikonocity – Storia e Iconografia delle Città e dei Siti Europei, UID Unione Italiana Disegno. Contributi e saggi pubblicati in questo volume sono stati valutati preventivamente secondo il criterio internazionale della Double-blind Peer Review. I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. L’editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali riproduzioni tratte da fonti non identificate. INDICE 21 | Presentazione Le immagini della ‘diversità’ urbana come media per la conoscenza e la valorizzazione della città storica e del suo paesaggio Images of urban ‘diversity’ as a medium for the knowledge and the enhancement of the historical city and its landscape ALFREDO BUCCARO 25 | Introduzione FRANCESCA CAPANO, MARIA INES PASCARIELLO, MASSIMO VISONE PARTE I / PART I Politiche di inclusione ed esclusione: riflessi sulla comunicazione dell’immagine delle città tra età moderna e contemporanea Inclusion and exclusion policies: reflections on the communication of the image of cities between modern and contemporary ages ANNUNZIATA BERRINO, GILLES BERTRAND CAP.1 La narrazione della città moderna tra integrazioni e omissioni The narration of the city in the Modern Age from integrations to omissions GILLES BERTRAND 33 | L’Andalusia di Hoefnagel: considerazioni sulle città andaluse del Civitates Orbis Terrarum Hoefnagel’s Andalusia: reflections on Andalusian cities in the Civitates Orbis Terrarum Alberto Pérez Negrete, María Teresa Pérez Cano, Eduardo Mosquera Adell 45 | Dinamiche sociali del lavoro, tra fabbrica e quartiere. Il caso delle antiche officine di Pietrarsa Social dynamics of work between factory and neighborhood. The case of the ancient Bourbon workshops of Pietrarsa Valeria Pagnini 53 | Studi e proposte di ridisegno urbano “dimenticate”: il caso delle Aree Rosa lungo la via Poggioreale a Napoli Studies and forgotten re-design proposals: the case of the Aree Rosa along Poggioreale street in Naples Gerardo Maria Cennamo CAP.2 La narrazione della città contemporanea tra integrazioni e omissioni The narration of the city in the Contemporary Age from integrations to omissions ANNUNZIATA BERRINO 65 | Festival territoriali. Identità e alterità comunitarie Territorial festival. Identity and otherness community Simone Bozzato, Giacomo Bandiera 71 | Città, disordine e periferia City, disorder and pherifery Oscar Canalis 77 | The disintegration of the urban limits of Lisbon in the early 1960’s. Portuguese architectural debate about exclusion and the importance of the historic city Nuno Correia 89 | Le opere del regime fascista a Napoli attraverso «Il Mattino» The works of the fascist regime in Naples through «Il Mattino» Monica Esposito 97 | Le guide urbane di Barcellona nel secolo XIX: la costruzione del ritratto di una città Barcelona’s urban guides in the 19th century: the construction of the portrait of a city Laura García Sáncez 103 | A new image for a tourist city during the early years of the Franco regime. San Sebastián, 1936-1945 Carlos Larrinaga 111 | Margini, omissioni e turismo a Barcellona durante l’autarchia spagnola (1936-1959): l’altra città Boundaries, omissions and tourism in Barcelona during the Spanish autarky (1936-1959): the other city Saida Palou Rubio 117 | Parigi e le sue maschere: un’interpretazione de I «passages» di Parigi di Walter Benjamin Paris and its masks: an interpretation of the «passages» of Paris by Walter Benjamin Luisa Smeragliuolo Perrotta 125 | I Drassanes di Barcellona nelle fonti bibliografiche (1868-1935). Una riscrittura di significati tra oblio e riscoperta The Drassanes of Barcelona in the bibliographic sources (1868-1935). A rewriting of meanings between oblivion and rediscovery Giulia Viale PARTE II / PART II Il ritratto della città e del paesaggio storico urbano come affermazione/negazione dell’isolamento, dei contrasti e delle diversità The portrait of city and urban historical landscape as an affirmation/denial of isolation, contrast and diversity ALFREDO BUCCARO, FABIO MANGONE CAP.1 Iconografia e descrizione di un luogo di inclusione/esclusione Monastic citadels. Iconography and description of inclusion/exclusion places LEONARDO DI MAURO, ALESSANDRA VEROPALUMBO 135 | Due realtà distinte: la città monastica in confronto alla città secolare nella Spagna del secolo d’oro. Il caso di Santo Estevo de Ribas de Sil e di Alberguería nella Ribeira sacra Two distinct realities: the monastic city compared to the century-old city in Spain of the golden age. The case of Santo Estevo de Ribas de Sil and Alberguería in the Ribeira sacra Ana E. Goy Diz 145 | La cittadella monastica benedettina di San Lorenzo sulla Via Campana The monastic Benedectine citadel of San Lorenzo on Via Campana Danila Jacazzi 153 | La Certosa di Calci. Testimonianze iconografiche e cartografiche del complesso monumentale e il suo ruolo nel contesto territoriale The Charterhouse of Calci. Iconographic and cartographic evidences of the monumental complex and the role in its territorial context Marco Giorgio Bevilacqua, Ewa Karwacka Codini, Stefania Landi 163 | La trasformazione di Cordoba nel tardo XIV secolo: dai palazzi ai conventi The transformation of Cordoba in the late fourteenth century: from palaces to convents Ángeles Jordano 171 | The monastic citadel of San Julián de Samos as an affirmation of isolation Estefanía López Salas 179 | La perdita del patrimonio conventuale e la generazione di spazi pubblici. Trasferimenti simbolici e permanenze urbane Conventual Heritage loss and generation of public spaces. Symbolic transfers and urban permanences Francisco Javier Navarro De Pablos, Clara Mosquera Pérez, María Teresa Pérez Cano 187 | Vilnius – the City of Monastic Ruins Gytis Orzikauskas 195 | La Certosa di Milano (Garegnano): da luogo ameno descritto dal Petrarca a territorio ottocentesco dall’aria “notoriamente malsana” The Certosa di Milano (Garegnano): from a pleasant place described by Petrarca to a nineteenth-century, “notoriously unhealthy”, territory Ferdinando Zanzottera 205 | I monasteri della congregazione Benedettino-Cassinese: le moderne cittadelle monastiche e il paesaggio (XV-XVI secc.) The Monasteries of the Cassinese Congregation: modern monastic Citadels and the Landscape (XV-XVIth centuries) Gianmario Guidarelli 213 | Architetture monastiche camaldolesi in Campania. Il caso-studio dell’Eremo di S. Michele Arcangelo in Torre del Greco Camaldolese monasteries in the Campania region. The case study of the Hermitage of St. Michael Archangel in Torre del Greco Serena Bisogno 223 | Il monastero del Deserto a Sant’Agata sui Due Golfi, tra fonti letterarie e testimonianze iconografiche The Deserto monastery in Sant’Agata sui Due Golfi, between literary and iconographic sources Maria Luce Aroldo 231 | Il complesso monastico della Certosa di San Lorenzo a Padula: l’Ordine fuori dalle mura The monastic complex of the San Lorenzo Charterhouse, in Padula: the Order outside the walls Valeria Cera 241 | Cistercensi e florensi in Calabria. Viaggio tra i resti di cittadelle monastiche Cistercian and Florensian abbeys in Calabria. Journey through the ruins of monastic citadels Francesca Passalacqua 251 | Conventi nel centro antico di Cosenza attraverso la rappresentazione cinquecentesca della carta dell’Angelica Convents in Cosenza ancient center through the 16th century representation of the Angelica chart Brunella Canonaco 261 | L’insula monastica dei santi Severino e Sossio: un luogo privilegiato di accoglienza e isolamento nel centro storico di Napoli Saints Severino and Sossio’ monastic insula: a privileged place of hospitality and isolation in the historical centre of Napoli Giuliana Ricciardi CAP.2 La città dei forestieri come addizione o ‘alterità’ urbana in età medievale e moderna The city for foreigners as addition or urban ‘otherness’ in medieval and modern ages FRANCESCA CAPANO, SALVATORE DI LIELLO 273 | Gli spazi claustrali dell’ordine domenicano: insule religiose della Napoli moderna tra fondazione e trasformazione The claustral spaces of Dominican order: religious insulæ of modern Naples between foundation and transformation Pasquale Rossi 281 | Il San Giacomo degli Spagnoli di Napoli: storia di una holding economico-assistenziale tra integrazione e isolamento (XVI-XVII secolo) The pious institution of San Giacomo of the Spaniards of Naples: history of an economic-welfare holding between integration and isolation (sixteenth-seventeenth centuries) Raffaella Salvemini 291 | Rabatane e alterità urbane nel medioevo lucano The Rabatane and Urban Alterities in the Lucanian Middle Ages Salvatore Di Liello 301 | La città di Dite: un percorso di lettura da Dante a Gramsci The city of Dite: a reading way from Dante to Gramsci Rossano De Laurentiis 313 | La Piazza del Garraffello a Palermo tra iconografia storica e attualità Piazza Garraffello in Palermo: historical iconography and current events Gian Marco Girgenti 323 | Tipi e vicende degli chalet e villaggi svizzeri ‘fuori dalla Svizzera’ fra Ottocento e Novecento Type and historical Factors of the Chalets and the Swiss Villages ‘outside of Switzerland’ between the 19th and 20th Centuries Ewa Kawamura 331 | Una città per gli esiliati. Il quartiere moresco di Albaicín a Pastrana. La città ducale del principe di Eboli A city for exiles. The Moorish district of Albaicín in Pastrana. The ducal city of the prince of Eboli Esther Alegre Carvajal 341 | The image of Santiago de Compostela in the nineteenth century through the eyes of the voyagers Ana Pérez Varela 349 | La trasformazione italiana di Mogadiscio fra le due guerre. Piani e progetti per una visione europea della capitale somala (1905-1941) The Italian transformation of Mogadishu between the two wars. Plans and projects for a European vision of the Somali capital (1905-1941) Marco de Napoli 359 | Changes on urban structure of İzmir in 19th century Nil Nadire Gelişkan, Şeniz Çikiş 367 | Sperimentazioni architettoniche negli insediamenti religiosi mesoamericani del XVI secolo Architectural experiments of sixteenth century in the Mesoamerican religious settlements María Fernanda García Marino CAP.3 La città transitoria. Il carattere mutevole degli spazi della mobilità, del ricovero e della produzione nell’Europa moderna The Transitory City. The changing nature of the spaces of mobility, shelter and production in early modern Europe CARLA FERNANDEZ MARTINEZ, EMMA MAGLIO 379 | Una città ‘verticale’: luoghi fisici e concettuali in una capitale d’età moderna. Una riflessione su Napoli attraverso associazioni, arti e nazioni A “vertical city: conceptual and physical places in a capital of modern age. A reflection about Naples through associations, guilds and nations Giovanni Lombardi 387 | Casoria: ascesa e decadenza di un casale napoletano Casoria: rise and decadence of a Neapolitan casale Roberta Bellucci 395 | “Strada facendo”: riflessioni sul sistema delle relazioni nel quartiere Monticelli di Ascoli Piceno “Strada facendo”: reflections on the connection system in the Monticelli district of Ascoli Piceno Enrica Petrucci, Rosalba D’onofrio, Ilaria Odoguardi, Elio Trusiani 405 | L’Altra Venezia: ai margini della città del Rinascimento The Other Venice: at the Boundaries of the Renaissance City Elena Svalduz CAP. La città ferita. Disastri naturali e ricostruzione urbana The wounded city. Natural disasters and urban reconstruction CARLA FERNANDEZ MARTINEZ, JUAN MANUEL MONTERROSO MONTERO 415 | Memoria del Medioevo a Catania: i luoghi del martirio di Sant’Agata Memory of the Middle Ages in Catania: the places of St. Agatha’s martyrdom Paola Vitolo 423 | I terremoti nella storia: pratiche di ricostruzioni nell’Italia Meridionale Earthquakes in history: reconstruction practices in Southern Italy Federica Castiglione, Brunella Canonaco 431 | Nuove città nel meridione d’Italia dopo i terremoti del XVIII e del XX secolo New Towns in South Italy after the Earthquakes of XVIII and XX century Cesira Paolini, Marina Pugnaletto 439 | Dalla catastrofe alla ricostruzione. Robert Mallet e il terremoto del 1857 in Basilicata tra disegno e fotografia From catastrophe to reconstruction. Robert Mallet and the 1857 earthquake in Basilicata between drawing and photography Lia Romano 449 | “Quando Nocera era più ricca e più importante”: i disastri naturali e il degrado urbano di Nocera Superiore “When Nocera was a far richer and more important place”: Natural Disasters and the Urban Decline of Nocera Superiore David D’Andrea 457 | Other Landscapes. Natural disasters and Grand Tour Massimo Visone 467 | Destructions and reconstructions in the Cathedral of Oviedo, Asturias, Spain, and its urbanistic surroundings. From the fire in 1521 to the post-war restoration María Pilar García Cuetos 475 | Catastrofi silenziate, immagini dimenticate. L’evoluzione dell’immagine della catastrofe urbana nella Spagna del progresso idrologico Silenced catastrophes, forgotten images. The evolution of the image of urban catastrophe in the Spain of hydrological progress Begoña Fernández Rodríguez 483 | Tra catastrofi naturali ed esclusione sociale. Lo sviluppo del centro storico di Cusco (Perù) Between natural disasters and social exclusion. The development of the historic center of Cusco (Peru) Claudio Mazzanti 491 | L’evoluzione dei rioni baraccati di Casamicciola. Dallo studio dei caratteri tipologici della casa baraccata allo sviluppo del rilievo fotogrammetrico e del quadro normativo The evolution of the districts of Casamicciola. From the study of the typological characteristics to the development of the photogrammetric survey and the regulatory framework Stefania Monaco 501 | Dalle macerie all’arte: la rinascita di Bussana Vecchia From ruins to art: the rebirth of Bussana Vecchia Michella Mezzano 507 | Salò dopo il sisma del 1901: la costruzione di una moderna città di villeggiatura Salò after the earthquake of 1901: the construction of a modern vacation city Enrica Brusa 517 | Interventi di rifondazione e ricostruzione dopo il terremoto del Vulture del 1930: il caso studio Accadia (Fg) Refounding and reconstruction interventions after the Vulture’s earthquake of 1930: the case study Accadia (Fg) Alessio Mazza 529 | Il progetto della ricostruzione tra identità e innovazione. Il caso di Aquilonia A reconstruction project between heritage and innovation. The case of Aquilonia Mariangela Bellomo, Angela D’Agostino 539 | Dalle “cassette asismiche” ai container. Storie di terremoti in Irpinia nel XX secolo From ‘a-seismic houses’ to container. History of earthquakes in Irpinia in the 20th century Daniela Stroffolino 547 | Il terremoto del 23 novembre 1980: ricostruzioni e abbandoni di alcuni paesi nell’Appennino meridionale The earthquake of November 23rd, 1980: reconstructions and abandonments of some villages in the southern Apennines Sabina Porfido, Efisio Spiga 555 | Irpinia, 38 anni dopo (1980-2018) Irpinia, 38 years later (1980-2018) Annarita Teodosio 563 | Reading and Interpretation of Seismic Vulnerability for the Sustainability of the Post-Earthquake Reconstruction of Historic Urban Centres in Umbria Stefano D’Avino 571 | Addizioni e sottrazioni: L’Aquila oggi, a partire dal 2009 Additions and subtractions: L’Aquila today, since to 2009 Cristiano Tosco, Silvia Gron, Niccolò Suraci 579 | Le città della Valle del Belice in Sicilia a cinquant’anni dal terremoto The cities of the Belice Valley in Sicily fifty years after earthquake Giuseppe Abbate, Maria Sofia Di Fede CAP. Città borghese e città ‘altre’ The Borgeois City and ‘Other’ Cities ALFREDO BUCCARO, FABIO MANGONE 589 | Un quartiere direzionale per la città borghese: il progetto di Giuseppe Michelacci per un palazzo reale a Firenze nel primo Ottocento A business district for the bourgeois city: Giuseppe Michelacci’s project for a royal palace in Florence in the first XIX century Francesca Capano 599 | Città Militare e Città Sociale: inclusione e isolamento nel modello napoleonico. Il caso di Mantova Military City vs Social City: inclusion and isolation in the Napoleonic territorial model. The case of Mantua Elisa Boeri 607 | L’urbanizzazione di “Caserta Nuova” nel Decennio Francese The urban development of “Caserta Nuova” in the French Decade Concetta Giuliano 615 | Torino, 1853-1890: nuove norme per uno sviluppo urbano programmato tra la cinta daziaria e la città storica Turin, 1853-1890: new rules for a planned urban development between the customs barriers and the historical city Alice Pozzati 627 | “Arbeitersiedlungen” a Bochum tra sviluppo industriale e architettura popolare di fine XIX secolo “Arbeitersiedlungen” in Bochum between industrial development and social housing in the turn of the 19th century Ilaria Pontillo 633 | La città dell’arte e delle mani. Urbs e civitas in un ritratto urbano dell’età tardo vittoriana The city of art and hands. Urbs and civitas in an urban portrait of the late Victorian Age Daniela Cardone 641 | La gestione culturale dei nuovi spazi urbani come immagine della città: Santiago de Compostela (1909-1940) Cultural management of new urban spaces as an image of the city: Santiago de Compostela (1909-1940) Margarita Barral Martínez 649 | Cambiare aria per guarire. Ospizi marini e luoghi di cura in Italia e in Abruzzo tra Ottocento e Novecento Changing air to heal. Marine hospices and nursing places in Italy and in Abruzzo between the Nineteenth and Twentieth centuries Simonetta Ciranna, Patrizia Montuori 659 | La città dello svago e dello sport per la borghesia mutante The city of leisure and sport for the mutant bourgeoisie Alessandro Castagnaro 671 | Il problema delle case salubri a Venezia a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Le Case premio del 1891 The problem of healthy houses in Venice at the turn of the 20th century. The 1891 Incentive Scheme Houses Alessandra Ferrighi 679 | Le Terme dei Campi Flegrei quali costruzione di una città “altra” ad opera di Lamont Young e di Giulio Ulisse Arata The Thermal Baths of the Campi Flegrei as the planning of an "other" city by Lamont Young and Giulio Ulisse Arata Raffaella Russo Spena 689 | La città degli altri: l’ospedale Leonardo Bianchi tra fonti bibliografiche ed iconografiche The city of others: the hospital Leonardo Bianchi between bibliographic and iconographic sources Matteo Borriello 697 | La “città vecchia” di Taranto. Dall’isolamento al risanamento The “old city” of Taranto. From isolation to urban renewal Antonio Labalestra CAP. Città industriali e città operaie come città ‘altre’. Iconografie e racconti dei luoghi del lavoro tra ricerca del benessere e controllo sociale Industrial Towns and Working-class Districts as ‘other’ cities. Iconographies and reports of working places from wellbeing research to social control ROBERTO PARISI, DANIELA STROFFOLINO, MASSIMO VISONE 709 | La rappresentazione dei quartieri industriali nelle vedute a ‘volo d’uccello’ fra XIX e XX secolo The representation of the industrial districts in the ‘bird’s-eye’ views between 19th and 20th century Daniela Stroffolino 719 | Railway Towns. Le città operaie realizzate dalle ferrovie inglesi a metà Ottocento tra storia e attualità Railway Towns. Mid nineteenth-century worker cities created by the English railway companies between history and actuality Consuelo Isabel Astrella 729 | Fede e lavoro nelle città operaie della Nuova Schio e della Nuova Pompei Faith and work in the foundations centers of Nuova Schio and Nuova Pompei Riccardo Serraglio 739 | Il villaggio Leumann a Collegno tra istanze igieniste e paternalismo industriale The Leumann village in Collegno between hygienist movement and industrial paternalism Federica Stella 749 | Sviluppo e involuzione dei borghi rurali siciliani di fondazione fascista a confronto con altre realtà urbane contemporanee dislocate sul suolo nazionale Development and involution of ex-novo rural villages in the Sicily of the fascist period in comparison with other contemporary urban realities of the rest of Italy Alberto Gnavi, Silvia Maria Ripa 757 | Il villaggio operaio della Ceramica Ligure Vaccari: piccolo microcosmo sociale The company town of Ceramica Ligure Vaccari: a small social microcosm Alice Cutullè 765 | La città come réclame dell’autarchia: Arsia, Carbonia, Guidonia e Torviscosa The city as a réclame of autarky: Arsia, Carbonia, Guidonia e Torviscosa Angela Pecorario Martucci 775 | Gli spazi della creatività, un inconsueto percorso fotografico nelle città della moda italiana alla metà del Novecento. Napoli The spaces of creativity, an unusual tour among the cities of Italian fashion in the mid-twentieth century. Naples Ornella Cirillo 785 | Arti e mestieri nei manifesti funebri napoletani Arts, crafts and trades in Neapolitan obituary posters Federico Albano Leoni, Francesca M. Dovetto 793 | Daily-life in Industrial Settlements of Early Turkey: Tracing Socio-spatiality through Sugar Factory Ece Ceren Engür, Tonguç Akiş 801 | Llaranes, a town created by industrial paternalism under Franco’s regime in the 1950s Noelia Fernández García 811 | Piombino e Prato: racconti di “altre”’ città industriali Piombino and Prato: tales of “other” industrial towns Tania Cerquiglini, Manuel Vaquero Piñeiro 819 | La costruzione degli spazi urbano-industriali: i casi studio della Fiat a Termoli e della Citroën a Aulnaysous-Bois The construction of urban-industrial spaces: the case studies of Fiat in Termoli and Citroën in Aulnaysous-Bois Maddalena Chimisso 829 | Poliçan: da “città fantasma” a “città del presidente” Poliçan: from “ghost city” to “president’s city” Erika Cellini, Sheyla Moroni CAP. La città del privilegio. Strategie dell’esclusione nel progetto dell’enclave contemporanea tra loisir e paura ‘City of privilege’. Exclusion strategies in the project of contemporary enclave between loisir and fear GEMMA BELLI, ANDREA MAGLIO 839 | L’enclave come microcosmo. Un’analisi sociologica The enclave as microcosm. A sociological Angelo Zotti 847 | Interventi architettonici pantagruelici: Borgo Egnazia come idealizzazione vernacolare Pantagruelic architectural interventions: Borgo Egnazia as vernacular idealization Angelo Maggi 853 | Albarella o come progettare una vacanza per manager Albarella, how to designe a manager’s holiday Pisana Posocco 863 | La natura, privilegio dell’abitare moderno Nature, a privilege of modern living Francesco Viola CAP. La dimensione insediativa ‘macrostrutturale’ in Italia tra gli anni ’50 e i ’70 del secolo scorso: le periferie isolate nella lettura dei nuovi media The ‘macrostructural’ settlementdimension in Italybetween the 50s and 70s in the last century: readingthe isolatedsuburbs by new media ALESSANDRO CASTAGNARO, FLORIAN CASTIGLIONE 873 | Naples and its “Neapoli” in the Jodices’ Architectural Photography Annette Condello 881 | Il concorso per il rione Villarosa The competition for the Villarosa district Manuela Milone 891 | Il quartiere Corviale a Roma. La mostruosa e affascinante immagine di una “città della città” nel cinema e nei nuovi media The Corviale neighborhood in Rome. The monstrous and charming image of a “city in the city” in the cinema and new media Patrizia Montuori 899 | “Utopia della realtà” e immagine dell’abbandono: il Corviale nel cinema “Utopia of Reality” and Image of Abandonment: Corviale in Movies and Documentaries Andrea Maglio 907 | La zona. Lettura dello spazio e del luogo attraverso il cinema di Zvjagincev The zone. Reading space and place through Zvjagincev’s cinema Federica Deo CAP. Darkness on the edge of town. La rappresentazione dei luoghi dell’abbandono e della violenza nello spazio pubblico della metropoli contemporanea nelle arti visive e nel racconto fotografico e cinematografico. 1975-2000 Darkness on the edge of town. The representation of places of social exclusion and violence in the public spaces of contemporary metropolis in visual arts, cinema and photography (1975-2000) RICCARDO DE MARTINO, GIOVANNI MENNA 915 | La poesia dell’ombra. La città e il suo riflesso oscuro The poetry of the shadow. The city and its dark Riccardo de Martino 923 | “Le muse inquietanti”. Dalla celebrazione del Regime all’esaltazione della violenza: luoghi tra Roma e l’Agro Pontino “The disturbing muses”. From the celebration of the Regime to the exaltation of violence: places between Rome and Agro Pontino Gemma Belli 931 | Living on the edge of the world. Il New Jersey springsteeniano e la costruzione di un immaginario Living on the edge of the world. Springsteen’s New Jersey and the making of a collective imagination Barbara Ansaldi, Veronica Scarioni 939 | The Dead and the City: Ostracized by Modernity, Reinstated by Photography Johnny Alam 947 | ‘Death to my hometown’. Smarrimento e abbandono nella città post-industriale nelle liriche di Bruce Springsteen ‘Death to my hometown’. Loss and loneliness in the post-industrial city in Bruce Springsteen lyrics Giovanni Menna 959 | Le utopie smarrite della ‘Bagnoli jungle’ nella rappresentazione delle arti visive The lost utopias of ‘The Bagnoli Jungle’ in visual arts’ representation Barbara Bertoli 971 | To the edge of Edinburgh: periferie, discariche sociali, scene del crimine dal film Trainspotting. Genesi, decadenza e riabilitazione di un paesaggio urbano To the edge of Edinburgh: suburbs, social dumping, crime scenes from the movie Trainspotting. Genesis, decadence and redemption of an urban landscape Giovanni Spizuoco 981 | Luoghi dell’abbandono nella città della “postproduzione”. Immaginari di rovine attraverso lo sguardo cinematografico Abandoned places in the city of “postproduction”. Imagery of ruins through the cinematic gaze Francesca Coppolino CAP.10 Tradescapes. La città dei consumi e i luoghi del commercio Tradescapes. The cities of expenditure and the places of commerce INES TOLIC, MASSIMO VISONE 991 | London Tradescape. Facciate, vetrine e negozianti di Regent Street nell’Ottocento London Tradescape. Facades, Windows and Shopkeepers of Regent Street in the Nineteenth Century Noemi Mafrici 999 | The provisional town, or the town invaded by ‘the others’. Nowadays Romanian towns through representations of street trade Anda-Lucia Spânu 1007 | Il mercato coperto di largo San Pasquale. Un poco noto spazio commerciale nella Napoli di fine Ottocento The San Pasquale covered market. A little-known commercial area in late nineteenth-century Naples Giuseppe Pignatelli 1017 | L’isolato San Federico a Torino: un esempio di “commercio al coperto” tra Ottocento e Novecento Saint Federico’s block in Turin: an example of “indoor trade” between the 19th and 20th century Maria Vona 1029 | Advertising city: il rapporto architettura-pubblicità nella costruzione dello spazio urbano Advertising city: architecture and advertising in the construction of the urban space Maria Lucia Di Costanzo 1037 | La città delle insegne luminose nella nuova città dei consumi The city of luminous signs within the new consumercity Giulia Caffaro 1047 | La città di Omnia. Iconografia urbana e commercio riminese negli anni del benessere economico The city of Omnia. Urban iconography and Rimini trade in the years of economic well-being Andrea Serrau 1057 | Tre negozi ‘altri’ per Bologna: l’atelier Corradi, lo Schiavio Stoppani e la valigeria Cremonini di Enrico De Angeli Three ‘other’ shops in Bologna: the Corradi atelier, the Schiavio Stoppani shop and Cremonini leather goods shop by Enrico De Angeli Ines Tolic 1067 | L’immagine della città “altra”: Learning from Las Vegas, o sulla necessità di un Grand Tour americano The image of the “other” city: Learning from Las Vegas, or on the Necessity of an American Grand Tour Rosa Sessa 1075 | L’italianizzazione del Giappone contemporaneo. Quartieri, centri commerciali e parchi a tema ispirati all’architettura e alle città italiane Italianate Architecture in Contemporary Japan. Districts, Shopping Malls and Theme Parks inspired by Italian Buildings and Cities Ewa Kawamura 1085 | Hong Kong mall city. Nuove cartografie per una tipologia ibrida su scala urbana Hong Kong mall city. New cartography for a hybrid typology on urban scale Chiara Ingrosso PARTE III / PART III Rappresentazione dell’alterità urbana nei contesti storici e periferici Representation of urban alterity in historical and peripheral contexts ANTONELLA DI LUGGO, ORNELLA ZERLENGA CAP.1 Percezione e comunicazione visiva dell’alterità urbana come bene comune Perception and visual communication of urban alterity as a common good ANTONELLA DI LUGGO, ORNELLA ZERLENGA 1097 | Spazi illusori e correzioni ottiche nell’ambiente urbano Illusory spaces and optical corrections in the city Tommaso Empler 1105 | La Sanità a Napoli: un laboratorio di riscatto urbano e sociale The Sanità in Naples: an urban and social redemption laboratory Nicola Flora, Antonio Loffredo 1113 | Visual journalism come strumento per la narrazione della città altra Visual journalism as a tool for the storytelling of the otherness of city Alessandro Luigini, Matteo Moretti 1123 | Catania: il disegno della città egemone e subalterna Catania: the drawing of the hegemonic and subaltern city Giuseppe Di Gregorio 1131 | La doppia immagine delle cupole: sistemi di comunicazione interattivi per guardare oltre il visibile The domes double image: interactive communication systems to look beyond visible Mara Capone 1141 | Utopie contemporanee della città fragile Contemporary Utopias of the fragile city Caterina Palestini, Alessandro Basso 1151 | Rappresentare il cambiamento. Street art e rigenerazione urbana a Palermo Representing change. Street art and urban regeneration in Palermo Vincenza Garofalo 1161 | Iconografie culturali sui Rom e segni grafico-visuali dei Rom Cultural iconographies on the Rom and visual graphic signs of the Rom Vincenzo Cirillo, Luciano Lauda 1169 | La diversità dello spazio pubblico in alcune immagini divulgative del Seicento The diversity of the public space in some popular images of the 17th Century Pasquale Tunzi 1175 | La Città Altra nel disegno delle e sulle Vele di Scampia The Other City in the drawing of and on the Vele of Scampia Luciano Lauda, Ornella Zerlenga 1185 | La memoria dell’effimero e la contingenza del precario The memory of the ephemeral and the contingency of the precariousness Stefano Brusaporci, Fabio Graziosi, Fabio Franchi, Pamela Maiezza, Francesco Vernacotola 1193 | Epidermismo. La pelle come topos progettuale del contemporaneo Epidermism The architectural skin as contemporary design topos Francesco Tosetto, Marco De Nobili 1201 | Le immagini sulla città. La street art come tattica sovversiva nel regime dei segni Images over the City. Street Art as a subversive tactic in the regime of signs Giovanni Caffio CAP.2 Il rilievo della multiculturalità tra permanenze e contaminazioni The survey of multiculturalism between permanence and contamination ANTONELLA DI LUGGO, ORNELLA ZERLENGA 1211 | Il Cimitero Monumentale del Verano a Roma, da Campo Santo Suburbano a Città dei Defunti The Monumental Cemetery of Verano in Rome, from suburban Holy Field to City of the Deads Piero Barlozzini, Laura Carnevali, Fabio Lanfranchi, Sofia Menconero 1221 | Aree esterne, spazi interni: borghi e borgate di Torino quale luogo storico di multiculturalità. Un approccio interdisciplinare al rilievo urbano External Areas, Internal Spaces: Boroughs and Townships of Turin as a Historical Place for Multiculturalism. An Interdisciplinary Approach to Urban Survey Pia Davico, Chiara Devoti 1233 | Una mappa per la consapevolezza: il GIS per il recupero dei siti industriali dismessi Map for awareness: GIS for the revitalization of brownfields Assunta Pelliccio, Magdalena Zmudzinska Novak, Marco Saccucci 1243 | Comunità rom nella provincia di Napoli: l’esperienza di conoscenza di una diversa realtà insediativa, la redazione delle linee-guida e la progettazione dei villaggi Rom community in the province of Naples: the experience of knowledge of a different settlement, the drafting of guidelines and the design of villages Marina Fumo, Vincenzo Calvanese, Chiara Casati 1253 | Conoscere Roma città territorio: identità sommerse, permanenze e contaminazioni nelle aree destinate al mattatoio di Testaccio tra XIX e XXI secolo Knowing Rome-city-territory: buried identities, permanences and contaminations in areas destined to the slaughterhouse (Testaccio) between the XIX and XXI century Laura Farroni, Francesca Romana Stabile, Marco Canciani, Silvia Rinalduzzi, Camilla Lebboroni, Simone Del Conte 1263 | Permanenze e contaminazioni nel Sito Unesco di Berat in Albania Permanence and contamination on the Unesco site of Berat in Albania Luigi Corniello 1271 | Il Rilievo del Bazar di Skopje in Macedonia: permanenze e contaminazioni Survey of Bazaar of Skopje in Macedonia: permanence and contaminations Enrico Mirra 1277 | Evoluzione, spontaneismo e immagine della città nel campo profughi di Zaatari Development, spontaneousness and image of the city in Zaatari refugee camp Fabio Bianconi, Marco Filippucci, Flavia Ragnacci 1289 | Tribù di segni. Identità e contaminazioni visive nella città multiculturale Tribe of signs. Identity and visual contaminations in the multicultural city Alessandra Avella 1297 | La città ‘altra’, tra replica ed ibridazione. L’esotismo africano. Il disegno dei principali tipi d’interni The Other City, replica and hybrid. The African exoticism. Drawing the main types for interiors Pasquale Argenziano 1305 | Studio sulla città informale di Mocarì (Colombia) attraverso la Rappresentazione ed il Rilievo Study on the informality of Mocarì (Colombia) trought representation and urban survey Massimo Leserri, Sonia Gomez Bustamante 1315 | Il rilievo per la conoscenza dell’area portuale di Napoli: contesto urbano storico e periferico The survey for the knowledge of the area port of Naples: historical and suburban context Carla Mottola CAP.3 La rappresentazione della città contraddittoria The representation of the contradictory city DANIELA PALOMBA, MARIA INES PASCARIELLO 1325 | Coniugare l’alterità: riflessioni ed esperienze figurative Combining the Urban Alterity: reasonings and figurative experiences Daniela Palomba, Maria Ines Pascariello 1337 | La Brenta reale e immaginata: la costruzione di un mito basato sull'omissione delle disuguaglianze sociali The real and imagined Brenta river: the construction of a myth based on the omission of social inequalities Mauro Manfrin 1345 | The viral image of the high city and the clandestine reportage of the other ground Matteo Giuseppe Romanato 1353 | Napoli nella Belle Époque. Rappresentazioni di una città contraddittoria Naples in the Belle Époque. Representations of a contradictory city Manuela Piscitelli 1363 | La città dimenticata: narrazioni eidomatiche di memorie storico culturali The forgotten city: eidomatic narratives of historical cultural memories Daniele Calisi, Maria Grazia Cianci, Matteo Molinari 1373 | Storie e immagini di una città contraddittoria Stories and images of a contradictory city Francesco Maggio 1381 | Figure e rappresentazioni della città utopica delle neoavanguardie Figures and representations of the utopian city of the neo-avant-gardes Nicolò Sardo 1389 | La stanza degli specchi. Il riuso del costruito storico fra materia e memoria The room of mirrors. The reuse of the historical built between matter and memory Anna Marotta PARTE IV / PART IV La città "altra". Interpretare e trasmettere l'identità dei luoghi tra restauro e riqualificazione urbana The "other" city. Interpreting and transmitting the identity of places between restoration and urban redevelopment ALDO AVETA, RENATA PICONE CAP.1 Aree urbane dismesse e tematiche di rigenerazione urbana: le città ‘industriali’ Brownfield sites and urban regeneration issues: the urban 'industrial' cities ALDO AVETA, RAFFAELE AMORE 1403 | La rigenerazione del sito di Bagnoli nell’area occidentale di Napoli, tra utopie storiche e contemporanee e industrie dismesse The regeneration of the Bagnoli site in the western area of Naples, between historical and contemporary utopias and disused industries Aldo Aveta 1413 | L’area orientale di Napoli: rigenerazione della linea di costa tra Vigliena e Portici The eastern area of Naples: regeneration of the coast line between Vigliena and Portici Raffaele Amore 1425 | Rivedere l’immagine della città sul fiume. Riflessioni visive sulle riqualificazioni urbane fluviali negli ultimi quarant’anni in Europa Review the image of the city on the river. Visual reflections on development projects in the last forty years in Europe Teodora Maria Matilda Piccinno 1435 | Prospettive per una rigenerazione urbana strategica e consapevole del tessuto industriale di Novara Visions for a strategic and conscious urban regeneration of the industrial fabric of Novara Giulia Rosati 1445 | Interventi di rigenerazione urbana nella città di Torino: il caso di Barriera di Milano Urban regeneration interventions in Turin: the case of Barriera di Milano Manuela Mattone 1455 | Aree portuali dismesse, identità marittima e rigenerazione urbana: i casi studio di Genova, Napoli, Trieste Brownfield Port Areas, Maritime Identity and Urban Regeneration: Genova, Napoli, Trieste Case Studies Massimo Clemente, Eleonora Giovene Di Girasole 1463 | Absorbing void: tre proposte per continuare il Policlinico Vecchio di Napoli Absorbing void: three design proposals for continuing the old hospital of Policlinico in Naples Marianna Ascolese, Alberto Calderoni, Vanna Cestarello CAP.2 Identità e bellezza per propagandare la Fede. Fondazioni, comunità, missioni Identity and beauty to propagate the Faith. Foundations, communities, missions RENATA PICONE, CARLO TOSCO 1473 | Enclave culturali e religiose di una ‘città altra’ campana. La valorizzazione dei quartieri-città di Sessa Aurunca Cultural and religious enclave of a ‘other city’ in Campania. Sessa Aurunca’s districts-cities valorization Luigi Cappelli 1483 | Le forme del ‘Tempio’: l’architettura della sinagoga in Italia nell’età dell’emancipazione. Tradizione, identità, monumenti The shapes of ‘Temple’: the architecture of synagogue in Italy in the age of emancipation. Tradition, identity, monuments Stefano Zaggia 1491 | I luoghi del silenzio nella ‘città altra’. La chiesa dei SS. Pietro e Paolo nella Valle d’Agrò Places of silence in the ‘other city’. St. Peter and Paul church in Agrò’s Valley Sara Isgró 1499 | Le missioni francescane in California. Il ‘Camino Real’, un riferimento identitario di architettura e restauro Franciscan Missions in California. ‘El Camino Real’, an Identitary Reference of Architecture and Preservation Marco Felli, Simonetta Ciranna 1507 | La chiesa e la cittadella monastica di Santa Maria di Costantinopoli a Napoli: dismissioni, trasformazioni e tutela a seguito della soppressione The church and monastery of Santa Maria di Costantinopoli in Naples: disposals, transformations and protection after the suppression of the religious orders Giovanni Spizuoco 1519 | Il Recinto del Monastero del Santissimo Redentore a Scala, Salerno The enclosure of the Monastery of the Santissimo Redentore in Scala, Salerno Raffaella Esposito, Giulia Proto 1529 | Geometria come fede: la città ‘altra’ nell’esperienza di Paul Bellot nell’Isola di Wight Geometry as faith: the city ‘other’ in Paul Bellot’s experience in the Isle of Wight Maria Carolina Campone 1539 | La città della gioia. Nola e la Festa dei Gigli. Metamorfosi dell’epitelio urbanistico del centro antico The city of joy. Nola and the Feast of the Lilie. Metamorphosis of the urban epithelium of the ancient center Saverio Carillo CAP.3 Città dei ricchi e città dei poveri, dall’Europa al mondo, dal XIX al XXI secolo: distruzione, conservazione, rigenerazione Cities of the Rich and Cities of the Poor, from Europe to the World, from the 19th to the 21st Century: Destruction, Conservation, Regeneration ANDREA PANE, GUIDO ZUCCONI 1549 | Città dei ricchi e città dei poveri, dall’Europa al mondo, dal XIX al XXI secolo: distruzione, conservazione, rigenerazione City of rich and city of poor, from Europe to the world, from the 19th to the 21st century: destruction, conservation, regeneration Andrea Pane, Guido Zucconi 1553 | Le Corbusier e il piano urbanistico di Bogotá (1949-1951) Le Corbusier and the Planning of Bogotá (1949-1951) Adele Fiadino 1561 | Buenos Aires, urbanizzazione delle contraddizioni: dai “barrios cerrados” alle “villas miseria” Buenos Aires, urban development and contraddictions: from the “barrios cerrados” to the “villas miseria” Silvana Daniela Basile 1571 | The matrix of vulnerabilities of the settlement system against the gentrification of the big cities: the case of the Bronx Francesca Ciampa 1581 | The change of century and the renovation of the city of Burgos (Spain) through its cartography: the 20th as modernity Bárbara Polo Martín 1591 | The renewal of Salamanca City Center: two neighbourhoods taken as a case study Sara Núñez Izquierdo, Román Andrés Bondía 1601 | La conquista della notte: l’illuminazione a gas a Napoli tra programmi urbani e logiche imprenditoriali, 1839-1893 The conquest of night: gas lighting in Naples between urban programs and entrepreneurial logics, 1839-1893 Damiana Treccozzi 1611 | Alla ricerca della vivibilità in periferia. Rioni popolari dell’area orientale di Napoli nel secondo dopoguerra Looking for livability in the suburbs. Popular neighborhoods in the eastern area of Naples after World War II Carolina De Falco 1621 | Le salite dimenticate: dalla marginalizzazione al recupero dei percorsi storici napoletani tra il centro antico e il Vomero Forgotten ascents: from the marginalisation to the enhancement of the Neapolitan old routes between the historic centre and the Vomero district Giovanna Russo Krauss 1631 | Il volto doppio di Salerno: centro storico e periferie nelle dinamiche urbane del terzo millennio The other side of Salerno: historic centre and suburbs in the third millennium urban dynamics Valentina Russo CAP.4 Identità storiche mutanti: architetture e quartieri come luoghi del cambiamento multi-culturale tra memorie e conservazione Historic evolving identities: architecture and neighborhoods as places of the multi-cultural change between memories and heritage conservation ALDO CASTELLANO, BIANCA GIOIA MARINO 1641 | Identità storiche mutanti: architetture e quartieri come luoghi del cambiamento multi-culturale tra memorie e conservazione Historic evolving identities: architecture and districts as places of the multi-cultural change between memories and heritage conservation Aldo Castellano, Bianca Gioia Marino 1653 | La città e il turismo multi-culturale. Convivenza tra memoria storica e nuove funzioni a Istanbul The city and the multi-cultural tourism. Coexistence of historic memory and new functions in Istanbul Emanuele Romeo 1661 | The multicultural district of İstanbul: Taksim/Pera Pelin Bolca 1669 | Il ruolo del patrimonio culturale nelle zone di confine: le identità storiche in Georgia e nella regione Caucasica The role of cultural heritage in border areas: historical identities in Georgia and the Caucasus region Nora Lombardini, Elena Fioretto 1677 | L’innovazione tecnologica applicata al Patrimonio Culturale: sperimentazione di un cambiamento socioculturale nella zona universitaria storica di Bologna Technological innovation applied to Cultural Heritage: experimentation of a social change in the historic university area of Bologna Marco Pretelli, Leila Signorelli 1683 | Alla ricerca di una identità urbana: il centro storico di Marignane fra abbandono, demolizioni e programmi di riqualificazione Searching for an urban identity: abandonment, demolitions and rehabilitation plans for Marignane’s historic centre Maria Rosaria Vitale, Deborah Sanzaro 1693 | Alors, la Chine? Barbara Galli 1701 | Fenomeni immigratori e identità urbane: il caso del territorio di Castelnuovo di Porto Immigrant phenomena and urban identities: the case of the territory of Castelnuovo di Porto Sabrina Coppola 1709 | Per un recupero possibile. Il quartiere di Torpignattara a Roma, tra passato e futuro For a possible redevelopment. The Torpignattara district in Rome, between past and future Maria Grazia Ercolino 1717 | Architetture e multi culturalità ad Ercolano: permanenze e trasformazioni dell’identità urbana del mercato storico di Pugliano Architecture and multiculturalism in Ercolano: permanences and transformations of urban identity of the historical market of Pugliano Iole Nocerino 1725 | “Villaggio Coppola” sul litorale domizio: un paradiso perduto tra degrado urbanistico e problemi sociali “Villaggio Coppola” on the domizio coast: a lost paradise between urban decay and social problems Claudia Aveta, Giuseppe Feola 1735 | L’impossibile ritorno alla città preindustriale: le vestigia industriali nascoste nei tessuti urbani della capitale francese e nuove politiche di tutela The impossible return to the preindustrial city: the industrial remains hidden in Parisian urban fabrics and new preservation policies Franca Malservisi 1745 | XIX° arrondissement di Parigi: il CentQuatre Paris e Jardins d’Eole, tra restauro, memoria, mutamento XIX° arrondissement in Paris: CentQuatre and Jardins d’Eole, between restoration, memory and change Francesca Giusti 1751 | Il Sentier: un “enclave” dell’illegalità nel cuore di Parigi The Sentier: an “enclave” of illegality in the heart of Paris Simona Talenti 1759 | Riqualificazione del tessuto urbano e multiculturalismo: problemi di conservazione e di identità del quartiere Guillemins a Liegi Urban fabric redevelopment and multiculturalism: conservation and identity problems of Guillemins district in Liège Maria Chiara Rapalo 1769 | Patrimoni immateriali ed effetti materiali: dinamiche trasformative nel rapporto tra Popayán (Colombia) e il suo territorio Intangible heritage and material effects: transformative dynamics in the relationship between Popayán (Colombia) and its territory Riccardo Rudiero, Niccolò Suraci 1779 | L’ex Carcere di Busto Arsizio: problemi di conservazione e riuso nella dimensione della comunità cittadina The former prison of Busto Arsizio: problems of conservation and reuse in the context of the city community Serena Pesenti, Rolando Pizzoli 1787 | Il difficile processo di riconversione civica del Castello e del colle Cidneo a Brescia tra memoria, cambiamenti e nuovi ruoli identitari The difficult civic repossess of the Castle and the Cidneo hill in Brescia through memory, changes and new identity roles Irene Giustina 1797 | The case of the Cathedral of Barcelona as a part of the Gothic Quarter: The use of restoration and architecture from a social and identitarian approach in times of the Spanish Confiscation (1887–1913) Angel Menargues i Rajadell 1807 | Dal Collegio dei Cinesi all’Università degli Studi L’Orientale: mutazione e ‘migrazione’ di identità urbane From Chinese College to L’Orientale University: mutation and ‘migration’ of urban identity Bianca Gioia Marino, Amanda Piezzo 1817 | Un sistema di nuove polarità contro la radicalizzazione delle alterità. Le chiese della periferia milanese durante gli episcopati di Schuster e Montini: nuclei generatori di tessuto urbano e sociale A system of new polarities against the radicalization of otherness. The churches of the Milanese suburbs during the episcopates of Schuster and Montini: nuclei generating urban and social fabric Paolo Bossi 1823 | Un altro castello, un’altra città. Castel Sismondo-Rimini: un binomio in divenire Another castle, another city. Castel Sismondo-Rimini: a constantly evolving duo Chiara Mariotti 1833 | Il castello recinto di Fossa: da architettura fortificata a nucleo urbano The Fossa’s castle enclosure: from fortified architecture to residential district Francesca Geminiani 1841 | L’identità storica di uno spazio architettonico tra relazioni e contrasti urbani: piazza Castello ad Aglié The historical identity of an architectural space between relationships and urban contrasts: piazza Castello ad Aglié Alessia Marello 1851 | Fenomenologie dell’abbandono: rifunzionalizzare il vuoto Phenomenologies of abandoned buildings: emptiness reconverted Rui Roda, Silvia Pizzocaro 1859 | Case per il nostro tempo. Il Vieux Port di Marsiglia tra memorie materiali e la ricostruzione post-bellica Houses for our time. The Old Port of Marseilles between material memories and post-war reconstruction Silvia Gron, Giulia La Delfa 1869 | Progetti ottocenteschi per nuove identità. Il palazzo del Valentino a Torino XIX century projects for new identities. Valentino palace in Torino Elena Gianasso 1881 | Città Alta (Bergamo): da borgo per tutti ad ambito urbano per pochi? Ipotesi progettuali per una rigenerazione sociale Città Alta (Bergamo): from shared to restricted urban space? Hypothesis for an urban and social regeneration Oscar Eugenio Bellini, Martino Mocchi CAP.5 Dentro, accanto ma altro dalla città. Luoghi e architetture dell’isolamento tra risignificazione, conservazione e problematiche di fruizione Inside, beside but other than the city. Places and architectures of isolation among re-signification, conservation and problems of fruition VALENTINA RUSSO, MARELLA SANTANGELO 1893 | Da città dell’esclusione all'inclusione di città. Il caso degli ex ospedali psichiatrici From the city of exclusion to the inclusion of cities. The case of former psychiatric hospitals Angela D’Agostino, Giovangiuseppe Vannelli 1903 | Architetture del silenzio in Costa d’Amalfi. Eremi e luoghi dell’isolamento tra conoscenza, conservazione e nuove prospettive di fruizione Architectures of silence in the Amalfi Coast. Hermitages and places of isolation between knowledge, conservation and new prospects of fruition Stefania Pollone 1915 | La costruzione della nuova città di Cervia fra utopia ed emarginazione sociale The construction of the new city of Cervia among utopia and social exclusion Iacopo Benincampi 1923 | L’Ospedale di S. Rocco a Roma per le partorienti “celate”. La maternità segregata S. Rocco Hospital for anonymous maternity in Rome. Isolation in childbirth Barbara Tetti 1931 | Diceria dell’untore. Tubercolosi e segregazione urbana (1859-1946) Diceria dell’untore. Tuberculosis and urban segregation (1859-1946) Davide Del Curto 1939 | L’ex Sanatorio di Capodimonte e i frammenti urbani di un paesaggio di soglia Ex Sanatorium of Capodimonte and urban fragments of a threshold landscape Lilia Pagano 1949 | Margini tra “spazi altri” Margins between “other spaces” Maria Pia Amore 1959 | La cittadella di Maggiano presso Lucca. Utopie architettoniche, mediche e letterarie nella cura delle malattie mentali tra Settecento e Novecento The cittadella di Maggiano near Lucca Architectural, medical and literary utopias in the treatment of mental disease from the eighteenth to the twentieth century Paolo Bertoncini Sabatini, Eva Karwacka Codini 1969 | Ripensare lo spazio della follia. Il caso-studio del complesso di Sant’Eframo Nuovo a Napoli Rethinking the space of madness. The case-study of Saint Ephraim Monastery in Naples Antonella Barbato 1977 | L’ex frenocomio di San Girolamo in Volterra: da convento a villaggio manicomiale, a Spedali Riuniti, al parziale abbandono. Si può “riordinare la follia”? The former bedlam of San Girolamo in Volterra: from a convent to an asylum village, to Spedali Riuniti, to the partial abandon. Is it possible to "reorganize madness"? Maria Evelina Melley, Donatella Bontempi 1991 | LUOGHI DIMENTICATI, LUOGHI DELLA VERGOGNA: i campi di prigionia e di transito nazifascisti in Italia PLACES FORGOTTEN, PLACES OF SHAME: the nazi-fascist imprisonment and transit camps in Italy Francesco Delizia, Andrea Ugolini 2003 | Il patrimonio carcerario italiano come risorsa per una società più inclusiva: l’adeguamento degli spazi detentivi alle nuove esigenze di carattere trattamentale The Italian prison heritage as a resource for a more inclusive society: the adaptation of detention facilities to new treatment needs Marina Block 2013 | Costruire liberta’, lì dov’era prigione To build freedom, where prison was Giuseppina Cusano 2021 | Oltre il recinto: potenzialità e limiti dei processi di riappropriazione collettiva delle architetture dell’isolamento in tre casi recenti a Napoli Beyond the enclosure: potentiality and limits of the processes of collective re-appropriation of architectures of isolation in three recent cases in Naples Daria Verde 2031 | Il ruolo dell’Architettura nella gestione dei Commons: un’ipotesi per lo “Scugnizzo liberato” Architecture and Commons: an hypothesis about the “Scugnizzo liberato” Paola Scala, Maria Cerreta, Serena Roscigno, Maria Rosaria Savoia 2041 | Lo spazio sanitario in carcere. Un nuovo ruolo urbano per il presidio sanitario di assistenza intensiva interno alla casa circondariale di Napoli-Poggioreale The sanitary space inside prison: a new urban role of the intensive health care unit within the NaplesPoggioreale prison service Ines Nappa 2051 | Principi spaziali per un carcere inclusivo Spatial Principles for an inclusive prison Francesco Casalbordino 2061 | Nisida è un’isola e nessuno lo sa. Un progetto tra città e paesaggio Nisida is an island and nobody knows it. A project between city and lanscape Corrado Castagnaro 2071 | Oltre il muro: le aree militari come nuovi spazi urbani riconoscibili Beyond the wall: military areas as recognizable new urban spaces Francesca Bruni 2079 | Inclusione e condivisione. Progetti per l’Istituto Penale di Treviso Inclusion and sharing. Projects for the Penal Institute of Treviso Antonio Stefanelli 2085 | Nato accanto ed ‘accantonato’. Storie e prospettive dell’ex convento della SS. Annunziata a Bologna Alongside and set aside. Stories and perspectives of the former convent of SS. Annunziata in Bologna Sabina Magrini, Elena Pozzi, Francesca Tomba La Città Altra Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità Le immagini della ‘diversità’ urbana come media per la conoscenza e la valorizzazione della città storica e del suo paesaggio Images of urban ‘diversity’ as a medium for the knowledge and the enhancement of the historical city and its landscape ALFREDO BUCCARO Università degli Studi di Napoli Federico II CIRICE - Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Iconografia della Città Europea Presentazione Questo nuovo studio che pubblichiamo nella Collana CIRICE, curato da Francesca Capano, Maria Ines Pascariello e Massimo Visone, propone un ricco corpus di contributi sulla ‘Città Altra’, un tema sinora poco battuto ma degno di tutta la nostra attenzione, che s’impone sulla scena della storiografia internazionale, moderna e contemporanea, per la sua innegabile attualità. Nel corso della storia, la città ha dovuto sempre fare i conti con le ‘alterità’ sociali, ossia con i privilegi di classe e, conseguentemente, con la discriminazione e l’emarginazione delle minoranze, dei meno abbienti, degli stranieri, insomma con le diversità di status, di cultura, di religione. Sicché il tessuto urbano ha finito per strutturarsi anche in funzione di quelle diseguaglianze, oltre che dei luoghi strategici per l’esercizio del potere, del controllo politico, militare o sociale, degli spazi per la reclusione, per l’isolamento sanitario o per il rimedio ‘temporaneo’ alle catastrofi. Dai primi ritratti di città elaborati e diffusi sul principio del Quattrocento per fini di esaltazione politica o per la propaganda religiosa e per scopi devozionali, che spesso, attraverso tecniche grafiche sempre più raffinate, falsano o addirittura negano la vera immagine urbana, si giunge, all’alba della storia contemporanea, al nuovo significato dato dalla topografia scientifica e dai nuovi metodi di rappresentazione, atti a svelare la struttura e il paesaggio urbano nella loro oggettività, spesso cruda e inaspettata per quanti, prima di allora, avessero conosciuto la città attraverso il filtro dell’iconografia ‘di regime’. La rappresentazione dell’immagine urbana mostra ancora oggi le contraddizioni di una comunità che a volte include, e persino esalta, le diversità, altre volte le respinge, tradendo il malessere di una difficile integrazione. Nel volume si parte dunque dal tema della narrazione, storica e letteraria, e della comunicazione dell’immagine urbana nella storia, con riferimento ai meccanismi di ‘selezione’ adottati nel tempo, che di essa diffondono aspetti e significati strumentali alla politica o alla religione, da cui solo in pochi casi trapelano le reali condizioni della società urbana, dei suoi disagi e delle mutazioni legate alla circolazione di beni e di individui. Ciò persino quando, a partire dal XIX secolo, la tecnologia amplia la gamma di possibilità nelle descrizioni e rappresentazioni delle città e ci si aspetterebbe di conoscere la realtà urbana ‘senza veli’, anziché assistersi, ancora una volta, alla selezione e alla negazione. Con riferimento specifico all’evoluzione dell’iconografia sul tema dell’inclusione/esclusione, la ricerca ha inteso approfondire gli effetti dei fenomeni storici e sociali che hanno favorito 21 Le immagini della ‘diversità’ urbana come media per la conoscenza e la valorizzazione della città storica e del suo paesaggio ALFREDO BUCCARO la nascita di insediamenti ‘altri’ rispetto al contesto storico urbano, indagando le scelte operate ai fini della loro rappresentazione, spesso distorta o ‘emendata’ dai media ufficiali. Partendo dai luoghi della segregazione religiosa, da quelli destinati a comunità straniere, spesso in aggiunta, o in contrasto, con il palinsesto della città, da nuclei di ricostruzione, ridisegno o rifondazione sorti a seguito dei disastri naturali, si giunge alle città ‘altre’ dell’Ottocento – che siano luoghi di preparazione o addestramento alla guerra, o di reclusione, o di sanità fisica o mentale, o di residenza per le comunità operaie – intese sempre come ‘alterità’ da ubicarsi fuori o alle soglie della città borghese. Lo sviluppo della società industriale pone infatti l’esigenza di nuovi quartieri atti ad assicurare standard di vita accettabili per i lavoratori, ma che si trasformano spesso in luoghi di esclusione e di controllo sociale. Da un lato, quindi, le città del privilegio, del benessere e dell’élite, vere enclave, spesso utopiche e isolate dal mondo reale, dall’altro le periferie come luoghi dell’abbandono e dell’emarginazione, contrassegnate nel secondo Novecento, quasi sempre, da una dimensione insediativa macrostrutturale e così denunciate nelle immagini prodotte dai nuovi media. Infine le città del commercio, da intendersi sia come insediamenti isolati e ‘accattivanti’, come centri polifunzionali per la spesa e lo svago, sia come processi di graduale trasformazione ‘intrinseca’ dell’immagine dei centri storici all’insegna della legge del consumo. Sotto il profilo strettamente tecnico della rappresentazione storica urbana, questa ricerca affronta il tema della città ‘altra’ sotto l’aspetto delle modalità iconografiche e delle loro connotazioni, materiali e immateriali, con cui è stata illustrata l’immagine delle ‘diversità’ urbane, che tuttora, in molti casi, caratterizzano la città contemporanea. In tal senso, vengono indagate le molteplici forme espressive della percezione e della comunicazione visiva, della documentazione attuale delle realtà ‘diverse’ attraverso l’interpretazione delle fonti storiche. In tale imponente studio non poteva mancare, infine, lo spazio dedicato alle tematiche concernenti l’identità storica dei siti e dei paesaggi urbani, da intendersi come valore formatosi nei secoli per fattori legati alla storia sociale, politica e religiosa delle comunità cittadine, oggi più che mai da recuperare. In particolare, è stato affrontato il tema della permanenza di tali peculiarità nelle città ‘altre’ e nei luoghi dell’isolamento o della negazione: la loro individuazione e recupero, infatti, è preliminare a qualsiasi programma di riqualificazione fisica e funzionale di tali ambiti, ormai parti integranti delle future dinamiche urbane. Presentation This new study we’re publishing in the CIRICE Series, edited by Francesca Capano, Maria Ines Pascariello and Massimo Visone, proposes a rich corpus of papers about the ‘Other City’, a subject only few times dealt with, but worthy of all our attention: it imposes itself on the scene of international modern and contemporary historiography for its undeniable topicality. Throughout history, the city has always had to deal with social ‘otherness’, i.e. with class privileges and, consequently, with discrimination and marginalization of minorities, of the less well-off, of foreigners, in short, with the differences in status, culture, religion. So that the urban fabric has ended up structuring itself also in function of those inequalities, as well as of the strategic places for the exercise of power, of the political, military or social control, of the spaces for imprisonment, for the sanitary isolation or for the ‘temporary’ remedy to the catastrophes. From the first portraits of cities, made and diffused at the beginning of the fifteenth century for political exaltation purposes or for religious propaganda and for devotional purposes, which often, through increasingly refined graphic techniques, distort or even deny the true urban image, we 22 Delli Aspetti de Paesi Vecchi e nuovi Media per l’Immagine del Paesaggio / Old and New Media for the Image of the Landscape - I reach, at the dawn of contemporary history, the new meaning given by scientific topography and new methods of representation; these latter aimed at revealing the structure and the urban landscape in their objectivity, often unexpected for who had known the city through the filter of ‘regime’ iconography. The representation of the urban image still shows the contradictions of a community that sometimes includes and even exalts the diversities, other times rejects them, showing the unease of a difficult integration. The book therefore starts from the theme of historical and literary narrative, and of communication of the urban image during history, with reference to the mechanisms of ‘selection’ adopted over time, which spread some aspects and meanings useful to politics or religion, from which only in a few times we can understand the real conditions of urban society, of its hardships and of the changes related to the circulation of goods and of persons. This is even the case when, since the 19th century, technology has expanded the range of its possibilities in the descriptions and images of cities and we should expect to know urban reality ‘without veils’, instead of selection and denial once again. With reference to the evolution of iconography on the theme of inclusion/exclusion, these research aimed to understand the effects of historical and social phenomena that have favoured the birth of ‘other’ settlements out of the urban historical context, investigating the choices made for their representation, often distorted or ‘amended’ by the official media. Starting from the places of religious segregation, from those destined for foreign communities, often in addition to, or in contrast with, the city’s palimpsest, from reconstruction, redesign or refoundation settlements born from natural disasters, we arrive at the ‘other’ cities in the nineteenth century - whether they are places to prepare to war, or for imprisonment, or for physical or mental health, or for residences of working-class communities - always understood as ‘otherness’ to be located outside or on the threshold of the bourgeois city. The development of the industrial society requires new neighbourhoods to ensure a life standard that is acceptable to workers, but that often turns into places of social exclusion and control. On the one hand, therefore, are the cities of privilege, of well-being and of elite, that are real enclaves, often utopian and isolated from the real world; on the other hand are the suburbs as places of abandonment and marginalization, often marked in the second half of the twentieth century by a macro-structural dimension and thus denounced in the images produced by new media. Finally the cities of commerce, to be considered both as isolated and ‘captivating’ settlements, as multi-functional centres for shopping and leisure, and as processes of gradual ‘intrinsic’ transformation of the image of the historical centres under the banner of the law of consumption. From the strictly technical point of view of urban historical representation, this research deals with the theme of the ‘other’ city from the point of view of iconographic modalities and of their material and immaterial connotations, with which has been illustrated the image of the urban ‘diversities’, in many cases still characterizing the contemporary city. In this sense, this work investigate the multiple expressive forms of visual perception and communication, as well as the current documentation of ‘different’ realities through the interpretation of historical sources. Finally, this important research could not fail to include a space dedicated to the themes concerning the historical identity of urban sites and landscapes, to be understood as a value formed over the centuries by factors linked to the social, political and religious history of the city communities, now more than ever to be recovered. Particularly, in this work has been addressed the issue of the permanence of these peculiarities in ‘other’ cities and in places of isolation or denial: the identification and recovery of them, in fact, is preliminary to any program of physical and functional redevelopment of these areas, now integral parts of any future urban dynamics. 23 La Città Altra Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità Conclusioni Dall’analisi delle fonti iconografiche moderne e contemporanee, è possibile notare come l’attuale immagine del paesaggio e dell’ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi sia drasticamente mutata nel corso di mezzo secolo. L’intensa attività edilizia, priva di un organico piano urbanistico, ha comportato la perdita dell’antico equilibrio tra l’architettura e la natura circostante ricercato dal Tango nel suo progetto. Una struttura ormai congestionata da uno sviluppo urbano incontrollato e che versa, ancora oggi, in uno stato di degrado e di parziale abbandono. Bibliografia ALISIO, G. C., BUCCARO, A. (1999). Napoli millenovecento. Dai catasti del XIX secolo ad oggi: la città, il suburbio, le presenze architettoniche, Napoli, Electa Napoli. BUCCARO, A. (1992). Opere pubbliche e tipologie urbane nel Mezzogiorno preunitario, Napoli, Electa Napoli. CELANO, C., CHIARINI, G. B. (1856). Notizie del bello dell’antico e del curioso della città di Napoli, vol. II, Napoli, Stamperia Floriana. IID. (1860). Notizie del bello dell’antico e del curioso della città di Napoli, vol. V, Napoli, Stamperia di Agostino De Pascale. DE SETA, C. (1989). I casali di Napoli, Roma-Bari, Laterza. DE SETA, C. (2004). Napoli, Napoli, Editori Laterza. LENZA, C. (2010). Storia e ar chitettura del “Leonardo Bianchi”. Dal progetto di “manicomio modello” alla dismissione, in Follia. 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During the period between the two world wars, the city of Taranto assumes a strategic role in reference to its growing military importance. In these years, the progressive affirmation of fascist power defines the modern formation of the city by promoting numerous urban interventions. Some of these are aimed at improving the condition of discomfort and isolation of the inhabitants of the "old city" excluded from the bourgeois city. Keywords Taranto, Risanamento urbano, Gustavo Giovannoni. Taranto, urban renewal, Gustavo Giovannoni.   Introduzione Nella ricostruzione storica delle vicende urbane relative alla città di Taranto il tessuto sociale dell’isola della città vecchia ha tenuto insieme, fino alla metà del XIX secolo, due parti molto differenti di società, in maniera quasi incurante rispetto le ineludibili ‘alterità’ tra diverse classi di residenti. Questo processo è avvenuto, quasi sempre, in discontinuità rispetto ai programmi politici che nel tempo hanno cercato di strutturare alcune parti del tessuto secondo progetti di espansione rigidi e cercando di definire, alcuni di questi, come luoghi di esercizio del potere politico, militare o di classe. Nel corso dell’età moderna l’immagine di questa città è stata fortemente condizionata dal progetto fascista, a volte falsata o addirittura negata da governanti e potenti per fini di apparenza o di propaganda politica. Nonostante questo, tuttavia, l’isola del primo insediamento, pur con tutte le sue contraddizioni – forse proprio per questo – rappresenta bene la struttura e il paesaggio urbano nella sua oggettività, nella sua intrinseca volontà di resistere al cambiamento rappresentando un’altra modernità; quella più refrattaria al cambiamento imposto dai tempi e dai progetti di cambiamento, registrando piuttosto le contraddizioni di una comunità che a volte include e addirittura esalta le diversità, rifiutandosi di espellere quei settori di comunità che hanno determinato, negli anni, la sua immagine.     A questo frangente è rivolto il presente contributo, ed in particolare all’esperienze della redazione dei nuovi interventi urbanistici e alle iniziative che miravano a migliorare la condizione di disagio e di isolamento degli abitanti della “città vecchia” che, nel 1929, vengono rappresentati al capo del Governo in termini piuttosto coloriti parlando di 50.000 697         La “città vecchia” di Taranto. Dall’isolamento al risanamento   ANTONIO LABALESTRA   mila cittadini, sporchi, male in arnese, malnutriti che «asserragliano la loro numerosa vergogna entro vicoli osceni»1. Particolare considerazione sarà dedicata agli anni e alle vicende in cui, a seguito alla promozione di Taranto a capoluogo della nuova Provincia dello Jonio avvenuta nel 1923, si avvia una politica di renovatio urbis attraverso la quale il fascismo cerca di definire i punti di emittenza delle nuove centralità di quella città cui il Duce ha riservato il ruolo di primo avamposto militare del Paese e che, per questo, vede coinvolti, nella sua ridefinizione urbana, alcuni degli architetti e dei tecnici che Mussolini ha già riconosciuto tra i più importanti artefici del cambiamento in senso moderno della Nazione: Gustavo Giovannoni, Cesare Bazzani e Armando Brasini. Mentre agli ultimi due viene affidato il compito di ridisegnare il nuovo lungomare del borgo ottocentesco attraverso la realizzazione di alcuni edifici simbolo del nuovo potere [Consoli 2017; Labalestra 2018] l’urbanista romano Gustavo Giovannoni viene consultato per il progetto di risanamento della parte di città più antica e problematica. Le circostanze e gli interventi collegati al tentativo di trasformazione della città documentano bene come, il piano degli interventi previsti durante il fascismo, siano orientati secondo una strategia con distinte modalità d’intervento: una per la città vecchia ed una per l’espansione oltre il canale navigabile. In entrambi i casi si intende mostrare in maniera tangibile, attraverso una serie mirata di interventi di infrastrutturazione dei tessuti esistenti e di realizzazione di nuovi edifici governativi, i benefici portati dal governo fascista alla città. Taranto si trasforma così in un grande cantiere che dovrà concludersi nel decennale della marcia su Roma consegnando all’opinione pubblica un nuovo centro per gli scambi commerciali e, soprattutto, un avamposto militare fondamentale nello scacchiere del Mediterraneo necessario per la costruzione di quel ruolo che, nelle intenzioni di Mussolini, dovrà rivestire nella futura politica espansionistica della Nazione. Le difficoltà d’intervenire nella città vecchia, la presenza di edifici di valore storico, il rinvenimento durante gli interventi di demolizione di importanti reperti del passato magnogreco e, soprattutto, la difficoltà nel trovare una sostenibilità economica del progetto di risanamento, insieme con la prospettiva dei tempi lunghi dell’attuazione del piano, sono tra le maggiori concause che porteranno progressivamente a far preferire l’attuazione del nuovo insediamento oltre il canale navigabile. In breve tempo gli amministratori della città rinunceranno progressivamente alla opportunità di intervenire in un borgo antico gravato dall’affollamento, dalla mancanza di igiene e delle più elementari dotazioni infrastrutturali preferendo di concentrare gli investimenti verso il nuovo borgo che, intanto, sta sorgendo simbolicamente secondo i progetti del governo centrale e assecondando le nuove esigenze della viabilità e dei nuovi orientamenti dell’urbanistica moderna. 1. Dalla costruzione del canale navigabile al risanamento. La conformazione di Taranto agli inizi del XIX secolo non è molto differente dalla quella dei secoli precedenti essendo, il tessuto urbano, ancora limitato entro le mura delle antiche fortificazioni che racchiudono l’isola, come prescritto dalle vecchie leggi borboniche. Gli abitanti sono perciò asserragliati in un’isola di superficie assolutamente insufficiente, compresa tra il Mar Piccolo e il Mar Grande, cui è possibile accedere dalla terraferma in due soli punti, attraverso altrettanti ponti in pietra: uno a est in corrispondenza di porta Napoli e l’altro a ovest a porta Lecce. Le mura difensive bizantine, sveve ed aragonesi, oltre ad impedire l’espansione, aggravano la vivibilità del borgo impedendo «la possibilità che il flusso                                                                                                                           1 Riservata personale inviata al capo del Governo dal prefetto Grassi, Taranto, Relazione sulle condizioni della città vecchia, 18 settembre 1929, p. 3 [Porzia, Scionti 1989, 191].   698 La Città Altra   Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità           e riflusso dei venti e della luce del sole, col ricambio dell’aria, disperdesse i miasmi esalanti dai prodotti di tanta umanità costretta a vivere su pochi metri quadrati di superficie» [Importuno 1941, 6]. Il tessuto urbano, stratificatosi nelle varie epoche storiche dalla fondazione nel primo secolo a. C., è perciò caratterizzato da un groviglio di vicoli e sopraelevazioni di edifici che, eretti senza soluzione di continuità per oltre duemila anni, contribuiscono all’impossibilità di adeguare l’insediamento rispetto anche alle minime dotazioni igienico-sanitarie. Il risultato è che la cittadina è spesso colpita da «malattie epidemiche che il Comune attribuiva, giustamente, alle condizioni di insalubrità, specie nei quartieri bassi verso la Marina, all’angustia dell’abitato costruito nella maggior parte da vicoli strettissimi ed oscuri, di abitazioni senza finestre e senza luce sprovviste di ogni più indispensabile comodità d’igiene» [Importuno 1941, 6]. L’insostenibilità della situazione fa si che, intorno la metà del XIX secolo, l’opzione di un’estensione oltre le mura divenga imprescindibile. Per determinare le aree e le modalità secondo cui sarebbe più opportuno prevedere l’espansione, viene affidato l’incarico all’architetto Davide Conversano che, nel gennaio del 1859 licenzia un piano, poi revisionato nel 1862, che si sviluppa lungo la direttrice della strada provinciale che congiunge Taranto alla città di Lecce. Rispetto questa direttrice si prevedono una serie di strade ortogonali che definiscono un impianto regolare a scacchiera2. Il nuovo insediamento si concentra lungo le arterie principali e si espande secondo una maglia reticolare di edifici di due, massimo tre, piani fuori terra che riprendono gli allineamenti stradali senza superare l’estensione di 80 metri. [De Palma 1981] Nell’estate del 1882 arriva invece a compimento la legge per la costruzione dell’Arsenale Militare che presuppone l’escavazione di un canale navigabile fra il Mar Piccolo e il Mar Grande e la costruzione di un nuovo ponte che possa permettere il passaggio delle navi di grossa stazza. Un primo progetto in questa direzione era stato redatto nel 1866 mentre, tre anni dopo, il Consiglio Superiore aveva avviato il progetto direttore dell’Arsenale approvando, dopo un lungo iter parlamentare con la legge n° 833 del 29 Giugno 1882, i lavori per le opere di primo impianto, la sistemazione delle aree e, soprattutto, per la realizzazione di canale navigabile tra i due mari. A questo fine vengono anche avviati una serie di approfondimenti per la costruzione di un collegamento della città vecchia con il borgo ottocentesco che superasse il canale e consentisse il passaggio di imbarcazioni di stazza superiore per consentire l’entrata nella rada del Mar Piccolo. [Lo Martire 1981] Nel 1911, con lo scoppio della guerra in Libia, l’Arsenale, dovendo far fronte alle continue esigenze della flotta impegnata lungo le coste della Cirenaica e dell’Egeo, avvia un programma di rinnovamento delle dotazioni e delle infrastrutture dei bacini, colmando diverse lacune e aumentando di molto il potenziale produttivo dei propri cantieri navali. Nel 1913 nonostante la guerra, vengono realizzati nuovi mezzi e realizzata una Scuola per Allievi Operai e numerosi nuovi edifici tra cui un secondo bacino in muratura. [Petrelli 2005, 112] Contemporaneamente anche la città conosce un analogo sviluppo al punto che si ritiene di dover aggiornare il vecchio piano di Conversano ampliando in particolare le aree di espansione già individuate verso est in direzione Lecce. Il completamento del nuovo arsenale, la costruzione del canale navigabile e la realizzazione di un ponte in ferro di quasi 70 ml di luce progettato dal celebre ingegnere A. Cottrau, [Messina 1888] conduce al riconoscimento della classificazione del Mar Piccolo a porto di                                                                                                                           2 ASCTA, Sezione X, Lavori Pubblici, B. 10, f. 2, Relazione a corredo del progetto, 31 dicembre 1862. 699         La “città vecchia” di Taranto. Dall’isolamento al risanamento   ANTONIO LABALESTRA   prima classe per difesa e rifugio militare, spingendo ancor di più la città ad assecondare la naturale vocazione industriale – militare. Questi investimenti favoriscono ulteriormente l’aumento demografico che vede in poco più di venti anni il raddoppio della popolazione fino al raggiungimento, nel censimento del 1901, di oltre 60.000 unità. Mentre la nuova città al borgo si evolve coerentemente lungo i tracciati del piano di Conversano i problemi della città vecchia, abitata quasi esclusivamente da braccianti, pescatori ed ex contadini che giungevano dai paesi limitrofi, erano legati alle ulteriori aspettative di crescita economica e di incremento dell’occupazione. La convinzione diffusa che la città in questo momento «debba trovare legittimazione e ossigeno in un polmone industrial-militare, garantito e protetto dallo Stato, da cui possano derivare sostegno e alimento per le eventuali iniziative dell’imprenditoria locale» contribuisce, attraendo nuova forza lavoro dai comprensori, nel mettere a dura prova la capacità ricettiva di alloggi nel centro e, soprattutto, ad aggravare ulteriormente le condizioni di vita della città vecchia in cui questi trasferiti prendono dimora. [Nistri 1989, 149] Del resto, lo sviluppo dell’attività del porto mercantile, ora al centro delle nuove rotte da Gibilterra grazie all’apertura del canale di Suez, inaugurato il 17 novembre 1869, lascia presagire che l’attività marinara possa continuare ad incrementare facendo della città jonica una delle tappe centrali del commercio di tutto il Mediterraneo. [D’Ammacco 1948, 6-7] Sotto questi auspici, nei primi anni del Novecento, la città continua quindi a crescere costantemente sia demograficamente sia per investimenti edilizi, grazie soprattutto al traino economico delle numerose commesse militari e all’insediamento sulle coste tarantine di cantieri privati che intravedono nella prossima entrata in guerra una redditizia opportunità di guadagno. Mentre però la borghesia, che in questo momento si arricchisce dalle condizioni favorevoli del commercio, sceglie di investire e risiedere nella nuova città al borgo, ciò costringe le classi meno abbienti ad optare definitivamente per la città vecchia. Ai pescatori e miticoltori che abitualmente risiedevano nella parte settentrionale dell’isola si aggiunge, quindi, la classe operaia più a basso reddito, impiegata nell’arsenale e nei cantieri navali, che non può permettersi di risiedere nella parte nuova di città dove, la classe borghese dei proprietari, controlla i prezzi degli affitti e dei suoli. Analogamente anche i grandi investimenti pubblici per i nuovi edifici rappresentativi del nuovo corso politico riguardano, specie dopo l’elevazione della città a capoluogo di provincia, le nuove aree disponibili al di là del ponte girevole e in prossimità del lungomare ove si sta predisponendo la realizzazione del Palazzo del Governo, del nuovo Palazzo delle poste e telecomunicazioni, la casa del fascio e la nuova sede della Banca d’Italia. La città vecchia viene per contro progressivamente abbandonata al degrado, al sovraffollamento e alle attività illegali che fioriscono anche per la mancanza di un controllo dell’ordine pubblico. Ciò contribuisce al trasferimento definitivo anche delle classi medio e piccolo borghesi verso la città al borgo e al definitivo isolamento dei ceti poveri entro i vecchi confini della cittadella preunitaria. Nello stesso momento l’amministrazione fascista desiste anche dal progetto di realizzazione della Piazza del Littorio in prossimità del castello aragonese e della sede Comunale e, con essa, con le speranze di realizzare il centro del potere politico nella città vecchia. [Labalestra 2017] L’amministrazione fascista incarica a questo punto l’ingegner Ferdinando Bonavolta della redazione del “progetto per il risanamento della città vecchia di Taranto”. Dietro questo tentativo vi sono però ancora delle ragioni economiche. L’intenzione è, infatti, quella di utilizzare le miserie del quartiere per giustificare lo sfollamento delle classi più disagiate e poter liberamente perseguire la 700 La Città Altra   Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità           realizzazione di nuovi caseggiati la cui edificazione, finanziata con soldi pubblici, avrebbe dovuto arginare, fino a risolverlo, sia il problema degli alloggi sia quello dell’intero settore delle costruzioni. Il disegno è quello di assecondare le aspettative della classe media proprietaria che, opportunamente sovvenzionata, si auspica possa avviare la rioccupazione economica e sociale del centro storico sostituendosi alle classi proletarie e meno abbienti. Si prevede, per questo, un importante programma edilizio di case popolari fondato sul completo e indifferenziato sventramento del vecchio borgo motivandolo con l’emergenza rappresentata dalle condizioni di vita dei residenti. Analizzando più approfonditamente il piano, a ben guardare, si riconosce tuttavia la vera natura dell’operazione. Si prevedono, infatti, due differenti atteggiamenti per le diverse zone del borgo: il discreto diradamento dei palazzi e delle chiese più interessanti della parte alta della città, funzionale a valorizzare le abitazioni signorili oltre che per tutelare gli interessi e le aspettative dei residenti più altolocati e, per contro, una più radicale «demolizione degli edifici di tutta la zona più bassa» in cui risiede invece la popolazione più indigente. In questo caso si prevede un’integrale sostituzione edilizia ed un incremento di volumetrie grazie alla prospettiva di poter costruire in tutta l’area liberata oltre che sulle terre che emergeranno dal livello del mare con l’ingente riporto delle macerie delle demolizioni [Bonavolta 1931, 15]. È un piano evidentemente sbilanciato verso gli interessi delle classi che lo hanno concepito a scapito dell’opportunità di ridisegnare un’area di importante valore artistico, storico e paesaggistico nel cuore del tessuto urbano. Lo stesso Gustavo Giovannoni, a seguito del sopralluogo effettuato il 21 gennaio del 1932, esprime non poche perplessità riguardo il tentativo di conciliare gli abbattimenti radicali ipotizzati da Bonavolta con il rispetto del valore paesaggistico e tipologico del borgo antico3. L’urbanista romano sembra infatti anteporre, alle ragioni economiche che sovraintendono il progetto, la necessità della valorizzazione degli aspetti storici ed estetici. Il piano per il risanamento sembra, infatti, troppo squilibrato verso l’interesse economico che «impone necessariamente al massimo sfruttamento delle aree risultanti dalle demolizioni e dai rinterri». Giovannoni auspica, dunque, che i nuovi fabbricati siano ridimensionati in altezza e che tra le aree risultanti dai rinterri, comprese tra la nuova edificazione e la spiaggia, si possa estendere una fascia di verde che riesca a trasmettere «un valore d’arte di prim’ordine sotto l’aspetto panoramico» della costa verso il Mar Piccolo4. Quando nel settembre del 1934 Mussolini in persona avvierà il progetto, sembra già chiaro che questo non sarà mai attuato fino in fondo. La necessità di ben altri interventi appare ormai più urgente e, dopo la realizzazione dei primi lotti, sembra già indispensabile rimandare ancora una volta il momento in cui Taranto nuova entrerà nella vecchia città come, invece, i tempi nuovi impongono e il fascismo aveva anelato. Conclusioni Nel transito dalla struttura ottocentesca alla odierna configurazione urbana un ruolo fondamentale è rivestito dall’ambizione fascista di trasformare Taranto in un porto militare baluardo nel Mediterraneo. Questo passaggio verso una conformazione urbana moderna ed efficiente è sempre stato rappresentato come un fenomeno omogeneo che ha come elemento di massima espressione, la realizzazione del nuovo lungomare della città al borgo dove, alla fine degli anni Venti, si concentra l’azione del governo fascista. Per contro nella                                                                                                                           3 CSSAR, Fondo Giovannoni, F. 4473/687-609, Corrispondenza tra il Prefetto Catalani e lo stesso Giovannoni del gennaio 1932. 4 CSSAR, Fondo Giovannoni, F. 4473/687-609, Lettera manoscritta di Giovannoni a Araldo di Crollalanza.   701         La “città vecchia” di Taranto. Dall’isolamento al risanamento   ANTONIO LABALESTRA   città vecchia l’intervento fascista non è però altrettanto risolutivo. A fronte della determinazione con cui si interviene nella città nuova, quanto avviene in relazione alle prospettive di trasformazione della parte storica, appare costellato di ripensamenti, contraddizioni e dal pesante condizionamento da parte dell’élite dei proprietari e delle classi borghesi. Già nel corso dell’Ottocento, mentre la città borghese definisce i nuovi limiti entro cui espandersi, l’isola viene abbandonata al proprio destino lasciando che diventi suburbio della città “perla del Duce” che si sta sviluppando oltre il canale navigabile. La città ‘altra’ dei pescatori e degli operai sembra dunque destinata inesorabilmente all’isolamento e all’esclusione dal progresso. In questo le vicende che riguardano la trasformazione moderna della città di Taranto ripropongono quelle di una storia comune che, dalla Regione pugliese e da analoghe vicende che riguardano la città di Bari [Mangone 2003], sembra estendersi, senza soluzione di continuità, a tutto la Nazione confrontandosi con una vicenda ben più ampia che riguarda tutto il Paese in una dialettica tra vecchie città ed edilizia nuova. 1: Prospettiva della città di Taranto, XVI secolo, Biblioteca Angelica Roma (da Porsia, Scionti 1989). 702 La Città Altra   Storia e immagine della diversità urbana: luoghi e paesaggi dei privilegi e del benessere, dell’isolamento, del disagio, della multiculturalità 2: Pianta topografica della città di Taranto, 1863, (da Porsia, Scionti 1989, 101). 3: Rilievo del Mar Grande e del Mar Piccolo di Taranto, 1865-66, (da Porsia, Scionti 1989, 103). 703           Quest ovol umepr oponeunr i ccocor pusdicont r i but isul l a‘ Ci t t àAl t r a’ ,unt emasi nor apocobat t ut oma degnodit ut t al anost r aat t enzi one,ches’ i mponesul l ascenadel l ast or i ogr af i ai nt er nazi onal e,moder na econt empor anea,perl asuai nnegabi l eat t ual i t à. Nelcor sodel l ast or i a,l aci t t àhadovut osempr ef ar eicont iconl e‘ al t er i t à’soci al i ,ossi aconipr i vi l egi dicl assee,conseguent ement e,conl adi scr i mi nazi oneel ’ emar gi nazi onedel l emi nor anze,deimeno abbi ent i ,degl ist r ani er i ,i nsommaconl edi ver si t àdist at us,dicul t ur a,dir el i gi one.Si cchéi lt essut o ur banohaf i ni t operst r ut t ur ar sianchei nf unzi onediquel l edi seguagl i anze,ol t r echedeil uoghist r at egi ciperl ’ eser ci zi odelpot er e,delcont r ol l opol i t i co,mi l i t ar eosoci al e,degl ispaziperl ar ecl usi one,per l ’ i sol ament osani t ar i ooperi lr i medi o‘ t empor aneo’al l ecat ast r of i . Daipr i mir i t r at t idici t t àel abor at iedi f f usisulpr i nci pi odelQuat t r ocent operf i nidiesal t azi onepol i t i cao perl apr opagandar el i gi osaeperscopidevozi onal i ,chespesso,at t r aver sot ecni chegr af i chesempr e pi ùr af f i nat e,f al sanooaddi r i t t ur aneganol aver ai mmagi neur bana,sigi unge,al l ’ al badel l ast or i acont empor anea,alnuovosi gni f i cat odat odal l at opogr af i asci ent i f i caedainuovimet odidir appr esent azi one,at t iasvel ar el ast r ut t ur aei lpaesaggi our banonel l al or oogget t i vi t à,spessocr udaei naspet t at aper quant i ,pr i madial l or a,avesser oconosci ut ol aci t t àat t r aver soi lf i l t r odel l ’ i conogr af i a‘ dir egi me’ . Lar appr esent azi onedel l ’ i mmagi neur banamost r aancor aoggil econt r addi zi onidiunacomuni t àchea vol t ei ncl ude,eper si noesal t a,l edi ver si t à,al t r evol t el er espi nge,t r adendoi lmal esser ediunadi f f i ci l e i nt egr azi one. Thi svol umepr oposesar i chcor pusofpaper saboutt he‘ Ot herCi t y’ ,asubj ectonl yf ewt i mesdeal t wi t h,butwor t hyofal lourat t ent i on:i ti mposesi t sel font hesceneofi nt er nat i onalmoder nandcont empor ar yhi st or i ogr aphyf ori t sundeni abl et opi cal i t y. Thr oughouthi st or y,t heci t yhasal wayshadt odealwi t hsoci al‘ ot her ness’ ,i . e.wi t hcl asspr i vi l eges and,consequent l y,wi t hdi scr i mi nat i onandmar gi nal i zat i onofmi nor i t i es,oft hel esswel l of f ,off or ei gner s,i nshor t ,wi t ht hedi f f er encesi nst at us,cul t ur e,r el i gi on.Sot hatt heur banf abr i chasendedup st r uct ur i ngi t sel fal soi nf unct i onoft hosei nequal i t i es,aswel lasoft hest r at egi cpl acesf ort heexer ci se ofpower ,oft hepol i t i cal ,mi l i t ar yorsoci alcont r ol ,oft hespacesf ori mpr i sonment ,f ort hesani t ar yi sol at i onorf ort he‘ t empor ar y’r emedyt ot hecat ast r ophes. Fr om t hef i r stpor t r ai t sofci t i es,madeanddi f f usedatt hebegi nni ngoft hef i f t eent hcent ur yf orpol i t i cal exal t at i onpur posesorf orr el i gi ouspr opagandaandf ordevot i onalpur poses,whi chof t en,t hr oughi ncr easi ngl yr ef i nedgr aphi ct echni ques,di st or torevendenyt het r ueur bani mage,wer each,att he dawnofcont empor ar yhi st or y,t henewmeani nggi venbysci ent i f i ct opogr aphyandnewmet hodsofr epr esent at i on;t hesel at t erai medatr eveal i ngt hest r uct ur eandt heur banl andscapei nt hei robj ect i vi t y, of t enunexpect edf orwhohadknownt heci t yt hr ought hef i l t erof‘ r egi me’i conogr aphy. Ther epr esent at i onoft heur bani magest i l lshowst hecont r adi ct i onsofacommuni t yt hatsomet i mesi ncl udesandevenexal t st hedi ver si t i es,ot hert i mesr ej ect st hem,showi ngt heuneaseofadi f f i cul ti nt egr at i on.