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ACCADEMIA RAFFAELLO 2020 1/2 ATTI E STUDI I disegni di Raffaello nella collezione di Leopoldo de’ Medici: il Libro Particolare II ordinato da Filippo Baldinucci* Roberta Aliventi – Laura Da Rin Bettina All’inizio del 1665 Leopoldo de’ Medici (Firenze, 1617 – 1675) chiamò al suo servizio lo storico e conoscitore fiorentino Filippo Baldinucci (Firenze, 1624 – 1696) affidandogli la gestione della sua raccolta di disegni1, in fieri almeno dal 16502; l’incarico prevedeva sia il controllo delle nuove acquisizioni – per le quali il principe mediceo si avvaleva di una vasta ed eterogenea rete di agenti attivi nei principali centri italiani e all’estero –, sia l’ordinamento sistematico dell’ingente collezione, che costituirà il nucleo principale dell’odierno Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi. A tale scopo Baldinucci mise a punto due inventari – il Registro, compilato nel 16733, e la Listra datata tra 1673 e 16754 – concepiti come strumenti di controllo del posseduto e di orientamento delle nuove acquisizioni; inoltre, come ricorda egli stesso nel proemio della sua opera storiografica, le Notizie de’ Professori del Disegno pubblicate dal 1681, propose a Leopoldo di organizzare la raccolta in volumi in base a un criterio cronologico, “perché pareva a me, che quelli così fatti libri, ordinati per la successione de tempi, fussero per avere un non so che della storia mentre senza lettura, ma con la sola vista, si sarebbon potuti riconoscere, non solo i progressi di quell’Arte, ma quello che è più, col testimonio indubitato della propria mano di ciascheduno degli Artefici, si sarebbe potuto venire in cognizione, per mezzo di Questo saggio sviluppa e amplia il contributo presentato dalle due autrici in occasione della giornata di studi Storia dell’arte in figura promossa dal Kunsthistorisches Institut in Florenz e curata da E. Oy-Marra-S. Prosperi Valenti Rodinò-F. Grisolia (Firenze, Palazzo Grifoni Budini, 29 ottobre 2018). Il testo nasce da un’idea e da un lavoro di ricerca e di studio comuni alle due autrici, che condividono anche tutte le argomentazioni qui presentate. Per quanto riguarda la stesura del testo, Roberta Aliventi è responsabile della redazione della prima parte (da p. 9 a p. 12), mentre Laura Da Rin Bettina della seconda (da p. 12 a p. 16). Nelle note sono state utilizzate le seguenti abbreviazioni: ASFi:Archivio di Stato di Firenze ASGU: Archivio Storico delle Gallerie degli Uffizi BU: Biblioteca degli Uffizi CdA: Carteggio d’Artisti GDSU: Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi GM: Guardaroba Medicea J: P. Joannides, The Drawings of Raphael. With a Complete Catalogue, BerkeleyLos Angeles, University of California Press 1983 KMOF: e. Knab, e. Mitsch, K. oberhuber, Raffaello. I disegni, con la collaborazione di S. Ferino-Pagden, Firenze, Nardini 1983 MdP: Mediceo del Principato di disegni di Leopoldo de’ Medici, in Leopoldo de’ Medici. Principe dei collezionisti, catalogo della mostra a cura di V. Conticelli-R. Gennaioli-M. Sframeli (Firenze 2017-2018), Livorno, Sillabe 2017, pp. 117-131, con ulteriore bibliografia precedente; l. cavazzini, Baldinucci prima di Baldinucci, “Storia della critica d’arte”, 2018, pp. 63-73, 308; e. FuMagalli, Apollonio Bassetti, Filippo Baldinucci e il collezionismo del tardo Seicento a Firenze. Anticipazioni di una ricerca in corso, “Storia della critica d’arte”, 2018, pp. 137-157, 311; Per Filippo Baldinucci. Storiografia e collezionismo a Firenze nel secondo Seicento, Giornata di Studi promossa dal Kunsthistorisches Institut in Florenz e curata da E. Fumagalli-M. Rossi-E. Struhal (Firenze, Palazzo Grifoni Budini, 16 gennaio 2020); e. acanFora, Firenze 1630: invenzione, copia, mercato: una fonte per Filippo Baldinucci, in Leggere le copie. Critica e letteratura artistica in Europa nella prima età moderna (XV-XVIII secolo), a cura di C. Mazzarelli-D. Garcìa Cueto, Roma, Artemide 2020, pp. 165-178. Il primo riferimento esplicito a un’acquisizione di disegni compare in una lettera inviata da Leopoldo de’ Medici a Paolo Del Sera il 5 novembre 1650 (ASFi, CdA, 5 novembre 1650 [Firenze], V, c. 26; cfr. g. chiarini de anna, Leopoldo de’ Medici e la sua raccolta di disegni nel “Carteggio d’Artisti” dell’Archivio di Stato di Firenze, “Paragone”, XXVI, 307, 1975, pp. 38-64: p. 39), ma – come si evince da alcune testimonianze – è plausibile che egli ricercasse opere grafiche già alcuni anni prima (ASFi, MdP, 5575, cc. 173, 169; cfr. P. barocchi-g. gaeta bertelà, Collezionismo mediceo e storia artistica. III. Il cardinale Giovan Carlo Mattias e Leopoldo 1628-1667, Firenze, S.P.E.S. 2007, vol. I, pp. 138-139). F. baldinucci, Registro de Disegni Per Tenere S.A. Rev.ma, 1673, Firenze, GDSU, ms. III C 37 (738): cfr. P. barocchi, Il “Registro de’ disegni” degli Uffizi di Filippo Baldinucci, in Scritti di storia dell’arte in onore di Ugo Procacci, a cura di M. G. Ciardi Duprè Dal Poggetto, Milano, Electa 1977, vol. II, pp. 571-578; Fileti Mazza, Storia di una collezione, cit., pp. 20-22, 223-228. F. baldinucci, Listra de’ Nomi de’ Pittori, di mano de’ quali si hanno Disegni, e il primo numero denota quello de’ Disegni, e l’altro denota quello, nel quale, ò fiorirono, ò morirono i medesimi Pittori, e tutto fino al presente giorno 8 Settembre 1673. Andandosi sempre agumentando la raccolta de’ medesimi, e essendo fatta questa per semplice memoria, ne esser messi per anco i tempi a tutti; non si è osservato ordine alcuno nel metterli in nota, se non quello dell’Alfabeto, 1673, 1675, Firenze, BNCF, Postillato, 97; cfr. Fileti Mazza, Storia di una collezione, cit., pp. 22-23, 229-234. 1 Della vasta letteratura sulla raccolta grafica del Principe si menzionano: P. barocchi, Appendice con nota critica e supplementi, in F. baldinucci, Notizie de’ Professori del Disegno da Cimabue in qua, I-VI, Firenze 1681-1728, ed. a cura di F. Ranalli, I-V, Firenze 1845-1847, di cui rist. anast. a cura di P. Barocchi, con 2 voll. di appendici, Firenze, S.P.E.S. 1974-1975, VI, 1975; Omaggio a Leopoldo de’ Medici. Parte I. Disegni, catalogo della mostra a cura di A. Forlani Tempesti-A. Petrioli Tofani (Firenze 1976), Firenze, Olsckhi 1976; Archivio del collezionismo mediceo. Il cardinal Leopoldo, I-IV, a cura di M. Fileti Mazza, Milano-Napoli, Ricciardi 1987-2000; P. barocchi-g. gaeta bertelà, Collezionismo mediceo e storia artistica, III-IV, Firenze, S.P.E.S. 2007-2011; M. Fileti Mazza, Storia di una collezione: dai libri di disegni e stampe di Leopoldo de’ Medici all’Età moderna, Firenze, Olschki 2009; r. aliventi et al., Una “muta historia”: la storia dell’arte per immagini nella collezione 2 3 4 9 10 chi ella avesse tal miglioramento ricevuto”5. La collocazione degli esemplari all’interno dei tomi è menzionata dalle fonti già diversi anni prima dell’arrivo di Baldinucci, come attesta una lettera inerente all’acquisto di tre pezzi di mano di Giorgione scritta nel 1656 dall’agente a Venezia Paolo Del Sera6. I riferimenti ai libri di disegni diventano sempre più frequenti negli anni successivi: ad esempio, il bolognese Bonaventura Bisi affidò a una missiva del 1658 alcune riflessioni sul loro contenuto: “Non vedo l’ora che si trovasse tutti li disegni che fanno bisogno per fare il suo libro, o forse più libri, e sarà necessario anco pensare a questo punto, perché un libraccio tanto grosso e così copioso pare troppo, e quando in un libro si vedono 40 o 50 disegni rari è una bella cosa e così si possono dividere le classi o scuole, e quando è un solo libro, li disegni fanno l’effetto che fanno le pitture delle gallerie, che per moltitudine tra loro s’ammazzano, né si possono ben godere”7. Da una lettera di Lodovico de’ Vecchi del 1661 emerge anche il pensiero originale del Principe che intendeva la sua collezione come una raccolta illustrativa del progresso delle arti: “Quando Vostra Altezza mi onori avvisare quali manchino per proseguire i libri preziosi et havere [ininterrotta] nella continuazione de’ tempi e squole de pittori, una muta historia, secondo il nobilissimo pensiero di Vostra Altezza Serenissima ne raddoppierei le diligenze”8. Ispiratore di questa concezione fu senza dubbio il Libro de’ Disegni9 di Giorgio Vasari; Leopoldo, infatti, ebbe modo di consultare quel tomo del Libro che era stato donato alla famiglia Medici alla morte dell’artista nel 157410. L’operato di Baldinucci dunque sviluppò e diede forma sistematica a istanze già presenti in nuce negli intenti del Principe. Viste le dimensioni della raccolta di Leopoldo, che alla sua morte, avvenuta nel 1675, annoverava circa 12000 pezzi11, l’ordinamento in volumi non dovette essere una facile impresa. Come scrive lo stesso Baldinucci nel proemio delle Notizie, egli proseguì il lavoro anche dopo il 1675 per volere del Granduca Cosimo III; quando uscì la prima parte delle Notizie l’opera doveva essere, se non ultimata, già quasi compiuta: “poiché ora quella così insigne e copiosa ragunanza di disegni si ritrova nel Palazzo Serenissimo in numero di sopra cento gran libri secondo la successione degli Artefici, cronologicamente disposta, e compartita”12. La struttura generale e l’esatta consistenza numerica della collezione è tramandata dalla Nota de’ libri de’ disegni tanto grandi che mezzani datata 1687, nella quale sono elencati “secondo il numero di che son notati e come stanno nell’armadio” i 105 tomi che la costituivano, insieme al numero di esemplari contenuti in ognuno e al loro autore13. La raccolta risultava così, in gran parte, conservata in volumi monografici dedicati a un singolo artista – denominati Particolari – e in tomi miscellanei con opere di diversi maestri, i Libri Universali. Sebbene oggi non sia possibile conoscere con esattezza la disposizione interna data da Baldinucci ai volumi, in quanto essi ven- F. baldinucci, Notizie de’ Professori del Disegno da Cimabue in qua, Firenze 1681, vol. I, p. 4. ASFi, CdA V, 11 marzo 1656 [Venezia], c. 69; cfr. M. Fileti Mazza, Archivio del collezionismo mediceo. Il cardinal Leopoldo. Volume primo. Rapporti con il mercato veneto, Milano - Napoli, Ricciardi 1987, vol. I, p. 188. Per la figura di Del Sera si veda il recente: M. s. alFonsi, Da Venezia a Firenze. Da fratello a fratello. Note su alcuni passaggi di proprietà fra Paolo del Sera, Giovan Carlo e Leopoldo de’ Medici, “Studi di Storia dell’Arte”, XXX, 2019, pp. 273-310, con ulteriore bibliografia precedente. ASFi, CdA III, 16 luglio 1658 [Bologna], c. 358; cfr. A. chiarini de anna, Leopoldo de’ Medici e la formazione della sua raccolta di disegni, in Omaggio a Leopoldo, cit., pp. 26-39, in particolare p. 36. ASFi, CdA IX, 25 agosto 1661, [Siena], c. 297; cfr. e. l. goldberg, After Vasari. History, Art and Patronage in Late Medici Florence, Princeton, University Press 1988, p. 237, nota 79. Sul Libro de’ Disegni si veda M. Faietti, Il disegno padre delle arti, i disegni degli artisti, il disegno delle Vite. Intersecazioni semantiche in Vasari scrittore, in Figure Memorie Spazio. La grafica del Quattrocento. Appunti di teoria, conoscenza e gusto, catalogo della mostra a cura di M. Faietti-A. Griffo-G. Marini (Firenze 2011), Firenze, Firenze Musei 2011, pp. 13-37, in particolare pp. 23-33, con ampia bibliografia precedente; cfr., inoltre, a. Forlani teMPesti, Giorgio Vasari e il Libro dei disegni: museo cartaceo o galleria portatile, in Giorgio Vasari e la nascita del museo, a cura di M. Wellington Gahtan, Firenze, Edifir 2012, pp. 35-49; K. schencK, A Page from Giorgio Vasari‘s Libro de’ disegni as composite object, “Facture”, I, 2013, pp. 2-31; g. dalli regoli, Licia Collobi Ragghianti, “Il Libro de’ disegni del Vasari”, Vallecchi, Firenze 1974, in “LUK”, n.s. 20, 2014 (2015), pp. 89-94; S. luMetta, Le libro de dessins d’architecture de Giorgio Vasari de la collection de Pierre Jean Mariette, in Les dessins italiens de la collection Mariette, a cura di P. Rosenberg, Paris, Somogy 2019, pp. 1336-1384. Sul Libro de’ Disegni, Vasari e Raffaello si veda inoltre M. Faietti, La “Cavalcata” di Raffaello. Collezionismo, storiografia, museografia a Firenze dai Medici all’Unità d’Italia, in Raffael als Zeichner/ Raffaello disegnatore, atti del colloquio internazionale (Vienna, 21-22 novembre 2017), a cura di M. Faietti-A. Gnann, Firenze-Milano, Giunti 2019, pp. 49-73, in particolare pp. 49-54. Forlani teMPesti, Giorgio Vasari e il Libro dei disegni, cit., p. 36. aliventi et al., Una “muta historia”, cit., p. 124. baldinucci, Notizie de’ Professori, cit., p. 4. Nota de’ Libri de’ disegni tanto grandi, che mezzani, con la distinzione di quanti ne sono attaccati per libro, avvertendo, che oltre a quelli che rimasero dopo la morte del Ser.mo Principe Card.le Leopoldo di Gloriosa Memoria, vi si comprendono quelli hauti di camera del Ser.mo Padrone per mano del Sig.r Falconieri in num.o di 193, e detta nota comincia secondo il num.o che son notati, e come stanno nell’armadio, 1687, ASFi, GM 779, ins. 9, cc. 995-1027; cfr. Fileti Mazza, Storia di una collezione, cit., pp. 27, 237-249. 5 6 7 8 9 10 11 12 13 nero smembrati negli anni Trenta dell’Ottocento14, il Catalogo dei disegni stilato alla fine del Settecento dal Direttore della Galleria Giuseppe Pelli Bencivenni (Firenze, 1729 – 1808) descrive parzialmente il contenuto dei libri seicenteschi15. Uno dei più preziosi dell’intera raccolta doveva essere senza dubbio il Particolare II, nel quale erano custoditi fogli a quel tempo ascritti a Raffaello16. Sappiamo dalla Nota che, a pochi anni dalla morte di Leopoldo, il volume conteneva novantatré esemplari, un numero confermato da tutti gli inventari successivi fino all’ultimo quarto del Settecento17, quando Pelli Bencivenni, come si legge nell’Inventario Generale della Real Galleria di Firenze, aggiunse al gruppo antico nove pezzi, raggiungendo così un totale di centodue disegni18. La ricostruzione del Particolare II da parte della critica si è basata, in primo luogo, sulle informazioni fornite nel Catalogo dei Disegni dove Pelli Bencivenni si sofferma su quarantuno unità19. Altre importanti notizie circa alcune delle opere di Raffaello acquistate da Leopoldo sono state de- sunte dal carteggio intercorso tra il Principe e la sua nutrita schiera di agenti20. Esistono, inoltre, ulteriori fonti antecedenti allo smembramento dei volumi che confermano e integrano i dati dei documenti sopra menzionati. La critica cita spesso, a conferma delle antiche attribuzioni, le riproduzioni di disegni della Galleria incise da Andrea Scacciati e Stefano Mulinari a partire dalla seconda metà del settimo decennio del Settecento21; sono invece meno studiate le richieste di copia dal Libro di Raffaello avanzate da visitatori della Galleria tra il 1778 e il 1780, dove in diverse occasioni è specificato il soggetto dell’opera, oltre al numero corrispondente alla sua collocazione all’interno del tomo22. Esse furono pubblicate, all’inizio degli anni Ottanta, da Fabia Borroni Salvadori che, grazie a esse, propose alcune preliminari interpretazioni, purtroppo non riprese dalle pubblicazioni successive23. Non ci risulta invece che sia stato mai applicato all’analisi del fondo grafico di Sanzio un brano del viaggio in Italia compiuto nel 1809 – e pubblicato nel 1813 – da Karl Morgenstern; nelle pagine de- M. Fileti Mazza, Luigi Scotti e il primo catalogo ottocentesco dei disegni della Galleria mediceo-lorenese, “Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia”, ser. V, 2/2, 2010, pp. 555-572, in particolare pp. 558-559. G. Pelli bencivenni, Catalogo dei disegni, [1775-1793], Firenze, GDSU, ms. 102. Sul personaggio e sulla sua attività di Direttore: r. aliventi et al., La collezione dei disegni raffaelleschi agli Uffizi: criteri di selezione e orientamenti di gusto tra Seicento e Ottocento, in Raffael als Zeichner, cit., pp. 19-46, in particolare pp. 26, 42 nota 34, con estesa bibliografia precedente. Tra i numerosi studi che hanno utilizzato il manoscritto per avanzare proposte di ricostruzione della collezione si vedano in particolare: g. chiarini, Il “Volume Universale XXII” della collezione di disegni di Leopoldo de’ Medici, in Gli Uffizi: quattro secoli di una galleria. Fonti e Documenti. Convegno internazionale di studi, Firenze, 20-24 settembre 1982, Firenze, Centro 2P 1982, pp. 147-214; g. gaeta bertelà, Testimonianze documentarie sul fondo dei disegni di Galleria, in Gli Uffizi, cit., pp. 107-145; a. Petrioli toFani, L’inventario settecentesco dei disegni degli Uffizi di Giuseppe Pelli Bencivenni. Trascrizione e commento, Firenze, Olschki 2014, voll. I-III. Oltre alle opere del Particolare II, dodici disegni ascritti all’Urbinate risultano conservati all’interno del volume Universale VI: Pelli bencivenni, Catalogo, cit., III (“Raffaello da Urbino”) vol. Universale VI, nn. 1-12. Per una ricostruzione più dettaglia del fondo grafico di Raffaello agli Uffizi si rimanda a a. Petrioli toFani, Introduzione, in Raffaello a Firenze. Dipinti e disegni delle collezioni fiorentine, catalogo della mostra a cura del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Quinto Centenario della Nascita di Raffaello (Firenze 1984), Firenze, Electa 1984, pp. 271-277; aliventi et al., La collezione dei disegni raffaelleschi agli Uffizi, cit., pp. 19-46, con ulteriore bibliografia precedente. La quantità di novantatré fogli è riportata anche nell’Inventario generale di tutto quanto fu consegnato a Giovanni Francesco Bianchi custode della Galleria di S.A.R. Prima la morte del di lui genitore dal 1704 al 1714, 1704-1714, Firenze, BU, ms. 82, c. 293, n. 2668 e nell’Inventario generale di tutte le preziose antichità et insigni memorie che si conservano nella Galleria di S.A.R Martedì 14 febbraio 1769, I-II, 1769, Firenze, BU, ms. 98, II, c. 596v, n. 3497. g. Pelli bencivenni, Inventario Generale della Real Galleria di Firenze compilato nel 1784. Essendo Direttore della Medesima Giuseppe Bencivenni già Pelli N. P. F. colla presenza, ed assistenza, del Sig.re Pietro Mancini Ministro dell’Ufizio delle Revisioni, e Sindacati. Volume I. che contiene, i Marmi, le Pitture i Disegni, e le Terre. Classe III. Disegni Stampe e Libri. Articolo I, 1780-1784, Firenze, BU, ms. 113, I, cc. 321- 408, in particolare c. 336, n. 82. Le identificazioni delle opere custodite nel tomo seicentesco sono state proposte in modo sistematico nelle schede pubblicate in Raffaello a Firenze, cit. e in Petrioli toFani, L’inventario settecentesco, cit., III, pp. 635-641. Il Carteggio di Artisti è oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Firenze. Per la trascrizione delle lettere si rimanda a barocchi, Appendice; Archivio del collezionismo mediceo, cit.; barocchi-gaeta bertelà, Collezionismo mediceo, cit.; il materiale è stato, inoltre, interamente digitalizzato: http:// www.archiviodistato.firenze.it/archividigitali/complesso-archivistico/?id=22. Sulle riproduzioni di Andrea Scacciati e Stefano Mulinari da Raffaello cfr. aliventi et al., La collezione dei disegni raffaelleschi agli Uffizi: criteri di selezione e orientamenti di gusto tra Seicento e Ottocento, in Raffael als Zeichner, cit., pp. 35, 45 note 116-124, con ulteriore bibliografia. Firenze, ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93, 12/3/1778, Nota dei Disegni copiati dai Libri della Galleria dal Balsimelli per commissione del Pittore sig. Zoffany e di copiarli di nuovo per Barbò cuoco; Filza XII, 1779, ins. 78, 20/8/1779, Domenico Balsimelli supplica … di copiare alcuni disegni esistenti nel tomo di Raffaello, Parmigianino, Pomarancio, e Annibale Carracci, Giulio Romano, ed il Guercino da Cento…; Filza XIII, 1780, ins. 154, 20/01/1780, Luigi Molinelli supplica V. S. Ill.ma a volerle concedere la permissione di Copiare dal Libro di Giulio Romano i disegni posti al n.o 9, 8, 10, 15, 21, 28, 29, 31 da Raffaello i n.o 2, 12, 15, 16, 33, 35, 102. Cfr. F. borroni salvadori, In Galleria gli artisti e i viaggiatori del Settecento contribuiscono a diffondere il mito di Raffaello, “Rassegna storica toscana”, XXX, 1, 1984, pp. 21-55, in particolare pp. 41-42; aliventi et al., La collezione, cit., p. 35; cfr., inoltre, c. roMei, Visitatori e copisti agli Uffizi a fine Settecento. Analisi del gusto artistico attraverso i permessi di copia (1775-1792), in Scritti di Museologia e di Storia del collezionismo in onore di Cristina De Benedictis, a cura di D. Pegazzano, Firenze, Edifir 2012, pp. 153-162; C. Prete, I permessi di copia a Firenze nella prima metà dell’Ottocento e il mito di Raffaello, in Raffaello. Impresa e fortuna, a cura di A. Cerboni Baiardi, Urbino, Accademia Raffaello 2019, pp. 167-178. 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 11 12 dicate alla sua visita agli Uffizi il filologo tedesco descrive, numero per numero, l’intero contenuto del Particolare II24. La lettura di questo testo, unita allo studio incrociato degli altri documenti, ci ha permesso di proporre una inedita e più esaustiva ricostruzione del Libro di Raffaello. Innanzitutto è opportuno individuare il nucleo di nove unità aggiunto verso la fine del Settecento alle novantatré preesistenti. Si tratta di disegni provenienti dalla raccolta di Apollonio Bassetti, donata ai Medici nel 1699 e conservata sciolta per quasi un secolo; i fogli sono quasi sempre contraddistinti dal timbro a secco con lo stemma mediceo sormontato da una corona granducale (Lugt 2791); le richieste settecentesche di copia e i brani di Morgenstern, che in alcuni casi registrano la presenza del marchio, consentono di individuare la maggior parte degli esemplari Bassetti, ma anche di circoscrivere con certezza l’intervento di Pelli Bencivenni alle ultime pagine del Particolare II (cfr. appendice, nn. 94-102)25; di conseguenza, i disegni collocati tra i numeri uno e novantatré dovevano rispecchiare l’ordinamento impostato da Baldinucci alla collezione di Leopoldo. Il metodo d’indagine applicato conferma – nella maggior parte dei casi – le identificazioni fino a ora avanzate. Un chiaro esempio è il Cristo al Limbo (inv. 1475 E r.)26, menzionato nel Catalogo dei disegni al numero 35 del volume27. La sua posizione all’interno del tomo è confermata da una richiesta presentata dal copista Domenico Balsimelli nel 177828 e dalla descrizione di Morgenstern29. Ulteriore prova dell’antica ascrizione a Raffaello è infine la stampa realizzata da Stefano Mulinari nel 177430 (cfr. appendice, n. 35). Altre ipotesi devono essere invece riviste alla luce delle informazioni fornite dal filologo tedesco. Uno degli studi più noti della raccolta fiorentina, forse un abbozzo preliminare per la Partenza di Enea Silvio Piccolomini per il concilio di Basilea (inv. 537 E r.31), è comunemente associato allo “schizzo di un gruppo di/ Soldati in Varie attitudini/ a penna”, ovvero al primo dei dodici disegni di Sanzio illustrati da Pelli Bencivenni nel VI volume Universale32. Scorrendo il resoconto di Morgenstern, al numero 30 del Particolare II si legge una descrizione che ci sembra corrispondere con maggiore precisione all’inv. 537 E r.: si parla, infatti, di un’opera piuttosto grande – e il foglio ha, in effetti, dimensioni ragguardevoli per uno schizzo, misurando 273 x 400 mm – sulla quale sono tracciate, a penna, quattro figure a cavallo e una che corre, recante uno scudo33 (cfr. appendice, n. 30). Quanto agli esemplari non citati da Pelli Bencivenni, il Reise in Italien e le altre fonti sopra menzionate consentono di avanzare diverse nuove identificazioni. Ad esempio, oggi è possibile individuare con certezza quasi tutti gli studi che erano collocati dal numero 10 al 23, grazie alle nostre sette proposte (n. 10, inv. 500 E; n. 12 inv. 1477 E; n. 16, inv. 1480 E r.34; n. 19 inv. 1479 E; n. 20, inv. 1328 F; n. 22, inv. 1343 F r.; n. 23, inv. 542 E r.; cfr. appendice) che si aggiungono alle cinque avanzate in precedenza. La figura maschile con bastone (inv. 542 E r.) – per la Visione della Croce e Adlocutio nella Sala di Costantino35 – è stata da tempo rintracciata tra i disegni comprati nel 1674 da Leopoldo tramite K. Morgenstern, Karl Morgenstern‘s Reise in Italien im J. 1809, Bd. 1, Dorpat, M. C. Grenzius 1813, pp. 388-402. Il testo è consultabile a questo indirizzo: http://mdz-nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bvb:12-bsb10467583-6 (consultato in data 11/11/2020). Il resoconto è stato utilizzato in F. grisolia, Trattenimenti Pittorici. I disegni del Codice Resta degli Uffizi, Roma, Universitalia 2018. 25 Per approfondire tale argomento si rimanda a aliventi et al., La collezione, cit., pp. 26-29. Per le proposte identificative si cita il recente a. Petrioli toFani, La collezione di Apollonio Bassetti al Gabinetto Disegni degli Uffizi, in “Imagines”, III, 2020, pp. 8-99. 26 J, p. 212, cat. 315r; KMOF, p. 618, n. 399; s. Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 312-314, n. 18; M. Procaccini, scheda in Raffaello 1520-1483, catalogo della mostra a cura di M. Faietti et al. (Roma 2020) Milano, Skira 2020, pp. 420-421 n. IX.29, con ulteriore bibliografia precedente. 27 Pelli bencivenni, Catalogo dei disegni, cit., III (“Raffaello da Urbino”) vol. II dei Grandi, n. 35. 28 Firenze, ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93, 12/3/1778, Nota dei Disegni copiati, cit.: “Dal Libro di Raffaello”, n. 35. 29 Morgenstern, Karl Morgenstern‘s Reise, cit., p. 393, n. 35. 30 s. Mulinari, Disegni originali d’Eccellenti Pittori Esistenti nella Real Galleria di Firenze Incisi ed Imitati nella Loro grandezza e colori..., [Firenze] 1774, tav. IV, n. 14 (Firenze, GDSU, inv. 343 st. vol.). J, p. 146, cat. 57r; KMOF, pp. 584-585, n. 30; Faietti, La “Cavalcata” di Raffaello, cit., p. 54, fig. 4, con ulteriore bibliografia a p. 70, nota 23. Pelli bencivenni, Catalogo, cit., III (“Raffaello da Urbino”) vol. Universale VI, n. 1: “Schizzo di un gruppo di/ Soldati in Varie attitudini/ a penna”. Questa identificazione è proposta da Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 285-286, n. 2; Petrioli toFani, L’inventario settecentesco, cit., II, p. 641, n. 1. Morgenstern, Karl Morgenstern‘s Reise, cit., p. 392, n. 30. Oggi Raffaello, attribuzione tradizionale. Cfr. Petrioli toFani, Inventario. Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Disegni esposti 2, Firenze, Olschki 1987, p. 616. Petrioli toFani, L’inventario settecentesco, cit., I, p. 205, propone di riconoscere il disegno nella “Leda lacera” descritta da Pelli Bencivenni tra i disegni di Giulio Campi. Si tratta tuttavia di un’identificazione ipotetica che non tiene conto dell’antica ascrizione dell’inv. 1480 E a Raffaello, testimoniata da un’iscrizione sul verso e ripresa negli inventari ottocenteschi: cfr. A. raMirez di Montalvo, Catalogo dei disegni scelti della R. Galleria di Firenze, 1849, Firenze, GDSU, ms. 143, cassetta II n. 45. Inv. 542 E r. Cfr. J, p. 244, cat. 444r; KMOF, p. 640, n. 599; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 348-349, n. 38; a. gnann, scheda in Roma e lo stile classico di Raffaello 1515-1527, catalogo della mostra a cura di K. Oberhuber (Mantova-Vienna 1999), catalogo di A. 24 31 32 33 34 35 l’agente bolognese Annibale Ranuzzi36, ma la sua presenza al numero 23 del Libro può essere ora provata da una richiesta di copia del 177837 (cfr. appendice, n. 23). La descrizione di Morgestern, che parla per i numeri 22 e 23 del Particolare II di una coppia di figure a pietra nera lumeggiate di bianco su carta giallastra, in questo caso non sarebbe sufficiente, mentre consente di riconoscere nel primo dei due l’inv. 1343 F r., ora ritenuto copia dalla Strage degli Innocenti di Raffaello38, poiché lo studioso tedesco ricorda la presenza, al di sotto di quel foglio, di un antico rimando al bulino di Marcantonio Raimondi39 (cfr. appendice, n. 22). Grazie al testo ottocentesco, sappiamo inoltre che il San Bernardo40 (inv. 1328 F), preparatorio per la Madonna del Baldacchino alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, fu inserito da Baldinucci al numero 20 del Particolare II41; ciò consente di ipotizzare che esso sia lo “schizzo d’acquerello d’un frate” di Sanzio proposto al Principe in una trattativa condotta da Francesco degli Oddi nel luglio del 167542 (cfr. appendice, n. 20). Nella stessa lista di opere inviata da Perugia figuravano, tra i disegni creduti dell’Urbinate, altri due esemplari oggi identificabili. Il “profilo di penna d’una ragazza”43 ci pare corrispondere all’inv. 1477 E44: a riprova di tale ipotesi, il commento degli Oddi a margine dell’elenco – “della prima maniera e debole” – si accorda all’iscrizione seicentesca sul verso del 36 37 38 39 40 41 42 43 gnann, Milano, Electa 1999, p. 225, n. 155a; M. braghin, scheda in Raffaello 1520-1483, cit., p. 285, n. VI.1. Si veda la lista di Annibale Ranuzzi a Leopoldo de’ Medici del 6 gennaio 1674 e la relativa stima di Baldinucci, ASFi, CdA, XIV, c. 542, 6, n. 12; ASFi, CdA, XIV, c. 541, cfr. M. Fileti Mazza, Archivio del collezionismo mediceo. Il cardinal Leopoldo. Volume secondo. Rapporti con il mercato emiliano, Milano-Napoli, Ricciardi 1993, II, pp. 718-719, doc. 1167. Tale provenienza è stata individuata da a. Forlani teMPesti, in Omaggio a Leopoldo, cit., p. 78 n. 54. Cfr. anche aliventi et al., La collezione, cit., p. 20. Firenze, ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93, 12/3/1778, Nota dei Disegni copiati, cit., “Dal Libro di Raffaello”, n. 23. Cfr. Disegni di Leonardo Michelangelo Raffaello, catalogo della mostra a cura di C. Strinati (Matsumoto/ Sapporo 2002), Giappone 2002, n. R.10; A. Petrioli toFani, Inventario. Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Disegni di figura 2, Firenze, Olschki 2005, pp. 167-168. Morgenstern, Karl Morgenstern‘s Reise, cit., p. 391, nn. 22, 23. J, p. 176, cat. 177; KMOF, p. 605, n. 262; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 334-335, n. 29; J. Meyer zur caPellen, Raphael. A Critical Catalogue of His Paintings. I. The Beginnings in Umbria and Florence ca. 1500-1508, Landshut, Arcos 2001, pp. 280-281 n. 40/I.2, fig. 40/ I.2. Morgenstern, Karl Morgenstern‘s Reise, cit., p. 390, n. 20. ASFi, CdA, XXI, 19, c. 736: “Lista di Francesco degli Oddi a Leopoldo de’ Medici”, Perugia, 9 luglio 1675. Ibidem. Il contenuto della missiva è trascritto in M. Fileti Mazza, Archivio del collezionismo mediceo. Il cardinal Leopoldo. Volume quarto. Rapporti con il mercato di Siena, Pisa, Firenze, Genova, Milano, Napoli e altri centri minori, MilanoNapoli, Ricciardi 2000, pp. 276-281. foglio – “di Raffaello, suo della prima maniera” – tracciata con una grafia assai prossima a quella del corrispondente di Perugia. Riconosciamo infine la stessa opera nell’esemplare descritto nel Reise in Italien al numero 12 del Libro45 (cfr. appendice, n. 12). Lo “schizzo d’una Madonna con Gesù e San Giovannino, contornata di penna”46 potrebbe essere invece un disegno del periodo fiorentino (inv. 515 E47), tra le opere più ammirate da Morgenstern48 (cfr. appendice, n. 18). Seppur conservato nel volume dell’Urbinate, nel 1778 lo studio era stato riprodotto da Stefano Mulinari come di mano di Leonardo da Vinci49: questo scambio attributivo è dovuto al carattere leonardesco dell’immagine che risale a un momento in cui Sanzio riflette intensamente sull’opera del più anziano collega50. La ricostruzione ampliata del contenuto del Libro ci restituisce dunque in modo più preciso l’idea che doveva avere Leopoldo di Raffaello disegnatore. Si tratta, come prevedibile, di un’immagine molto diversa da quella delineata dalla storiografia moderna. Il Principe possedeva, infatti, diversi capolavori e pezzi senza dubbio autografi, ma anche esemplari ora considerati copie oppure ricondotti all’ambito, alla scuola o alla bottega. Un foglio di area umbro-marchigiana presenta motivi raffaelleschi51 (inv. 497 E r.-v., cfr. appendice, n. 3); un disegno che raffigura la parte sinistra del pro- 44 45 46 47 48 49 50 51 J, p. 166, cat. 136; KMOF, p. 600, n. 205; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., p. 330, n. 26; R. sassi, scheda in Raffaello 15201483, cit., p. 459 n. X.11. Cfr., inoltre, la scheda di M. grasso nel sito del Progetto Euploos, con estesa bibliografia: https://euploos.uffizi.it/ scheda-catalogo.php?invn=1477+E (consultata in data 11/11/2020). Morgenstern, Karl Morgenstern‘s Reise, cit., p. 389, n. 12. ASFi, CdA, XXI, 19, c. 736: “Lista di Francesco degli Oddi a Leopoldo de’ Medici”, Perugia, 9 luglio 1675. J, p. 174, cat. 170; KMOF, p. 595, n. 146; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 355-356, n. 43; C. garoFalo, scheda in Raffaello. Grazia e bellezza, catalogo della mostra a cura di P. Nitti-M. Restellini-C. Strinati (Parigi 2001-2002), Ginevra-Milano, Skira 2001, p. 154, n. 18, con bibliografia precedente. Morgenstern, Karl Morgenstern‘s Reise, cit., p. 390, n. 18. Firenze, GDSU, inv. 543 st. vol. La più antica ascrizione a Raffaello è, in ogni caso, provata non solo dal carteggio con Francesco degli Oddi, ma anche da un’iscrizione sul verso. Il foglio è inoltre presente nella letteratura sull’artista e negli strumenti inventariali degli Uffizi dai primi decenni dell’Ottocento: cfr. J. D. Passavant, Rafael von Urbino und sein Vater Giovanni Santi, Leipzig, Brockhaus 1839, II p. 483 n. 118; raMirez di Montalvo, Catalogo, cit., cassetta II n. 13. Su questo aspetto si veda, da ultimo, s. ginzburg, Raffaello e Genga a Firenze tra primo e secondo decennio del Cinquecento, in Raffaello e gli amici di Urbino, catalogo della mostra a cura di B. Agosti-S. Ginzburg (Urbino 2019-2020), Firenze, Centro Di 2019, pp. 106, 112. Oggi Scuola di Raffaello. Cfr. J. Jacoby, Oskar Fischel: method and connoisseurship, in Raffael als Zeichner, cit., pp. 115-130, in particolare p. 118, con bibliografia a p. 129, nota 15 (Anonimo italiano, circa 1500). 13 getto dell’Urbinate per le Nozze di Alessandro e Rossane52 è in realtà da attribuire a Vincenzo Tamagni (inv. 1479 E, cfr. appendice, n. 19), mentre il Dedalo che scolpisce la giovenca per Pasifae53, preparatorio per gli affreschi di Villa Madama, probabilmente già nel Libro era accompagnato da un’iscrizione che lo riferiva a Giulio Romano, ed è stato in seguito dibattuto tra quest’ultimo, Baldassarre Peruzzi e Giovanni Francesco Penni (inv. 569 E, cfr. appendice, n. 90). Alcuni pezzi, invece, non rientrano nell’orbita di Sanzio, ma sono il risultato della suggestione esercitata dal maestro su altri artisti: Venere con Amore nella fucina di Vulcano54 venne eseguito da Amico Aspertini in un momento di particolare attenzione a Raffaello (inv. 15158 F, cfr. appendice, n. 32), mentre la Testa di fanciulla55 del Parmigianino è uno dei tanti esempi del profondo e complesso dialogo instaurato con l’Urbinate che incarna, per il giovane artefice, un modello da imitare, emulare e superare (inv. 1331 F r., cfr. appendice, n. 76)56. La visione di più ampio respiro delle caratteristiche del Particolare II che deriva da queste ricerche può suggerire un’idea del metodo di lavoro di Baldinucci sugli album monografici dedicati ai singoli artisti. Se il criterio cronologico che lo sto- rico fiorentino dichiara di aver seguito per ordinare la raccolta di Leopoldo può essere ravvisato, seppur non in modo rigoroso, nella numerazione consequenziale dei tomi – suddivisi anche per formato oltre che in Particolari e Universali –, esso non può essere rintracciato nella disposizione dei singoli disegni all’interno del nostro volume. Per fare un esempio, il giovanile cartonetto per la Partenza di Enea Silvio Piccolomini per il Concilio di Basilea57 (inv. 520 E) si trova al termine del Libro (cfr. appendice, n. 92), mentre lo studio compositivo per la Liberazione di San Pietro dal carcere nella Stanza di Eliodoro58 (inv. 536 E) è collocato diversi fogli prima (cfr. appendice, n. 79). La volontà di adeguare alla “successione de’ tempi” anche la sequenza delle opere grafiche nelle pagine di un libro è invece visibile nella collezione personale dello stesso Baldinucci, radunata tra il 1690 e il 169659 in quattro tomi acquisiti dal Louvre, poi smembrati. La raccolta obbediva infatti alla scansione in decennali proposta nelle Notizie, della quale costituiva una sorta di illustrazione60. All’interno del Particolare II si possono comunque individuare alcuni gruppi. A circa metà del Libro sono affiancate due Sacre Famiglie condotte 14 Oggi Vincenzo Tamagni, attribuito. Lo studio venne inventariato alla fine dell’Ottocento sotto il nome di Sodoma, ma reca sul verso una ben più antica ascrizione a “Rafael da Urbin”. Cfr. D. cordellier-b. Py, Inventaire général des dessins italiens. V. Raphaël son atelier, ses copistes, Paris, Éditions de la réunion des Musées nationaux 1992, p. 308 sotto il n. 307; R. castrovinci, Vincenzo Tamagni da San Gimignano, discepolo di Raffaello, Roma, De Luca 2017, pp. 185-186, n. 55, con ulteriore bibliografia. Sui disegni di Raffaello per Alessandro e Rossane al Teylers Museum di Haarlem (inv. A63) e all’Albertina di Vienna (inv. 17634) si vedano, da ultimo, le schede di a. gnann, in Raffael, catalogo della mostra a cura di A. Gnann (Vienna 2017-2018), Monaco di Baviera, Hirmer 2017, pp. 360, nn. 118, 119, con bibliografia precedente. 53 Cfr. gnann, scheda in Roma e lo stile classico, cit., pp. 274-275, n. 193 (Giovanni Francesco Penni (?)), con bibliografia e attribuzioni precedenti; M. FuKada, A Drawing for the Villa Madama’s Stucco Relief: Notes on the Figural Drawing by Giovanni da Udine, “Aspects of Problems in Western Art History”, XVII, 2019, pp. 95-100: p. 95. 54 Oggi Amico Aspertini, cfr. M. Faietti, Amico Aspertini, Venere con Amore nella fucina di Vulcano, in Disegno, giudizio e bella maniera. Studi sul disegno italiano in onore di Catherine Monbeig Goguel, a cura di P. Costamagna-F. Härb-S. Prosperi Valenti Rodinò, Cinisello Balsamo, Silvana 2005, p. 36, n. 9; la scheda di M. Faietti nel sito del Progetto Euploos, con ulteriore bibliografia: https://euploos.uffizi.it/scheda-catalogo.php?invn=15158+F (consultata in data 12/11/2020). 55 Oggi Francesco Mazzola detto il Parmigianino. Cfr. la scheda di l. da rin bettina nel sito del Progetto Euploos, con bibliografia: https://euploos.uffizi.it/scheda-catalogo.php?invn=1331+F+r. (consultata in data 12/11/2020). Petrioli toFani, L’inventario settecentesco, cit., II, p. 641, propone di identificare l’opera con una delle due “Teste femminili belle [...] a matita rossa” di Raffaello ai numeri 2 e 3 dell’Universale VI; tuttavia, riteniamo che la descrizione di Morgenstern sia più calzante. 56 A tal riguardo cfr. anche il foglio inv. 1222 E r. dello stesso artista (ap52 57 58 59 60 pendice, n. 13). J, pp. 48-49, n. 8, p. 146, cat. 56; KMOF, p. 584, n. 29; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 283-284, n. 1; Faietti, La “Cavalcata” di Raffaello, cit., passim (con bibliografia a p. 69, nota 2). J, p. 218, cat. 338; KMOF, p. 623, n. 448; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 286-288, n. 3. F. s. baldinucci, Vita di Baldinucci, in Vita di Gian Lorenzo Bernini scritta da Filippo Baldinucci, con l’inedita Vita del Baldinucci scritta dal figlio Francesco Saverio, studio e note di s. saMeK ludovici, Milano, Edizioni del milione 1948, pp. 31-63, in particolare pp. 52-53. Sulla raccolta personale di Baldinucci cfr. P. g. tordella, Documents inédits sur l’entrée au Musée du Louvre de la collection de dessins de Filippo Baldinucci, “Revue du Louvre”, V/VI, 1996, pp. 78-87; c. Monbeig goguel, Musée du Louvre. Département des Arts graphiques. Dessins Toscans XVI-XVII siècles. Tome II. 1620-1800, Paris, Musée du Louvre 2005, pp. 17-18; J. lalande biscontin-c. Monbeig goguel-a. de la chaPelle, Feuilles de Mémoire. Un carnet de dessins florentins du Musée du Louvre de l’Académie du dessin à Filippo Baldinucci, Meinz, Rutzen 2015, pp. 4-10, 359-362; aliventi et al., Una “muta historia”, cit., pp. 122, 124, p. 130 nota 48, con ulteriore bibliografia. Di recente Federica Mancini ha ricostruito la sequenza originaria della collezione (la lista è consultabile presso il centro di documentazione del Département des Arts graphiques del Louvre); ringraziamo la studiosa per aver condiviso con noi due suoi contributi in corso di pubblicazione, con considerazioni sui criteri di ordinamento adottati da Baldinucci per la propria raccolta, nonché sul suo profilo di connoisseur: The taste of a connoisseur: the red chalk drawings coming from Filippo Baldinucci’s collection at the Louvre Museum, in Avere Disegno, e Connoisseurship beyond geography: some puzzling drawings from Filippo Baldinucci’s personal collection, in The Artistic Taste of Nations: Contesting Geographies of European Art 1550-1815, atti del convegno, Vrije Universiteit Amsterdam, 13-15 giugno 2019, Amsterdam University Press. con tecniche diverse (invv. 499 E61 e 10899 F62): si creava così una coppia gradevole alla vista, in quanto caratterizzata da una certa uniformità iconografica e, allo stesso tempo, da una varietà data dal contrasto cromatico tra la pietra rossa e la punta d’argento (cfr. appendice, nn. 41 e 42). Dal nostro punto di vista è interessante notare che, invece, apparentemente non vennero colte le assonanze tra la Sacra Famiglia (inv. 10899 F), la Figura femminile inginocchiata63 (inv. 500 E, cfr. appendice, n. 10) e il Presepio64 (inv. 502 E, cfr. appendice, n. 49) che sono stati variamente collegati tra loro dagli studi moderni per le loro chiare affinità compositive65. La sequenza più evidente è quella finale che va dalla Predica di San Paolo agli Ateniesi realizzata dalla bottega di Raffaello (1217 E66, cfr. appendice, n. 83) alla Pesca miracolosa, oggi ritenuta copia dal maestro (inv. 1223 E67, cfr. appendice, n. 93). Essa raduna una serie di disegni condotti con la medesima tecnica che combina il pennello e l’inchiostro diluito alla biacca, assimilabili alle tipologie del bozzetto compositivo e del cartonetto (n. 84, inv. 1216 E68; n. 85, inv. 10911 F69; n. 86, inv. 509 E70; n. 87, inv. 14746 F o 14747 F71; n. 88, inv. 14746 F o 14747 F72; n. 90, inv. 569 E; n. 91, 510 E73; n. 92, inv. 520 E; cfr. appendice). È inoltre espressione dei gusti di Leopoldo, che mostrava una particolare inclinazione per questo genere di opere: “… Io almeno desidererei, già che bisognasse averli a prezzi alti, che fussero o istorie o figure, o altro, terminate e belle”74. La consultazione del Libro nel suo aspetto originario doveva offrire una panoramica esaustiva dell’opera grafica di Raffaello. Al suo interno infatti troviamo - seppur non in sequenza temporale - studi riconducibili all’età giovanile, al periodo fiorentino e a quello romano, in armonia con l’interpretazione storiografica canonizzata da Giorgio Vasari e ripresa da Baldinucci nella biografia dell’artista contenuta nelle Notizie. I fogli rispecchiano inoltre lo sperimentalismo grafico di Sanzio, caratterizzato non solo da una grande versatilità nella scelta dei diversi media – dalla punta d’argento, alla pietra nera e rossa, alla penna e l’inchiostro –, ma anche da un’abilità nel modulare in modo sempre differente le potenzialità espressive delle singole tecniche. Infine, il volume nel suo assetto originario doveva illustrare le principali tipologie di disegni, dagli studi di testa, a quelli di figura – nuda o vestita – ai bozzetti e ai cartoni. Quest’immagine tutto sommato completa di Raffaello disegnatore è in perfetta sintonia con le ambizioni di collezionista di Leopoldo de’ Medici. Come testimoniano numerose lettere, il suo intento era quello di creare una raccolta che obbedisse a criteri di completezza e esaustività storica, attraverso una grande varietà di autori, antichi e moderni, appartenenti a tutte le scuole75. L’aggiornata immagine del Libro e le considerazioni interpretative qui avanzate – che nascono J, p. 213, cat. 321; KMOF, p. 622, n. 440; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., p. 362, n. 46; c. Whistler, scheda in Raphael. The Drawings, catalogo della mostra a cura di C. Whistler-B. Thomas, con A. Gnann-A. Aceto (Oxford 2017), Oxford, Ashmolean Museum 2017, p. 182 n. 77. Oggi copia da Raffaello. Cfr. t. henry-P. Joannides, scheda in Räphael. Les dernières années, catalogo della mostra a cura di T. Henry-P. Joannides (Madrid-Parigi 2012-2013), Paris, Hazan 2012, p. 227; A. gnann, scheda in Raffael, cit., p. 269 sotto il n. 83. J, p. 213, cat. 322; KMOF, p. 622, n. 441; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., p. 364, n. 48. J, p. 214, cat. 323; KMOF, p. 622, n. 437; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 363-364, n. 47. J, pp. 214-215, catt. 322-324; KMO, p. 622, nn. 437, 437, 441; Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 362-364; gnann, scheda in Raffael, cit., pp. 268-269, n. 83. Le considerazioni della critica non si riferiscono alla copia agli Uffizi, bensì al suo prototipo conservato all’Ashmolean Museum di Oxford, inv. WA1940.68. Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., p. 306, n. 14; scheda nel sito del Progetto Euploos, con ulteriore bibliografia: https://euploos.uffizi.it/scheda-catalogo.php?invn=1217+E (consultata in data 11/11/2020). Petrioli toFani, Inventario. Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Disegni esposti 2, cit., p. 508. Oggi bottega di Raffaello. Cfr. Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., p. 307, n. 15; scheda nel sito del Progetto Euploos, con ulteriore bibliografia: https://euploos.uffizi.it/scheda-catalogo.php?invn=1216+E (consultata in data 11/11/2020). Oggi Battista Franco. Oggi Raffaello (?). Cfr. Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 290-291, n. 5. Oggi copia da Raffaello. Oggi copia da Raffaello. Oggi Raffaello (?). Cfr. Ferino Pagden, scheda in Raffaello a Firenze, cit., pp. 291-293, n. 6. Lettera di Leopoldo de’ Medici a Giovanni Battista Bolognetti: ASFi, CdA XI, 7 novembre 1673, c. 428; cfr. barocchi, Appendice, cit., p. 215. Lettera di Leopoldo de’ Medici a Bernardino Della Penna (ASFi, CdA IX, 10 giugno 1662, [Firenze], c. 143): “Sto attaccando sopra i fogli et aggiunstando gli miei disegni per mettergli ogni volta entro ai libri. Vorrei che questi fusser più pieni che fusse possibile e di quantità e di qualità. Torno però di nuovo ad affaticare la cortesia di Vostra Signoria acciò voglia fare nuova diligenza per provedermene qualche quantità. Di quelli di maestri buoni sempre ne torrei, benché io ne abbia buona raccolta, ma di alcuni maestri, non della miglior classe e de gl’antichi, o non ne ho, o ne scarseggio. Vorrei però provedermene avanti di serrare i libri, e perché Vostra Signoria sappia di quelli che ne ho quantità e di quelli che ne sono mal provisto, le mando una nota fatta però largamente, non credendo né pretendendo che Ella me ne possa provedere in coteste parti d’ogni maestro”; cfr. barocchi, Appendice, cit., pp. 93-94. 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 15 dall’indagine sulle testimonianze scritte, unita alla visione diretta dei materiali grafici – possono offrire nuovi spunti di riflessione agli studi sulla storia del collezionismo di disegni, nonché alle ricerche concernenti la ricezione di Sanzio nella seconda metà del Seicento. Inoltre, contribuiscono ad arricchire il dibattito odierno sull’opera dell’artista, come dimostra il rinvenimento di un frammento di cartone preparatorio per la Deesis con i santi Paolo e Caterina d’Alessandria alla Galleria Nazionale di Parma, dipinta da Giulio Romano tra il 1519 e il 1520 (inv. 14730 F, cfr. appendice, n. 28). Questa importante testimonianza attribuibile al Raffaello tardo era occultata da quasi un secolo nelle cartelle di Luca Penni agli Uffizi, ed è stato possibile rintracciarla indagando sul fondo seicentesco di Sanzio76. 16 76 Scheda di r. aliventi-l. da rin bettina, in Raffaello 1520-1483, cit., p. 256, n. V.17; R. aliventi-L. da rin bettina, La Deesis con i santi Paolo e Caterina d’Alessandria di Marcantonio Raimondi. Considerazioni sulle diverse declinazioni di un’invenzione raffaellesca e un “nuovo” disegno, in Marcantonio Raimondi: il primo incisore di Raffaello, atti del convegno internazionale, Urbino, Palazzo Albani, 23-25 ottobre 2019 a cura di A. Cerboni Baiardi-M. Faietti, in corso di pubblicazione. R. Aliventi, L. Da Rin Bettina - Abstract In 1665, Leopoldo de’ Medici appointed the Florentine historian and connoisseur Filippo Baldinucci as curator of his collection of drawings, which constitutes the founding part of the Gabinetto dei Disegni e delle Stampe in the Uffizi Galleries in Florence. Baldinucci was given the task of supervising new purchases and systematically organizing Leopoldo’s vast collection. The drawings were, for the most part, displayed in albums: “Libri Particolari” were monographic volumes devoted to a specific artist, while “Libri Universali” preserved sheets by various authors. This essay offers a new and more exhaustive reconstruction of the “Particolare II”, containing studies by Raphael. Most of the 102 drawings in the book are identified based on a comparative study of different sources dating from the XVIIth to the beginning of the XIXth Century: inventories, correspondence, reproductive prints, copy requests, and Karl Morgenstern’s Reise in Italien (1809) – the latter for the first time applied to this subject. This research has allowed us to identify drawings from the Gabinetto dei Disegni e delle Stampe whose provenance was until now unknown, as well as trace a more accurate image of Leopoldo de’ Medici’s idea of Raphael’s draftsmanship. Appendice Libro Particolare II 17 Abbreviazioni: ASFi, CdA: Archivio di Stato di Firenze, Carteggio di Artisti ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: Firenze, Archivio storico delle Gallerie degli Uffizi, Filza XI, 1778, ins. 93, 12/3/1778, Nota dei Disegni copiati dai Libri della Galleria dal Balsimelli per commissione del Pittore sig. Zoffany e di copiarli di nuovo per Barbò cuoco. Riproduzioni “Dal Libro di Raffaello” Scheda storica: scheda dell’inventario mobile dei disegni del GDSU compilato da P. N. Ferri, Conservatore della R. Galleria degli Uffizi (ultimo quarto del XIX sec.- secondo decennio del XX sec.) e postillato nel corso del XX secolo Ferri 1881: P. N. Ferri, Catalogo dei disegni esposti al pubblico nel corridoio del Ponte Vecchio nella R. Galleria degli Uffizi con l’indice alfabetico dei nomi degli Artefici, Firenze 1881 Ferri 1890: P. N. Ferri, Catalogo riassuntivo della raccolta di disegni antichi e moderni posseduta dalla R. Galleria degli Uffizi di Firenze, Firenze 1890 18 Firenze 1976: schede di A. Forlani Tempesti, in Omaggio a Leopoldo de’ Medici. Parte I. Disegni, catalogo della mostra (Firenze 1976), a cura di A. Forlani Tempesti, A. Petrioli Tofani, Firenze 1976 Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793]: G. PELLI BENCIVENNI, Catalogo dei disegni, [1775-1793], Firenze, GDSU, ms. 102 Pelli Bencivenni ms. 463/3.3 (1784): G. PELLI BENCIVENNI, Indice di CXXII volumi di Disegni della R. Galleria. Parte II. Sono un seguito dei Volumi descritti nella P.ma Parte, di Disegni per lo più acquistati da S. A. R...., 1784, Firenze, BU, ms. 463/3.3 Petrioli Tofani 2014: A. PETRIOLI TOFANI, L’inventario settecentesco dei disegni degli Uffizi di Giuseppe Pelli Bencivenni. Trascrizione e commento, I-IV, Firenze 2014 Ramirez di Montalvo 1849: A. RAMIREZ DI MONTALVO, Catalogo dei disegni scelti della R. Galleria di Firenze, 1849, Firenze, GDSU, ms. 143 Scacciati, Mulinari 1766: A. SCACCIATI, S. MULINARI, Disegni originali d’Eccellenti Pittori, esistenti nella R. Galleria di Firenze, Incisi in Rame, con Imitazione, Grandezza, e Colore, ad Acquerello, Penna, e Matita ..., [Firenze] 1766 1 19 3 verso Firenze 1984: schede di S. Ferino Pagden, in Raffaello a Firenze. Dipinti e disegni delle collezioni fiorentine, catalogo della mostra (Firenze 1984), a cura del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Quinto Centenario della Nascita di Raffaello, Firenze 1984 GDSU: Firenze, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi Grisolia 2018: F. Grisolia, Trattenimenti Pittorici. I disegni del Codice Resta degli Uffizi, Roma 2018 Morgenstern 1813: K. Morgenstern, Karl Morgenstern‘s Reise in Italien im J. 1809, Bd. 1, Dorpat 1813 Mulinari 1774: S. Mulinari, Disegni originali d’Eccellenti Pittori Esistenti nella Real Galleria di Firenze Incisi ed Imitati nella Loro grandezza e colori..., [Firenze] 1774 Mulinari 1778: S. Mulinari, Istoria pratica dell’Incominciamento, e Progressi della Pittura, o sia Raccolta di cinquanta stampe, Estratte da ugual numero di Disegni Originali Esistenti nella Real Galleria di Firenze..., Firenze 1778 Avvertenza: Attribuzione tradizionale: si tratta di un’attribuzione registrata negli strumenti inventariali del GDSU o testimoniata da antiche iscrizioni presenti sui fogli stessi, che alla luce di recenti studi e analisi non può essere confermata. La formula “attribuzione tradizionale” consente di conservare un’opera nel fondo grafico dell’artista cui è storicamente riferita, sebbene non sia più annoverata tra gli autografi, in attesa di ulteriori ricerche volte a individuare una nuova e valida proposta in merito al suo autore. 1 Correggio (?), San Nicola da Tolentino in piedi sulle nuvole, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, quadrettatura a pietra rossa, 180 x 142 mm, GDSU inv. 1330 F Mulinari 1774, tav. XXXVI, n. 128 (GDSU inv. 457 st. vol): “Raffaello da Urbino inv: e del:” Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 1: “S. Antonio da Padova in/coronato da due Angioli/ a acquerello, Retato./ Vi è scritto: Ant da Coreggio.” Morgenstern 1813, p. 388: “1. Ein heil. Antonius von Padua, den Fuss auf eine Kugel Setzend, von Engeln gekrönt; braun getuscht. Er hat mehr von CORREGGIO, als von Rafael; daher auch Schon jemand A. A. da Correggio darunter geschrieben hat.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 635 n. 1. 2 Non identificato Morgenstern 1813, p. 388: “2. Eine Federzeichnung: Studium zu einer Madonna.” 3 Scuola di Raffaello, Madonna a mezza figura con Bambino in braccio e altri studi di figura (recto); due teste (verso), tracce di stilo, pietra rossa, penna e inchiostro (recto); penna e inchiostro (verso) 194 x 135 mm, GDSU inv. 497 E r.-v. ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “3. Una Madonna con Gesù bambino in braccio con due altre teste/ toccate a penna, e una Testa di San Giovanni a lapis rosso.” Morgenstern 1813, p. 388: “3. Eine Madonna mit dem Kinde; unvollendete Federzeichnung. Auf demselben Blatt ein jugendlicher, niedersehender Kopf. Es ist der eben Begreifende aus der Gruppe des Archimedes in der Schule von Athen; mit der Feder. - Ein kleiner Engel in Rothstein, unter derselben Nummer. - Jener Kopf des Begreifenden noch einmal, mit der Feder; und noch ein weiblicher ruhiger Kopf, auch mit der Feder. Beyde Köpfe des Begreifenden haben eine etwas verschiedene Miene; der Eine sinnender, der Andere lächelnder.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II, n. 14 (Raffaello). Nuova identificazione 6 8 10 7 Non identificato Morgenstern 1813, p. 389: “7. Ein gebundener Kniender; ausgeführte Rothsteinzeichnung.” 20 8 Anonimo sec. XVI, Tre figure a cavallo nei pressi di un fiume, penna e inchiostro, pietra rossa su carta giallastra, 150 x 125 mm, GDSU inv. 10904 F Morgenstern 1813, p. 389: “8. Drey Männer auf Pferden; Federzeichnung.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: scheda storica (Raffaello). Nuova identificazione ipotetica 3 recto 4 Anonimo sec. XVI, Figura acefala ammantata e inginocchiata, pietra rossa e nera, 180 x 166 mm, GDSU inv. 1333 F Morgenstern 1813, p. 389: “4. Rothsteinzeichnung: kniende Figur ohne Kopf; trefflich drappirt.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizionea antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II, n. 48 (Raffaello). Nuova identificazione ipotetica 9 Scuola di Raffaello, Tre figure maschili che parlano tra loro, penna e inchiostro, 188 x 118 mm, GDSU inv. 1481 E Mulinari 1774, tav. III, n. 12 (GDSU, inv. 341 St. vol.): “Raffaello da Urbino inv: e del:” Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 9: “Gruppo di tre Figure/ a penna.” ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “9. Tre figure che parlano insieme/ toccate a penna.” Morgenstern 1813, p. 389: “9. Drey Männer, stehend: sehr einfach, aber herrlich gruppirt. Federzeichnung, mehr ausgeführt als die vorige. NB.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 635 n. 9. 5 Non identificato Morgenstern 1813, p. 389: “5. Mutter mit dem Kinde, welches die Hände emporhält. Getuscht, und mit der Feder. Geistreich, Aber ob gerade von Rafael? (?)” 4 6 Copia da Michelangelo, Caduta di Fetonte, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito su carta marrone, 220 x 230 mm, GDSU inv. 15859 F Morgenstern 1813, p. 389: “6. Eine Partie aus Michelangelo’s Sturz Phaëtons; ganz leicht getuscht. Woher weifs man aber, dass es von Rafael? (?)” Nuova identificazione ipotetica (una diversa ipotesi è in Petrioli Tofani 2014, III, p. 1056 che riconosce il disegno nelle “Femmine nude che piangono disperate presso la Figura di un Fiume, a penna, e acquerello, per il Largo”, opera descritta in Pelli Bencivenni ms. 463/3.3 (1784), n. 42) 9 10 Raffaello, Figura femminile inginocchiata, punta d’argento su carta preparata con colore grigio, 84 x 73 mm, GDSU inv. 500 E Morgenstern 1813, p. 389: “10. Eine Kniende. Wenige Bleyftiftszüge; erster Entwurf auf blassblau gefärbtem Papier. Nicht ohne Grazie, und mit zartem Ausdruck von fanftem Andachtsgefühl.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II, n. 19 (Raffaello). Nuova identificazione 21 11 13 11 Scuola di Raffaello, Mosè davanti al roveto ardente, penna e inchiostro, quadrettatura a pietra nera, 168 x 230 mm, GDSU inv. 1222 E r. Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 11: “Mosé avanti al Rogo/ a penna, che Và intagliato.” ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “11. Padre Eterno, con figure davanti inginocchiate/ a penna.” Morgenstern 1813, p. 389: “11. Gott im feurigen Busch; Moses, die Hände vor die Augen haltend; Federzeichnung. NB.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 293-294, n. 7; Petrioli Tofani 2014, II, p. 635 n. 11. 22 14 14 Raffaello, Due studi di fanciullo su un delfino, schizzi di fanciulli, tracce di stilo, pietra nera, penna e inchiostro, 231 x 181 mm, GDSU inv. 1474 E r. Morgenstern 1813, p. 390: “14. Flüchtiger Federentwurf: zwey Kinder u. s. w.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II n. 44 (Raffaello). Nuova identificazione ipotetica 12 Raffaello, Figura femminile di profilo, penna e inchiostro, 264 x 188 mm, GDSU inv. 1477 E ASFi, CdA, XXI, ins. 19, c. 736, 9 luglio 1675, Lista di Francesco degli Oddi a Leopoldo de’ Medici: “Di Raffaello. Un profilo di penna d’una ragazza. Della prima maniera e debole.” Morgenstern 1813, p. 389: “12. Eine weibliche halbe Figur, bekleidet, etwas niedersehend. Nicht gerade schön, aber so natürlich! NB.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul verso del foglio iscrizione a penna in grafia antica, “Di Raffaello/ suo dela prima maniera”. Nuova identificazione 12 13 Parmigianino, Gruppo di figure in piedi, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, 144 x 197 mm, GDSU, inv. 1221 E r. Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 13: “S: Paolo, che predica/ Con un gruppo di Discepo/li: a acquerello.” Morgenstern 1813, pp. 389-390: “13. Ein Apostel predigend; ein anderer auch declamirend. Aus einem der Cartons von Hamptoncourt (dem Tode Ananias’); mit Bister und der Feder.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 635 n. 13. 23 15 Raffaello, Ercole lotta contro i centauri, penna e inchiostro, 243 x 230 mm, GDSU inv. 1476 E r. Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 15: “Battaglia di Centa/uri: a penna.” ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “15. Ercole che combatte con i Lapiti, 4 figure a penna.” Morgenstern 1813, p. 390: “15. Gruppen aus einer Lapithen – und Centaurenschlacht. Federzeichnung. Wie geistreich und kräftig!” Identificazione: Firenze 1984, pp. 310-311, n. 17; Petrioli Tofani 2014, II, p. 636 n. 15. 15 17 (inv. 529 E) 24 16 17 (inv. 530 E) 18 25 16 Raffaello (attribuzione tradizionale), Leda e il cigno con Castore e Polluce, penna e inchiostro, 159 x 108 mm, GDSU inv. 1480 E r. Mulinari 1774, tav. XXXIII, n. 120 (GDSU inv. 449 st. vol.): “Raffaello da Urbino inv: e del:” ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “16. Leda, con un puttino/ a penna.” Morgenstern 1813, p. 390: “16. Eine sitzende Leda; der Kopf des Schwans auf ihrem Schooss. Unter dem Schwane zwey Amorinen, schlafend der eine; der andere auf diesen die Arme legend, deren linker das Haupt slützt, niedersehend. Im Hintergrund Bäume. Das Ganze mit Delicatesse erfunden; Federzeichnung. NB. In Correggio’s Manier gemalt, gäbe es ein herrliches Bild.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul verso del foglio iscrizione a penna in grafia antica, “Raffaello”. Nuova identificazione 17 Raffaello, San Giorgio e il drago, tracce di pietra nera, penna e inchiostro, puntinatura, 262 x 213 mm, GDSU inv. 529 E oppure Raffaello, San Giorgio e il drago, tracce di pietra nera, penna e inchiostro, puntinatura parziale, 265 x 267 mm, GDSU inv. 530 E. Mulinari 1774, tav. XVI, n. 58 (GDSU inv. 387 St. vol.) [inv. 530 E] / tav. XXXVII, n. 132 (GDSU inv. 461 St. vol.) [inv. 529 E]: in entrambi i casi “Raffaello da Urbino inv: e del:” Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 17: “S. Giorgio, che Uccide/ il Drago a penna, e Và in/tagliato.” Morgenstern 1813, p. 390: “17. Der heil. Georg, in der Ferne die Heilige. Ähnlich dem kleinen Gemälde Rafaels im Musée Napoléon, doch mit einiger Verschiedenheit.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 296-297, n. 9 [inv. 530 E], pp. 298300 n. 10 [inv. 529 E]; Petrioli Tofani 2014, II, p. 636 n. 17 [inv. 529 E], 643 n. 11 [inv. 530 E]. 18 Raffaello, Madonna con il Bambino e san Giovannino, penna e inchiostro su pietra nera, 160 x 130 mm, GDSU inv. 515 E ASFi, CdA, XXI, ins. 19, c. 736, 9 luglio 1675, Lista di Francesco degli Oddi a Leopoldo de’ Medici: “Di Raffaello Uno schizzo d’una Madonna con Giesù e San Giovannino contornata di penna. Si crede.” Mulinari 1778, n. 42 (GDSU inv. 543 st. vol.): “Di Lionardo da Vinci Fiorentino Discepolo del Verrocchio / nato nel 1445, visse anni 75.” Morgenstern 1813, p. 390: “18. Madonna mit den beyden Kindern. Johannes bringt ein Lämmchen: ein kleiner, völliger Junge, so kindlich. Und der Christusknab auf der Mutter Schooss steckt die Händchen in des Lammes Mund, und die Mutter schaut mütterlich sanft, fast wehmüthig, sich neigend darein. – Mit der Feder flüchtig gezeichnet. Wieviel Seele darin! Es gäb’ ein Bild! NB.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul verso del foglio iscrizione a penna in grafia antica, “Di Rafaello”. Nuova identificazione 19 19 Attribuito a Vincenzo Tamagni, Nozze di Alessandro e Roxane, penna e inchiostro, 260 x 205 mm, GDSU inv. 1479 E Morgenstern 1813, p. 390: “19. Federzeichnung, mit sehr dreifter Hand schraffirt. Alexander und Roxane? Liebesgötter fehlen nicht u.s.w.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul recto del foglio iscrizione a penna in grafia antica, “di rafael da urbin”. Nuova identificazione 26 27 21 20 20 Raffaello, San Bernardo, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, quadrettatura a stilo e a pietra nera, 217 x 133 mm, GDSU inv. 1328 F ASFi, CdA, XXI, ins. 19, c. 736, 9 luglio 1675, Lista di Francesco degli Oddi a Leopoldo de’ Medici: “[Di Raffaello] Uno schizzo d’acquerello d’un frate. Si crede” Morgenstern 1813, p. 390: “20. Ein Geistlicher; stehende Figur; getuscht und mit der Feder. Es hat jemand darunter geschrieben: del quadro grande dei Pitti.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul verso del foglio iscrizione a penna in grafia antica, “Di Raffaello”. Nuova identificazione 21 Raffaello, Studio per la Madonna Esterházy, tracce di pietra nera, penna e inchiostro, quadrettatura a stilo, puntinatura, 285 x 190 mm, GDSU inv. 539 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 21: “Una Vergine Col/ Bambino e S: Gio: in una/ Campagna a penna.” Morgenstern 1813, p. 391: “21. Madonna, das Kind auf dem Schoosse, welches sich niederbeugt nach dem Johannes hin, der abgewandt, in sich versunken, mit einem Beine kniet. Landschaft in der Ferne. Federzeichnung; nicht ausgeführt, aber auch voll Seele. NB.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 356-358, n. 44; Petrioli Tofani 2014, II, p. 636, n. 21. 22 23 22 Copia da Raffaello, Figura maschile nuda in atto di vibrare un colpo e schizzi di figure, pietra nera, gessetto, 398 x 275 mm, GDSU inv. 1343 F r. Morgenstern 1813, p. 391: “22. 23. Ein Paar Figuren, mit schwarzer Kreide auf gelblichem papier, weiss gehöht. (?) Unter 22 steht mit Bleystift von unberkannter Hand: nella Strage in Stampe di M. A.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ferri 1890, p. 207 n. 1343 (Raffaello?). Nuova identificazione 23 Raffaello, Figura maschile nuda con bastone, tracce di stilo, pietra nera, biacca, 357 x 215 mm, GDSU, inv. 542 E r. ASFi, CdA, XIV, c. 542, 6 gennaio 1674, Lista di Annibale Ranuzzi a Leopoldo de’ Medici, invoglio A, n. 12: “Figura con un bastone, di lapis nero, di Rafaele e bellina assai.”; ASFi, CdA, XIV, c. 541, Stima di Filippo Baldinucci: “Numero 12, lire 3”. ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “23. Un accademia con un bastone in mano/ a chiaroscuro.” Morgenstern 1813, p. 391: vedi n. 22 Nuova identificazione 24 Non identificato Morgenstern 1813, p. 391: “24. Ein schreitender Knabe, etwas tragend. Flüchtige Federz. mit Strichen und Puncten.” 25 Non identificato Morgenstern 1813, p. 391: “25. Eine männliche Figur, liegend, so dass die Beine tiefer; die Rechte herabhängend. Wahrscheinlich Studium zu einer Grablegung Christi. Edle Gestalt. Rothsteinz., mit Bestimmtheit ausgëführt. NB. Hier ist ein anderer Charakter als in der Zeichnung nach Masaccio in Tom. CXCII. Nr. 27, die Rafael’n beygelegt wird.” 27 26 Non identificato Morgenstern 1813, p. 391: “26. 27 Eine Röthstein – und eine Federzeichnung: Entwurf zu verschiedenen Figuren in historischen Gemälden. In Nr. 26. schöne Drapperie, bestimmt ausgeführt. Zu einem Zeichenbuche könnten manche diefer Rafaelischen Studien trefflich nützen. Nr. 27 aus dem Bilde, wo Moses den Israeliten die Gefetztafeln zeigt.” 30 27 Copia da Raffaello, Mosè presenta le tavole della Legge al popolo ebraico, pietra nera su carta giallastra, 200 x 260 mm, GDSU inv. 14733 F Morgenstern 1813, p. 391: vedi n. 26 Nuova identificazione ipotetica (una diversa ipotesi è in Petrioli Tofani 2014, I, p. 241 che riconosce il disegno nel “Mosè che mostra le tavole della legge al Popolo, simile [a matita nera, n.d.r.]”, descritto da Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793] al n. 5 del volume Universale XIV (‘Antonio Carracci”). 28 28 29 28 Raffaello, Busto di figura femminile, stilo, carboncino, biacca, su carta tinteggiata con colore grigio-beige, 266 x 264 mm, GDSU inv. 14730 F Morgenstern 1813, p. 391: “28. Eine weibliche halbe Figur mit einem Schleirer: sie legt Linke auf die Brust: in schwarzer Kreide. Sie scheint mir die Madonna aus Rafaels Cinque Santi, dem eben nicht grossen Ölgemälde von San Paolo aus Parma, das jetzt im Musée Napoléon ist.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: scheda storica (Raffaello). Nuova identificazione 29 Anonimo sec. XVI, Gruppo di tre figure maschili e due figure femminili, penna e inchiostro, 214 x 289 mm, GDSU inv. 1350 F ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “29. Otto figure senza significato/ tocco in penna”. Mulinari 1784, tav. XXVII, n. 12 (GDSU inv. 631 st. vol.): “Raffaello da Urbino inv: e del:” Morgenstern 1813, p. 392: “29. Aus einer historischen Composizion, Federz. Drey Männer ftehn im Hintergrund redend; eine verschleierte Figur kehrt den Rücken; eine weibliche trägt Holzbündel auf dem Kopfe. Drey Anbetende in der Ferne. Geistvoll. NB.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul recto e sul verso del foglio iscrizioni a penna in grafia antica “Raffaello”. Nuova identificazione 32 29 30 Raffaello, Quattro guerrieri a cavalo e uno a piedi con lo scudo, tracce di pietra nera, penna e inchiostro, 272 x 400 mm, GDSU inv. 537 E r. Morgenstern 1813, p. 392: “30. Eine ziemlich grosse Federz. Vier Figuren auf heransprengenden Rossen, und ein Laufender mit einem Schilde. Aus Constantins Schlacht, so viel ich mich erinnere, ist’s nicht. NB.” Nuova identificazione (vedi anche il testo a p. 12) 31 31 Raffaello, Studi per Venere e schizzi di figura, pietra nera, penna e inchiostro, 248 x 270 mm, GDSU inv. 496 E v. Morgenstern 1813, p. 392: “31. Eine weibliche Figur, die Hände haltend wie die Mediceische Venus; niedersehend, mit langem Haar; der linke Fuss etwas tiefer. Sie scheint auf Wolken zu stehn. – Daneben links, unabhängig von jener, eine stehende bekleidete Figur; vielleicht ein Engel oder ein Johannes? NB.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II, n. 12 (Raffaello). Nuova identificazione 32 Amico Aspertini, Venere con Amore nella fucina di Vulcano, penna e inchiostro, 250 x 218 mm, GDSU inv. 15158 F Morgenstern 1813, p. 392: “32. Ein Mann bey einer Schmiede; ein Weib mit einem Kind auf dem Arm herantretend; Federz. Aber es schrieb schon jemand darunter: Perino del vaga; f. Crozat” Nuova identificazione 33 30 34 33 Anonimo del sec. XVI, Otto figure in un edificio a tre navate, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito su carta giallastra, 267 x 405 mm, GDSU inv. 2189 A Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 33: “Interno di un Tem/pio Con figure: a acquerello.” Morgenstern 1813, p. 392: “33. Edle einfache Architektur mit Bogengewölben. Auf beyden Seiten überhaupt acht fitzende Männer, theils in Gespräch, theils jeder für sich. Von zweyen (rechts dem Betrachter dieses Blatts) argumentirt der eine mit erhobenem Finger. Die Scene scheint eine Kirche. Getuscht auf bläulichem Papier. Die Figuren bedeutend, doch eben nicht ausgeführt. NB.” Nuova identificazione ipotetica (La descrizione fornita da Morgenstern confuta la proposta ipotetica di Petrioli Tofani 2014, II, p. 636 n. 33 che riconosce l’opera nell’inv. 163 A). 36 37 Non identificato Morgenstern 1813, p. 393: “37. Zeichnung mit schwarzer Kreide. Mehrere Figuren zu Pferde, einander begegnend; alles nur angedeutet.” 38 Non identificato Morgenstern 1813, p. 393: “38. Zwey weibliche Figuren; eine Federz.; rund. (?)” 34 Raffaello (attribuzione tradizionale), Studio compositivo per una scena di esequie, penna e inchiostro, 200 x 273 mm, GDSU inv. 10901 F r. Morgenstern 1813, pp. 392-393: “34. Ungemein geistvolle, flüchtigste Federskizze mit vielen Figuren. Ein Todter auf einer Bahre; ein Mann mit einem Buche dahinter stehend. Eine Figur auf einem Postament. Andere Figuren theils um das Postament sitzend, theils auf der Erde liegend, theils stehend, in heftiger Bewegung. NB.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul recto del foglio iscrizione a penna in grafia antica, “Raf.o” Nuova identificazione 35 35 Raffaello, Studio per la “Discesa di Cristo al Limbo”, penna e inchiostro su tracce di stilo, 208 x 204 mm, GDSU inv. 1475 E r. Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 35: “Cristo al Limbo: a pen/ na. Stato Intagliato da Mu/linari nella Raccolta dei disegni, T: II/ N:o 70.” Mulinari 1774, tav. IV, n. 14 (GDSU inv. 343 st. vol): “Raffaello da Urbino inv: e del:” ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “35. Nostro Signore che libera le anime dal Limbo, in tutto nove figure/ tocco in penna.” Morgenstern 1813, p. 393: “35. Christus reicht einem Kranken die Hand. Anbetende. Ziemlich ausgeführte Federz.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 312-314, n. 18; Petrioli Tofani 2014, II, p. 636, n. 35. 36 Raffaello, Deposizione, pietra nera (?), penna e inchiostro, quadrettatura a pietra rossa, a penna e a stilo, puntinatura parziale, 290 x 297 mm, GDS inv. 538 E r. Scacciati, Mulinari 1766, n. 81 (GDSU inv. 309 St. vol.): “Raffaello da Urbino inv: e del:” Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 36: “Un Giovine morto por/ tato da Varie Figure.” Morgenstern 1813, p. 393: “36. Ziemlich ausgeführter Entwurf zur Grablegung Christi (dem Gemälde, das im Palass Borghese war). Federzeichnung von sieben Figuren. Ohne Landschaft. Mit Quadraten durchzogen. NB.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 300-302, n. 11; Petrioli Tofani 2014, II, p. 636, n. 36. 39 Non identificato ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “39. La Madre di Raffaello, sola testa/ a chiaroscuro”. Morgenstern 1813, p. 393: “39. Ein Kopf mit Kapuze, in schwarzer Kreide. (?). Gewiss nicht von Rafael, meine ich.” 40 Non identificato Morgenstern 1813, p. 393: “40. Federzeichnung von GIUL. ROMANO.” 41 41 Raffaello, Sacra Famiglia, punta d’argento, biacca su carta preparata con colore grigio, 122 x 100 mm, GDSU inv. 499 E Morgenstern 1813, p. 393: “41. Kleine Zeichnung auf perlgrauem, gefärbten Papier, weiss gehöht. Die Madonna sitzt an der Erde mit auf dem Schoosse gefaltenen Händen; das Kind, sanft und ruhig, links neben ihr an der Erde, ein Buch über den Knien, niedersehend. Welch ein Geist lieber Reinheit und Stille in dieser Composizion! Wäre ich ein Maler, das führte ich in einem Bilde aus, und wäre es mir gelungen, so fagte ich: die ganze Composizion gehört Ihm, die Ausführung mir, die Freude daran uns. NB.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II, n. 17 (Raffaello). Nuova identificazione 31 42 42 Copia da Raffaello, Sacra Famiglia con San Giovannino, pietra rossa, biacca su carta giallastra, 170 x 250 mm, GDSU inv. 10899 F Morgenstern 1813, pp. 393-394: “42. Joseph sitzend auf einem Quaderstein; das Jesukind (von ganz anderer, allerdings weniger edeln Gesichtsbildung als in Nr. 41, doch von ganz kindlicher, und von lebhaftem Wefen) in einer Leinwand liegend auf der Erde, beyde Arme und das linke Füsschen emporstreckend zur Mutter, frohlokkend, dass sie da ist. Joseph hält mit beyden Händen die Windeln, worauf das Kind liegt. Aber die Mutter kniet selbst ihm gegenüber, die Rechte auf der Brust, die Linke legend auf den Nacken des kleinen Johannes, der auf das Jesukind schaut, auch das Knie gebeugt hat, und die Hände faltet. Joseph schaut ernst, wie er pflegt, über das Kind herüber; das Kind nur auf die Mutter; die Mutter aber auf den Sohn mit eifriger, feuriger Andacht und grosser Demuth, der Johannes demüthig befangen nur auf den Christusknaben. Alle drey find mit dem göttlichen Kinde beschäftig, das Kind nur mit der Mutter. Rothsteinzeichnung auf gelblichen Papier, weiss gehöht; fehr ausgeführt, und fest. NB. NB. Das gäb’ein Bild! ” Nuova identificazione 32 33 45 45 Raffaello (attribuzione tradizionale), Figura femminile inginocchiata di profilo; Madonna con il Bambino, punta metallica, biacca su carta preparata con colore grigio, 265 x 191 mm, GDSU inv. 1329 F ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “45. Una donna a chiaroscuro/ in ginocchioni, con una Madonna in lontananza”. Morgenstern 1813, pp. 394-395: “45. Eine hohe weibliche Gestalt, edel kniend, in langem Gewand und Schleier, das Gewand über dem rechten Arme haltend, das in langen, grossen, schönen Falten von ihr herabfliesst. Im Hintergrunde Madonna mit dem Kinde im Schoosse, welches die glückliche Mutter umhalset. Auf grauem gefärbten Papier mit Bleystist und weiss gehoht. NB.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul verso del foglio iscrizione a penna in grafia antica “Raffaello”; Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II n. 20 (Raffaello). Nuova identificazione 43 Non identificato Morgenstern 1813, p. 394: “43. Zeichnung mit schwarzer Kreide. Ein weiblicher Kopf, niedersehend. Non pare di R., hat jemand darunter geschrieben. Und ich galub’s auch nicht. Da ist nichts von seinem Geiste.” 44 44 Bernardino Gatti, Figura femminile seduta sulle nuvole, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro, biacca, quadrettatura parziale a pietra nera e rossa, 313 x 231 mm, GDSU inv. 571 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 44: “Una Sibilla a pen/na, e acquerello.” Morgenstern 1813, p. 394: “44. Eine Sibylle, sitzende Figur. Ihre Hände halten eine Rolle mit exotischen Charakteren. Grossheit in dieser Figur; etwas von Michelangelo’s Art darin: doch halte ich sie für Rafael’s Gedanken. Mit der Feder, mit Tusch und mit Rothstein. NB.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul verso del foglio iscrizione a penna in grafia antica, “Raffaello”. Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 637, n. 44. 46 46 Raffaello (attribuzione tradizionale), Putto alato con tazza nella mano destra e vaso nella sinistra, pietra rossa, 128 x 140 mm, Firenze GDSU inv. 10895 F Morgenstern 1813, p. 395: “46. Röthelzeichnung: ein schreitender Knabe mit einer Schale und Giesskanne, flüchting angedeutet.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: scheda storica (Raffaello). Nuova identificazione 51 48 34 49 47 47 Attribuito a Baccio Bandinelli, Due figure femminili, una con in braccio un bambino e l’altra che sorregge una tenda, penna e inchiostro, 216 x 118 mm, GDSU inv. 1486 E Morgenstern 1813, p. 395: “47. Eine weibliche Figur mit einem Kinde, und ein Mann, den Vorhang eines Baldachins wegziehend.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: scheda storica (Scuola di Raffaello). Nuova identificazione ipotetica 48 Raffaello, Studio della parte inferiore di una figura ammantata, punta d’argento, biacca su carta preparata con colore grigio, 108 x 117 mm, GDSU inv. 1325 F Morgenstern 1813, p. 395: “48. Der untere Theil einer sitzenden Figur; mit Crayon auf grauem Papier, weiss gehöht. Man hat darunter geschrieben: dalle Sibille della Pace in Roma.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II, n. 31. Nuova identificazione ipotetica (una diversa ipotesi è in Petrioli Tofani 2014, III, p. 973 che riconosce il foglio nel “Disegno a acquerello Lumeggiato di bianco di una porzione di figura panneggiata meno la testa, i piedi e le braccia, fatto dal Suddetto [Raffaello]” descritto da Pelli Bencivenni ms. 463/3.3 (1784), c. 54; della stessa opinione è Grisolia 2018, p. 181, che lo identifica anche in Morgenstern 1813, p. 408, “68. Fragment einer Figur, braun, von Ra-fael.”) 49 Raffaello, Presepe, punta d’argento, biacca, tracce di pietra rossa, puntinatura su carta preparata con colore grigio, 171 x 130 mm, GDSU inv. 502 E Morgenstern 1813, p. 395: “49. Die Madonna, und Joseph dahinter. Sie hebt einen Schleier vom Kinde. Durchsicht nach dem Ochsen der Krippe. Auf gefarbtem grauen Papier, weiss gehöht. Die Umrisse leider durchsteppt.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II, n. 18 (Raffaello). Nuova identificazione (una diversa ipotesi è in Petrioli Tofani 2014, II, p. 643, n. 5, che associa il disegno a “Un Presepio Schizzo Su / Carta bigia” descritto da Pelli Bencivenni nella Miscellanea degli “Scolari di Raffaello”). 50 Scuola di Raffaello, Battaglia di cavalieri, pietra rossa, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, 182 x 267 mm, GDSU inv. 1347 F Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 50: “Una Battaglia di/ Soldati a Cavallo: simile [penna e acquerello n.d.r] .” Morgenstern 1813, p. 395: “50. Partie aus einer Schlacht. Geistvolle Federz.; darin braun laviert; auch etwas Rothstein zu Hülfe genommen.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: scheda storica (Scuola di Raffaello). Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 637, n. 50. 50 51 Giulio Romano, Deposizione di Cristo nel sepolcro, pietra nera, penna e inchiostro su carta giallastra, 177 x 255 mm, GDSU inv. 1482 E Morgenstern 1813, p. 395: “51. Federz.: Grablegung Christi, anders als die Borghesische. Seelenvolle Striche.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ferri 1881, p. 75 (Scuola di Raffaello). Nuova identificazione ipotetica (Per Petrioli Tofani 2014, II, p. 643, n. 1 il disegno è invece il “Cristo morto circondato dalle Marie a penna, e acquerello. Su carta color terretta” nella Miscellanea degli “Scolari di Raffaello”. Per noi in quel caso si tratta dell’inv. 1434 E, che ha sul verso l’antica iscrizione “scuola di Raffaello” e le cui tecniche corrispondono precisamente a quelle descritte). 35 52 36 37 52 Scuola di Raffaello, Giuseppe calato nella cisterna, penna e inchiostro, 185 x 248 mm, GDSU inv. 527 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 52: “Giuseppe gettato nel/ pozzo dai Fratelli a penna.” Morgenstern 1813, p. 395: “52. Ein leeres Grab. Eilf Figuren schauen klagend und trauernd herab, ein Paar Kinder naiv neugierig. Federz., schrassirt.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 637, n. 52. 53 Raffaello, Madonna seduta con il Bambino, tracce di pietra nera, penna e inchiostro, 158 x 92 mm (misure massime), GDSU inv. 501 E Morgenstern 1813, p. 395: “53. Die Madonna mit dem Kinde auf dem Schoosse. Sehr flüchtige Federz. Sie sitz mit Grazie, sinnig.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul verso, iscrizione a penna in grafia antica, “Di Rafaello”. Nuova identificazione (Petrioli Tofani 2014, III, p. 1046, n. 82 ipotizza invece che il disegno sia la “Vergine Sedente col/ Figlio in collo; a penna di/ Raffaello Sanzio bello. Nel/ di dietro il med.[esim]o gruppo poco vario./ Doppio.” citata in Pelli Bencivenni, ms. 463/3.3 (1784), c. 95). 53 54 Non identificato Morgenstern 1813, p. 395: “54. Fluchtige, kräftige Federz.: Pferde und ein Führer eines Pferdes, lezteres nackt, ohne Kopf.” 55-65 66 55-65 (esemplificativa della serie è la foto dell’inv. 10940 F) Copie da Raffaello, Serie di undici Apostoli, penna e inchiostro su carta giallastra, 270 x 150 mm, GDSU invv. 10931 F – 10940 F, 10943 F Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], nn. 55-65: “Undici Aposto/ li a penna.” Morgenstern 1813, p. 396: “55-65. Schraffirte Federzeichnungen zu Rafael’s Aposteln. (?) Wohl nicht von ihm selbst. Man hat darunter geschrieben: per la stampa.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, pp. 637-638, nn. 55-65. 66 Copia da Raffaello, Due figure dall’Incendio di Borgo, pietra rossa, 398 x 201 mm, GDSU inv. 521 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 66: “Femmina Con Broc/ca in mano: a matita ros/sa.” Morgenstern 1813, p. 396: “66. Dagegen ganz entschieden von ihm die Wasserträgerin und eine andere halbe Figur zu dem Incendio del Borgo, in Rothstein. Äufserft geistvoll, kühn und kräftig behandelt. Die ganze Figur ist’s schon mit der bekannten Wendung: die Gesichtszüge sind natürlich weniger ausgeführt als im Gemälde; doch der Affect ist ganz darin. NB. NB.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 638, n. 66. 67 38 39 73 70 68 67 Copia da Raffaello, Sette angioletti in volo dalla Disputa del Sacramento, pietra rossa, 262 x 398 mm, GDSU inv. 1324 F r. Morgenstern 1813, p. 397: “67. Engelkinder zur Disputa im Vatikan, voll Leben und Tiefe. Mit grosser Bestimmtheit, und doch weich und trefflich, ausgeführt in Rothstein. NB.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II, n. 33 (Raffaello). Nuova identificazione 68 Copia da Donatello, Miracolo del cuore dell’avaro, penna e inchiostro, 218 x 281 mm (misure massime), GDSU inv. 1484 E Morgenstern 1813, p. 397: “68. Eine grosse, geistvolle Composizion, bloss mit Federzügen. Man hat darunter geschrieben: a Padova Bassorilievo in bronzo da Donatello nella Chiesa del Santo.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ferri 1881, p. 75 (Scuola di Raffaello). Nuova identificazione 69 Non identificato Morgenstern 1813, p. 396: “69. Eine Federzeichnung (nella Sala di Costantino). Halb verloschen. (?).” 70 Anomino sec. XVI, Putto alato, penna e inchiostro, 185 x 124 mm, GDSU, inv. 10893 F r. Morgenstern 1813, p. 396: “70. Engel auf grauem Papier mit Tusch, weiss gehöht. Man hat schon darunter geschrieben: pare una impostura. Und das ist’s gewiss.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul recto del foglio iscrizione a penna in grafia seicentesca o settecentesca, “Raffaello”. Nuova identificazione ipotetica 71 Non identificato Morgenstern 1813, p. 396: “71. Weibl. Figur mit zur Rechten gewandtem Gesicht; ein Engel hält eine Tafel. (?) Die Drapperie in grossem Stil; Reinheit im Hinblick des Profils der weiblichen Figur. Doch mehr pentimenti im Ganzen, als bey Rafael gewöhnlich sich finden; daher ich zweifelhaft bin, ob diese Federzeichnung, worein mit Tusch und mit Bleystift gearbeitet ist, von ihm herrührt.” 72 Non identificato Morgenstern 1813, p. 397: “72. Von ihr gilt was von Nr. 70.” 73 Raffaello, Due studi di mezze figure virili e due angeli in volo, tracce di pietra nera, pietra rossa in due tonalità, 332 x 239 mm, GDSU, inv. 544 E Morgenstern 1813, p. 397: “73. Zwey Engel; auch ein fitzender, halbe Figur u. f. w. Rothsteinz., sehr geistreich behandelt, aber auch mit viel bestimmterem Umriss als in der Rothsteinzeichnung nach Masaccio, die Rafael’n beygelegt wird. (f. weiterhin). NB.” Nuova identificazione 79 74 40 74 Copia da Raffaello, Figure tratte dal Morbetto e dalla Strage degli Innocenti, tracce di pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, 158 x 121 mm, GDSU inv. 1348 F Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 74: “Un pezzo della Compo/sizione, che Và intagliata/ Col nome del Morbetto.” Morgenstern 1813, p. 397: “74. Aus der Pest bey den Philistern. Gruppe der todten Mutter mit dem Kinde, das von ihrer Brust nicht loslassen will, welches aber ein Mann, der sich die Nase zuhält, von ihr zu entfernen herankommt. Noch drey Figuren. Braun getuscht und mit der Feder. Voll Geist und Ausdruck. Beym todten liegenden Kinde unten scheinen mir die Umrisse etwas ängstlich; sollten diese vielleicht von einer fremden Hand später hinzu gefügt seyn? NB.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 308-309, n. 16b; Petrioli Tofani 2014, II, p. 638, n. 74. 76 77 77 Raffaello, Studio per la Madonna di Francesco I, pietra rossa, stilo, 337 x 214 mm, GDSU inv. 535 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 77: “Una Vergine a mati/ta Rossa Con Figlio, che Và/ ad abbracciarla.” Morgenstern 1813, pp. 397-398: “77. Studium zur Madonna in dem für Franz I. bestimmten Gemälde, das im Musée Napoléon ist, Rothsteinzeichnung. Es ist nur die Mutter und der Knabe; die Mutter ausgeführter, als dieser; doch ist ihr Arm, anders als im Bilde, noch unbekleidet [...].” Identificazione: Firenze 1984, pp. 366-367, n. 50; Petrioli Tofani 2014, II, pp. 638-639, n. 77. 75 Non identificato Morgenstern 1813, p. 397: “75. Flüchtige Federskizze, braun getuscht, halb verloschen: ein Heiliger nebst mehreren Figuren.” 78 Raffaello, Studio di tre figure per lo Spasimo di Sicilia, pietra rossa, stilo, 273 x 360 mm, GDSU inv. 543 E r. Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 78: “Tre Femmine Simili [a matita rossa, n.d.r.]/ in atto di presentarne una / di esse, bellissimo, benché Lo/goro dall’acqua in antico.” Morgenstern 1813, p. 398: “78. Studium zu einem paar Figuren im Spasimo di Sicilia, (wie schon jemand darunter geschrieben hat) wovon der Kupferstich von Dom. Cunego bekannt genug ist. Rothsteinzeichnung; mit sicherer Hand; zum Theil schraffirt. NB.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 345-346, n. 36; Petrioli Tofani 2014, II, pp. 638-639, n. 78. 76 Parmigianino, Testa di fanciulla, pietra rossa, 170 x 120 mm, GDSU inv. 1331 F r. Morgenstern 1813, p. 397: “76. Weiblicher Kopf im Profil mit Haarflechten, recht natürlich; sehr sleissig, rund und sicher in Rothstein ausgeführt.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta II, n. 46 (Raffaello). Nuova identificazione (una diversa ipotesi è in Petrioli Tofani 2014, II, p. 641, che associa il disegno alle “Teste femminili belle [...] a matita rossa” di Raffaello descritte da Pelli Bencivenni ai nn. 2-3 del volume Universale VI). 79 Raffaello, Liberazione di San Pietro dal carcere, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, 257 x 417 mm, GDSU, inv. 536 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 79: “San Pietro Liberato dall’/Angelo di Prigione: a acque/rello pur guasto, ma bello.” Morgenstern 1813, p. 398: “79. Studium zum ganzen Wandgemälde im Vatikan, Petrus im Gefängnifs und durch den Engel befreyet; Zeichnung mit der Feder, mit Bister und Weiss gehöht. Der herausführende Engel nur leicht angedeutet. NB.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 286-288, n. 3; Petrioli Tofani 2014, II, p. 639, n. 79. 78 41 80 82 80 Scuola di Raffaello, Svenimento della Vergine, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, 229 x 353 mm, GDSU inv. 1215 E Scacciati, Mulinari 1766, n. 13 (GDSU, inv. 241 St. vol.): “Raffaello da Urbino inv: e del:” Mulinari 1774, tav. XXXI, n. 112 (GDSU, inv. 441 St. vol.): “Raffaello da Urbino inv: e del:” Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 80: “Simile [a acquerello, n.d.r.], che esprime La / Vergine in deliquio, Con alcu/ne Figure attorno, Soggetto Ri/petuto al n. 82: in parte. / Lo hà Intagliato Lo / Scacciati nell’opera/ Tomo 1.” ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “80. Una Pietà, cinque figure/ acquerellata a chiaroscuro.” Morgenstern 1813, p. 398: “80. Drey Weiber, darunter Magdalena, an der Erde klagend um die hingefunkene Maria; auch Johannes tritt weinend heran. Mit der Feder und mit Bister. NB.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 639, n. 80. 42 83 43 84 81 Raffaello (attribuzione tradizionale), Studio di volto, pietra rossa, tracce di gessetto bianco, 195 x 150 mm, GDSU inv. 1332 F Morgenstern 1813, pp. 398-399: “81. Männlicher Kopf in Lebensgrösse, Rothsteinzeichnung, weiss gehöht; bestimmt ausgeführt, mit Schraffirung; meisterhaft. NB.” Nuova identificazione (una diversa ipotesi è in Petrioli Tofani 2014, II, p. 641, vedi n. 76). 81 82 Scuola di Raffaello, Svenimento della Vergine, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, 196 x 252 mm (misure massime), GDSU inv. 1335 F Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793]: vedi n. 80. Morgenstern 1813, p. 399: “82. Derselbe Gegenstand, wie nr. 81 [sic], aber etwas verändert; mit schwarzer Kreide, Bister und weiss gehöht. (?) In Nr. 81 [sic] ist alles ungleich bestimmter und besser. Nr. 82 scheint mir nicht von Rafael selbst.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 639 sotto il n. 80. 83 Bottega di Raffaello, Predica di San Paolo ad Atene, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, 270 x 331 mm, GDSU inv. 1217 E ASFi, CdA, IV, cc. 256, 258, 260, 261, 7-28 settembre 1658, lettere di Volumnio Bandinelli a Leopoldo de’ Medici: due “disegni degli arazzi famosi di Raffaello”. Riprodotto da Mulinari nel 1782 (GDSU, inv. 646 st. vol.): “Raffaello da Urbino inv: e del:” Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 83: “Predicazione di S:[an] / Paolo a acquerello.” Morgenstern 1813, p. 399: “83. Paulus predigend zu Athen, mit der Feder und Bister; etwas abgerieben. NB. Forse fatto per la stampa, schrieb jemand darunter.” Identificazione: Firenze 1976, pp. 78-80, n. 56; Petrioli Tofani 2014, II, p. 639, n. 83. 85 84 Bottega di Raffaello, Cristo affida a San Pietro il gregge dei fedeli, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, quadrettatura a pietra nera, 232 x 366 mm, GDSU inv. 1216 E ASFi, CdA, IV, cc. 256, 258, 260, 261, 7-28 settembre 1658, lettere di Volumnio Bandinelli a Leopoldo de’ Medici: due “disegni degli arazzi famosi di Raffaello”. Scacciati, Mulinari 1766, n. 80 (GDSU, inv. 308 st. vol.): “Raffaello da Urbino inv: e del:” Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 84: “Simile [a acquerello, n.d.r.] Con Cristo, che / dà Le Chiavi a San Pietro, Re/ta/to. / Intagliato dal Mulinari/ nel Tomo II, n. 69. di d:” Morgenstern 1813, p. 399: “84. Desgleichen, Christus dem Petrus die Schlüssel gebend. NB.” Identificazione: Firenze 1976, pp. 78-80, n. 55; Petrioli Tofani 2014, II, p. 639, n. 84. 85 Giovanni Battista Franco, Guerrieri a cavallo preceduti da un portabandiera con lo stemma di Leone X, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, 223 x 420 mm, GDSU inv. 10911 F Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 85: “Simile [a acquerello, n.d.r.], Drappello di/ Soldati. Soggetto intagliato/ dal Franco. Il primo hà una/ Bandiera Con L’Arme Ponti/ficia Medici.” Morgenstern 1813, p. 399: “85. Ein Schwadron Reiter mit Schildern und Mützen; mit seltner Leichtigkeit behandelt. Voran trägt einer eine Fahne mit dem Mediceischen Wapen. Zeichnung mit Bister, schwarzer Kreide und weiss gehöht. Geistreich. Man hat darunter geschrieben. Man hat darunter geschrieben: Si trove alle stampe di Franco.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, pp. 639-640, n. 85. 89 86 89 Anonimo sec. XVI, Incendio di edificio con figure che soccorrono un uomo nudo giacente e altre che portano suppellettili, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito su carta giallastra, 245 x 395 mm, GDSU inv. 10948 F Morgenstern 1813, pp. 399-400: “89. Eine Feuersbrunst mit vielen Figuren; braun getuscht, weiss gehöht, hat sehr gelitten. Dubbio, ma bello, schrieh schon jemand darunter. Auch ich zweifle, ob es von Rafael ist, dessen Bestimmtheit ich vermisse.” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: Un disegno simile per soggetto e tecnica al Louvre (inv. 591) è classificato sotto il nome di Pedro Machuca, ispirato dall’Incendio di Borgo. Nuova identificazione ipotetica 87 o 88 opzione 2 n.d.r.], Mosè, che fa/ Scaturire L’acqua dal masso.” Morgenstern 1813, p. 399: “86. Moses, Wasser aus dem Felsen schlagen. Er tritt mit einem Sprung eilend heran. In den hinzugefügten sechs Figuren von Israeliten Verwunderung, Staunen, Andacht, Dank, in wenigen Zügen wunderbar ausgedruckt. Zeichnung auf braunen Papier mit Tusch und der Feder, Weiss gehöht. NB.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 290-291, n. 5; Petrioli Tofani 2014, II, p. 640, n. 86. 44 87 Copia da Raffaello, Gruppo di figure dalla Strage degli Innocenti, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca su carta marrone, 400 x 250 mm, GDSU inv. 14746 F oppure Copia da Raffaello, Gruppo di figure dalla Strage degli Innocenti, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca su carta marrone, 360 x 280 mm, GDSU inv. 14747 F Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 87: “Un pezzo della Strage/ degli Innocenti: Simile [a acquerello, n.d.r.].” Morgenstern 1813, p. 399: “87. Aus der Strage degli Innocenti, braun auf blauem Papier, Weiss gehöht, kräftig und geistreich. NB.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 640, n. 87. 87 o 88 opzione 1 86 Raffaello (?), Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, quadrettatura a pietra nera su carta color crema, 220 x 329 mm, GDSU inv. 509 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 86: “Simile [a acquerello, 88 Copia da Raffaello, Gruppo di figure dalla Strage degli Innocenti, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca su carta marrone, 400 x 250 mm, GDSU inv. 14746 F oppure Copia da Raffaello, Gruppo di figure dalla Strage degli Innocenti, pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca su carta marrone, 360 x 280 mm, GDSU inv. 14747 F Morgenstern 1813, p. 399: “88. Eben so; doch eine andere Partie derselben Composizion.” Nuova identificazione 90 91 90 Giovanni Francesco Penni (?), Dedalo scolpisce la giovenca per Pasifae, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, quadrettatura a pietra nera su carta tinteggiata con colore nocciola, 233 x 375 mm, GDSU, inv. 569 E Morgenstern 1813, p. 400: “90. Eine interessante Zeichnung von GIUL. ROMANO, der diesen Gegenstand in Villa Madama malte. Ein Bildhauer arbeitet an einem grossen Stier (Dädalus für Pasiphae). Eine Menge Amorinen sind beschästig zu sagen, den Schleifstein zu dreben u. s. w. Auf grauem Grunde, braun mit der Feder und dem Pinsel, weiss gehöht.” Altre informazioni che avvallano l’identificazione: Ramirez di Montalvo 1849, cassetta V, n. 63 (Giulio Romano). Nuova identificazione 91 Raffaello (?), Adorazione del vitello d’oro, tracce di pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, quadrettatura a pietra nera su carta color crema, 245 x 375 mm, GDSU inv. 510 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 91: “Simile [a acquerello, n.d.r.]: L’Adorazione del Vitello nel deserto.” Morgenstern 1813, p. 400: “91. Das goldne Kalb, in ähnlicher Manier gezeichnet. Diese Zeichnung aber, die übrigens gelitten hat, kann von Rafael seyn.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 391-293, n. 6; Petrioli Tofani 2014, II, p. 640, n. 91. 45 94 46 92 93 92 Raffaello, Partenza di Enea Silvio Piccolomini per il concilio di Basilea, tracce di pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca, tracce di stilo, quadrettatura a penna e inchiostro, 698 x 411 mm (misure massime), GDSU inv. 520 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 92: “Una delle Facciate/ della Sagrestia di Siena, Cioè/ La Veduta del Mare Con fi/gure: Intagliata Modernamente: Retato Simile [a acquerello, n.d.r.].” Morgenstern 1813, p. 400: “92. Merkwürdige Zeichnung zu einem der grossen Gemälde in der Sakristey des Doms zu Siena, die Pinturicchio dort ausgeführt hat; also eine von Rafael’s frühesten Arbeiten. [...].” Identificazione: Firenze 1984, pp. 283-286, n. 1; Petrioli Tofani 2014, II, p. 640, n. 92. 93 Copia da Raffaello, La pesca miracolosa, lievi tracce di pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca su carta cerulea, 197 x 348 mm, GDSU inv. 1223 E Mulinari 1774, tav. XXXIII, n. 118 (GDSU, inv. 447 st. vol.): “Raffaello da Urbino inv. e del.” Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 93: “Gli Apostoli, che pesca/no: Simile [a acquerello, n.d.r.] Su Carta turchi/na.” Morgenstern 1813, p. 401: “93. Petrus (beym Fischzug) und Andreas werden zum Apostelamt berufen. Zeichnung auf blauem Papier, braun, weiss gehöht. Jemand hat darauf geschrieben: fatto per la stampa. NB.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 641, n. 93. 47 95 94 Raffaello, San Giovanni Battista nel deserto, pietra rossa, biacca, 319 x 251 mm, GDSU inv. 545 E Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 94: “S:[an] Gio:vanni Battista nel De/serto, a matita Rossa Sogget/to Con qualche Variazione/ del Celebre quadro del S.[ignor] D.[uca?]/ nella Tribuna.” Morgenstern 1813, p. 401: “94. Studium zum Johannes in der Wüste, dem oben beschriebenen Gemälde der Gallerie; auf steinsarbenem Papier mit Rothstein, weiss gehöht: sehr ausgeführt, aber der Kopf jetzt halb verwischt; übrigens alles sehr bestimmt. Mit dem Mediceischen Stempel. NB.” Identificazione: Firenze 1984, pp. 346-347, n. 37; Petrioli Tofani 2014, II, p. 641, n. 94, che individua, in basso a sinistra, il timbro di Apollonio Bassetti (Lugt 2712). 95 Scuola di Raffaello, Nascita della Vergine, penna e inchiostro, biacca su carta scura, 290 x 190 mm, GDSU inv. 14728 F Morgenstern 1813, p. 402: “95. Mutter mit dem Kinde, das gewaschen werden soll; eine andere Figur gießt Wasser ins Becken. Im Hintergrund eine Figur auf einem Bett, und noch eine. Braun, grau gehöht. Mit dem Stempel der Mediceer. (?)” Altre informazioni che avvallano l’ascrizione antica a Raffaello: sul recto del foglio iscrizione a penna in grafia antica, “Raffaello”. Nuova identificazione: in basso a sinistra, il timbro di Apollonio Bassetti (Lugt 2712). Petrioli Tofani 2014, II, p. 635, individua la provenienza del foglio ma senza specificarne la collocazione al numero 102 del Particolare II. 98 96 96 Copia da Raffaello, Salomone unto re dal sommo sacerdote, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca su carta giallastra, 315 x 265 mm, GDSU inv. 10949 F Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 96: “Samuel che Unge Da/ vid. A acquerello” ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “96. Un Battesimo di 15 figure a chiaroscuro acquerellate. [...] Questi ultimi tre [96, 98, 102, n.d.r.] sono contrassegnati col bollo dell’arme medicea.” Morgenstern 1813, p. 402: “96. Eine Flussgottheit; braun; eben so gestempelt. (?)” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 641, n. 96, che individua anche il timbro di Apollonio Bassetti, in basso al centro (Lugt 2712). 48 97 Copia da Raffaello, San Pietro, pietra nera, 270 x 160 mm, GDSU, inv. 14732 F Morgenstern 1813, p. 401: “97. Ein Apostel, in schwarzer Kreide. Falso hat schon jemand darunter geschrieben; offenbar mit Recht”. Nuova identificazione: in basso al centro, il timbro di Apollonio Bassetti (Lugt 2712). Petrioli Tofani 2014, II, p. 635, individua la provenienza del foglio ma senza specificarne la collocazione al numero 97 del Particolare II. 97 98 Copia da Raffaello, Caino e Abele, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca su carta marrone, 210 x 420 mm, GDSU inv. 14741 F Pelli Bencivenni ms. 102 [1775-1793], n. 98: “Sacrifizio di Abele e Caino, simile [A acquerello, n.d.r.].” ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “98. Caino e Abele, che sacrificano al Padre Eterno, e in lontananza uccisione di Abele/ acquerello. [...] Questi ultimi tre [96, 98, 102, n.d.r.] sono contrassegnati col bollo dell’arme medicea.” Morgenstern 1813, p. 401: “98. Das Opfer Kains und Abels, und die Ermordung des leztern, welcher schlief. Braun, mit Feder und Pinsel, weiss gehöht. Man schrieb darunter: fatto per la stampa.” Identificazione: Petrioli Tofani 2014, II, p. 641, n. 98. 49 101 100 99 Non identificato Morgenstern 1813, p. 401: “99. Federz.: ein Ross m Sprunge, mit einem Reiter.” 100 Copia da Raffaello, il poeta Orazio, pennello e inchiostro diluito, pietra rossa, 200 x 115 mm., GDSU inv. 14739 F Morgenstern 1813, p. 401: “100. Ein bekränzter Dichter, aus dem Gemälde des Parnass; ziemlich ausgeführt. Doch schrieb schon jemand mit Recht falso darunter, obwohl sie den Mediceischen Stempel trägt.” Nuova identificazione ipotetica 101 Copia da Raffaello, Profeta Isaia, pietra rossa, 173 x 112 mm, GDSU inv. 10924 F Morgenstern 1813, pp. 401-402: “101. Studium mit Rothstein zum Bilde des Propheten Jesaias, nebst einem dabey stehenden Knaben, in S. Agostino zu Rom. NB.” Nuova identificazione: in basso a sinistra, il timbro di Apollonio Bassetti (Lugt 2712). 50 102 102 Raffaello (attribuzione tradizionale), Allegoria dell’Abbondanza, penna e inchiostro su tracce di pietra nera, 191 x 108 mm, GDSU inv. 1710 E Mulinari 1774, tav. XXXVIII, n. 134 (GDSU, inv. 463 St. vol.): “Raffaello da Urbino inv: e del:” ASGU, Filza XI, 1778, ins. 93: “102. Una Abbondanza, con cornucopia nella sinistra/ tocco in penna. [...] Questi ultimi tre [96, 98, 102, n.d.r.] sono contrassegnati col bollo dell’arme medicea.” Morgenstern 1813, p. 402: “102. Stehende weibliche Figur; Federz. (?) Man sieht schon, wie manche Nummer von den unbezweifelt echten abgeht, entweder als entschieden nicht von Rafael herrührend, oder doch als Andern und mir zweifelhaft. Wo ich das Zeichen (?) gemacht habe, haben Andere ihre Zweifel noch nicht geäussert.” Nuova identificazione: in basso a sinistra, il timbro di Apollonio Bassetti (Lugt 2712). Petrioli Tofani 2014, II, p. 635, individua la provenienza del foglio ma senza specificarne la collocazione al numero 102 del Particolare II.