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2001, "Salfi librettista", studi e testi a cura di Francesco Paolo Russo, Vibo Valentia, Monteleone, 2001 («Saggi», 13), pp. 97-131
2017
L’articolo, dopo una breve introduzione sul rapporto tra gli Stoici e la poesia, approfondisce la figura di Crisippo e in particolar modo perche lo stoico si sia servito cospicuamente di testi poetici e di versi di autori differenti nelle sue trattazioni filosofiche. Tale problema verra chiarito con l’esempio della citazione dei versi 1078-1079 della Medea di Euripide, citazione di cui Crisippo si serve per spiegare il concetto di ἀκρασία.
Medea, 2021
Mediante un sentiero che attraversa due concept album di Fabrizio De André significativamente pubblicati uno dopo l’altro, Non al denaro non all’amore né al cielo e Storia di un impiegato, individueremo due diverse forme di prigionia che scaturiscono da una medesima fonte: il potere. Nei due album, De André propone due modi diversi di superamento di tali prigionie, i quali riflettono l’evoluzione del proprio pensiero anarchico.
Studi (e testi) italiani, 2019
In questa sede viene proposto il testo della Francesca da Rimini di F. S. Salfi, composta durante l’esilio parigino, e rimasta inedita. L’introduzione intende mettere in luce come il soggetto, che metteva in primo piano lo scontro fratricida tra Paolo e Lanciotto, avesse avuto larga diffusione nelle tragedie composte negli Stati italiani in epoca post-napoleonica, caricandosi di allusioni al presente. Tra queste, oltre alla celebre versione di Pellico, figuravano quelle di Ulivo Bucchi e Luigi Bellacchi. La scelta del binomio amore e politica riflette la consapevolezza introiettata dagli autori drammatici della necessità di confrontarsi con una platea allargata, in un momento in cui cominciava ad essere chiara la centralità della partecipazione popolare nel processo di unificazione.
2010
Ancora oggi la figura di Medea continua a far parlare di sé, sui palcoscenici di tutto il mondo e nella cronaca nera. Come la Gioconda, la sua immagine si è impressa in maniera indelebile nell’immaginario collettivo, innescando un processo irreversibile di imitazioni e interpretazioni. Ma chi è veramente Medea? Alla luce delle sue molteplici incarnazioni è difficile da comprendere, anche perché ciascuna di esse ha vissuto e vive una propria storia, costituendosi come l’epicentro di una costellazione autonoma di significati. Nell’illustrare le tappe fondamentali della fenomenologia di Medea dall’antichità ai nostri giorni, la monografia prova a ricostruire le ragioni segrete per cui questo mito si è radicato così profondamente nel tessuto culturale dell’Occidente. E lo fa da una prospettiva originale, che distingue il mito dalla rappresentazione tragica, scoprendo in essa un vulnus insopprimibile della mentalità e della morale: il nichilismo. Attraverso un’analisi comparata di testi scelti, il libro guiderà il lettore alla scoperta del perché e in quale misura Medea possa considerarsi la progenitrice di questa amorfa Weltanschauung che permea non solo il «tempo degli dèi fuggiti», ma l’intera storia dell’uomo.
Personaggi femminili del mito, 2021
I nizio il mio excursus con il personaggio di Medea, cui ho già fatto cenno nell'Introduzione. E comincio ovviamente da Euripide che a questo personaggio ha dedicato una tragedia tra le più apprezzate di tutto il dramma antico. Alla parabola della vita di Medea Euripide dedicò altre due tragedie, perdute: le Peliadi, che trattano le vicende antecedenti quelle che si svolgono a Corinto 1 , e Egeo, sull'arrivo di Medea ad Atene, dopo la fuga da Corinto. Ma la tragedia che ebbe più successo fu appunto quella intitolata Medea, portata in scena ad Atene nel 431 a.C., che mi appresto ad esaminare. Medea: una figura di donna singolare, credo, la più complessa, più terribile e insieme più affascinante che sia mai stata portata sulle scene, una donna che certo suscita raccapriccio per quello che fa, in particolare l'uccisione dei figli, ma al tempo stesso ammirazione per la sua determinazione a non farsi umiliare, a vendicarsi nel modo più atroce di chi le ha fatto torto, rinnegando i giuramenti. Nell'epica omerica la vendetta, però, era compito dell'uomo, dell'eroe, e apparteneva alla "cultura di vergogna" 2 ; vendicandosi, Medea, anche se dilaniata da dubbi, si comporta come i tanti eroi epici, si pensi ad Achille, Aiace; e in questo, cioè, nel suo comportarsi in modo virile, consiste la sua grandezza. Di fronte a Giasone e alla sua modestia di uomo, altro che eroe!, grandeg
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World Journal of Biology Pharmacy and Health Sciences
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2018
Numen, Vol. 70, No. 5. Leiden: Brill, 2023: 473-513.
Moses among the Moderns: German Constructions of Biblical Law, 1750-1930, ed. Paul Michael Kurtz, 2023
Edited by Efrat Gal-Ed, Simon Neuberg and Daria Vakhrushova, 2023
Journal of Krishi Vigyan , 2024
actas del l 10° Seminario de Enseñanza y Aprendizaje del Cálculo y 1er Encuentro de Educación Económica y Financiera desde la Educación Matemática, 2024
The conversation, 2011
Journal of Business Management Education (JBME), 2018