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Numero

Long Lian Shi Il Drago apre le ali Numero 1 Indice - Introduzione Storia : Parte 1 : Le Teorie dell’origine del Tai Chi Chuan - Tai Chi Chuan : Elenco Dei Jing La Forma 108 di Tai Chi Chuan (Nomi delle tecniche) - Orizzonti : Il Rei Ki Il BaJi Quan - Salute : La Fitoterapia - La Salvia - Poetica e classici : Trattato di Chang San Feng sul Tai Chi Chuan 2 Introduzione E’ da qualche anno che volevo intraprendere un’iniziativa di questo tipo, poiché ho avuto modo di leggere altri giornalini interni delle palestre e mi erano piaciuti molto. Tutti questi giornali interni in un modo o nell’altro hanno fallito, poiché diminuito l’interesse da parte dei lettori o da parte degli scrittori dopo l’esaltazione iniziale hanno smesso di essere prodotti. L’obiettivo che mi propongo non è quello di creare un giornale che possa piacere ma di creare un raccoglitore dove pian piano possano essere raccolte le nostre conoscenze. Ho detto nostre perché la cosa più importante è che voi collaboriate alla stesura periodica del giornalino fornendo materiale ed esprimendo le vostre curiosità e i vostri giudizi al fine di migliorare e ampliare i contenuti. Il nome Long Lian Shi è stato scelto poiché esprime il concetto per il quale è nato tale giornalino. Il Drago apre le ali e si spera che col tempo possa volare, coprendo distanze sempre maggiori. Cominciamo quindi con qualche argomento e, per il secondo numero, aspetto vostri suggerimenti. Con questo numero nasce il nostro draghetto che dovremmo cercare di curare nel migliore dei modi per aiutarlo a crescere. Vi prego di non intendere queste pagine come un qualcosa da leggere e da buttare, poiché io spero di inserirci sempre maggiori informazioni che possano essere utili alla nostra cultura e soprattutto supportare la pratica dell’arte che noi abbiamo scelto. Scusate se con la prima uscita troverete degli errori ma non preoccupatevi, li troverete sicuramente anche nelle prossime. Per questo numero ringrazio i miei allievi per la collaborazione, in particolare Monica, che ha fornito il materiale sulla fito-terapia, e Cristiano per l’articolo che riguarda il Ba Ji Quan. Spero che tale iniziativa vi piaccia e aspetto la vostra collaborazione. Buona lettura 3 Parte 1: Le Origini del Tai Chi Chuan I moduli principali di TCC che sono attualmente praticati traggono le loro origini dal Villaggio Chen della contea di Wen , nella regione dello Henan. E' quindi ragionevole cominciare la nostra ricerca delle origini del Taijiquan proprio in quel villaggio,dalle prime tracce e da chi si pensa lo abbia appreso in quelle regioni . Le origini della disciplina I primi lavori scritti conosciuti sul Taijiquan non provengono dal Villaggio CHEN o da qualcuno dei suoi abitanti Il più antico manoscritto di cui si ha traccia è il Classico sul Tai Chi Chuan, presumibilmente scritto da Wang Tsung Yueh. Ai giorni nostri i più antichi manuali disponibili sul Taijiquan sono i 3 scritti da Li I Yu(1832-1892) noti come i 3 antichi manuali, che oggi si trovano a Yung Nien. Li I Yu imparò l'arte da suo zio Wu Yu Xiang che a sua volta fu allievo di Yang Lu Chan, il fondatore del famosissimo stile Yang del Tai Chi Chuan, e di Chen Ching Ping dal quale imparò la forma XIAO JIA o sequenza breve. In questi antichi manuali egli riporto,i classici del Taijiquan, il lavoro di suo Zio, e quelli di Wang Tsung Yueh oltre alle proprie scritture sull'arte.Nella sua breve prefazione al manoscritto riporto il nome di Chang San Feng come creatore del Tai Chi Chuan, che trasmise le sue conoscenze a Wang Tsung Yueh che a sua volta le trasmise al villaggio Chen. Più tardi, Li I Yu modificò l’introduzione scrivendo che il fondatore dell'arte era sconosciuto. Questo episodio diede origine alle differenti e controverse teorie sulla nascita del Tai Chi Chuan. La teoria di Chang San Feng Questa teoria seguita inizialmente dalle scuole Yang con l’andare del tempo venne adottata anche dalle altre scuole. Lo stile Yang assegna le sue origini a Chen Chang Xin allievo di Jiang Fa allievo a sua volta di Wang Tsung Yueh. Wang Tsung Yueh si suppone fosse uno studente di Chang Sung Chi, un celebre praticante dello stile interno del Tempio Wudang. Il Tempio Wudang situato sulla montagna sacra da cui trae il nome esiste tuttoggi e, come lui, anche lo stile interno che veniva praticato nel suo interno. Tale stile aveva in comune alcune caratteristiche con il TCC tra le quali il fatto di controllare l'avversario con la calma esteriore. Il creatore di questo Pugilato Interno fu Chang San Feng, un taoista che viveva sul monte Wudang. Con il passare dei secoli e delle generazioni il Tai Chi si è molto differenziato rispetto a tali arti sebbene mantenga alcune delle caratteristiche basilari in comune. 4 Il Tempio Wudang è tuttora esistente e ancora oggi saggi taoisti dirigono il tempio e continuano ad insegnare le arti marziali caratteristiche del Wudang. E' interessante sapere che nel tempio viene insegnata una forma chiamata Wudang Taijiquan. L'ultimo capo del Tempio, il taoista Xu Ben Shan (1860-1932) era specializzato in questa forma e la insegnava ai suoi discepoli insieme alle altre arti del Tempio. Xu Ben Shan spese la maggior parte della sua vita nel Tempio e quindi fu improbabile che la sua arte provenisse dall'esterno, ma nonostante il Wudang Taijiquan sia riconosciuto come l'origine delle arti marziali interne , non esiste nessun collegamento tra i praticanti del Wudang Taiji e Wang Tsung Yueh personaggio chiave per i moderni stili di TCC. Chang San Feng sarà esistito veramento viste le molte leggende su di lui o si attribuisce la crazione delle arti marziali interne ad un personaggio leggendario. Egli è menzionato da affidabili documenti storici come la 'Storia dei Ming' e 'The Ningpo Cronicles' ,che non fanno parte della letteratura sulle arti marziali, come fondatore delle arti interne del Wudang. Secondo il materiale disponibile Chang è vissuto tra termine della Dinastia Yuan(1279-1368) e l'inizio della Dinastia Ming (13681644). Anche in un altro stile di TCC,lo Zhao Bao, si trovano tracce delle arti di Jiang Fa , di Wang Tsung Yueh e di Chang San Feng. Gu Liu Xin, il celebre storico di Taijiquan ,si basò sulle scritture di Chen Xin nelle quali era riportato il nome di Chen Ching Ping come creatore dello stile Zhao Bao. Chen Ching Ping era uno studente di Chen You Pen che creò la nuova forma(xin jia) dello stile Chen che è conosciuta anche come la forma alta(gao jia) e la forma piccola(xiao jia). Chen Ching Ping è stato ricordato anche come allievo del maestro di Zhao Bao Taijiquan -Zhang Yan. Wu Yu Xiang mantenne la caratteristica della posizione alta , appresa durante lo studio con Chen Ching Ping nello stile che insegnò. L'attuale stile Zhao Bao è relativamente basso come posizioni ed è svolto lentamente senza [fajing] (emissioni della forza) a parte l'esecuzione dei calci, in una maniera comune agli stili Yang , Wu e da quelli che da questi ultimi hanno avuto origine. Questa teoria non può essere accertata completamente; l'unica cosa certa è che il tai chi è passato da Wang Tsung Yueh e Jiang Fa al Villaggio Chen ed al Villaggio Zhao Bao. E’ improbabile che Chang abbia sviluppato il TCC cosi come oggi possiamo vederlo ma sicuramente ha dato origine ad alcuni principi fondamentali di questa arte. I lavori che nei classici del TCC sono stati attribuiti a Chang è evidente che siano lavori di Wang Tsung Yueh come possiamo verificare nei manoscritti di Li I Yu. La teoria di origine del TCC attribuita a Chen Pu Questa teoria fu formulata da Chen Xin, il primo ad aver scritto un libro sullo stile Chen del TCC. Egli attribui la creazione dell'arte a Chen Pu, teoria ripresa successivamente da Chen Ji Pu, poichè Chen Pu insegnò ad un suo discendente un modo (via) per digerire il cibo. Chen Xin affermò che questo potesse essere Taijiquan. Nulla però attribuiva a Chen Pu il fatto di essere un esperto di arti marziali o di essere addirittura il creatore del TCC. Oltre a questo la famiglia Chen fu talmente 5 famosa per la sua arte per generazioni che le venne attribuito il nome di Famiglia Pao Chui Chen. In breve tempo infatti questa teoria non avendo basi solide venne ritenuta falsa. La teoria di origine del TCC attribuita a Chen Wang Ting Questa teoria la formulò per primo Tang Hao. Egli basò la sua teoria su una nota riportata sul manuale della famiglia Chen (Chen Si Jia Pu) che definiva Chen Wang Ting (1597-1664) come il creatore del Chen Fist (Pugno della famiglia Chen) , delle arti dellla sciabola e della lancia, e affermava che i componenti della famiglia Chen non impararono arti al di fuori del proprio Villaggio( Famiglia ). Secondo gli Annali dellla Contea di Wen , Chen Wang Ting fu un ufficiale della Provincia dello Shantung dal 1618 al 1621 e fu ufficiale in carica della guarnigione della contea di Wen nel 1641. La teoria fu successivamente elaborata da Gu Liu Xin, un buono amico di Tang Hao.Egli riportò che in un poema attribuito a Chen Wang Ting si Leggeva che Egli avesse creato l'arte durante il tempo libero e questa affermazione era sostenuta da un altra poesia attribuita a Chen Wang Ting sulle basi dell'arte Marziale. Con moderni studi linguistici però si è scoperto che il poema diceva esattamente il contrario ovvero che Chen Wang Ting non avesse tempo libero a sufficenza per inventare un' arte così complessa. Dobbiamo fare attenzione alle affermazioni di cui stiamo parlando a proposito dell'arte della Famiglia Chen, poichè queste non si trovano nel testo principale dei manoscritti di Famiglia, ma in note e commenti. D'altra parte considerando da quanto tempo la Famiglia Chen fosse famosa per le sue arti , sembra una grossa incongruenza il fatto di riportare il nome del creatore dell'arte in note aggiuntive e non nel testo principale. In aggiunta si devono considerare anche i primi scritti della famiglia Chen, i quali non attribuivano a Chen Wang Ting la creazione dell’arte.Le ultime linee scritte nel manuale della Famiglia Chen dicono chiaramente che i commenti e le note allegate al manuale principale sono opera di Chen Xin aggiunte quindi recentemente rispetto al testo principale. Lo stesso Chen Xin non affermava che Chen Wang Ting fosse il creatore dell'arte ma attribuiva l'invenzione a Chen Pu. Chen Xin fu anche autore dei San San Chuan Pu nei quali si completano le teorie dello Hsing I attraverso l'utilizzo delle teorie del TCC. questo manuale 3 delle 10 tesi di Hsing-I. Tang Hao affermò anche che Chen Wang Ting aveva usato 29 delle 32 posture riportate sul Ji Xiao Xin Shu, libro scritto dal Generale Qi Ji Kwang (1528-1587) . Esamineremo questa affermazione in seguito. La Poesia (Canzone ) sul pugilato attribuita a Chen Wang Ting fu presa dal manuale Liang Yi Tang Ben delle arti marziali Chen, che è anche il solo antico manuale che parla di una sequenza denominata delle 13 posture. Questo manuale contiene un aggiunta rispetto ad uno più antico ,il Wen Xiu Tang Ben nel quale non si parlava di nessuna sequenza delle 13 posture.Così è possibile che il Liang Yi Tang Ben sia un manuale contente aggiunte che non facevano parte della tradizione della Famiglia Chen. Un altro dei primi scrittori della Famiglia Chen fu Chen Zhi Ming. Egli fu colui che accompagnò Tang Hao e Gu Liu Xin , di cui abbiamo già parlato, nel loro viaggio a Chen Jia Gou (Villaggio) per investigare sulle origini del TCC.Il suo lavoro fu di rilevante importanza tanto quello degli altri due personaggi citati.Nel suo libro sulle arti della Famiglia Chen infatti raccolse i pensieri e le formule (poesie) sul tai chi che erano in vari manoscritti e manuali classici riguardanti l'argomento, svelandone delle nuove ed inedite. 6 Da quanto detto si può vedere chiaramente che probabilmente la Famiglia Chen ha imparato e praticato le arti marziali all'esterno del villaggio e in seguito specializzandosi e talvolta modificando le arti imparate in altri luoghi le ha rese di Famiglia tramandandole di padre in figlio. Tutte queste cose sgretolano le fondamenta sulle quali poggiava la teoria che individuava in Chen Wang Ting l'inventore delle arti della Famiglia Chen. Le Quattro antiche scuole di Taijiquan nel manuale Sung: Il TCC Sung ed i suoi Germogli Il manuale venne donato a Wu Tu Nan da un suo amico tra la fine del 1908 e l'inizio del 1909. Più tardi quando Sung Si Ming andò a Beijing (Pechino) ad insegnare Taijiquan, Wu ebbe l'opportunità di comparare il manuale che gli era stato donato con il manuale di Sung Si Ming notando che gli scritti avevano parecchie analogie. Nel manuale vengono elencate quattro scuole di Taijiquan, vale a dire Hsu, Yu, Cheng e Yin. Le posture riportate nel manuale hanno nomi simili al TCC stile yang e la forma e le posizioni della forma di spada sono quasi identiche, è ovvio che lo stile Sung deriva dallo stile Yang pertanto i dati storici contenuti nel manuale risultano essere sospetti e non possono essere trattati come reali. Quello che Jiang Fa trasmise al villaggio Chen Tutte le fonti di informazioni dell'epoca riportano dell'esistenza di questo personaggio e delle sue conoscenze sul TCC.Nello stile Zhao Bao ci sono tracce di Jiang Fa come nella stirpe che studiava questo stile cosi come nel libro di Chang Xin "Figure e detti sul tai chi nella Famiglia Chen". In questo si trova una canzone (Poesia) la quale , apparentemente, è stata trasmessa a Jiang Fa dal suo maestro dello ShanXi (presumibilmente Wang Tsung Yueh). Cosi anche in questo libro viene menzionato Jiang Fa come insegnante dell'arte. Questa canzone riportata nel libro di Chen Xin fu scritta da Du Yu Wan, che Wu Tu Nan aveva incontrato durante la sua visita investigativa al Villaggio Chen. Du Yu Wan stesso scrisse un libro che fu pubblicato solo una volta nel 1935. Il manuale originale scritto a mano è stato segnalato nel Villaggio Zhao Bao sebbene non sia mai stato reso pubblico. Questo manuale afferma che Jiang Fa insegnò l'arte a Du Yu Wan e la aveva appresa da Wang Tsung Yueh. C'è un capitolo nel libro dei Du chiamato 'Principi basilari del Wudang Taijiquan' che indica che Du considerava il suo Tai Chi come proveniente dalla scuola del Monte Wudang. Anche la tradizione della Famiglia Yang riporta che fu Jiang Fa ad insegare l'arte a Chen Chang Xin. Nel libro ' Ricerche sul TCC' di Wu Tu Nan(1984) viene riportato l'incontro che Wu Tu Nan ebbe con Chen Xin sul problema. Chen Xin ammise che Chen Chang Xin imparò l'arte da Jiang Fa dopo che lo stesso Jiang Fa lo ebbe battuto, e, a causa di questa sconfitta, a Chen Chang Xin non fu permesso di insegnare il Pao Chui. 7 I promotori delle stile Chen affermarono anche che Jiang Fa fu uno studente di Chen Wang Ting, riferendosi ad un dipinto che raffigurava Chen Wang ting insieme ad un uomo denominato Jiang. Il dipinto dovrebbe essere datato per poterne verificare l'autenticità ma ciò sembra non sia necessario poichè l'uomo raffigurato nel dipinto è chiamato Jiang Pu e non Jiang Fa. Queste informazioni provengono dal libro di Chen Xin.Questa informazione non corretta ha portato gli studiosi a ritenere Jiang Fa un componente della Dinastia Ming. In realtà le scritture di Chen Xin indicano che Chen Wang Ting era un personaggio della Dinastia Ming (1368-1644) e Jiang Fa della Dinastia Ching (1644-1911), durante l'era di Chien Loong (1716-1795). Così anche l'informazione tratta dall'interpretazione del dipinto si rivelò senza fondamenta.Chen Xin enfatizzò il fatto che Chen Wang Ting e Jiang Fa fossero di ere diverse poichè alcune persone credevano che Jiang Fa insegnasse le arti marziali di Chen Wang Ting. Quindi dando l'importanza necessaria alle arti della Famiglia Chen, possiamo ritenere che Jiang Fa fu la persona che rese morbido il Taijiquan di quei tempi e inserì le 13 posture nel programma di studio di tale arte. Le 13 posture consistono in 8 Jing diversi ed i Cinque direzioni del movimento. E' interessante notare che , come vedremo in seguito, che negli antichi documenti Chen sono riportati nomi diversi per identificare gli 8 Jing che ormai sono convenzionalmente nominati come riportati nei classici del TCC. Il Maestro di Jiang Fa: Wang Tsung Yueh Una canzone molto più vecchia del libro di Chen Xin indica come insegnante di Jiang Fa un personaggio dello Shanxi, che dovrebbe essere Wang Tsung Yueh, ed i contenuti della canzone sono pressochè identici al Trattato sul Taijiquan (Taijiquan Lun) attribuito a Wu Yu Xiang. Questo vorrebbe dire che Wu Yu Xiang aveva accesso agli insegnamenti di Wang e che la Famiglia Chen dovrebbe riconoscere la sua esistenza ed il fatto che egli fosse stato il Maestro di Jiang Fa. Questo renderebbe quantomeno improbabile la teoria che Wu Yu Xiang abbia inventato il personaggio di Wang. Oltre a questo Wu non esito a mettere il suo nome su altri lavori che egli scrisse prendendoli dai classici del TCC. Anche a Zhao Bao venne segnalato come facente parte della loro stirpe cosi come nella stirpe Yang. Il suo trattato sul Taijiquan è probabilmente il lavoro più completo sulla natura e sulla funzione dell'arte del Taijiquan. Tang Hao e Gu Liu Xin hanno scritto che Wang aveva imparato la sua arte dalla Famiglia Chen ma bisogna fare attenzione a quelle che potrebbero essere soltanto congetture. Nei documenti storici riguardanti la vita di Wang non ci sono riferimenti al fatto che egli abbia imparato la sua arte dalla Famiglia Chen. Oltre al Manuale di Wang, Tang Hao ottenne nel 1930 il manuale sull'arte della lancia Yin Fu scritto da Wang Tsung Yueh , il quale conteneva anche il classico sul TCC di cui abbiamo parlato. La prefazione Del manuale sulla lancia Yin Fu afferma che Wang nella sua vita,fu un insegnante della sua scuola privata a Luoyang nel 1791,fu attivo anche a Kaifeng nel 1795 ed era ancora vivo nel 1796. Tutti questi documenti dimostrano che non solo in quel periodo Wang visse realmente ma 8 che tante persone appresero da lui le arti. E' quindi molto improbabile che Wang fosse solo un personaggio inventato da Wu Yu Xiang. 9 Elenco dei Jing nel Tai Chi chuan L'autore di tale elenco fu Mike Sigman il 4 Dec 1994 Queto elenco di Jings fu scritto originariamente da Chen Yen Ling che prese in prestito i detti riportati sul libro scritto dalla Famiglia Yang. Sebbene questi siano definiti Jing, si può facilmente notare che alcuni di essi sono semplicemente tecniche e abilità per l'esecuzione delle quali vengono utilizzate le forze del centro, Interne , delle arti marziali Nei Jia. Ascoltare Ting Jing Peng è considerato anche come il potere che ascolta perché attraverso tale tecnica è possibile "sentire " il corpo degli oppositori. Nel momento in cui lo studente sviluppa la forza interna di Peng, comincia il lavoro sulla costruzione di una buona connessione e comunicatione tra studente e oppositore. Attraverso la pratica per aumentare la sensibilità, lo studente può arrivare ad analizzare con precisione il potere dell'oppositore, il suo equilibrio , la direzione, la pressione proprio come se riuscisse ad ascoltare le vibrazioni del corpo del’’oppositore con le orecchie. Praticando questo tipo di tecniche uno può continuare a sviluppare e migliorare la percezione della forza fino a portarla al livello della forza di comprensione (Tong Jing) . In altre parole, la mente diviene in grado di analizzare e misurare la pressione , la direzione, la velocita e la potenza dei movimenti degli oppositori in modo da poterli affrontare nel giusto modo. La Forza che aderisce Tzan Lien Jing Attraverso la dispersione delle mani ed il Twei Shou lo studente sviluppa la sensibilità e l'abilità di controllo note come la forza che aderisce. In altre parole, lo studente dovrebbe riuscire a penetrare la guardia dell'oppositore e a controllare e sconfiggere il suo attacco. Generalmente con il contatto iniziale , in una situazione di combattimento libero, lo studente può usare [peng] per ascoltare la forza della mano dell'oppositore (con studenti avanzati la sensibilità circonderà il corpo intero) e si stabilirà un contatto quasi magnetico. La sensazione dell'oppositore sarà quella di essere attirato o addirittura bloccato dallo studente come se fosse incollato al suo corpo L'applicazione speciale della forza che penetra è quella di smorzare una azione opposta molto veloce. La Forza che insegue 10 Tzo Jing Combinando i Jing espressi in precedenza si può sviluppare la forza che insegue. Questo tipo di potere permette allo studente di seguire la direzione dell'oppositore adattandosi a tutte le situazioni e di rispondere nel giusto modo senza dispersioni eccessive di energia. Si dice che, quando uno studente è capace di accompagnare tutte le mosse dell’avversario , veloci o lente che siano, ha acquisito la forza di contatto. La Forza che neutralizza. Hua Jing Con il potere di neutralizzare uno studente riuscirà a guidare a suo vantaggio lo Tzo Jing dell'oppositore in maniera flessibile, in modo da controbilanciare e rendere inefficace l'abilità di attacco dell'avversario. Prendere in prestito la forza Tzeh Jing Attraverso questo potere, lo studente può utilizzare la forza di un oppositore a proprio vantaggio. Quando l'oppositore attacca , non solo si neutralizza il suo attacco ma si utilizza la sua forza per rivoltargliela contro. Se tale modo di agire è eseguito con maestria l'oppositore viene spazzato via dalla sua stessa forza. La Forza che provoca Ying Jing Quando un oppositore non utilizza la sua forza, lo studente è nella situazione di non avere potere da prendere in prestito. In una tale situazione lo studente deve costringere l'assalitore ad utilizzare la forza in modo da poterla utilizzare a suo vantaggio. Questo processo è noto come provocare la forza di un oppositore. Questo può essere effettuato agendo anche sulla psicologia e sui riflessi dell’avversario. La Forza che sradica Ti Jing L'abilità nel provocare un ridirezionamento dell'attacco deviandolo all'indietro e verso l'alto. In tal modo provocare la perdita di aderenza al terreno (sradicare) dell'oppositore. Quando questo principio viene usato in una maniera più moderata, per esempio nella tecnica Peng, è utilizzato per elevare il centro di equilibrio dell'oppositore e mantenerlo in uno stato di stabilità precaria. La Forza che affonda Chen Jing Per contrastare il potere che sradica lo studente deve accrescere l'abilità nell'affondare. Quando una persona è in grado di utilizzare tale potere, chi cerca di sollevarlo troverà impossibile sradicare tale soggetto. Il corpo rilassato, e connesso è la fonte di questo. 11 La Forza che controlla Na Jing Il potere del controllo è applicato durante l'esercizio del Twei Shou e durante la pratica a mani nude. Lo studente proverà diversi modi per prendere il controllo della situazione ed eventualmente bloccherà l'avversario in una posizione tramite la quale riuscirà a sconfiggerlo. La costanza e l'abilità nell'utilizzo di Peng ed una giusta connessione del corpo sono le caratteristiche che determinano il successo di tale modo di agire. La Forza che apre Kai Jing Questa è l'applicazione della forza interna utilizzata per costringere chi mantiene una posizione di difesa per molto tempo, ad aprire la sua guardia in modo da sconfiggerlo. Psicologia e riflessi in armonia con l'oppositore sono vitali per la riuscita di tale tecnica. La Forza che chiude Ho Jing In questo caso lo studente dirige il suo potere interno in modo da causare una reazione nell'oppositore che si chiude verso il suo centro per difendersi. Nel processo di chiusura è possibile intrappolare l'oppositore che è concentrato sul suo baricentro e sulla sua difesa non dandogli possibilità di apertura. La Forza che devia Boh Jing Questo è uno sviluppo specializzato di potere interno che se conosciuto permette al praticante di deviare un assalitore di lato e di disperdere la sua forza, portando lo studente fuori pericolo.In questo caso la difficoltà consiste nel fatto che oltre a dover controllare il proprio Peng si deve prestare molta attenzione alla direzione della forza dell'avversario (sia che egli usi o non usi Peng). La Forza che striscia Chou Jing Questo livello di forza si raggiunge con il moto delle mani che strisciano su un corpo. Il movimento è simile a quello che si produce strofinando tra le mani dell'argilla per produrre una lunga corda. Spesso per eseguire le tecniche di Chinnà si utilizza questo tipo di forza. La Forza che torce Jzeh Jing Quando si utilizza la forza interna in questo modo, lo studente esegue sull'oppositore un'azione simile allo strizzare un panno bagnato. Questo tipo di utilizzo della forza consente di mettere in chiave le articolazioni di un oppositore che non è più in grado di difendersi. *** Nota: Questo utilizzo della forza interna è simile ai blocchi delle giunture eseguiti nelle arti marziali esterne. Mentre da fuori la tecnica può sembrare simile, in realtà lo studente di Tai Chi non usa la forza fisica ma si basa sul movimento di tutto il corpo. Questo utilizzo della forza può essere applicato a qualsiasi parte del corpo. La Forza che ruota Jen Jing 12 Nella pratica a due consiste nel fatto di ruotare attorno agli attacchi di un oppositore senza attaccarlo e senza farsi colpire. La Forza a spirale Dzuen Jing A causa della direzione a spirale della forza questo tipo di utilizzo dell'energia interna è riferito all'abilità di torcere confondendolo con il Jzeh Jing. Tale utilizzo della forza può far parte di tutte le tecniche per coadiuvare gli altri utilizzi della forza. La Forza che taglia Tze Jing Questo utilizzo della forza consiste nell'utilizzare il proprio Chi lateralmente per interrompere o rendere inefficace un qualsiasi attacco. Tale utilizzo della forza è molto simile all' Heng Jing (La Forza che attraversa) utilizzato nello Hsing I e nel Pa Qua. La Forza Fredda Nung Jing Questo utilizzo della forza consiste nello scuotere il corpo dell'oppositore dirgendolo verso il basso. In questo caso è molto importante conoscere la forza che chiude.Questo potere fa si che la forza penetri in profondità nel corpo dell’avversario per poi esplodere verso l’esterno.Tecnica che mira a provocare danni interni consistenti e che quindi deve essere tenuta in serbo per situazioni estreme. La Forza che interrompe Tuan Jing Il potere di interrompere la forza consiste nel fatto di mantenere la forza sotto il nostro controllo , senza permettere ad un oppositore di sfruttarla a suo vantaggio. L’abilità consiste nel riuscire a fermare l’emissione della forza in qualsiasi momento. La forza dei pollici Chuen Jing Qualche volta chiamata la forza breve, consiste nel fatto di rilasciare una grande forza su un’area relativamente piccola. Il Potere eccellente Fuen Jing Quando il Chuen Jing si perfeziona ecco che lo studente raggiunge il livello della forza della perfezione. In tale maniera egli sarà in grado di agire con le vibrazioni sui punti vitali dell’avversario e sui meridiani. (Dim Mak e punti di pressione) La grande forza del rimbalzo vibrante Dow Tiao Jing 13 Con questo utilizzo dell'energia interna , non solo si è in grado di spostare l'oppositore da un punto ad un altro, ma lo si può lanciare lontano come se fosse sospinto da una serie di rimbalzi. La Forza che Vibra Dow So Jing Con questo utilizzo dell'energia interna, l'oppositore è colpito da un flusso continuo di energia. Chi viene colpito da tale energia verrà proiettato all'indietro senza riuscire a fermarsi fino a quando verrà ostacolato nella sua traslazione da un oggetto solido. La Forza che piega Tzo Teh Jing Questo tipo di forza implica la conoscenza e l'abilità nel piegare il corpo colpendo con la parte più vicina all parte bloccata usando il Peng Jing. Per esempio se un oppositore afferra il polso, verrà colpito dal gomito, se blocca il gomito verrà colpito dalla spalla ecc. Potere della distanza Ling Kung Jing Questo è l'utilizzo della forza interna più raffinato e difficile da raggiungere ove l'oppositore viene presumibilmente colpito da una certa distanza senza essere toccato. Per raggiungere tale livello necessitano anni ed anni di pratica. Indice dei Jing Ascoltare La Forza che penetra La Forza che insegue La Forza che neutralizza Prendere in prestito la forza La Forza che provoca La Forza che sradica La Forza che affonda La Forza che controlla La Forza che apre La Forza che chiude La Forza che devia La Forza che striscia La Forza che torce La Forza che ruota La Forza a spirale La Forza che taglia La Forza Fredda La Forza che interrompe La forza dei pollici Il Potere eccellente - Ting Jing - Tzan Lien Jing - Tzo Jing - Hua Jing - Tzeh Jing - Ying Jing - Ti Jing - Chen Jing - Na Jing - Kai Jing - Ho Jing - Boh Jing - Chou Jing - Jzeh Jing - Jen Jing - Dzuen Jing - Tze Jing - Nung Jing - Tuan Jing - Chuen Jing - Fuen Jing 14 La grande forza che vibra La Forza che Vibra La Forza che piega Potere della distanza - Dow Tiao Jing - Dow So Jing - Tzo Teh Jing - Ling Kung Jing Tai Chi Chuan stile YANG 108 (Elenco dei nomi delle tecniche) Nome italiano 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. Nome cinese Forma della TERRA Di Lu Il drago apre le ali Posizione vuota Inizio Afferrare la coda del passero a DX Afferrare la coda del passero a SX Parare Tirare indietro Premere in avanti Respingere La frusta semplice Portare le mani avanti L’airone spiega le ali Sfiorare il ginocchio e muovere il passo DX Suonare il liuto Sfiorare il ginocchio e muovere il passo DX Sfiorare il ginocchio e muovere il passo SX Sfiorare il ginocchio e muovere il passo DX Suonare il liuto Sfiorare il ginocchio e muovere il passo DX Parare avanzando e colpire con pugno DX Muovere il passo e sferrare un pugno Chiusura apparente Long lian shi Wu Chi Qishi You lan quewei Zou lan quewei Peng Lu Ji An Danbian Tishou shangshi Bai-e liang chi Lou xi ao bu Shou hui pipa Lou xi ao bu Zou lou xi ao bu You lou xi ao bu Shou hui pipa You lou xi ao bu Pie shen chui Jin bu ban lan chui Ru feng si bi Nome italiano Nome cinese 15 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. Forma dell’UOMO Jen Lu Riportare la tigre sul monte Parare Tirare indietro Premere in avanti Respingere La frusta semplice Il pugno sotto il gomito Respingere la scimmia a DX Respingere la scimmia a SX Volo in diagonale Portare le mani avanti L’airone spiega le ali Sfiorare il ginocchio e muovere il passo DX Ago in fondo al mare Mani come un ventaglio Voltarsi e sferrare un pugno Pugno da fermo Sfiorare il ginocchio e muovere il passo DX Parare avanzando e colpire con pugno DX Muovere il passo e sferrare un pugno Parare Tirare indietro Premere in avanti Respingere La frusta semplice Muovere le mani come le nuvole La frusta semplice Accarezzare il collo del cavallo Lanciare il piede destro Lanciare il piede sinistro Voltarsi e dare un colpo con il tallone Sfiorare il ginocchio e muovere il passo DX Parare avanzando e colpire con pugno DX Avanzare e sferrare un pugno basso Voltarsi e sferrare un pugno Pugno da fermo Parare avanzando e colpire con pugno DX Muovere il passo e sferrare un pugno Colpo con il piede DX verso l’alto Abbracciare la tigre a SX Abbracciare la tigre a DX Colpo con il piede DX verso l’alto I draghi gemelli si contendono la perla Colpo con il piede SX verso l’alto Voltarsi e dare un colpo con il tallone Sfiorare il ginocchio e muovere il passo DX Bao hu gui shan Peng Lu Ji An Danbian Zhoudi Chui Dao nian hou Dao nian hou Xie fei shi Ti shou shangshi Bai-e liang chi Lou xi ao bu Haidi zhen Shan tong bei Zhuan shen pie shen chui Lou xi ao bu Pie shen chui Jin bu ban lan chui Peng Lu Ji An Danbian Yun shou Danbian Gao tan ma You fen jiao Zuo fen jiao Zhuan shen deng jiao Lou xi ao bu Pie shen chui Jin bu cai shui Zhuan shen pie shen chui Pie shen chui Jin bu ban lan chui You ti jiao Zuo da hu You da hu You ti jiao Shuang feng guan er Zuo ti jiao Zhuan shen deng jiao Lou xi ao bu 16 47. 48. 49. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. Parare avanzando e colpire con pugno DX Muovere il passo e sferrare un pugno Chiusura apparente Pie shen chui Jin bu ban lan chui Ru feng si bi Nome italiano Nome cinese Forma del CIELO Dian Lu Riportare la tigre sul monte Parare Tirare indietro Premere in avanti Respingere La frusta semplice Dividere la criniera del cavallo selvaggio DX Dividere la criniera del cavallo selvaggio SX Dividere la criniera del cavallo selvaggio DX Afferrare la coda del passero a SX Parare Tirare indietro Premere in avanti Respingere La frusta semplice La ragazza di giada tesse e lancia la spola La ragazza di giada tesse e lancia la spola La ragazza di giada tesse e lancia la spola La ragazza di giada tesse e lancia la spola Afferrare la coda del passero a SX Parare Tirare indietro Premere in avanti Respingere La frusta semplice Muovere le mani come le nuvole La frusta semplice Il serpente che striscia Il gallo d’oro in equilibrio su una zampa DX Il gallo d’oro in equilibrio su una zampa SX Indietreggiare e respingere la scimmia Volo in diagonale Portare le mani avanti L’airone spiega le ali Sfiorare il ginocchio e muovere il passo L’ago in fondo al mare Mani come un ventaglio Bao hu gui shan Peng Lu Ji An Danbian Yema fen zong Yema fen zong Yema fen zong Zou lan quewei Peng Lu Ji An Danbian Yunù chuan suo Yunù chuan suo Yunù chuan suo Yunù chuan suo Zou lan quewei Peng Lu Ji An Danbian Yun shou Danbian She shen xia shi Jinji du li Jinji du li Dao nian hou Xie fei shi Ti shou shangshi Bai_e liang chi Lou xi ao bu Haidi zhen Shan tong bei 17 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. Voltarsi e sferrare un pugno Il serpente bianco fa saettare la lingua Parare avanzando e colpire con pugno DX Muovere il passo e sferrare un pugno Parare Tirare indietro Premere in avanti Respingere La frusta semplice Le mani come le nuvole La frusta semplice Accarezzare il collo del cavallo Le mani si incrociano Voltarsi e sfiorare il loto con la gamba DX Sfiorare il ginocchio e colpire con pugno basso Parare Tirare indietro Premere in avanti Respingere La frusta semplice Il serpente che striscia Avanzare e formare le sette stelle Indietreggiare e cavalcare la tigre Voltarsi e sfiorare il loto con la gamba DX Tirare con l’arco contro la tigre Sfiorare il ginocchio e muovere il passo Parare avanzando e colpire con pugno DX Muovere il passo e sferrare un pugno Chiusura apparente Chiusura del Taiji Zhuan shen pie shen chui baishe tu xin Pie shen chui Jin bu ban lan chui Peng Lu Ji An Danbian Yun shou Danbian Gao tan ma Shizi shou Zhuan shen shizi tui Lou xi zhi dang chui Peng Lu Ji An Danbian She shen xia shi Shang bu qixing Tui bu kua hu Zhuan shen shizi tui Wan gong she hu Lou xi ao bu Pie shen chui Jin bu ban lan chui Ru feng si bi He Taiji 18 Questa Rubrica del giornalino sarà una fonte di informazioni per conoscere altre arti e curiosità . Tutte le informazioni che verranno presentate saranno comunque relativamente superficiali e fornite da persone o riprese da notiziari, articoli di giornale, opuscoli, e altro proprio con l’intenzione di informare senza, giudicare e senza esprimere o meno il nostro interesse. Di conseguenza mi scuso se le notizie riportate non saranno esatte o saranno solamente l’interpretazione di un singolo ma non conoscendo un argomento bisogna fidarsi di quello che ci viene riportato. L’approfondimento degli argomenti ,se richiesto da più persone, può essere preso in considerazione eventualmente scrivendo nuovi articoli più specifici o organizzando stage o seminari con persone adeguatamente preparate circa le notizie che io periodicamente inserirò in questa parte del giornalino. Il Rei Ki Rei Ki è un termine giapponese che indica l’Energia Cosmica Universale. Fin dalla nascita ogni essere vivente ne è collegato sotto forma d’Energia Vitale. Letteralmente Rei-ki significa connettere l’Energia Universale (Rei) al proprio soffio vitale (Ki). E’ un metodo semplice e potente per entrare in armonia con se stessi e con tutto quello che ci circonda. Nella vita le esperienze negative bloccano o modificano il flusso dell’energia all’interno del nostro corpo, il Rei Ki agendo sul corpo fisico, mentale e spirituale rinnova le energie bloccate, consentendo così alla forza vitale di scorrere libermente. Il Rei Ki dà più forza alle nostre emozioni, il coraggio nel fare le nostre scelte e per cambiare situazioni che da tempo non siamo in grado di modificare. Nel cuore c’è più armonia, più calore, più gioia, più chiarezza nella nostra mente e per questo è guarigione non solo nel corpo, ma anche nella mente e nello spirito. Chiunque può imparare il Rei Ki ,dal bambino all’anziano, non si richiede nessuna predisposizione, e ricevuta l’iniziazione, tramite un cerimoniale durante il quale vengono aperti i canali energetici, l’energia fluirà dalle mani per tutta la vita. Il Rei Ki è un antico metodo di guarigione riscoperto dal Dr. Mikao Usui, monaco Cristiano vissuto in Giappone nell’800, professore di Teologia nella piccola Università Cristiana di Kioto, la Doshisha University. Egli studiò i fenomeni legati alle guarigioni operate dai grandi Maestri spirituali, viaggiò per molti anni e dopo svariate ricerche, studi e meditazioni Sviluppò un sistema di guarigione basato sugli antichi insegnamenti riportati dalle scritture arcaiche il lingua Sanscrita. Passò tutta la vita praticando ed insegnando questo metodo al quale diede il nome Rei Ki , che oggi viene praticato ed insegnato in tutto il mondo. 19 Il BaJi Quan Il BaJi è uno stile di Gong Fu vecchio di 300 anni, a partire dal primo imperatore della dinastia Qing praticamente sia le loro guardie del corpo che gli stessi sovrani vennero addestrati a questa arte. Secondo l'imperatore Qian Lung "il TaiJi andava bene per la pace mentre per la guerra era più indicato il BaJi." Il Baji guadagnò così la sua reputazione di arte potente, con rilascio di potenza esplosiva combinata a tecniche semplici ma immediate ed efficaci. l'allenamento: Nel primo BaJi non c'erano tante forme come se ne possono trovare oggi molti studenti aggiunsero forme addizionali derivanti probabilmente da altri stili di Gong fu le forme originali erano la Jin Gang Ba Shi Otto forma del furtod'oro Ba Ji Xiao Jia La Forma piccola Ba Ji Ta Jia La Forma grande Liu Da Kai Sei grandi aperture L'allenamento del BaJi include la preparazione dello spirito, lo sviluppo esterno del corpo, allenamento interno del Qi e allenamento della tecnica. Il movimento esterno si sviluppa in Otto differenti tipi di animale e crea Otto tipi di abilità. L'allenamento col Qi Gong combinato con la preparazione dello Spirito rende capaci di produrre la potenza esplosiva del BaJi (Fa Jing) Vi sono tre stadi per apprendere il BaJi. Primo stadio: lo studio delle posizioni Zhang Zhuang - Pen Ma Bu lo studio della Forma Jin Gang Ba Shi e della Forma BaJi Xiao Jia. Questo è lo stadio è più difficile perchè crea forza nelle gambe e abbassa il Qi. La Ji Gang Ba Shi è usata per sviluppare la potenza del BaJi mentre l'altra è utile allo sviluppo fisico. questo stadio dura almeno tre anni Il secondo stadio include la Forma a due ( BaJi San Soo) ed la Forma Liou Da Kai, questi esercizi sono utili sia per i movimenti esterni che per quelli interni.. Occorrono indicativamente altri tre anni per padroneggiare questo stadio. L'ultimo stadio comprende lo studio della Xu Xi Gung e della forma BaJi Ta Jia. La Xu Xi Gung è chiamata la tecnica del conteggio dei numeri per accrescere il corpo interiore, si studieranno inoltre il Nei Dong Gong (un particolare Qi Gong del BaJi ) ed il Kou Qi gong (un altro Qi Gong per l'emissione del Qi con la respirazione) Principi e Teoria La potenza del BaJi è chiamata BaJi San Chui Liu Li o Potenza dei tre passi, oppure potenza delle tre sorgenti. la prima potenza è la spalla, la seconda potenza è l'anca e la terza potenza è il battito del piede e lo slancio del corpo. Se si unisce il Qi interno per coordinare le tre sorgenti si produce potenza istantanea.(Fa jing) i Classici del BaJi dicono: 1) Rendi chiaro il movimento delle tre sezioni del corpo 20 2) L'attività delle 4 estremità esterne e delle 4 estremità interne deve stesso istante 3) Connetti i 5 elementi 4) Tieni lontano dalla mente i Sei Desideri Umani iniziare e terminare nello la spiegazione è la seguente: 1) Le tre sezioni sono la Spalla, la Vita e la Gamba oppure Mano, Gomito e Spalla 2) Punto dice di coordinare Mani e Piedi (Le 4 estremità esterne) e il Qi, lo Spirito il Sangue ed il Jing nei suoi vari tipi (Le 4 estremità interne) 3) Punto dice coordina tutti i tuoi muscoli per produrre potenza 4) Punto dice ripulisci e concentra la mente in un punto che sarà il tuo obbiettivo. La Piccola Forma: il cardine del BaJI. La piccola forma di per sé contiene già l'essenza del BaJi praticando la piccola forma occorre : 1) Mantenere la posizione più bassa possibile ed alla stessa altezza per tutta la durata della forma (24 movimenti), 2) Mantenere la posizione per alcuni attimi meglio se a lungo ma in maniera uniforme durante tutta la forma, 3) Mantenere il corpo il più ritto possibile 4) Mandare giù il respiro nel Dan Tien 5) Tenere la punta della lingua appoggiata al palato 6) Tener sospesa la testa lasciare cadere le spalle e rilassarsi il più possibile Dopo aver appreso la forma si può concentrarsi sulla liberazione dell'energia Fa Jing, allora si devono apportare le seguenti modifiche al programma di studio: 1) Non si mantiene più la posizione a lungo ma al contrario tutto deve essere concatenato 2) Quando si slancia il corpo per colpire si deve battere il piede per scaricare l'energia La fase successiva è quella dello studio del Ji Rou Shou Gong, (le mani che spingono del BaJi,) lo studio del Ba ji Lu shou Gong, (le mani che afferrano del BaJi), tecniche del Qi Gong specifico per il BaJi Dopo si può affinare l’uso delle principali armi secondo lo stile BaJi. Breve cenno del Qi Gong Del BaJi Al primo livello lo studente inspira l’aria e la invia in profondità direttamente nel Dan Tien, poi lo studente batte sul Dan Tien con la punta delle dita o coi pugni per esercitare una vibrazione atta al risveglio del Qi poi espira l’aria. Questo livello serve per incamerare il Qi e risvegliarlo. Nel secondo livello il Dan Tien viene colpito con pugni per indirizzarvi l’attenzione cosicché la mente e l’energia sono diretti nel Dan Tien. Al terzo livello quando i pugni colpiscono il Dan Tien le vibrazioni muovono il Qi in tutto il corpo, e col battito del piede si aumenta la vibrazione che aiuta la diffusione del Qi. 21 La Fitoterapia La fitoterapia è, sinteticamente, l’utilizzo delle piante e delle erbe per la cura di numerose malattie e disturbi. In questa rubrica ci occuperemo delle piante più comuni, di facile reperibilità e del loro impiego pratico. Va ricordato brevemente che tutte le erbe medicinali non agiscono solo su un determinato organo, ma esercitano le loro attività curative su gli insiemi di funzioni vitali ( Sistema circolatorio, Digestione, ecc. ) Le erbe da utilizzare dovranno tutte pervenire da luoghi di raccolta che non siano inquinati da prodotti chimici ( gas di scarico, pesticidi, insetticidi, ecc.), dovranno essere raccolte la mattina e fatte essiccare, se necessario, all’ombra ed in luoghi arieggiati, oppure, più semplicemente, essere acquistate in Erboristerie specializzate. I dosaggi, sono generalmente riferiti ad un litro di liquido, per quantità minori, diminuire in proporzione. Per “PIZZICO” si intende la quantità che si può tenere tra pollice ed indice. Una “PICCOLA MANCIATA” è quanto possiamo tenere in mano chiudendo le dita a metà palmo. Per una “MANCIATA” le dita si chiudono sulla parte inferiore del palmo. Le preparazioni per uso interno : INFUSO : gettare acqua bollente sulle erbe e lasciar riposare qualche minuto ( da 3 a 5 ). Indicato per le erbe più delicate e per i fiori DECOTTO: si prepara mettendo la pianta in acqua tiepida o già in ebollizione, secondo i casi, e facendo bollire il tutto per qualche minuto. Metodo raccomandato di solito per le parti o le specie vegetali, più coriacee. MACERAZIONE : si ottiene lasciando riposare a lungo, da mezza giornata a 15 gg. La parte attiva della pianta nel vino o nell’alcool. Mai in acqua poiché si formano colture di microbatteri. SUCCO : si ottiene con le piante fresche e con la centrifuga poiché il procedimento manuale è molto lungo. Le preparazioni per uso esterno : LOZIONE : è un infuso o un decotto applicato direttamente sulla pelle massaggiando. Esistono altri tipi di preparati per uso esterno che sono poco pratici e richiedono molto tempo. Questi per il momento li citiamo e verranno descritti all’occorrenza : Impacco, Compresse, Colliri, Gargarismi, Bagni ed Irrigazioni. Incominciamo con descrivendo l’utilizzo di una piante molto comune : La Salvia 22 La Salvia La salvia, di cui si utilizzano le foglie ed i fiori, è prima di tutto stimolante: attiva la circolazione del sangue e favorisce l’equilibrio del sistema nervoso. S raccomanda vivamente alle persone affaticate , agli anemici, ai convalescenti, agli ipernervosi, ai nevrastenici e agli esauriti. La pianta è anche un forte tonico: calma il vomito e le diarree e, meglio di qualunque altra, agevola le funzioni dello stomaco e dell’intestino. Le virtù astringenti ne raccomandano l’uso per combattere emorragie, mestruazioni anormali, perdite bianche e tosse. Le virtù diuretiche, antispasmodiche e ricostituenti, fanno della salvia un prezioso medicamento contro malanni fastidiosi e anche gravi come la ritenzione delle urine, la disfunzione dei reni, gli edemi, la gotta, i reumatismi e le emicranie. E’ anche febbrifuga e limita l’eccessiva sudorazione notturna che si accompagna a molte malattie infettive. Ha un’azione molto benefica sul delicato apparato genitale femminile ( Tonificando l’utero, regolarizzando le mestruazioni e combattendo i disagi della menopausa. Sono state riconosciute alla salvia proprietà antidiabetiche : il decotto riporta in breve tempo alla normalità il tasso di zucchero nel sangue. Per uso esterno a forti proprietà antisettiche, e agevola la cicatrizzazione. Si consiglia per gargarismi e sciacqui ( gengiviti, ascessi, tonsilliti e carie), per lozioni, impacchi e bagni ( difende la salute della pelle e del cuoio capelluto con azione tonica e disinfettante. Preparazione ed impiego In cucina usate salvia in abbondanza , sulle carni arrostite, nelle salse, nelle zuppe ecc. Più ne mangerete meglio vi sentirete. INFUSO di foglie e di fiori : mettete un mezza manciata di salvia essiccata in un litro d’acqua.( Una tazza dopo i pasti, come tonico, digestivo e stimolante; una tazza prima di dormire contro l’insonnia, le angosce ed i sudori freddi.) DECOTTO di fiori e di foglie ( per uso esterno : lozioni, frizioni, shampoo ed impacchi) mettete una manciata e mezzo di salvia in un litro d’acqua. VINO ( fortificante e ricostituente ): su due manciate di salvia versate un litro di vino rosso bollente; lasciate in infusione per 1/4 d’ora; passate e zuccherate a volontà ( un bicchierino ai pasti, un altro prima di dormire). Altra ricetta : lasciate macerare 3 - 4 manciate di salvia in un litro di buon vino bianco o rosso , per una settimana ( un bicchierino ai pasti). VINO per uso esterno ( sulle piaghe ) : lasciate macerare una manciata di salvia in un 1/4 di litro di vino per tre giorni. LIQUORE : si può preparare un ottimo liquore, profumato e ricco di virtù medicinali, lasciando macerare per una settimana una manciata di salvia in 1/2 litro di acqua vite ( 1 cucchiaino da caffè al giorno, per via interna. Si usa anche per uso esterno in frizioni sulle parti doloranti.) TINTURA : fate macerare per due settimane una manciata di foglie della pianta in 1/4 di litro di alcool a 90 gradi; filtrate ( uso esterno : contro i dolori in frizioni per accelerare la circolazione del sangue, ecc) NOTA: anche se la salvia possiede mille virtù , ciò non toglie che questa sia controindicata per gli individui dal temperamento sanguigno ( molto esuberanti, dal viso rosso ecc.) 23 Trattato sul Tai Chi Chuan del M. Chang San Feng ( circa 1200 d.C.) Quando cominci a muoverti, che il corpo sia leggero e agile. Ogni parte del corpo sia collegata a tutte le altre. Si dovrebbe espandere l’energia interna, farla vibrare come il battito di un tamburo. Lo spirito dovrebbe condensarsi all’interno verso il centro del corpo. Quando esegui il Tai Chi, che esso sia perfetto ; non consentire alcuna imperfezione. La forma deve essere omogenea, senza alcuna irregolarità, e continua, senza che vi sia spazio per alcuna interruzione. L’energia interna, il chi, è radicata ai piedi, si trasferisce nelle gambe, è controllata dalla vita e si sposta, infine, lungo la schiena fino alle braccia e alla punta delle dita. Quando trasferisci il chi dai piedi alla vita, il corpo agisce come se tutte le parti fossero una cosa sola; ciò ti consente di avanzare e arretrare liberamente controllando l’equilibrio e la posizione. Se non riesci, perdi il controllo dell’intero sistema corporeo. Il solo rimedio a tale problema è la verifica della posizione. L’applicazione dei principi favorisce il movimento fluido del Tai Chi in ogni direzione: avanzare, arretrare, spostarsi verso destra e verso sinistra. In tutto ciò si dia risalto all’uso della mente nel controllo dei movimenti, e non semplicemente a quello dei muscoli esterni. E’ necessario seguire il principio 24 Tai Chi degli opposti: quando ti muovi verso il basso che la tua mente sia consapevole; quando avanzi che la tua mente tenga presente l’ arretrare; quando ti sposti verso sinistra, che la tua mente sia consapevole anche del lato destro, così che quando la tua mente sale stia contemporaneamente scendendo. Tali principi sono collegati al movimento Tai Chi così come sradicare un oggetto, distruggendone le fondamenta , lo si fa cadere più in fretta. La netta separazione del Positivo dal Negativo deve accompagnarsi alla netta individuazione del sostanziale e dell’insostanziale. Il corpo intero, integrato dalla connessione di tutte le sue parti, diviene un rapporto esteso di unità d’energia positiva e negativa, ciascuna delle quali deve essere interrelata, affinché tra loro non vi sia alcuna interruzione. Nella lunga forma il corpo deve muoversi come lo scorrere cadenzato dell’acqua di un fiume o come l’avvicendarsi delle onde dell’oceano. Nella lunga forma, parare, ritirarsi ruotando, premere, spingere, tirare verso il basso, dividere, colpire con il gomito e colpire con la spalla sono dette ‘ le forme degli otto diagrammi’ (Pa Kua), il movimento che comprende le otto direzioni. La posizione in piedi, l’avanzare, il ritirarsi, il guardare a sinistra, il fissare a destra e l’equilibrio centrale sono detti ‘I passi dei cinque stili’. Parare, ritirarsi ruotando, premere e spingere sono detti ‘le quattro direzioni cardinali’. Tirare verso il basso , dividere, colpire con il gomito e colpire con la spalla sono detti ’ le quattro diagonali’. L’avanzare, il ritirarsi, il guardare a sinistra , il fissare a destra e l’equilibrio centrale sono detti rispettivamente ‘metallo, legno, 25 acqua, fuoco e terra’. Quando le forme si combinano, sono chiamate ‘ le tredici posture originarie del Tai Chi’. Chang San Feng 26