Papers by Mario Veneziani
L'Industria, 2011
Entrepreneurship is among the most important elements for the evaluation of the local territorial... more Entrepreneurship is among the most important elements for the evaluation of the local territorial development and it is certainly a meaningful indicator to understand interregional differences in economic development. Traditional explanations of entrepreneurship rely on evaluating the role of characteristics of the macro environment (profitability, labor market) as well as of the micro environment (composition of local industries). In this work an attempt is made to study this second element, deriving from the literature three hypothesis concerning the linkage between agglomeration economies and local entrepreneurship. The three hypothesis are tested applying an empirical model of entrepreneurial choice and using provincial and industrial data, for the Emilia Romagna region and for Italy. The aim is to characterize the industrial environment of Emilia Romagna region, to explain the superior performance of this region, compared to the others of Italy. Results indicate that, differently from the remainder of Italy, provinces in Emilia Romagna benefit from a greater industrial diversification, which definitively stimulates new firms formation.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Agriregionieuropa, 2013
La decisione degli imprenditori agricoli di investire in capitale fisico, quale fabbricati (FB) e... more La decisione degli imprenditori agricoli di investire in capitale fisico, quale fabbricati (FB) e macchinari (ME), è influenzata, inter alia, da valutazioni di redditività dell’investimento, sulle quali incidono la differenza tra i prezzi di acquisto e rivendita di un bene capitale e, soprattutto, la natura incerta dei prezzi in agricoltura e degli aiuti pubblici al settore (i.e., nell’Unione Europea (UE) i pagamenti associati alla Politica Agricola Comunitaria (Pac)) (Serra et al. 2009; Boetel et al., 2007). Questi ultimi possono proteggere dalle fluttuazioni dei prezzi, qualora fossero accoppiati alle scelte produttive dell’azienda agricola, e/o aumentare il peso – sul reddito agricolo complessivo – di quello non legato alla produzione agricola, qualora vengano elargiti nella forma di sussidi disaccoppiati. Entrambe le implementazioni dei sussidi della Pac sono in grado di rendere meno stringenti i vincoli di costo e di credito fronteggiati da un’impresa agricola (Sckokai, 2005) e/o diminuire l’incertezza associata all’attività produttiva. In generale, un aumento del sostegno può determinare più alti livelli d’investimento. Tuttavia la decisione di non investire può rimanere comunque ottimale in presenza di persistente incertezza riguardo il valore futuro di alcune variabili economiche e/o di imperfezioni nel mercato dei capitali che non permettano il recupero totale dell’investimento fatto o impediscano l’utilizzo dei beni capitali per altri fini (i.e., la teoria dell’opzione reale dell’attesa (Huttel et al., 2010)).
In questa nota presentiamo alcuni risultati della stima di un modello di domanda di investimenti in FB e ME caratterizzata dalla possibilità di distinguere tra tre diversi comportamenti, cioè le scelte di disinvestire (D), di non investire (Z) e di investire (I)1 . Partendo dal modello teorico di determinazione della quantità ottima di investimento in beni capitali fondato sulla massimizzazione del valore attuale dell’utilità futura dell’imprenditore agricolo sviluppato da Sckokai e Moro (2009), si deriva una forma ridotta della funzione di domanda di investimenti in FB e ME. Seguendo l’approccio di Abel e Eberly (1994) è possibile modificarla in modo da spiegare le numerose e diverse frizioni nel mercato dei capitali che portano alla manifestazione di tre regimi di aggiustamento dello stock di capitale, dove quello di maggior interesse è Z. Il modello di Abel e Eberly (1994) è altresì innovativo poiché identifica i tre diversi comportamenti sulla base di intervalli, piuttosto che stime puntuali, del costo di aggiustamento del capitale. La stima e la convalida dei risultati del modello di Abel e Eberly (1994) avvengono implementando il modello di regressione a regimi separati per dati panel bilanciati ed i test statistici sviluppati da Hansen (1996, 1999, 2000)2. Le condizioni di mercato ed i vincoli – strutturali e/o dovuti alla differente implementazione dei sussidi disaccoppiati soprattutto tra vecchi e nuovi Stati Membri (MSs) – fronteggiati dal settore agricolo probabilmente molto diversi nei paesi dell’UE giustificano un’analisi comparata del ruolo dei pagamenti, nell’ambito del I Pilastro, della Pac nel determinare il livello degli investimenti in alcuni MSs3.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Agriregionieuropa, 2014
Negli ultimi anni, le istituzioni pubbliche si sono fortemente impegnate a mantenere e a promuove... more Negli ultimi anni, le istituzioni pubbliche si sono fortemente impegnate a mantenere e a promuovere la salubrità degli alimenti attraverso la loro attività normativa, anche a fronte dei ripetuti scandali alimentari che hanno interessato molti paesi. L’Unione Europea (UE), ha istituito l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) per assicurare un elevato livello di protezione del consumatore nonché per ripristinare e mantenere la fiducia nel sistema comunitario di produzione e/o distribuzione del cibo (Efsa, 2014). Inoltre, la Politica Agricola Comunitaria (Pac) dell’UE attribuisce alla salubrità alimentare il valore di “bene pubblico” prodotto da un’agricoltura multifunzionale e prospetta che il supporto futuro all’agricoltura potrebbe essere fortemente condizionato al rispetto di norme orientate in tal senso. Una tale politica di supporto all’agricoltura potrebbe essere fortemente apprezzata dai contribuenti europei: infatti, una recente indagine di opinione dei cittadini europei ha constatato che il 59% di essi ritiene che la Pac debba contribuire a fornire cibo salubre e di alta qualità (Eurobarometro, 2010). Data l’importanza che i consumatori attribuiscono alla salubrità alimentare, le aziende agro-alimentari private potrebbero adottare pratiche volontarie che mirino a garantire e preservare questo attributo. In questo contesto, una migliore comprensione della percezione e del valore del rischio sperimentato dai consumatori potrebbe aiutare sia le aziende private che le istituzioni pubbliche ad intraprendere iniziative orientate al miglioramento della salubrità del cibo.
Uno degli strumenti essenziali per il perseguimento della salubrità alimentare nell’UE è, dal 1979, il Sistema di Allerta Rapida per il Cibo ed i Mangimi (Rapid Alert System for Food and Feed Rasff) che consta di una piattaforma per lo scambio di informazioni circa le misure intraprese per contrastare i pericoli per la salute che si possono manifestare nei prodotti destinati all’alimentazione umana ed animale (Rasff, 2013). Il rapporto annuale del Rasff fornisce numerosi dati circa le notifiche, da parte degli Stati Membri dell’UE, di casi di potenziali pericoli per la salute dovuti alla commercializzazione di alimenti. Le micotossine costituiscono la seconda più importante causa di pericolo con il 15% circa delle notifiche pubblicate nel 2012 (525 su 3516, mentre i micro-organismi patogeni totalizzavano circa il 17% delle notifiche (Rasff, 2012)). Il 39% delle notifiche dovute a micotossine riguardava noci, prodotti derivati e semi; il 6% si riferiva a cereali o prodotti da forno e circa il 15% a prodotti per l’alimentazione animale. Il numero di notifiche relative alla contaminazione da micotossine è fortemente diminuito (-16,8%), nel periodo 2011-2012, poiché quelle relative alle aflatossine (AF) sono calate del 17,3%. Tuttavia, nel 2012 si sono registrati cinque casi di alte concentrazioni di AF M1 nel latte dovute al trasferimento della AF B1 sviluppatasi nel mais europeo utilizzato nella razione alimentare delle vacche da latte. Lo sviluppo delle AF nel mais è stato collegato alla forte siccità che ha condizionato la germinazione e maturazione della coltura nel Sud-Est Europa.
Storicamente, le AF sono state considerate un problema significativo nella fase di conservazione e trasformazione della materia prima agricola (Battilani et al., 2012); studi recenti hanno evidenziato come “… le Buone Pratiche Agricole (Bpa) costituiscano la prima misura per prevenire la contaminazione dei prodotti alimentari da parte di tossine vegetali e micotossine …” (Speijers et al., 2010:4)1. Inoltre, la consapevolezza del ruolo importante delle Buone Pratiche (BP) nella prevenzione/riduzione della contaminazione da AF si è estesa ad altre fasi della filiera del mais, e/o delle razioni alimentari animali che ne derivano, favorendo l’implementazione di Buone Pratiche Manifatturiere (Bpm) (Speijers et al., 2010). Di conseguenza, le aziende che impiegano BP (i.e., Bpa e/o Bpm) volte alla riduzione/prevenzione della contaminazione da micotossine sono particolarmente interessate a segnalare ai propri clienti questa caratteristica distintiva. Infatti, i prodotti “più salubri” che ne derivano possono essere commercializzati a prezzi più alti (Khlangwiset e Wu, 2010) di quelli “tradizionali”, in quanto il consumatore sarà disposto a pagare per ridurre il rischio di una possibile contaminazione degli alimenti. Il premio di prezzo che il consumatore è disposto a pagare fornisce una misura (indiretta) del rischio percepito per la salute. Poiché la produzione di cibi “più salubri” è più costosa, l’industria agro-alimentare è interessata ad una valutazione dell’apprezzamento e della disponibilità a pagare (willingness to pay, Wtp) dei consumatori per prodotti con queste caratteristiche distintive. La miglior metodologia empirica per rivelare le preferenze dei consumatori per prodotti definiti sulla base di un insieme di caratteristiche (Enneking, 2004) è effettuare un esperimento di scelta (stated choice experiment Sce) (Quagrainie et al., 1998). Infatti, la valutazione simultanea di più attributi di prodotto, tipica di un Sce, produce misure di welfare, tra le quali si può includere anche la Wtp, che possono essere determinate in modo molto preciso (Adamowicz et al., 1998). Studi empirici sulla valutazione delle preferenze del consumatore per cibi salubri includono quelli condotti da Enneking (2004), Aizaki e Sato (2007), Tonsor (2011) e Mørkbak et al. (2012). In particolare, Wang et al. (2008) e Wolf et al. (2011) si focalizzano sul latte.
Di seguito, si sintetizzano i risultati di un esperimento atto a determinare la percezione e la valutazione economica, da parte dei consumatori, dei rischi da micotossine nel cibo stimando, attraverso uno Sce, la Wtp di un campione di consumatori italiani per una “ipotetica” bottiglia di latte ottenuto da vacche nutrite anche con mais certificato per il rispetto delle Bpa e Bpm lungo la filiera, quindi con un minor rischio di contaminazione da micotossine (Sckokai et al., 2014).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Agriregionieuropa, 2016
I prodotti ad indicazione geografica (IG) (come verrà chiarito nella sezione successiva) sono ric... more I prodotti ad indicazione geografica (IG) (come verrà chiarito nella sezione successiva) sono riconducibili a quei prodotti le cui caratteristiche sono attribuibili al territorio da cui provengono e il cui nome è tutelato da accordi internazionali sull’uso della proprietà intellettuale. Nonostante vi siano accordi internazionali sanciti dal Wto e dal Wipo sulla identificazione, uso e protezione di questa categoria di prodotti, essi stanno assumendo un ruolo significativo nel dibattito tra l'UE e gli Usa nell’ambito del Partenariato Transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip - Transatlantic Trade and Investment Partnership). L’oggetto di negoziazione è la tutela giuridica delle IG dei prodotti agroalimentari con il fine di superare i contenziosi e gli ostacoli tecnici oggi presenti e di prevenire eventuali conflitti che potrebbero scaturire. E’ indubbio che il commercio internazionale dei prodotti ad IG, anche in una prospettiva futura, rappresenterà una quota limitata rispetto al commercio totale dei prodotti agroalimentari tra i due continenti; ciononostante, il dibattito relativo ad essi assume significato se si considera la valenza complessiva dei sistemi di produzione ad IG. A tal fine, è necessario considerare la natura multiforme del concetto di qualità territoriale e le funzioni socio-economiche ed ambientali svolte dai sistemi di produzione ad IG.
Le caratteristiche dei prodotti ad IG, oltre che da accordi internazionali, sono state evidenziate da numerosi progetti internazionali di ricerca in Europa e nel mondo (Arepo, 2015). La loro qualità, sintetizzata dal nome del territorio, non risiede solamente nelle caratteristiche intrinseche (gusto, sapore, etc.) ma anche in alcuni aspetti specifici dell’ambiente di produzione. Ne emerge che il concetto di qualità territoriale include una pluralità di aspetti: le caratteristiche naturali ed ambientali di un’area geografica; il patrimonio storico-culturale del luogo; la tradizionalità delle tecniche produttive. L’insieme di questi aspetti trova una sintesi nella reputazione del nome geografico.
Le funzioni assolte da un sistema di produzione ad IG includono aspetti economici, nella misura in cui i prodotti ad IG rappresentano una fonte di reddito per i produttori; aspetti sociali, cioè modelli di governance alternativi, che prevedono la gestione collettiva dei beni comuni; e una dimensione ambientale, che incoraggia la conservazione della biodiversità.
La rilevanza delle conseguenze derivanti dalle decisioni che verranno assunte nell’ambito dei Ttip ha condotto all’organizzazione di un convegno internazionale, nell'ambito delle attività dell'Associazione Europea degli Economisti Agrari (Eaae), dal titolo “Intellectual property rights for Geographical Indications: what is at stake in the Ttip?”. Svoltosi nell’aprile del 2015 presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Parma, ha accolto una cinquantina di presentazioni di ricercatori dell’accademia europea e statunitense, oltre agli interventi di quattro key-note speakers: Raimondo Serra (European Commission, DG Agriculture and Rural Development), Riccardo Deserti (Organisation for an International Geographical Indications Network - oriGin), Emilie Vandecandelaere (Fao) and Bruce Babcock (Iowa State University).
Questo articolo si propone di mettere in luce, sulla base delle evidenze emerse nel convegno, quegli aspetti concernenti le IG su cui le decisioni adottate nei negoziati Ttip avranno un impatto significativo, vale a dire: i) la tutela giuridica ii) il commercio internazionale iii) la sostenibilità dello sviluppo rurale/locale iv) la qualità e sicurezza alimentare.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Journal of Agricultural Economics, 2018
The empirical literature suggests that farmland prices and rents capitalise agricultural subsidie... more The empirical literature suggests that farmland prices and rents capitalise agricultural subsidies and that the 2003 reform of the EU Common Agricultural Policy, which decoupled subsidies from production and attached them to land, may have increased the extent of the phenomenon. Employing a farm‐level dataset, the Farm Accountancy Data Network (FADN) for Italy, we investigate this issue while accounting for selectivity, endogeneity and unobserved individual heterogeneity. To understand the impact of the reform we compare the estimates of capitalisation rate for decoupled payments with those for coupled payments. After correcting for unobserved individual heterogeneity and selectivity, our results reveal no capitalisation of coupled payments and only limited capitalisation of decoupled area payments into farmland rents in Italy.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Food Quality and Preference, 2017
Bookmarks Related papers MentionsView impact
EuroChoices, 2017
Intellectual Property Rights (IPRs) are an important issue in the negotiations between the United... more Intellectual Property Rights (IPRs) are an important issue in the negotiations between the United States (US) and the European Union (EU) for a Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) currently underway. However, Geographical Indications (GIs) are one of the most disputed topics because, for decades, the US and the EU have each led one of two seemingly irreconcilable camps on how to address the protection of GIs at the international level. Agreeing on GIs protection in international trade raises important issues related to four dimensions of the GI system, which are likely to become ever more relevant as the TTIP negotiations proceed: i) legal and institutional protection; ii) domestic and international trade; iii) rural/local development and sustainability; and iv) consumers, quality and food safety. Although important, GIs represent only one of the many chapters of the TTIP, and it is in the nature of such agreements that the final text will be the outcome of numerous compromises. To date, the details of the negotiations in the public domain are scant and only in the next few months will we discover whether the protection of GIs in TTIP is a mission possible or will remain an illusory hope.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In line with the New Empirical Industrial Organisation literature, a three-stage modelling of the... more In line with the New Empirical Industrial Organisation literature, a three-stage modelling of the fresh meat industry in Italy is developed to evaluate the extent of the oligopsonistic behaviour of downstream operators on upstream ones. Moreover, retailers are allowed to exercise oligopolistic market power over consumers purchasing three types of meats assumed substitutable in consumption. Employing a flexible technique for estimating such a model on a uniquely compiled database, evidence that market power is ...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Agribusiness, 2014
In recent years food manufacturers have been devoting a large portion of their R&D budget... more In recent years food manufacturers have been devoting a large portion of their R&D budget to the development off functional foods, as a competitive strategy within food demand markets; on the other hand, consumers, despite functional foods exhibit a significant level of information asymmetry, show an increasing attention towards them, recognizing their role in preventing or reducing health risks and/or improving other general functions of the organism. The objective of this paper is to evaluate the Italian consumers' willingness-too- ...
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Agribusiness: An International Journal, Mar 2015
In recent years, food manufacturers have been devoting a large portion of their R&D budgets to th... more In recent years, food manufacturers have been devoting a large portion of their R&D budgets to the development of functional foods. Although functional foods exhibit a significant level of information asymmetry, consumers appear to be increasingly appreciative, recognizing their role in preventing or reducing health risks and/or improving other physiological functions.This paper quantifies the willingness to pay of a representative sample of 600 Italian consumers for a hypothetical yogurt using a web-based stated choice experiment. The willingness to pay for two functional attributes (probiotics and catechin enrichment) was measured using the panel data version of a Random Parameters Logit model. The results show that respondents are willing to pay a premium for a catechin-enriched yogurt (0.38 €/jar), which is well above their willingness to pay for the probiotic attribute (0.21 €/jar). Averaging the individual values across sample sub-groups indicates that the willingness to pay for catechin enrichment may be related to age, income, health status, lifestyle and education. [EconLit citation: C25, C93, D12]
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bio-based and Applied Economics, Mar 2014
Mycotoxins contamination in food is a serious source of health risks. This paper evaluates the It... more Mycotoxins contamination in food is a serious source of health risks. This paper evaluates the Italian consumers’ perception of the mycotoxins’ risk through their willingness to pay (WTP) for a hypothetical bottle of milk obtained by cows fed with, inter alia, maize certified for the “good practices” (GPs) that reduce this risk. Therefore, a web-based stated choice experiment (SCE) has been carried out involving a representative sample of 973 Italian consumers and the WTP has been measured using the panel data version of a Random Parameters Logit (RPL) model. Results show that Italian consumers are willing to pay a 29% average price premium for “reduced-mycotoxins” milk. This premium increases for consumers between 44 and 54 years of age, who are students, have completed tertiary education, are economically well-off and shop fairly infrequently.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il legame tra alimentazione e salute è riconosciuto fin dai tempi antichi: come disse Ippocrate,“... more Il legame tra alimentazione e salute è riconosciuto fin dai tempi antichi: come disse Ippocrate,“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Questo legame è sempre più al centro dell'attenzione del consumatore moderno, per il quale l'alimentazione non deve soltanto soddisfare i fabbisogni nutrizionali dell'organismo ma anche costituire uno strumento per la prevenzione e persino la cura di malattie e patologie.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In comport with the New Empirical Industrial Organisation literature, a three-stages modelling of... more In comport with the New Empirical Industrial Organisation literature, a three-stages modelling of the fresh meat industry in Italy is developed to evaluate the extent of the oligopsonistic behaviour of downstream operators on upstream ones. Moreover, retailers are allowed to exercise oligopolistic market power over consumers purchasing three types of meats assumed substitutable in consumption. Employing a flexible technique for estimating such a model on a uniquely compiled database, evidence that market power is mainly exercised at the retail is unveiled. In fact, roughly 75 – 85% of the price margin at the retail level can be associated with the occurrence of oligopoistic market power. Empirical findings do not support the existence of the, often complained about, oligopsonistic power of retailers over processors and of the latter over farmers
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Entrepreneurship is among the most important elements for the evaluation of the local
territorial... more Entrepreneurship is among the most important elements for the evaluation of the local
territorial development and it is certainly a meaningful indicator to understand interregional
differences in economic development. Traditional explanations of entrepreneurship rely on
evaluating the role of characteristics of the macro environment (profitability, labor market) as
well as of the micro environment (composition of local industries). In this work an attempt is
made to study this second element, deriving from the literature three hypothesis concerning
the linkage between agglomeration economies and local entrepreneurship. The three hypothesis
are tested applying an empirical model of entrepreneurial choice and using provincial and
industrial data, for the Emilia Romagna region and for Italy. The aim is to characterize the
industrial environment of Emilia Romagna region, to explain the superior performance of this
757
region, compared to the others of Italy. Results indicate that, differently from the remainder of
Italy, provinces in Emilia Romagna benefit from a greater industrial diversification, which definitively
stimulates new firms formation.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
This paper uses the nationally representative Albanian Living Standards Measurement Study survey ... more This paper uses the nationally representative Albanian Living Standards Measurement Study survey from 2005 to investigate the determinants of life satisfaction. In common with much of the existing empirical literature that models life satisfaction (or subjective well-being) this paper exploits an ordered probit model. In contrast to the existing literature, however, the current study places an important emphasis on regression model evaluation. Diagnostic testing revealed a number of econometric model deficiencies but the explicit incorporation of a variance function into the ordered probit model resolved all detected problems. The tenor of the key findings generally reflects that found in the literature on the determinants of life satisfaction for both advanced capitalist and transitional economies. However, a number of additional themes with a strong Albanian dimension were interrogated. In particular, our study revealed evidence of long memories among Albanian respondents with respect to the collapse of that country's notorious pyramid schemes and the scarring effects of the episode continue to impact on life satisfaction even with the passage of almost eight years. A sizeable effect for communal level criminal activity on life satisfaction was also detected. In addition, our econometric estimates also provided some empirical insights on the monetary value of friendship and the costs of children.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Using cross-sectional data and employing probit models, the paper investigates child school atten... more Using cross-sectional data and employing probit models, the paper investigates child school attendance and labour in Morocco. Results indicate that education is a luxury good which can be purchased more easily by the non-poor. Moreover, a child is more likely to be in school if he/she is residing in an urban area and is the son/daughter of the head of the household. However, the Body Mass Index (BMI) - used to account for the impact of proper nutrition status on attendance probability - deters school attendance. More detailed empirical evidence is obtained by estimating the same type of models on gender based subsamples. Poverty status, household size and the provincial average of time taken to travel to school in minutes lessen the probability of female school attendance. If a female child lives in a household headed by a female, the pupil should have higher likelihood of school attendance. Besides being a quite common result, this occurrence can be employed to devise a policy initiative of disbursing to the female head a monetary or in-kind transfer devoted to pupils’ education which can be most cost-effective in closing the gender gap as required by the second Millennium Development Goal (MDG). The probability of a male going to school is limited by the significant role of some regional location dummies and living with an aged household head. The variables which are significant in both single-genders models generate higher probabilistic effects for females compared to males.
As expected, the child labour models estimate coefficients which are most of the time opposite in sign to the ones in the educational. The variable which is consistently associated with a negative influence on the dependent variable is the age of the household head. The significance of the yearly per capita expenditure in the child labour investigations might be driven by some endogeneity or the inclusion of asset variables. Besides the econometric problem, it undermines the confidence attached to the implementation of a cash/in-kind transfers devoted to curb child labour and promote school attendance. Industry localization effects and complementarity in within-household labour choices are present. The investigation carried out on gender-specific samples finds a inverted U shaped female trajectory in age probably due to early pregnancy. Moreover, poverty condition improves males probability of working while it diminishes females' school participation.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Inequality has developed in Albania after the collapse of Communism reaching moderate levels. Thi... more Inequality has developed in Albania after the collapse of Communism reaching moderate levels. This paper uses the nationally representative Albanian Living Standards Measurement Study surveys from 2002 and 2005 to investigate the significant correlates associated to individual log hourly wage in a sample of workers employed in their primary job. An augmented Mincer (1974) equation estimated for each year controls for the effects of demographic and job characteristics, human capital endowment, and professional and industry affiliation. Considerable care is put in developing a granular modelling of the industry effects in an attempt to detect potential national drivers of growth.
The multivariate regression consistently estimates an inverted U shaped relationship between the log of real hourly wages, the existence of a wage premium accruing to males, international migrants and individuals with university and beyond education. Somewhat surprisingly the individuals employed in the public sector receive lower wages most likely because of their limited productivity. The most peculiar result regards individuals employed in agriculture, the reference category for industry affiliation, enjoying higher wages compared to any other industry controlled for. While this is an almost unique result it might be due to Albania still lagging behind several neighbouring South Eastern Europe and developing economies. Moreover, the implicit wage premium in agriculture could reflect the major relevance of this sector in the coping strategies of the poor and most vulnerable or a within-country comparative advantage with respect to industries which suffer the most from the backlog in infrastructural development.
A static comparison of the two sets of estimates reveals that while the wage premium accruing to male and more educated workers is higher in 2005 than in 2002, the one enjoyed by return migrants, individuals employed in the private sector and in agriculture is smaller in 2005 compared to 2002.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
This paper uses the nationally representative Albanian Living Standards Measurement Survey of 200... more This paper uses the nationally representative Albanian Living Standards Measurement Survey of 2005 to investigate the determinants of life satisfaction. In common with much of the existing empirical economics literature that models life satisfaction (or subjective well-being), this paper exploits an ordered probit model. In contrast to this literature, however, the current study places an important emphasis on regression model evaluation. Diagnostic testing revealed a number of econometric model deficiencies but the explicit incorporation of a heteroscedastic function into the ordered probit model resolved all detected problems. The tenor of the key findings generally reflects that found in the literature on the determinants of life satisfaction for both advanced capitalist and transitional economies. However, a number of additional themes with a strong Albanian flavour were dealt with. In particular, our study revealed evidence of long memories among Albanian respondents about the collapse of that country’s notorious pyramid scheme and the scarring effects of this episode continue to impact on life satisfaction even after almost eight years. In addition, a sizeable effect for communal level crime activity on life satisfaction was also detected.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Journal of Economic Behavior & …, Jan 1, 2011
This paper uses the nationally representative Albanian Living Standards Measurement Study survey ... more This paper uses the nationally representative Albanian Living Standards Measurement Study survey from 2005 to investigate the determinants of life satisfaction. In common with much of the existing empirical literature that models life satisfaction (or subjective well-being) this paper exploits an ordered probit model. In contrast to the existing literature, however, the current study places an important emphasis on regression model evaluation. Diagnostic testing revealed a number of econometric model deficiencies but the explicit incorporation of a variance function into the ordered probit model resolved all detected problems. The tenor of the key findings generally reflects that found in the literature on the determinants of life satisfaction for both advanced capitalist and transitional economies. However, a number of additional themes with a strong Albanian dimension were interrogated. In particular, our study revealed evidence of long memories among Albanian respondents with respect to the collapse of that country’s notorious pyramid schemes and the scarring effects of the episode continue to impact on life satisfaction even with the passage of almost eight years. A sizeable effect for communal level criminal activity on life satisfaction was also detected. In addition, our econometric estimates also provided some empirical insights on the monetary value of friendship and the costs of children.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Talks by Mario Veneziani
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Mario Veneziani
In questa nota presentiamo alcuni risultati della stima di un modello di domanda di investimenti in FB e ME caratterizzata dalla possibilità di distinguere tra tre diversi comportamenti, cioè le scelte di disinvestire (D), di non investire (Z) e di investire (I)1 . Partendo dal modello teorico di determinazione della quantità ottima di investimento in beni capitali fondato sulla massimizzazione del valore attuale dell’utilità futura dell’imprenditore agricolo sviluppato da Sckokai e Moro (2009), si deriva una forma ridotta della funzione di domanda di investimenti in FB e ME. Seguendo l’approccio di Abel e Eberly (1994) è possibile modificarla in modo da spiegare le numerose e diverse frizioni nel mercato dei capitali che portano alla manifestazione di tre regimi di aggiustamento dello stock di capitale, dove quello di maggior interesse è Z. Il modello di Abel e Eberly (1994) è altresì innovativo poiché identifica i tre diversi comportamenti sulla base di intervalli, piuttosto che stime puntuali, del costo di aggiustamento del capitale. La stima e la convalida dei risultati del modello di Abel e Eberly (1994) avvengono implementando il modello di regressione a regimi separati per dati panel bilanciati ed i test statistici sviluppati da Hansen (1996, 1999, 2000)2. Le condizioni di mercato ed i vincoli – strutturali e/o dovuti alla differente implementazione dei sussidi disaccoppiati soprattutto tra vecchi e nuovi Stati Membri (MSs) – fronteggiati dal settore agricolo probabilmente molto diversi nei paesi dell’UE giustificano un’analisi comparata del ruolo dei pagamenti, nell’ambito del I Pilastro, della Pac nel determinare il livello degli investimenti in alcuni MSs3.
Uno degli strumenti essenziali per il perseguimento della salubrità alimentare nell’UE è, dal 1979, il Sistema di Allerta Rapida per il Cibo ed i Mangimi (Rapid Alert System for Food and Feed Rasff) che consta di una piattaforma per lo scambio di informazioni circa le misure intraprese per contrastare i pericoli per la salute che si possono manifestare nei prodotti destinati all’alimentazione umana ed animale (Rasff, 2013). Il rapporto annuale del Rasff fornisce numerosi dati circa le notifiche, da parte degli Stati Membri dell’UE, di casi di potenziali pericoli per la salute dovuti alla commercializzazione di alimenti. Le micotossine costituiscono la seconda più importante causa di pericolo con il 15% circa delle notifiche pubblicate nel 2012 (525 su 3516, mentre i micro-organismi patogeni totalizzavano circa il 17% delle notifiche (Rasff, 2012)). Il 39% delle notifiche dovute a micotossine riguardava noci, prodotti derivati e semi; il 6% si riferiva a cereali o prodotti da forno e circa il 15% a prodotti per l’alimentazione animale. Il numero di notifiche relative alla contaminazione da micotossine è fortemente diminuito (-16,8%), nel periodo 2011-2012, poiché quelle relative alle aflatossine (AF) sono calate del 17,3%. Tuttavia, nel 2012 si sono registrati cinque casi di alte concentrazioni di AF M1 nel latte dovute al trasferimento della AF B1 sviluppatasi nel mais europeo utilizzato nella razione alimentare delle vacche da latte. Lo sviluppo delle AF nel mais è stato collegato alla forte siccità che ha condizionato la germinazione e maturazione della coltura nel Sud-Est Europa.
Storicamente, le AF sono state considerate un problema significativo nella fase di conservazione e trasformazione della materia prima agricola (Battilani et al., 2012); studi recenti hanno evidenziato come “… le Buone Pratiche Agricole (Bpa) costituiscano la prima misura per prevenire la contaminazione dei prodotti alimentari da parte di tossine vegetali e micotossine …” (Speijers et al., 2010:4)1. Inoltre, la consapevolezza del ruolo importante delle Buone Pratiche (BP) nella prevenzione/riduzione della contaminazione da AF si è estesa ad altre fasi della filiera del mais, e/o delle razioni alimentari animali che ne derivano, favorendo l’implementazione di Buone Pratiche Manifatturiere (Bpm) (Speijers et al., 2010). Di conseguenza, le aziende che impiegano BP (i.e., Bpa e/o Bpm) volte alla riduzione/prevenzione della contaminazione da micotossine sono particolarmente interessate a segnalare ai propri clienti questa caratteristica distintiva. Infatti, i prodotti “più salubri” che ne derivano possono essere commercializzati a prezzi più alti (Khlangwiset e Wu, 2010) di quelli “tradizionali”, in quanto il consumatore sarà disposto a pagare per ridurre il rischio di una possibile contaminazione degli alimenti. Il premio di prezzo che il consumatore è disposto a pagare fornisce una misura (indiretta) del rischio percepito per la salute. Poiché la produzione di cibi “più salubri” è più costosa, l’industria agro-alimentare è interessata ad una valutazione dell’apprezzamento e della disponibilità a pagare (willingness to pay, Wtp) dei consumatori per prodotti con queste caratteristiche distintive. La miglior metodologia empirica per rivelare le preferenze dei consumatori per prodotti definiti sulla base di un insieme di caratteristiche (Enneking, 2004) è effettuare un esperimento di scelta (stated choice experiment Sce) (Quagrainie et al., 1998). Infatti, la valutazione simultanea di più attributi di prodotto, tipica di un Sce, produce misure di welfare, tra le quali si può includere anche la Wtp, che possono essere determinate in modo molto preciso (Adamowicz et al., 1998). Studi empirici sulla valutazione delle preferenze del consumatore per cibi salubri includono quelli condotti da Enneking (2004), Aizaki e Sato (2007), Tonsor (2011) e Mørkbak et al. (2012). In particolare, Wang et al. (2008) e Wolf et al. (2011) si focalizzano sul latte.
Di seguito, si sintetizzano i risultati di un esperimento atto a determinare la percezione e la valutazione economica, da parte dei consumatori, dei rischi da micotossine nel cibo stimando, attraverso uno Sce, la Wtp di un campione di consumatori italiani per una “ipotetica” bottiglia di latte ottenuto da vacche nutrite anche con mais certificato per il rispetto delle Bpa e Bpm lungo la filiera, quindi con un minor rischio di contaminazione da micotossine (Sckokai et al., 2014).
Le caratteristiche dei prodotti ad IG, oltre che da accordi internazionali, sono state evidenziate da numerosi progetti internazionali di ricerca in Europa e nel mondo (Arepo, 2015). La loro qualità, sintetizzata dal nome del territorio, non risiede solamente nelle caratteristiche intrinseche (gusto, sapore, etc.) ma anche in alcuni aspetti specifici dell’ambiente di produzione. Ne emerge che il concetto di qualità territoriale include una pluralità di aspetti: le caratteristiche naturali ed ambientali di un’area geografica; il patrimonio storico-culturale del luogo; la tradizionalità delle tecniche produttive. L’insieme di questi aspetti trova una sintesi nella reputazione del nome geografico.
Le funzioni assolte da un sistema di produzione ad IG includono aspetti economici, nella misura in cui i prodotti ad IG rappresentano una fonte di reddito per i produttori; aspetti sociali, cioè modelli di governance alternativi, che prevedono la gestione collettiva dei beni comuni; e una dimensione ambientale, che incoraggia la conservazione della biodiversità.
La rilevanza delle conseguenze derivanti dalle decisioni che verranno assunte nell’ambito dei Ttip ha condotto all’organizzazione di un convegno internazionale, nell'ambito delle attività dell'Associazione Europea degli Economisti Agrari (Eaae), dal titolo “Intellectual property rights for Geographical Indications: what is at stake in the Ttip?”. Svoltosi nell’aprile del 2015 presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Parma, ha accolto una cinquantina di presentazioni di ricercatori dell’accademia europea e statunitense, oltre agli interventi di quattro key-note speakers: Raimondo Serra (European Commission, DG Agriculture and Rural Development), Riccardo Deserti (Organisation for an International Geographical Indications Network - oriGin), Emilie Vandecandelaere (Fao) and Bruce Babcock (Iowa State University).
Questo articolo si propone di mettere in luce, sulla base delle evidenze emerse nel convegno, quegli aspetti concernenti le IG su cui le decisioni adottate nei negoziati Ttip avranno un impatto significativo, vale a dire: i) la tutela giuridica ii) il commercio internazionale iii) la sostenibilità dello sviluppo rurale/locale iv) la qualità e sicurezza alimentare.
territorial development and it is certainly a meaningful indicator to understand interregional
differences in economic development. Traditional explanations of entrepreneurship rely on
evaluating the role of characteristics of the macro environment (profitability, labor market) as
well as of the micro environment (composition of local industries). In this work an attempt is
made to study this second element, deriving from the literature three hypothesis concerning
the linkage between agglomeration economies and local entrepreneurship. The three hypothesis
are tested applying an empirical model of entrepreneurial choice and using provincial and
industrial data, for the Emilia Romagna region and for Italy. The aim is to characterize the
industrial environment of Emilia Romagna region, to explain the superior performance of this
757
region, compared to the others of Italy. Results indicate that, differently from the remainder of
Italy, provinces in Emilia Romagna benefit from a greater industrial diversification, which definitively
stimulates new firms formation.
As expected, the child labour models estimate coefficients which are most of the time opposite in sign to the ones in the educational. The variable which is consistently associated with a negative influence on the dependent variable is the age of the household head. The significance of the yearly per capita expenditure in the child labour investigations might be driven by some endogeneity or the inclusion of asset variables. Besides the econometric problem, it undermines the confidence attached to the implementation of a cash/in-kind transfers devoted to curb child labour and promote school attendance. Industry localization effects and complementarity in within-household labour choices are present. The investigation carried out on gender-specific samples finds a inverted U shaped female trajectory in age probably due to early pregnancy. Moreover, poverty condition improves males probability of working while it diminishes females' school participation.
The multivariate regression consistently estimates an inverted U shaped relationship between the log of real hourly wages, the existence of a wage premium accruing to males, international migrants and individuals with university and beyond education. Somewhat surprisingly the individuals employed in the public sector receive lower wages most likely because of their limited productivity. The most peculiar result regards individuals employed in agriculture, the reference category for industry affiliation, enjoying higher wages compared to any other industry controlled for. While this is an almost unique result it might be due to Albania still lagging behind several neighbouring South Eastern Europe and developing economies. Moreover, the implicit wage premium in agriculture could reflect the major relevance of this sector in the coping strategies of the poor and most vulnerable or a within-country comparative advantage with respect to industries which suffer the most from the backlog in infrastructural development.
A static comparison of the two sets of estimates reveals that while the wage premium accruing to male and more educated workers is higher in 2005 than in 2002, the one enjoyed by return migrants, individuals employed in the private sector and in agriculture is smaller in 2005 compared to 2002.
Talks by Mario Veneziani
In questa nota presentiamo alcuni risultati della stima di un modello di domanda di investimenti in FB e ME caratterizzata dalla possibilità di distinguere tra tre diversi comportamenti, cioè le scelte di disinvestire (D), di non investire (Z) e di investire (I)1 . Partendo dal modello teorico di determinazione della quantità ottima di investimento in beni capitali fondato sulla massimizzazione del valore attuale dell’utilità futura dell’imprenditore agricolo sviluppato da Sckokai e Moro (2009), si deriva una forma ridotta della funzione di domanda di investimenti in FB e ME. Seguendo l’approccio di Abel e Eberly (1994) è possibile modificarla in modo da spiegare le numerose e diverse frizioni nel mercato dei capitali che portano alla manifestazione di tre regimi di aggiustamento dello stock di capitale, dove quello di maggior interesse è Z. Il modello di Abel e Eberly (1994) è altresì innovativo poiché identifica i tre diversi comportamenti sulla base di intervalli, piuttosto che stime puntuali, del costo di aggiustamento del capitale. La stima e la convalida dei risultati del modello di Abel e Eberly (1994) avvengono implementando il modello di regressione a regimi separati per dati panel bilanciati ed i test statistici sviluppati da Hansen (1996, 1999, 2000)2. Le condizioni di mercato ed i vincoli – strutturali e/o dovuti alla differente implementazione dei sussidi disaccoppiati soprattutto tra vecchi e nuovi Stati Membri (MSs) – fronteggiati dal settore agricolo probabilmente molto diversi nei paesi dell’UE giustificano un’analisi comparata del ruolo dei pagamenti, nell’ambito del I Pilastro, della Pac nel determinare il livello degli investimenti in alcuni MSs3.
Uno degli strumenti essenziali per il perseguimento della salubrità alimentare nell’UE è, dal 1979, il Sistema di Allerta Rapida per il Cibo ed i Mangimi (Rapid Alert System for Food and Feed Rasff) che consta di una piattaforma per lo scambio di informazioni circa le misure intraprese per contrastare i pericoli per la salute che si possono manifestare nei prodotti destinati all’alimentazione umana ed animale (Rasff, 2013). Il rapporto annuale del Rasff fornisce numerosi dati circa le notifiche, da parte degli Stati Membri dell’UE, di casi di potenziali pericoli per la salute dovuti alla commercializzazione di alimenti. Le micotossine costituiscono la seconda più importante causa di pericolo con il 15% circa delle notifiche pubblicate nel 2012 (525 su 3516, mentre i micro-organismi patogeni totalizzavano circa il 17% delle notifiche (Rasff, 2012)). Il 39% delle notifiche dovute a micotossine riguardava noci, prodotti derivati e semi; il 6% si riferiva a cereali o prodotti da forno e circa il 15% a prodotti per l’alimentazione animale. Il numero di notifiche relative alla contaminazione da micotossine è fortemente diminuito (-16,8%), nel periodo 2011-2012, poiché quelle relative alle aflatossine (AF) sono calate del 17,3%. Tuttavia, nel 2012 si sono registrati cinque casi di alte concentrazioni di AF M1 nel latte dovute al trasferimento della AF B1 sviluppatasi nel mais europeo utilizzato nella razione alimentare delle vacche da latte. Lo sviluppo delle AF nel mais è stato collegato alla forte siccità che ha condizionato la germinazione e maturazione della coltura nel Sud-Est Europa.
Storicamente, le AF sono state considerate un problema significativo nella fase di conservazione e trasformazione della materia prima agricola (Battilani et al., 2012); studi recenti hanno evidenziato come “… le Buone Pratiche Agricole (Bpa) costituiscano la prima misura per prevenire la contaminazione dei prodotti alimentari da parte di tossine vegetali e micotossine …” (Speijers et al., 2010:4)1. Inoltre, la consapevolezza del ruolo importante delle Buone Pratiche (BP) nella prevenzione/riduzione della contaminazione da AF si è estesa ad altre fasi della filiera del mais, e/o delle razioni alimentari animali che ne derivano, favorendo l’implementazione di Buone Pratiche Manifatturiere (Bpm) (Speijers et al., 2010). Di conseguenza, le aziende che impiegano BP (i.e., Bpa e/o Bpm) volte alla riduzione/prevenzione della contaminazione da micotossine sono particolarmente interessate a segnalare ai propri clienti questa caratteristica distintiva. Infatti, i prodotti “più salubri” che ne derivano possono essere commercializzati a prezzi più alti (Khlangwiset e Wu, 2010) di quelli “tradizionali”, in quanto il consumatore sarà disposto a pagare per ridurre il rischio di una possibile contaminazione degli alimenti. Il premio di prezzo che il consumatore è disposto a pagare fornisce una misura (indiretta) del rischio percepito per la salute. Poiché la produzione di cibi “più salubri” è più costosa, l’industria agro-alimentare è interessata ad una valutazione dell’apprezzamento e della disponibilità a pagare (willingness to pay, Wtp) dei consumatori per prodotti con queste caratteristiche distintive. La miglior metodologia empirica per rivelare le preferenze dei consumatori per prodotti definiti sulla base di un insieme di caratteristiche (Enneking, 2004) è effettuare un esperimento di scelta (stated choice experiment Sce) (Quagrainie et al., 1998). Infatti, la valutazione simultanea di più attributi di prodotto, tipica di un Sce, produce misure di welfare, tra le quali si può includere anche la Wtp, che possono essere determinate in modo molto preciso (Adamowicz et al., 1998). Studi empirici sulla valutazione delle preferenze del consumatore per cibi salubri includono quelli condotti da Enneking (2004), Aizaki e Sato (2007), Tonsor (2011) e Mørkbak et al. (2012). In particolare, Wang et al. (2008) e Wolf et al. (2011) si focalizzano sul latte.
Di seguito, si sintetizzano i risultati di un esperimento atto a determinare la percezione e la valutazione economica, da parte dei consumatori, dei rischi da micotossine nel cibo stimando, attraverso uno Sce, la Wtp di un campione di consumatori italiani per una “ipotetica” bottiglia di latte ottenuto da vacche nutrite anche con mais certificato per il rispetto delle Bpa e Bpm lungo la filiera, quindi con un minor rischio di contaminazione da micotossine (Sckokai et al., 2014).
Le caratteristiche dei prodotti ad IG, oltre che da accordi internazionali, sono state evidenziate da numerosi progetti internazionali di ricerca in Europa e nel mondo (Arepo, 2015). La loro qualità, sintetizzata dal nome del territorio, non risiede solamente nelle caratteristiche intrinseche (gusto, sapore, etc.) ma anche in alcuni aspetti specifici dell’ambiente di produzione. Ne emerge che il concetto di qualità territoriale include una pluralità di aspetti: le caratteristiche naturali ed ambientali di un’area geografica; il patrimonio storico-culturale del luogo; la tradizionalità delle tecniche produttive. L’insieme di questi aspetti trova una sintesi nella reputazione del nome geografico.
Le funzioni assolte da un sistema di produzione ad IG includono aspetti economici, nella misura in cui i prodotti ad IG rappresentano una fonte di reddito per i produttori; aspetti sociali, cioè modelli di governance alternativi, che prevedono la gestione collettiva dei beni comuni; e una dimensione ambientale, che incoraggia la conservazione della biodiversità.
La rilevanza delle conseguenze derivanti dalle decisioni che verranno assunte nell’ambito dei Ttip ha condotto all’organizzazione di un convegno internazionale, nell'ambito delle attività dell'Associazione Europea degli Economisti Agrari (Eaae), dal titolo “Intellectual property rights for Geographical Indications: what is at stake in the Ttip?”. Svoltosi nell’aprile del 2015 presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Parma, ha accolto una cinquantina di presentazioni di ricercatori dell’accademia europea e statunitense, oltre agli interventi di quattro key-note speakers: Raimondo Serra (European Commission, DG Agriculture and Rural Development), Riccardo Deserti (Organisation for an International Geographical Indications Network - oriGin), Emilie Vandecandelaere (Fao) and Bruce Babcock (Iowa State University).
Questo articolo si propone di mettere in luce, sulla base delle evidenze emerse nel convegno, quegli aspetti concernenti le IG su cui le decisioni adottate nei negoziati Ttip avranno un impatto significativo, vale a dire: i) la tutela giuridica ii) il commercio internazionale iii) la sostenibilità dello sviluppo rurale/locale iv) la qualità e sicurezza alimentare.
territorial development and it is certainly a meaningful indicator to understand interregional
differences in economic development. Traditional explanations of entrepreneurship rely on
evaluating the role of characteristics of the macro environment (profitability, labor market) as
well as of the micro environment (composition of local industries). In this work an attempt is
made to study this second element, deriving from the literature three hypothesis concerning
the linkage between agglomeration economies and local entrepreneurship. The three hypothesis
are tested applying an empirical model of entrepreneurial choice and using provincial and
industrial data, for the Emilia Romagna region and for Italy. The aim is to characterize the
industrial environment of Emilia Romagna region, to explain the superior performance of this
757
region, compared to the others of Italy. Results indicate that, differently from the remainder of
Italy, provinces in Emilia Romagna benefit from a greater industrial diversification, which definitively
stimulates new firms formation.
As expected, the child labour models estimate coefficients which are most of the time opposite in sign to the ones in the educational. The variable which is consistently associated with a negative influence on the dependent variable is the age of the household head. The significance of the yearly per capita expenditure in the child labour investigations might be driven by some endogeneity or the inclusion of asset variables. Besides the econometric problem, it undermines the confidence attached to the implementation of a cash/in-kind transfers devoted to curb child labour and promote school attendance. Industry localization effects and complementarity in within-household labour choices are present. The investigation carried out on gender-specific samples finds a inverted U shaped female trajectory in age probably due to early pregnancy. Moreover, poverty condition improves males probability of working while it diminishes females' school participation.
The multivariate regression consistently estimates an inverted U shaped relationship between the log of real hourly wages, the existence of a wage premium accruing to males, international migrants and individuals with university and beyond education. Somewhat surprisingly the individuals employed in the public sector receive lower wages most likely because of their limited productivity. The most peculiar result regards individuals employed in agriculture, the reference category for industry affiliation, enjoying higher wages compared to any other industry controlled for. While this is an almost unique result it might be due to Albania still lagging behind several neighbouring South Eastern Europe and developing economies. Moreover, the implicit wage premium in agriculture could reflect the major relevance of this sector in the coping strategies of the poor and most vulnerable or a within-country comparative advantage with respect to industries which suffer the most from the backlog in infrastructural development.
A static comparison of the two sets of estimates reveals that while the wage premium accruing to male and more educated workers is higher in 2005 than in 2002, the one enjoyed by return migrants, individuals employed in the private sector and in agriculture is smaller in 2005 compared to 2002.
conflicting incentives and signals arising from markets and
society, and need to make trade-offs.
Sustainability advocacy groups are putting societal concerns
like animal welfare, food safety, cultural heritage, food
sovereignty, carbon footprint on the agenda of policy
makers and stakeholders in the food value chain. However,
there are many challenges to overcome, especially when
more sustainable food systems face conflicting goals and
households’ purchasing decisions are mainly price driven.
Policy makers, therefore, face increasing challenges
in balancing these concerns. The nature of challenges
has changed over time with new technologies becoming
available, with the ongoing innovation and transition to
the biobased economy, with an increasing share of the
population living in urban areas, and with many markets
becoming global. Some of these changes are subtle as
borders between rural and urban areas are gradually
disappearing and cities are integrating agricultural activities
within their boundaries.
The EAAE scientific community is key to providing insights
into the economic challenges and opportunities arising from
the changing expectations and requirements from markets
and society on agriculture.
The XV EAAE Congress aims to foster discussion and
interaction among scholars with representatives from
business, society and policy agencies.
The Local Organising Committee and the Programme
Committee are striving to arrange a very stimulating and
innovative Congress programme consisting of organised
sessions, organised panels, invited plenary presentations,
contributed papers and posters as well as field trips.
In particular, we invite policy makers, societal stakeholders
and agribusiness representatives to contribute to the
programme through organised panels which have an open
format and do not require a scientific paper. We hope that the XV
EAAE Congress in Parma will provide an interactive platform for
researchers and representatives from non-academic institutions.
More information at www.eaae2017.it and http://www.eaae2017.it/call-for-contributions/
Are you interested in promoting an in-depth discussion of themes of interest to Agricultural Economists and EAAE Congress participants, in particular, by means of multiple formats and with a wide ranging reach?
The LOC of the XV EAAE Congress invites you to consider submitting a proposal for a Pre-Congress Symposium according to the related Call you can find at: http://www.eaae2017.it/pre-congress-symposia/ Please have a look and get in touch at info@eaae2017.it if any doubt remains
The Programme Committee and the Local Organising Committee of the XV EAAE Congress are happy to announce that the Templates for Contributions Submissions are available at http://www.eaae2017.it/submissions/ Submission is managed using ConfTool Pro and is open at https://www.conftool.com/eaae2017/. Please consider submitting the type of contribution which suits you the most according to the Templates provided. Please get in touch should any doubt or question arise
This chapter describes the use of mathematical programming for developing farm-level models that are useful for agricultural policy assessment. It focuses on the technique most frequently used in agricultural policy evaluation in the European Union (EU), positive mathematical programming (PMP). Unlike other mathematical programming (MP) tools, PMP can be applied at different levels of aggregation, such as individual farms, farm types and regions.