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Borg McEnroe

film del 2017 diretto da Janus Metz

Borg McEnroe

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Titolo originale

Borg vs. McEnroe

Lingua originale inglese, francese, spagnolo
Paese Svezia, Danimarca, Finlandia
Anno 2017
Genere drammatico, sportivo, biografico
Regia Janus Metz
Sceneggiatura Ronnie Sandahl
Produttore Jon Nohrstedt, Fredrik Wikström
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Borg McEnroe, film del 2017 con Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf, regia di Janus Metz.

"Il tennis usa il linguaggio della vita.
Vantaggio, servizio, errore, break, love (zero)...
ogni match è una vita in miniatura
"[1]
Andre Agassi (Testo a schermo)

[Inquadratura sul manto erboso del Central Court di Wimbledon e si sentono le voci fuori campo dei telecronisti]
Telecronista 1: Questa è la cattedrale del tennis, il campo centrale di Wimbledon, i due giocatori più forti del mondo, Björn Borg e John McEnroe stanno per entrare.
Telecronista 2: È la rivalità perfetta, uno gioca da fondo campo, l'altro invece va sempre a rete.
Telecronista 1: L'uomo di ghiaccio contro il super monello. Björn Borg, quattro volte vincitore del torneo punta al quinto titolo.

[Inquadrature su Borg e McEnroe intervallate da testi a schermo]

Finale di Wimbledon
1980[2]

Björn Borg è il giocatore numero uno della classifica mondiale.
Rincorre il suo quinto titolo consecutivo a Wimbledon

John McEnroe è la nuova promessa del tennis.
In classifica è secondo dopo Borg.
Rincorre il suo primo titolo a Wimbledon. (Testo a schermo)

Borg ha strappato il servizio a McEnroe. McEnroe conquista un altro punto e ora sono pari. (Telecronista 1) [voce fuori campo mentre si vedono alcune scene dell'incontro]

La rivalità tra Björn e John
ha cambiato il mondo del tennis per sempre
ed ha cambiato entrambi questi due giocatori. (Testo a schermo)

  Citazioni in ordine temporale.

  • L'uomo che il New York Times ha definito il peggior rappresentante dei valori americani dai tempi di Al Capone. Signori e signore, John McEnroe. (Presentatore del talk show) [introducendo John McEnroe]
  • Tu sei forte John, sei fantastico e tra tre giorni andrai a Londra, giocherai a Wimbledon. Tutti parlano del fatto che Björn Borg potrebbe vincere il suo quinto titolo consecutivo ed entrare nella leggenda e, a quanto sembra, l'unica cosa che c'è tra Borg e quel record sei tu. (Presentatore del talk show)
  • Nessuno ricorderà che ho vinto quattro Wimbledon di seguito ma solo che ho perso il quinto. (Borg) [a Bergelin]
  • Guarda che rovescio, usa due mani, forse pensa di avere in mano una mazza da baseball. (Spettatore) [a Bergelin, riferito a Borg adolescente]
  • Il tennis non è come il calcio o l'hockey dove vincere è tutto, nel tennis è importante il modo in cui si vince. È uno sport da gentiluomini. Devo essere onesto con lei. Signora, il tennis purtroppo non è come gli altri sport, non è adatto a tutti i ceti sociali. (Proprietario del circolo di Södertälje) [alla madre di Borg adolescente]
  • E così giochi anche a hockey, ecco spiegato il tuo rovescio a due mani: sembra una fucilata. (Bergelin) [a Borg adolescente]
  • Sai quante volte ho provato ad affrontare una partita come lui? Senza emozioni. Sì, farei come fa Borg ma è impossibile, non si può. Non è umano. (McEnroe) [a Fleming]
  • So come ci si sente, ti capisco. Devi sapere che a volte ero io stesso che decidevo di perdere di proposito solo per non provare quell'odiosa sensazione, quella di una partita che ti sfugge via. Quando perdevo un match correvo negli spogliatoi e vomitavo. Non sopportavo di perdere. E tu sei proprio come me. Per te è questione di vita o di morte. Per gli altri ragazzi non è così, non sono come te, per questo non saranno mai bravi quanto te. Ma questo forte desiderio di vincere rischia di portarti fuori strada. Ho giocato in tre quarti di finale a Wimbledon: sono l'unico svedese.[3] Nel '48 avrei potuto vincerlo quel cazzo di torneo! Ma persi il primo set e anche il secondo...[4] Non riuscivo a smettere di pensare. Avrei dovuto farlo ma non ci riuscii. Penso di farti giocare contro Onny Parun sabato, ma ad una condizione.[5] [...] Voglio che tu mi prometta che non mostrerai più una sola cazzo di emozione! Sarai come una pentola a pressione, te ne fregherà di quello che succederà, non esisterà. Tutta la tua rabbia, tutta la paura, l'angoscia che proverai, li metterai in ogni colpo, in ogni dritto e in ogni rovescio. In ogni singolo colpo. Mi hai capito? Sabato la partita non sarà di cinque set, sarà di un solo punto. Di un solo punto alla volta. Un punto alla volta, Björn. Ma se per caso perdi la testa e dai di matto, con te ho chiuso! Te ne torni a Södertälje. (Bergelin) [a Borg quindicenne]
  • Lo ripeto da cinque anni che lo stanno logorando. Non esistono vie di mezzo per Björn, arrivare secondo o terzo per lui è come arrivare dodicesimo o centododicesimo. Se comincia a perdere è la fine. (Bergelin) [a Mariana Simionescu]
  • Te lo dirò solo una volta. Vincerai Wimbledon. Magari non quest'anno ma è solo questione di tempo. Diventerai numero uno, ne sono certo. [...] Ma non ti ricorderanno come uno dei più grandi e sai perché? John, guardami! Perché non piaci a nessuno! Nessun ragazzino sogna di diventare come McEnroe da grande. [...] Tra vent'anni l'unica cosa che diranno di te sarà: "Come si chiamava quel pazzoide che urlava sempre contro il giudice di sedia?" Mi hai rubato la partita, ma ti sono amico. (Fleming) [dopo i quarti di finale in cui si erano sfidati[2]]
  • Quello a cui stiamo assistendo è qualcosa di unico. I tennisti sono delle rockstar. I giornali scandalistici ci stanno andando a nozze con te. Questa rivalità tra John e Borg spinge le persone a chiedersi: "chi sono io? Il gentiluomo o il ribelle?" (Agente di John) [a McEnroe e suo padre]
  • Tu vuoi scherzare?! Stai scherzando spero! La palla ha toccato la riga! Non hai visto la nuvola di gesso?! Hai visto la nuvola di gesso?! Lui [Connors] sì e continua a camminarci sopra. L'hanno vista tutti! Non esiste che me la chiami fuori! (McEnroe) [all'arbitro durante la semifinale contro Connors[2]]
  • Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina | e trattare allo stesso modo questi due impostori.
If you can meet with Triumph and Disaster | And treat those two impostors just the same.[6] (frase scritta su un muro) [alle spalle di Borg e McEnroe, prima della finale[2]]

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Presentatore del talk show: Sai, non credo sia un'esagerazione dire che tu e Borg avete due personalità totalmente diverse da quello che sembra...
    McEnroe: Non fai che nominare Borg, si è nascosto e sta per saltare fuori all'improvviso? Continui a parlare di lui ma ci sono io qui... È me che stai intervistando.
    Presentatore del talk show: Però lo sai che Borg viene spesso descritto come "pura perfezione e zero emozioni", che dici, perde mai le staffe?
    McEnroe: Non lo so.
  • Intervistatore: Mancano due giorni Arthur e tutti parlano di Björn Borg, lo svedese che a soli ventiquattro anni potrebbe entrare nella storia vincendo il suo quinto Wimbledon. McEnroe riuscirà a tirare Borg giù dal suo trono?
    Ashe: Borg giocherà con un'enorme pressione addosso: si aspettano tutti che vinca. McEnroe al contrario parte sfavorito.
    Intervistatore: Hai giocato con entrambi, chi è il più forte?
    Ashe: McEnroe ha più talento ma giocare con Borg è come farsi prendere a martellate. E se Borg è un martello pneumatico, McEnroe invece è una lama affilata: un taglio qui, un taglio là e all'improvviso sei ricoperto di sangue. Anche se le ferite non sono tanto profonde, alla fine... muori dissanguato.
  • [In un flashback in cui Borg è ancora un adolescente]
    Bergelin: Dimmi una cosa Björn, ma non ripetermi quello che ti avranno suggerito di dire. Che cosa vuoi dal tennis?
    Borg: Essere il migliore.
    Bergelin: Il migliore in Svezia?
    Borg: No, del mondo.
  • McEnroe: Ehi, stai seguendo le partite? Hai visto Borg? Ci hai fatto caso anche tu?
    Gerulaitis: Che intendi?
    McEnroe: Hai notato che è più lento? È molto più lento. Perché non è in forma.
    Gerulaitis: Un giorno capirai, fidati.
    McEnroe: Spiegamelo.
    Gerulaitis: Allora, ha vinto quattro volte Wimbledon, ci sei? Ha tanta pressione addosso. Pensaci, tutti vogliono battere Björn. Tutti vogliono qualcosa da Björn. Deve sentirsi l'uomo più solo del cazzo di pianeta, capisci? [Gerluaitis prova a cambiare discorso, facendo notare a McEnroe le belle ragazze intorno a loro, poi torna a parlare di McEnroe] [...] Senti lo sai che starà facendo Björn adesso?
    McEnroe: Sì.
    Gerulaitis: È nel suo letto. Fa un freddo cane nella sua stanza, così il battito cardiaco scende sotto le cinquanta pulsazioni.
    McEnroe: Ah, sono voci.
    Gerulaitis: No invece, è superstizioso. È un rituale.
    McEnroe: Smettila con queste stronzate e dimmi quello che voglio sapere!
    Gerulaitis: Quest'anno non ha fatto venire i genitori, mi segui? Li lascia venire solo ogni due anni e quando vengono devono indossare gli stessi vestiti per tutto il torneo.
    McEnroe [ride]: È una cazzata.
    Gerulaitis: È vero, giuro. Ogni anno si allena nello stesso campo, alloggia nello stesso albergo, noleggia la stessa auto e dorme nella stessa stanza. Il suo allenatore porta sempre cinquanta racchette con l'incordatura tiratissima. Ogni sera, prima della partita, si vedono in camera di Lennart per controllare ogni racchetta, le selezionano una a una, a seconda della tensione delle corde. È un cazzo di ritto religioso! Mariana, la sua fidanzata, si occupa di preparargli la borsa: stesso ordine meticoloso, sempre tutto uguale. Ti rendi conto? E quando scende in campo si siede sempre sulla sessa sedia e si porta due asciugamani. Non uno. Non tre. Due. E non calpesta mai la linea di fondo.
    McEnroe: E perché?
    Gerulaitis: Perché porta sfortuna. Dicono sia un iceberg ma in realtà è un vulcano che si tiene tutto dentro finché non esplode.
  • [Conferenza stampa dopo la semifinale contro Connors[2]]
    Giornalista 1: John, congratulazioni per la vittoria di oggi ma che vuoi dire in merito al tuo comportamento?
    McEnroe: Parliamo di tennis?
    Giornalista 2: Ti preoccupa la reputazione che ti sei fatto qui? Parlano più del tuo comportamento che del tuo tennis.
    McEnroe: Tu di certo parli più del mio comportamento che del tennis!
    Giornalista 3: John, ma credi sia giusto?
    McEnroe: No.
    Giornalista 4: Hai qualche rimorso per il modo in cui ti comporti?
    McEnroe: L'unico rimorso è di stare qui a parlare con voi. Di questo mi pento.
    Giornalista 2: Dici che qualcuno farà il tifo per te nella finale contro Borg?
    McEnroe: Sentite lo so che avete il vostro eroe, il vostro gentiluomo, Borg e vi serve un cattivo.
    Giornalista 2: Ma riuscirai a controllarti?
    McEnroe: Parliamo di tennis! Qualcuno ha delle domande sul tennis?
    Giornalista 1: Ti piace fare il cattivo? Credi che possa aiutarti a...
    Giornalista 2: Riuscirai a mantenere la...
    McEnroe: Perché non chiudi quella boccaccia?! Almeno le guardi le partite?
    Giornalista 2: Sì, le sto guardando.
    McEnroe: Che diavolo ne sapete voi di cosa significa giocare a tennis? Quando sono sul campo di tennis, do tutto me stesso! Capito? Tutto quello che ho resta su quel maledetto campo! Ma non potete capirlo perché voi non giocate!
  • [Prima della finale[2]]
    Bergelin: Ti comporti come un bambino. Maltratti chi ti vuole bene. Ti metterai in ridicolo se giocherai così e perderai. È questo che vuoi? Eh? Vuoi ritirarti? Allora inventa una scusa qualsiasi e ritirati. Di' che ti sei stirato un muscolo o di' che la verità, di' che non hai il coraggio!
    Borg: Zitto! Zitto! So che cosa vuoi fare ma non ce n'è bisogno. Ora sono qui e tutto quello che ho fatto nella vita mi ha portato fin qui.
    Bergelin: Ti resta una partita.
    Borg: Un punto alla volta.[7]
    Bergelin: Già. [i due si abbracciano]
  • [Prima della finale[2]]
    Telecronista 2: È la rivalità perfetta, uno gioca da fondo campo, l'altro invece va sempre a rete.[8]
    Telecronista 3: Uno è calmo e misurato mentre l'altro...
    Telecronista 4: Sangue freddo nordico contro l'impertinenza newyorkese.
    Telecronista 1: L'uomo di ghiaccio contro il super monello.[8]
    Telecronista 2: Quindicimila spettatori presenti e centinaia di milioni a casa davanti alla tv.
    Telecronista 1: E ora il mondo intero attende che questi due fuoriclasse entrino in campo come due gladiatori.
  1. Cfr. Andre Agassi, Open, traduzione di G. Lupi, Einaudi, Torino, 2009, p. 11: «Non è un caso, penso, che il tennis usi il linguaggio della vita. Vantaggio, servizio, errore, break, love (zero), gli elementi basilari del tennis sono quelli dell'esistenza quotidiana, perché ogni match è una vita in miniatura. Perfino la struttura del tennis, il modo in cui i pezzi entrano uno nell'altro come in una matrioska, rispecchia la struttura delle nostre giornate. I punti diventano game che diventano set che diventano tornei, ed è tutto collegato così strettamente che ogni punto può segnare una svolta. Mi ricorda il modo in cui i secondi diventano minuti che diventano ore, e ogni ora può essere la più bella della nostra vita. O la più buia. Dipende da noi.»
  2. a b c d e f g Cfr. la voce Torneo di Wimbledon 1980 - Singolare maschile su Wikipedia.
  3. Lennart Bergelin arrivò ai quarti di finale nel 1946, nel 1948 e nel 1951.
  4. Nel 1948 Bergelin perse ai quarti di finale contro lo statunitense Robert Falkenburg: 6-4, 6-2, 3-6, 6-4. Cfr. la voce Torneo di Wimbledon 1948 - Singolare maschile su Wikipedia.
  5. Riferimento all'esordio di Borg nella squadra svedese in Coppa Davis 1972. In quel match batté il neozelandese Onny Parun. Cfr. voce su Wikipedia.
  6. Dalla poesia Se (1895) di Rudyard Kipling.
  7. Riferimento a una precedente battuta di Bergelin.
  8. a b Battute anticipate anche nell'incipit del film.

Voci correlate

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