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Quel che resta del giorno (film): differenze tra le versioni

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|titolo originale = The Remains of the Day
|paese = [[Regno Unito]]
|anno uscita = [[1993]]
|genere = drammatico
|regista = [[James Ivory]]
|soggetto = dall'omonimodal romanzo di [[Kazuo Ishiguro]]
|sceneggiatore = [[Ruth Prawer Jhabvala]]
|produttore = [[Ismail Merchant]], [[Mike Nichols]], [[John Calley]]
|produttore esecutivo = [[Paul Bradley]]
|casa produzione = [[Columbia Pictures]], [[Merchant Ivory Productions]]
|attori =
|attori = * [[Anthony Hopkins]]: James Stevens
* [[Emma Thompson]]: Sally Kenton
* [[James Fox]]: Lord Darlington
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* [[Patrick Godfrey]]: Spencer
* [[Peter Cellier]]: Sir Leonard Bax
* [[Rupert Vansittart]]: Sir Geoffrey
|doppiatori italiani = * [[Dario Penne]]: James Stevens
* [[Dario Penne]]: James Stevens
* [[Emanuela Rossi]]: Sally Kenton
* [[Cesare Barbetti]]: Lord Darlington
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* [[Sandro Iovino]]: Spencer
* [[Gianfranco Bellini]]: Sir Leonard Bax
* [[Nino Prester]]: Sir Geoffrey
|fotografo = [[Tony Pierce-Roberts]]
|montatore = [[Andrew Marcus]]
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'''''Quel che resta del giorno''''' (''The Remains of the Day'') è un [[film]] del [[1993]] diretto da [[James Ivory]], tratto dal [[Quel che resta del giorno (romanzo)|romanzo omonimo]] di [[Kazuo Ishiguro]] (1989).
 
Alla [[Premi Oscar 1994|66ª edizione degli Oscar]], venne candidato ad otto premi (tra cui [[Oscar al miglior film|miglior film]]), non aggiudicandosi però alcuna statuetta.<ref>{{Cita web|url=http://www.mymovies.it/film/1993/quel-che-resta-del-giorno/|titolo=Quel che resta del giorno (1993)|autore=Mo-Net s r l Milano-Firenze|sito=mymovies.it|accesso=2021-08-31}}</ref> [[Anthony Hopkins]] venne premiato con il [[BAFTA al miglior attore protagonista|BAFTA]] ede il [[National Board of Review Award al miglior attore|National Board of Review al miglior attore]], ricevendo inoltre una nomination agli [[Oscar al miglior attore|Oscar]].
 
== Trama ==
La storia viene raccontata nel 1956 dal protagonista James Stevens, il quale, durante un viaggio, ripercorre, facendo un bilancio, i momenti più significativi della propria vita.
 
Nella magione di Darlington Hall, tra glinegli [[Anni 1920|anni '20]] e [[Anni 1930|'30]] del [[XX secolo|Novecento]], estremamente compìto e molto compenetrato nel proprio ruolo, il maggiordomo Stevens conduce la servitù della casa dello scapolo lordLord Darlington con impeccabile professionalità. Apparentemente privo di sentimenti personali, votato solo al servizio delverso proprioil padrone, sacrifica al suoproprio lavoro qualunque aspirazione personale. Sotto la sua direzione, il ménage<ref>[http{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/menage|titolo=Ménage ''ménage''].in Treccani.Vocabolario francesismo:- dal latino mansionatĭcum ciò che concerne la magioneTreccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2023-03-03}}</ref> di casa Darlington procede con la precisione di un orologio svizzero, con piena soddisfazione del lord, che stima e rispetta il suo collaboratore, tenendolo tuttavia allaa debita distanza, cosa che, comunque, non amareggia Stevens. Anche l'arrivo della nuova governante, Sally Kenton, donna esperta eed intelligente, non muta la situazione, salvo il generarsi di qualche piccola scintilla fra i due, data la somiglianza efficientista dei rispettivi caratteri.
 
Anche la morte del padre di Stevens, ex-maggiordomo in altra casa e ora aiutante in casa Darlington, non scuote l'aplomb del figlio<ref>[http{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/aplomb/|titolo=Aplomb ''aplomb''].in Treccani.Vocabolario francesismo:- diritto come un filo a piomboTreccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2023-03-03}}</ref>. Il fatto avviene durante un importantissimo ricevimento politico, al quale lord Darlington tiene molto (molti degli ospiti, eminenti personaggi politici inglesi e stranieri, risiedono per l'occasione nella splendida magione), mentre Stevens dirige perfettamente tutta l'organizzazione dell'ospitalità. Il padre muore in solitudine, nella propria camera del sottotetto, nella zona riservata alla servitù. La governante avvisa il maggiordomo dell'avvenuto decesso, esortandolo a rendere l'estremo saluto al padre, ma Stevens cortesemente declina l'invito, adducendo il motivo che il servizio che sta svolgendo è più importante.
 
Un notevole aiuto nei vari frangenti del servizio glilavoro viene dalla governante, la quale, con il passare delle stagioni, lentamente matura un sentimento per Stevens e cerca di farglielo capireintuire con omaggi floreali e altre piccole attenzioni, ma questi, anche se non insensibile, non lascia trasparire alcun interesse; nella sua concezione della vita di maggiordomo non vi è spazio per i sentimenti personali, ed egli oppone a questa situazione, per lui terribilmente imbarazzante, una impenetrabile maschera di austerità. Stanca di tanta (apparente) freddezza, la governante se ne va, accettando la corteproposta di matrimonio di un altro domestico, mister Benn, che presta servizio presso un'altra casa, con il quale spera di aprire un piccolo albergo in una cittadina di villeggiatura vicina al mare. Stevens rimane amareggiato dalla notizia, ma non esterna alcun sentimento, anche quando vede miss Kenton in lacrime, il che lascia intendere la disperazione di lasciarlo per sempre.
 
Stevens indossaostenta una mascherafreddezza per non risolvere le proprie crisi, nascondetacita le passioni, l'amore e i dolori, sfoggiando sempre durante ogni occasione una professionale e studiata indifferenza. IntantoNel frattempo grosseimponenti nubi si addensano sull'Europa: siamo alla vigilia della [[Seconda guerra mondiale]] e lord Darlington, politicamente schierato all'estrema destra e permeato di sentimenti politici filogermanici, licenzia due cameriere in base a pregiudizio razziale, poiché ebree.
 
Il lord cerca in tutti i modi di ricomporre la frattura fra la [[Gran Bretagna]] di [[Neville Chamberlain]] e la Germania di [[Adolf Hitler|Hitler]]. La presenza di ultraconservatori a casa deldi lord Darlington si intensifica e questi organizza in extremis persino un incontro fra il primo ministro inglese e l'ambasciatore tedesco a [[Londra]], che si tienetenuto nel massimo segreto innella casa Darlingtonmagione. Tutto, però, si rivelerà inutile. Quando un giornalista ospite in casa, curioso di sapere che cosa mister Stevens possa pensare di queste frequentazioni, gli chiede di esprimere la sua opinione, il maggiordomo risponde che nelle sue mansioni non c'è il dovere di ascoltare e, dato che il proprio padrone è un uomo superiore, non solo per ceto e ricchezza ma anche per levatura morale, luiegli non ha bisogno di giudicarlo. Qui si rivela un tratto caratteristico della cieca fedeltà del maggiordomo: davanti alle discutibili scelte di gestione della servitù e di vita sociale del padrone, il servitore sospende il proprio giudizio.
 
Dopo la guerra, lord Darlington viene bollato dalla stampa inglese come [[Nazionalsocialismo|filonazista]] e [[Collaborazionismo|collaborazionista]]; una sua [[Atto di citazione|citazione]] per [[diffamazione]] contro l'ennesima accusa giornalistica viene respinta dal giudice, dando così ragione a quanto pubblicato su di lui dai giornali. Amareggiato dalle accuse infamanti rivoltegli e dall'[[Ostracismo (sociologia)|ostracismo]] che gli viene riservato, lord Darlington muore in solitudine, privo di eredi. Darlington Hall rimane invenduta e sembra destinata a essere distrutta per rivendere i materiali di recupero a un imprenditore edilizio, quando l'acquista il ricco politico statunitense Jack Lewis, che era già stato ospite, prima della guerra, del precedente proprietario lord Darlington in qualità di delegato degli Stati Uniti.
 
Dopo 20 anni, nel 1956, la narrazione torna al presente mentre Stevens contatta la signora Kenton, che nel frattempo ha divorziato e che volentieri lo invita aad un incontro. I due si vedono per un tè, trascorrendo qualche ora nel ricordo dei tempi andati, entrambi assumendo un comportamento cordialmente formale che non indulge ad alcun sentimentalismo. L'incontro sembrerebbe avere una svolta quando, dopo aver riconosciuto l'errore di non avere seguito la via suggerita dal cuore, la signora Kenton esprime il desiderio di ritornare a lavorare come governante. Si accende una speranza per Stevens, ma la signora Kenton soggiunge che non vuole tornare a Darlington Hall perché è troppo distante dal luogo dove vive ora e l'allontanerebbe dal proprio impegno di nonna. I due si lasciano con un sincero e caloroso saluto, seppur nei limiti consentiti al carattere impersonaledistaccato di Stevens, e un pianto della donna, senza che l'incontro abbia quindi sortito alcun effetto per il loro reciproco futuro.
 
Stevens torna a casa solo, apprestandosi a servire fedelmente e con la solita professionalità il nuovo padrone di Darlington Hall. Nella scena finale si vede un piccione entrare all'improvviso nel salone in allestimento e mentre il padrone e Stevens riescono finalmente a ridare la liberta all'animale facendolo uscire da una finestra, il film si conclude con la vetrata che si chiude indicando che l'ultima speranza di libertà dell'ormai vecchio maggiordomo, fosse sfumata definitivamente.
 
== Critica ==
Il film ottenne un buon successo sia a livello nazionale sia internazionale, incassando, al box office USA 21,9 milioni di dollari. Il film è stato inserito al 64º posto della [[BFI 100|lista dei migliori cento film britannici del XX secolo]].
 
La critica ha particolarmente apprezzato la regia di Ivory <ref>{{Cita web|url=https://quinlan.it/2020/05/24/quel-che-resta-del-giorno/|titolo=Quel che resta del giorno (1993) di James Ivory - Recensione {{!}} Quinlan.it|sito=Quinlan|data=2020-05-24|lingua=it-IT|accesso=2021-09-01}}</ref> e la magistrale interpretazione di Hopkins.<ref>{{Cita web|url=https://www.cinematographe.it/recensioni/quel-che-resta-del-giorno-recensione/|titolo=Quel che resta del giorno: recensione del film|autore=Giorgio Zingone|sito=Cinematographe.it|data=2018-01-20|lingua=it-IT|accesso=2021-09-01}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/quel-che-resta-del-giorno/29652/|titolo=Quel che resta del giorno}}</ref>
 
== Riconoscimenti ==
* [[Premi Oscar 1994|1994]] - '''[[Premio Oscar]]'''
** Nomination ''[[Oscar al miglior film|Miglior film]]'' a [[JamesMike IvoryNichols]], [[John Calley]] e [[Ismail Merchant]]
** Nomination ''[[Oscar al miglior regista|Migliore regia]]'' a [[James Ivory]]
** Nomination ''[[Oscar al miglior attore|Miglior attore protagonista]]'' a [[Anthony Hopkins]]
** Nomination ''[[Oscar alla miglioremiglior attrice|Miglior attrice protagonista]]'' a [[Emma Thompson]]
** Nomination ''[[Oscar alla migliore sceneggiatura non originale|Migliore sceneggiatura non originale]]'' a [[Ruth Prawer Jhabvala]]
** Nomination ''[[Oscar alla migliore scenografia|Migliore scenografia]]'' a [[Luciana Arrighi]] e [[Ian Whittaker]]
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* [[Chicago Film Critics Association Awards 1994|1994]] - '''[[Chicago Film Critics Association|Chicago Film Critics Association Award]]'''
** Nomination ''[[Chicago Film Critics Association Award per il miglior attore|Miglior attore protagonista]]'' a [[Anthony Hopkins]]
* [[Kansas City Film Critics Circle Awards 1994|1994]] - '''[[Kansas City Film Critics Circle Awards|Kansas City Film Critics Circle Award]]'''
** ''[[Kansas City Film Critics Circle Award per il miglior attore|Miglior attore protagonista]]'' a [[Anthony Hopkins]]
** ''[[Kansas City Film Critics Circle Award per la migliore attrice|Miglior attrice protagonista]]'' a [[Emma Thompson]]
* [[National Board of Review Awards 1993|1993]] - '''[[National Board of Review Awards|National Board of Review Award]]'''
** ''[[National Board of Review Award al miglior attore|Miglior attore protagonista]]'' a [[Anthony Hopkins]] a [[Emma Thompson]]
* [[Los Angeles Film Critics Association Awards 1993|1993]] - '''[[Los Angeles Film Critics Association|Los Angeles Film Critics Association Award]]'''
** ''[[Los Angeles Film Critics Association Award al miglior attore|Miglior attore protagonista]]'' a [[Anthony Hopkins]]
* [[New York Film Critics Circle Awards 1993|1993]] - '''[[New York Film Critics Circle Awards|New York Film Critics Circle Award]]'''
** ''[[New York Film Critics Circle Award al miglior attore protagonista|Miglior attore protagonista]]'' a [[Anthony Hopkins]]
 
* Nel [[1999]] il [[British Film Institute]] l'ha inserito al 64º posto della [[BFI 100|lista dei migliori cento film britannici del XX secolo]].<ref name=BFI>{{cita web|url=http://www.bfi.org.uk/features/bfi100/61-70.html|titolo=The BFI 100|accesso=18 giugno 2008|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080623043742/http://www.bfi.org.uk/features/bfi100/61-70.html|dataarchivio=23 giugno 2008}}</ref>
 
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{{Kazuo Ishiguro}}
{{Film di James Ivory}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|cinema}}
 
[[Categoria:Film drammatici]]
[[Categoria:Film basati su opere di narrativa]]
[[Categoria:Film diretti da James Ivory]]
[[Categoria:Film basati su opereromanzi di narrativaautori britannici]]
[[Categoria:Film basati su romanzi di autori giapponesi]]
[[Categoria:Film ambientati negli anni 1930]]
[[Categoria:Film ambientati negli anni 1950]]