Società Sportiva Ambrosiana 1928-1929: differenze tra le versioni

Si rivelarono inutili le successive missive inoltrate da Borletti e dal Consiglio Direttivo dell'Inter ai dirigenti fascisti supplicandoli di evitare la fusione, e perciò in data 30 agosto 1928 Torrusio si presenta alla sede dell'Inter in via Unione e assume l'incarico attribuitogli dall'E.S.P.F.<ref name="Milaninter24"/><ref name="gazza1">{{Cita|Gazzetta dello sport|del 31 agosto 1928 p. 4, titolata "La fusione Inter - U.S. Milanese - Accordo raggiunto sui dettagli"}} .</ref> annunciando che la società sorgente dalla fusione si chiamerà ''UnioneSocietà Sportiva Milanese - Sezione Calcio InternazionaleAmbrosiana'' utilizzando i colori della città di Milano inserendoli su una maglia bianca con striscia orizzontale nerazzurra, stemma del Comune di Milano e il Fascio Littorio<ref name="gazza1"/>.

In sostituzione delle precedenti divise dell'Internazionale (a strisce verticali nerazzurre) e della Milanese (a scacchi bianconeri), per la neonata Ambrosiana venne disegnata una nuova uniforme, ispirata allo [[Stemma di Milano|stemma cittadino]]: una maglia [[Bianco|bianca]], con una grande [[croce]] dipinta di [[rosso]] sul petto; al centro della suddetta croce, era inoltre inserito un bollo bianco inglobante il [[fascio littorio]]. La muta era completata da pantaloncini [[Nero|neri]], e calzettoni pure neri con risvolti biancorossi.<ref>{{cita web|url=http://www.retrofootball.it/retroblog/blog-maglia-inter/#.UtrMELRd670|titolo=La storia della maglia dell'Inter|data=15 aprile 2013}}</ref> Tuttavia, i tifosi mal digerirono il cambio di colori sociali, tanto che dal 19 maggio 1929 – in occasione di un'amichevole contro il {{Calcio Newcastle|N}} – la squadra tornò a vestire i vecchi colori nerazzurri.<ref>{{Cita|Ippolito|p. 28}}.</ref>

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