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Mirandola

comune italiano
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Template:Comune Mirandola (La Miràndla, in mirandolese) è una città di 24.414 abitanti in provincia di Modena. Fa parte dei nove comuni dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord.

Storia

 
Via Giuseppe Verdi

Distante 34 km da Modena (lungo la statale 12, in direzione di Verona) questa cittadina della bassa modenese mantiene ancora nella pianta ottagonale tracce della sua struttura di città-fortezza rinascimentale. Intorno a Piazza Costituente, nucleo centrale e di riferimento dell'intero centro cittadino, si innalzano i fabbricati, in parte originali ed in parte ricostruiti, facenti parte dell'antico grande complesso del Castello dei Pico. Il Castello, dopo un periodo di decadenza iniziato nei primi decenni del settecento, è stato completamente restaurato e il 4 giugno 2006 è stato riaperto al pubblico. Il nucleo storico di Piazza Costituente è completato dal Palazzo della Ragione, in stile tardo gotico, dal quattrocentesco Palazzo Bergomi e dal Palazzo Comunale (1468, ma molto restaurato nell’Ottocento).

A partire dal 1310 fu la capitale della Signoria dei Pico (tra i quali è notissimo Giovanni II Pico della Mirandola, umanista e scienziato del Quattrocento), Mirandola passò al dominio estense soltanto nel 1711. Nel corso della sua storia Mirandola fu oggetto di due celebri assedi, il primo (1510) ai tempi di papa Giulio II, il secondo sotto Giulio III, nel 1551, che costituì l'ambientazione di un romanzo del modenese Antonio Saltini.

La decadenza della cittadina è segnata anche dalla sciagura di un fulmine che nel 1714 fece esplodere la polveriera e con essa buona parte del castello che costituiva la Reggia dei Pico: l’attuale torrione, che si affaccia su Piazza Costituente al centro della città, è in gran parte una ricostruzione novecentesca, che reintegra l’originale portico seicentesco e la facciata della Galleria Nuova.

Da visitare la gotica chiesa di San Francesco (1400) che custodisce le arche pensili dei Pico. Celebre quella di Prendiparte, opera di Paolo di Jacomello dalle Masegne (sec. XIV). In via Montanari la barocca chiesa del Gesù (1690) ricca di arredi lignei della scuola di intagliatori del legno attiva a Mirandola nella seconda metà del Seicento. Notevoli le due grandi ancone nei transetti. Nella Piazza del Duomo la quattrocentesca Collegiata conserva due preziose ancone lignee dorate opere della scuola di Paolo Bonelli e due pale d'altare di Sante Peranda.

Degna di nota è la versione della Divina Commedia di Dante parafrasata in dialetto mirandolese da Gianni Bellini (imprenditore "storico" del biomedicale).

Don Zeno

A partire dagli anni trenta e fino al dopoguerra nella frazione San Giacomo Roncole del comune di Mirandola si svolse l'attività di Don Zeno Saltini, dove fondò l'Opera dei Piccoli Apostoli a favore dei ragazzi abbandonati, che poi si evolse nella comunità di Nomadelfia (dapprima a Fossoli e poi a Grosseto). Gli avvenimenti sono stati poi raccontati da una fiction televisiva L'uomo di Nomadelfia, Don Zeno Saltini.

Monumenti e luoghi di interesse

Palazzo Comunale

L'edificio quattrocentesco (del (1468), al quale venne aggiunta la parte retrostante nel 1748, è stato pesantemente ristrutturato nel tardo Ottocento. L'elegante porticato della facciata poggia su colonne in marmo rosa. Alcune di esse riportano incise le unità di misura anticamente in uso nel Ducato di Mirandola. All'interno da segnalare la "Sala Granda" che si estende per tutta l'area del loggiato e che presenta un interessante soffitto in legno a cassettoni. All'interno del Palazzo sono collocati alcuni dipinti fra cui i ritratti dei Pico e altri quadri pregevoli, tra i quali un’Adorazione dei Magi già attribuita a Palma il Giovane.

Oratorio della Madonna della Porta

 
Oratorio della Madonna della Porta

L'edificio fu eretto nel 1602-1604 per onorare l'immagine miracolosa della Vergine dipinta sul muro presso la porta della Città, la facciata neoclassica risale al 1868. Fu voluto dal principe Federico II Pico ed intitolato alla Vergine per celebrare la cessazione della "burraschetta", una breve e violenta malattia epidemica che aveva colpito la città. Nel 1868 venne collocata, sul timpano della facciata, la statua marmorea della Beata Vergine detta "della piazza" posta in precedenza sul porticato del Palazzo Comunale.

Duomo

La Chiesa parrocchiale Santa Maria Maggiore ha un impianto originario tardo gotico. Fautori della Costruzione furono Giovanni e Francesco I Pico. Iniziata verso il 1440 venne continuata da Giovan Francesco I Pico e nel 1470 dai fratelli Galetto e Anton Maria. Varie modifiche e restauri, ultimati nel 1885, comportarono la ricostruzione dell'attuale facciata in forme quattrocentesche e pseudo-rinascimentali. L'interno, a tre navate con volte a crociera costolonate, conserva pregevoli dipinti, affreschi e monumenti funebri. Il campanile è alto 48 metri. La parte inferiore è tardo-quattrocentesca. Nel XVII secolo fu rialzato e nel 1888-1889 fu rifatta la guglia terminale.

Chiesa di San Francesco

Il complesso della Chiesa, comprensivo del vicino convento, è uno dei più antichi della Città, già presente nel primissimo assetto urbano del XIII secolo. Si tratta di una delle prime chiese francescane d'Italia costruita subito dopo la canonizzazione del Santo e fu sistemata nelle forme attuali nel XV secolo. L'importanza dell'edificio è inoltre dovuta al suo ruolo di Pantheon della famiglia Pico: al suo interno si trovano le arche pensili di Galeotto (1499), di Prendiparte (1394) opera di Paolo delle Masegne, di Spinetta (1399)), di Giovan Francesco I e Giulia Boiardo, i genitori di Giovanni Pico (1467).

Chiesa del Gesù

La seicentesca Chiesa del Gesù (1621 - 1689), voluta da Alessandro I Pico in occasione dell'investitura a Duca della Mirandola, e rimasta incompiuta nella facciata, conserva al suo interno notevoli opere della locale scuola d'intaglio: sono di Paolo Bonelli le ancone dei due altari lignei ai lati del transetto e le cornici; il pulpito è del Gibertoni. Pregevoli anche il ciborio dell'altare maggiore in marmi policromi, la pala della "Circoncisione" di Innocenzo Monti e gli stucchi del cornicione di Pompeo Solari.

Personalità legate a Mirandola

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

La popolazione di Mirandola è di circa 23.000 abitanti. Dopo gli Italiani, la seconda comunità importante è quella dei cinesi, che al 31 dicembre 2006 erano 708, cioè poco più del 3% dell'intera popolazione[senza fonte].

Natura

 
Pista ciclabile intitolata a Chico Mendes

Il territorio di Mirandola presenta ampie porzioni un tempo occupate da paludi ed acquitrini. A seguito di successive bonifiche, avviate in epoca romana e concluse a ridosso delle guerre mondiali, questi terreni sono stati prosciugati e destinati ad un utilizzo agricolo. Recentemente le politiche agricole e ambientali hanno fornito strumenti per rinaturalizzare terreni vallivi e creare nuove zone umide. Sono stati inoltre recuperati edifici storici, quali i caratteristici "Barchessoni". Le Valli mirandolesi rappresentano oggi una realtà di notevole interesse naturalistico, caratterizzate da habitat peculiari a paludi, canneti e prati umidi, che offrono rifugio a numerose specie di interesse comunitario (Direttiva 43/1992). Alle Valli si accede dalle frazioni di S.Martino Spino, Mortizzuolo e Quarantoli e sono accessibili grazie ad un'organizzata rete di percorsi naturalisti ciclabili e pedonali, che valorizzano le peculiarità del territorio. Grazie ad associazioni come "La Raganella" questi paesaggi sono "raccontati" e fatti visitare ai ragazzi delle scuole della zona.

Economia

L'economia mirandolese è caratterizzata principalmente da due settori: il biomedicale e l'agricoltura.

Agricoltura

L'agricoltura, sviluppata soprattutto nelle valli delle varie frazioni, ha come prodotti principali prodotti colture erbacee, da frutto e allevamento. Tra le colture erbacee si rilevano l'abbondanza di barbabietola da zucchero (grazie alla presenza dello zuccherificio situato a Massa Finalese, frazione del comune limitrofo Finale Emilia), mais (Zea Mays, sia per granella che per ceromais), sorgo, frumento, erba medica (anche per insilati), ecc... Per le colture da frutto è importante ricordare le coltivazioni di pere. Tra le varietà più coltivate e famose vi sono l'Abate fetel, kaiser, William (bianco e rosso), Conference. Vi sono anche molti vigneti di uva nera Lambrusco.

Mirandola è situata nella zona di produzione del Parmigiano Reggiano, per cui si sono sviluppati molti allevamenti (soprattutto di pezzata nera) sia a stabulazione fissa (il latte di queste vacche non è adatto alla produzione di Parmigiano Reggiano, ma solo di latte alimentare) , viste le vecchie abitudini contadine, che a stabulazione libera, il metodo più efficace per le produzioni e le esigenze attuali.

A Mirandola si sta anche affermando la coltivazione di pioppo sia per ricavarne cellulosa che per biomassa.

Biomedicale

Il biomedicale dell'area mirandolese (che comprende anche vari comuni limitrofi, i più importanti dei quali sono Medolla e Cavezzo) si è sviluppato a partire dagli anni sessanta grazie all'iniziativa di Mario Veronesi, un farmacista che intuì le potenzialità del mercato di prodotti monouso per uso medico. L'attività della piccola officina di assemblaggio si espanse successivamente con lo sviluppo del primo rene artificiale, allora uno dei primi al mondo, assumendo le dimensioni di una industria.

Da questo primo nucleo, tecnici ed investitori (tra cui lo stesso Veronesi) si staccarono più volte per fondare altre aziende che sarebbero state successivamente acquisite da importanti gruppi multinazionali, quali Gambro, SORIN, Tyco Mallinckrodt, Fresenius, Baxter, B Braun, Haemotronic.

I dati dell'Osservatorio sul settore biomedicale del distretto mirandolese relativi all'anno 2000 contano circa 70 imprese con un numero di addetti pari a circa 3.660 unità, per un fatturato di circa 1.000 miliardi di lire ed una quota di prodotto esportata pari a circa il 61%.

Trasporti

Il territorio comunale è attraversato dalla ferrovia Verona-Bologna. Presso la località Cividale si trova la stazione di Mirandola, servita da treni regionali FER e Trenitalia.

Mirandola e il territorio comunale sono serviti da autolinee gestite da ATCM Modena e APAM Mantova.

Fino al 1964, presso Mirandola sorgeva una stazione di testa della ferrovia Modena-Mirandola-Finale.

Amministrazione

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Gemellaggi

Mirandola è gemellata con:

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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  1. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 23 maggio 2022.